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Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica

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farà – con tenacia e ostinazione – Charles Pertusier (1779-1836), ancora<br />

una volta un attaché diplomatico, esperto di equilibri politici balcanici,<br />

nelle sue Promenades pittoresques 163 .<br />

EPILOGO<br />

ALESSANDRO TADDEI<br />

Bisogna tuttavia attendere la seconda metà del XIX secolo e le ricerche<br />

filologiche di F. W. Unger dedicate alle fonti della storia dell’arte<br />

bizantina, alla topografia di Costantinopoli e alle sue quattro colonne<br />

monumentali per vedere risvegliare l’attenzione scientifica, sopita ormai<br />

dai tempi di Du Cange, sulla storia della colonna dello Xerolophos 164 .<br />

E soltanto nel 1893 Joszef Strzygowski riprenderà finalmente in<br />

mano le considerazioni di Gyllius, integrandole con le testimonianze<br />

grafiche di età moderna e con una descrizione del monumento nel suo<br />

presente stato di conservazione, descrizione che rimarrà per quasi mezzo<br />

secolo l’unica a disposizione, sebbene accompagnata da una carente<br />

documentazione grafica 165 .<br />

La colonna di Arcadio trovava poi posto dieci anni più tardi nel<br />

volume Die Baukunst Konstantinopels, pubblicato nel 1912 da Cornelius<br />

Gurlitt, il quale ha avuto il merito indiscutibile di delinearne il primo<br />

rilievo esteso e particolareggiato, ricostruito sulla base delle testimonianze<br />

grafiche a disposizione ma oggi rimesso in discussione per la sua<br />

eccessiva schematicità e per la presenza di numerose inesattezze 166 . Sarà<br />

comunque Gurlitt a ufficializzare la denominazione «Arcadiussäule», inizialmente<br />

adoperata dagli studiosi tedeschi per designare i resti visibili nel<br />

Traiano, che si veggono in Roma. L’accennato piedistallo è composto di varj pezzi di<br />

marmo di una grandezza straordinaria, e si alza in tredici, o quattordici piedi con una<br />

picciola porzione di base, e dentro questo piedistallo vedesi cavato un camerino quadrato<br />

di circa cinque piedi, e il principio della scala a lumaca, per cui si ascendeva alla<br />

sommità della detta Colonna»: Cosimo Comidas de Carbognano, Descrizione Topografica<br />

dello Stato Presente di Costantinopoli arricchita di figure, a cura di V. RUGGIERI, Roma<br />

1992, p. 35. Cf. C. COMIDAS DE CARBOGNANO, 18.Yüzyılın sonunda I˙stanbul, I˙talyanca<br />

ve Latince aslından çeviren: E. ÖZBAYOG˘LU, I˙stanbul 1993, p. 57.<br />

163 Ch. PERTUSIER, Promenades pittoresques dans Constantinople et sur les rives du<br />

Bosphore, III, Paris 1815, pp. 229-231.<br />

164 UNGER, Quellen cit., pp. 179-186; ID., Über die vier Kolossalsäulen cit., pp. 121-130.<br />

165 STRZYGOWSKI, Die Säule des Arkadius cit., pp. 232-239. Per avere la prima<br />

fotografia del basamento bisognerà attendere EBERSOLT, Constantinople byzantine et les<br />

voyageurs cit., p. 95, fig. 17.<br />

166 C. GURLITT, Die Baukunst Konstantinopels, Berlin 1912, p. 16, tav. 17.5e; Cf. le<br />

precisazioni di Ch.B. Konrad in merito alle inesattezze presenti nella ricostruzione<br />

di Gurlitt: KONRAD, Beobachtungen […] Arkadiossäule, cit. p. 326 n. 30.

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