Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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LA COLONNA DI ARCADIO A COSTANTINOPOLI 95<br />
Dallaway) delle note alle Letters della Montagu si premura di rettificare,<br />
sostenendo che «The shaft of it was entirely taken down in 1695, having<br />
become ruinous by earthquakes and fires». La data 1695 è abbastanza<br />
misteriosa, ma non ricorre unicamente qui: la si ritrova infatti nella erudita<br />
nota del Journey through Albania di J.C. Hobhouse, già citata a proposito<br />
dell’identificazione della colonna raffigurata nel disegno pseudobelliniano<br />
del rotolo del Louvre 148. Se la colonna fu davvero demolita<br />
nel 1695, come mai tanto Aubry de La Motraye quanto la Montagu,<br />
rispettivamente dopo il 1710 e nel 1718 circa, ne parlano come di avvenimento<br />
assai recente? Leggermente diversa è inoltre l’opinione dei critici<br />
della fine del XIX secolo, come Unger e, dopo di lui, Strzygowsky e<br />
Reinach, i quali preferivano sostenere che la colonna fosse stata abbattuta<br />
dal governo ottomano nel 1719 in seguito al suo parziale crollo a causa<br />
del terremoto di quell’anno, affermazione che contraddice e non tiene in<br />
nessun conto le affermazioni dei due scrittori appena citati. Ma neppure<br />
quest’ultima ipotesi dei tre studiosi appare supportata da un rinvio a una<br />
qualche fonte, ottomana o europea 149 .<br />
È invece fatto assai curioso che un Montagu della generazione successiva,<br />
John, IV duca di Sandwich (1718-1792), sostenga nel suo diario<br />
di viaggio in Levante, pubblicato postumo, di aver visto negli anni 1738-<br />
1739 la colonna di Arcadio in stato di completa rovina ma con gran<br />
riero, predicatore ambulante e fertile scrittore di libelli, romanzetti e altra letteratura<br />
«minore». Notizie su di lui sono reperibili soprattutto nella bibliografia locale sul<br />
Principato di Liegi, ove Saumery si stabilì più o meno fra il 1730 e il 1740, rapidamente<br />
convertitosi al Cattolicesimo, per poi fuggire verso l’Olanda in seguito a guai<br />
giudiziari. Durante la lunga parentesi a Liegi egli collaborò alla redazione di un’importante<br />
opera corografica, i cinque volumi de Les délices du pais de Liège:, pubblicati<br />
dall’editore E. Kints, stampatore ufficiale del principe-vescovo: cf. Les Délices du Païs<br />
de Liége. Exposition Saumery et son temps. 8-23 mai 1953, catalogue d’exposition, Liège<br />
1953 (Bibliotheca Universitatis Leodiensis, 6). Ma Saumery è noto anche per i<br />
Mémoires, pubblicati nel 1732, ove si raccolgono le peripezie di viaggio di un uomo<br />
abituato a una vita di espedienti tra l’Europa e la Turchia, ove si trattiene fra il 1720<br />
e il 1723/1724: P.-L. DE SAUMERY, Mémoires et aventures secrètes et curieuses d’un voyage<br />
du Levant, Liège 1732, citato in EBERSOLT, Constantinople byzantine et les voyageurs cit.,<br />
pp. 175, 176 n. 1.<br />
148 Cf. supra, n. 102. L’assegnazione della demolizione della colonna all’anno<br />
1695 deve avere avuto origine da una qualche fonte che non sono stato in grado di<br />
individuare. In ogni caso, Hobhouse usa la medesima frase: «it was taken down in the<br />
year 1695», segno evidente che sia lui sia l’editore della Montagu hanno fatto ricorso<br />
a un referente comune: HOBHOUSE, A Journey through Albania cit., II, pp. 335-336.<br />
149 F.W. UNGER, Quellen der byzantinischen Kunstgeschichte,Wien 1878, p. 180; ID.,<br />
Über die vier Kolossalsäulen cit., p. 122; STRZYGOWSKI, Die Säule des Arkadius cit., p. 231;<br />
REINACH, Commentaire archéologique cit., pp. 79-80.