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Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica

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presentazioni del fregio figurato che si avvolge su di esso; diversamente,<br />

maggiore accuratezza gli fu possibile applicare alla descrizione del basamento<br />

e delle sue parti costituenti, segno che qui Gyllius riuscì a ritagliarsi<br />

qualche autonomia o ad approfittare dell’indulgenza di chi lo controllava.<br />

Ma, soprattutto, vivace è l’autodifesa preventiva contro coloro<br />

che avrebbero potuto imputargli un’eccessiva acribia nelle misurazioni<br />

condotte all’interno del monumento e, al contrario, una vistosa brevità<br />

nella descrizione dell’esterno: «Iam si quis me curiosum dicet, quòd singulos<br />

lapides mensus sim, curiosiorem dicet illum, quem Thucydides<br />

probat, quòd muri hostilis lateres numerasset, ut altitudinem deprehenderet:<br />

ipse exteriorem ambitum metiri non sum ausus, ne demissum perpendiculum<br />

Barbari deprehenderent altitudinem, necesse habui intus<br />

latens dimetiri interiores singulos lapides, ex quibus innumerum subductis<br />

deprehenditur columnae Cochlidis altitudo […]» 86 . E qui Gyllius sintetizza<br />

il suo modo di procedere, ovvero assicurare la sistematicità della<br />

documentazione anche a costo di descrivere la parte per il tutto qualora<br />

i condizionamenti esterni non consentissero altra soluzione.<br />

Nell’atmosfera felice e sulla scia di una rinnovata passione per le<br />

discipline archeologica e topografica che ebbe in Gyllius il corifeo, ma<br />

che affondava le proprie radici in un sostrato culturale centro-europeo<br />

estremamente dinamico e aperto verso il semi-ignoto mondo ottomano,<br />

la riproduzione grafica dei monumenti assurge ora a una rilevanza notevole,<br />

anche a motivo dell’ansia di documentare quanto più possibile l’eredità<br />

di un passato romano imperiale che il manierismo andava volentieri<br />

vagheggiando.<br />

Disegni della colonna di Arcadio come quelli realizzati da Melchior<br />

Lorichs e quelli dell’«Album Freshfield» costituiscono, come si vedrà, la<br />

principale integrazione dei dati raccolti e trascritti da Gyllius; in una<br />

parola, una buona parte di ciò che Gyllius non poté dire sull’aspetto<br />

esterno del monumento è condensato in questi disegni, grazie ai quali<br />

conosciamo con un ragionevole margine di sicurezza l’aspetto complessivo<br />

di un monumento ormai da tempo scomparso.<br />

Il pittore danese Melchior Lorichs, nativo di Flensburg (1527-<br />

1583/1588) ma formatosi artisticamente in Olanda, eseguiva nel 1559<br />

un’incisione con il panorama della città osservato dal quartiere di<br />

Galata (tav. III). Nel panorama di Lorichs, conservato attualmente presso<br />

86 Ibid., pp. 209-210.<br />

LA COLONNA DI ARCADIO A COSTANTINOPOLI 69

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