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Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica

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40<br />

ALESSANDRO TADDEI<br />

simo corpus di scritti che si raccoglie attorno agli Oracula attribuiti all’imperatore<br />

Leone VI (886-912), pubblicati da Legrand nel 1875 5.<br />

Che il sito dell’antico Theama risulti pienamente coinvolto in speculazioni<br />

di tal genere non stupisce, dal momento che, come si è visto,<br />

costituiva probabilmente una antica sede di culto oracolare e di sacrifici<br />

cruenti. Nel contempo, la spettacolarità cui il toponimo letterario sembra<br />

far riferimento doveva essere assicurata non solo dall’aura decisamente<br />

soprannaturale del luogo ma anche da una veste architettonica e da una<br />

collezione di sculture abbastanza inedita. Dalle descrizioni dei Patria e<br />

delle Parastaseis esso sembrerebbe infatti aver avuto la forma di un temenos<br />

racchiudente vari monumenti, come le misteriose sedici κοχλίαι sulle<br />

quali si tornerà in seguito, un tripode (θεµάτιον τρίπουν) 6 , e delle statue<br />

(στλαι): una dello stesso Severo 7 e una di Artemide «composita», termine<br />

che può indicare sia un acrolito sia un gruppo statuario 8 . A queste<br />

statue note dalle fonti possiamo oggi aggiungere una statuetta di sfinge,<br />

effettivamente rinvenuta nell’area del foro (nei pressi della base della<br />

colonna onoraria) e oggi al Museo Archeologico di Istanbul 9 . La colle-<br />

5 Alla fine dell’VIII secolo è probabilmente da ascrivere l’elaborazione embrionale<br />

di testi escatologici sulla storia della città, confluiti poi nella composizione delle<br />

due raccolte degli Oracula Leonis (Χρησµοί το Λέοντος το Σοφο), l’opera capostipite<br />

del gruppo, su cui si veda É. LEGRAND, Les Oracles de Léon le Sage, Paris 1875; A.<br />

RIGO, Oracula Leonis. Tre manoscritti greco-veneziani degli oracoli attribuiti all’imperatore<br />

bizantino Leone il Saggio (Bodl. Baroc. 170, Marc. gr.VII.22, Marc. gr.VII.3), Padova 1988.<br />

Il riordino della materia degli Oracula viene collocato da Cyril Mango in data non<br />

anteriore al XII-XIII secolo (prima raccolta), al momento in cui, fra gli strati popolari,<br />

la fama profetica dell’imperatore Leone VI il Saggio appariva ormai consolidata:<br />

C. MANGO, The Legend of Leo the Wise, in Zbornik Radova Vizantološkog Instituta 6<br />

(1960), pp. 59-93: 72. Lucidamente però, Mango suggerisce che il titolo Oracula<br />

Leonis potrebbe costituire l’indizio di una diversa paternità dello Urtext: un altro<br />

Leone, dunque, identificabile forse con il dotto arcivescovo iconoclasta di Tessalonica<br />

Leone Matematico (fine sec. VIII-869?): MANGO, The Legend cit., pp. 91ss. Ciò<br />

potrebbe spostare a data alta il testo originario: si avrebbero così maggiori possibilità<br />

di raffronto effettivo con le Parastaseis, dato che non manca, proprio in quest’ultima<br />

opera, materiale narrativo del tutto analogo.<br />

6 Il tripode citato dai Patria è attestato anche dal grammatico Prisciano, cf.<br />

BERGER, Untersuchungen cit., p. 724; S. BASSETT, The Urban Image of Late Antique Constantinople,<br />

Cambridge 2004, p. 188 (nr. 105).<br />

7 Ma è assai probabile che la statua di Severo κτήτωρ fosse in realtà l’immagine<br />

di un imprecisato personaggio, in cui la leggenda volle vedere l’effigie del fondatore<br />

del complesso.<br />

8 BASSETT, The Urban Image cit., p. 187 (nr. 102).<br />

9 G. MENDEL, Musées Impériaux Ottomans, Catalogue des sculptures grecques, romaines<br />

et byzantines, II, Constantinople 1914, p. 370 (nr. cat. 1136); BASSETT, The Urban Image<br />

cit., pp. 187-188 (nr. 104).

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