Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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LA COLONNA DI ARCADIO A COSTANTINOPOLI 77<br />
corso del ’600. Anche perché tali testimonianze divengono oltremodo<br />
ripetitive e sostanzialmente basate, salvo pregevoli eccezioni, su stereotipi<br />
collaudati dal gusto del largo pubblico e su continue citazioni di opere<br />
precedenti 103 . Sintomaticamente, l’elemento di novità è costituito dalla<br />
minaccia di rovina della colonna, che, a dire il vero, sono in pochi a<br />
deplorare, mentre per l’amministrazione del quartiere e del mercato dell’Avrat<br />
Pazarı cominciava a diventare un problema abbastanza critico di<br />
pubblica incolumità.<br />
Una veduta della «historicall colvmne in avrat basar», tratta nel 1610,<br />
andò a corredare la Relation of a Journey, pubblicata nel 1615 a Londra dal<br />
viaggiatore e poeta inglese George Sandys (1578-1644), dal 1606 impiegato<br />
nel Foreign Office 104 . Il disegno di Sandys, che raffigura la colonna<br />
al centro dello slargo ancora libero da edifici dello Avrat Pazarı, è abbastanza<br />
preciso nel riprodurre la struttura dell’edificio, ma non lo è altrettanto<br />
per quanto riguarda le figurazioni del fregio elicoidale, rese in<br />
maniera abbastanza schematica, sebbene non del tutto di fantasia. Sandys<br />
aggiungeva inoltre di aver notato la maggiore altezza delle spire superiori<br />
del fregio, dal che si evince come egli avesse probabilmente letto il diario<br />
di Schweigger: «And in Auratbasar (that is, the market of women) there is<br />
an historicall Columne to be ascended within, farre surpassing both<br />
103 Sul periodo compreso fra il 1600 e il 1644 si veda il volume curato da Elisabetta<br />
BORROMEO, Les voyageurs occidentaux dans l’Empire ottoman (1600-1644), II, Paris<br />
2007, indispensabile per un quadro completo di tutti gli autori e delle loro biografie.<br />
Fra gli autori seicenteschi qui non espressamente esaminati ma che ricordano la<br />
colonna coclide di Arcadio, è bene citare almeno il diario del capitano marsigliese<br />
François Arnaud, del 1602 circa. Negli stessi anni, al termine della sua prigionia in<br />
Turchia (1604), il sacerdote spagnolo di origine siciliana Otavio SAPIENCIA scrisse il<br />
suo Nuevo Tratado de Turquia con una descripcion del sitio y ciudad de Constantinopla […]<br />
compuesto par Otavio SAPIENCIA, Madrid 1622. Si aggiunga, poi, Il Voyage d’Italie et<br />
du Levant (Rouen 1670), scritto dai tre compagni di viaggio G. FERMANEL, R. FAUVEL<br />
e V. DE STOCHOVE, i quali trascorsero in Oriente gli anni 1630-1632: Michele BEN-<br />
VENGA, Viaggio di Levante con la descrittione di Costantinopoli, Bologna 1688. J. DE THÉ-<br />
VENOT (1633-1667), Relation d’un voyage fait au Levant, dans laquelle il est curieusement<br />
traité des Estats Sujets au Grand Seigneur […], Paris 1664, p. 42: GEFFROY, La colonne<br />
d’Arcadius cit., p. 109; cf. EBERSOLT, Constantinople byzantine et les voyageurs cit., pp. 118<br />
n. 1, 120 n. 2, 124-126 n. 1; 144 n. 3, 164, 166 n. 1; BECATTI, La colonna coclide istoriata<br />
cit., p. 154 n. 303. Cf. BORROMEO, Les voyageurs occidentaux cit., II, pp. 522-525, 873-<br />
885. Parlerà della colonna arcadiana anche Cornelio MAGNI (1638-1692), viaggiatore<br />
ed erudito confluito nella cerchia dell’ambasciatore francese Nointel; egli pubblica a<br />
Bologna nel 1685 un volumetto dal titolo Quanto di più curioso e vago hà potuto raccorre<br />
Cornelio Magni nel primo biennio da esso consumato in viaggi e dimore per la Turchia<br />
etc.: cf. BECATTI, La colonna coclide istoriata cit., p. 157.<br />
104 BORROMEO, Les voyageurs occidentaux cit., II, p. 637.