Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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LA COLONNA DI ARCADIO A COSTANTINOPOLI 73<br />
1575 a Dño Davido Ugnad von Zonneck successor legatione cum jam<br />
inde essem reversus», indicazione evidentemente fornita dall’allora possessore<br />
dell’album. David Ungnad von Sonnegg, legato di Massimiliano<br />
II d’Asburgo presso la sublime Porta negli anni 1572 e 1574-1578, ebbe<br />
come cappellano della missione il dotto teologo ed erudito Stephan<br />
Gerlach. L’ipotesi tradizionale che l’album fosse stato realizzato nella cerchia<br />
di Gerlach sarebbe tuttavia da rivedere, se non altro in base alle conclusioni<br />
raggiunte da R.H.W. Stichel tramite una nuova e convincente<br />
interpretazione della citata nota di chiusura. A partire dall’espressione successor<br />
legatione, che a senso sembrerebbe riferirsi a Ungnad stesso, Stichel<br />
ha rigettato l’attribuzione accreditata dell’album, indicando piuttosto nel<br />
suo predecessore Karel Rijm, ambasciatore nel 1570-1574, l’anonimo<br />
estensore della frase 94 . L’esecutore dei disegni, in cui Stichel preferisce<br />
riconoscere il fiammingo Lambert de Vos, data a più riprese gli altri disegni<br />
al 1574, ma non fa lo stesso con i tre schizzi della colonna di Arcadio,<br />
la cui filigrana però, non lascia dubbi sulla loro perfetta coerenza<br />
con gli altri fogli 95 .<br />
Tra gli anni 1578 e 1581 il nuovo cappellano della missione diplomatica<br />
imperiale germanica, successore di Stephan Gerlach, è Salomon<br />
Schweigger (1551-1622). Schweigger, che appartiene alla cerchia dell’ambasciatore<br />
Joachim von Sintzendorf, pubblicherà poi a Nürnberg nel<br />
1608 la prima edizione di una Newe Reyßbeschreibung auß Teutschland nach<br />
Constantinopel und Jerusalem 96 . Alla p. 103 dell’opera egli introduce una<br />
veduta prospettica di Costantinopoli, nella quale si discernono chiaramente<br />
la Santa Sofia, i monumenti dell’ippodromo, la colonna di<br />
94 R.H.W. STICHEL, Zum Postament der Porphyrsäule Konstantins des Großen in<br />
Konstantinopel, in Istanbuler Mitteilungen 44 (1994), pp. 317-327: 320ss.; ID., Die «Schlangensäule»<br />
im Hippodrom von Istanbul. Zum spät- und nachantiken Schicksal des Delphischen<br />
Votivs der Schlacht von Plataiai, in Istanbuler Mitteilungen 47 (1997), pp. 315-348:<br />
337 n. 109; cf. anche KONRAD, Beobachtungen […] Arkadiossäule cit., p. 357 n. 58.<br />
95 Cf. KONRAD, Beobachtungen […] Arkadiossäule cit., p. 357 n. 58. Un altro<br />
membro della cerchia di Karel Rijm, il medico fiammingo Jacques de Bracle (1570)<br />
ha modo di citare la colonna istoriata nel suo inedito Memoire du voyage de Constantinople.<br />
Cf. YERASIMOS, Le voyageurs dans l’Empire ottoman cit., p. 286.<br />
96 Ho potuto consultare solamente l’edizione del 1639: S. SCHWEIGGER, Newe<br />
Reyßbeschreibung auß Teutschland nach Constantinopel und Jerusalem, darum die Gelegenheit,<br />
derselben Länder, Städt, Flecken, Gebein etc., Nurnberg. Cf., inoltre, KOLLWITZ,<br />
Oströmische Plastik cit., p. 19; STICHEL, Zum Postament der Porphyrsäule cit., p. 321 n. 34.<br />
Altro contemporaneo di Schweigger è il francese Jean Carlier de Pinon, residente a<br />
Costantinopoli nel 1579, il quale, a sua volta, cita l’edificio alla p. 75 del suo diario dal<br />
titolo Voyage en Orient: Cf. YERASIMOS, Le voyageurs dans l’Empire ottoman cit., p. 327.