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Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica

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68<br />

ALESSANDRO TADDEI<br />

egli intende proprio le due colonne e non i fori nel complesso 83. Ciò<br />

non impedisce a Gyllius di soffermarsi ampiamente sull’area dello Xerolophos,<br />

fornendoci una attenta compilazione delle controverse ed enigmatiche<br />

menzioni delle fonti antiche che citarono, a vario titolo, il cosiddetto<br />

Theama e i suoi misteriosi monumenti 84 .<br />

L’autentico «capolavoro» metodologico di Gyllius nell’approcciarsi<br />

alla colonna di Arcadio diviene evidente quando si pensa che egli non<br />

ottenne mai dalle autorità ottomane il permesso ufficiale di avvicinarsi e<br />

di studiare dall’esterno la colonna: il tutto per motivi evidentemente precauzionali,<br />

in anni in cui era divenuta pressante l’attività di spionaggio<br />

«ambientale» espletata da personaggi della più varia estrazione inviati<br />

dalle corti europee. Per ovviare a questo inconveniente apparentemente<br />

irresolubile Gyllius, messo in atto l’escamotage di nascondersi all’interno<br />

nel cavo del basamento e della scala, condusse, a cominciare dalla sommità<br />

dell’edificio, scrupolose misurazioni dei ventuno strati di enormi<br />

blocchi marmorei che formano fusto, capitello e basamento della statua,<br />

nonché dei sei strati di coppie di blocchi del piedistallo, degli ambienti e<br />

delle cinque rampe della scala ricavate internamente al piedistallo stesso,<br />

le rampe che davano accesso alla scala a chiocciola che conduceva alla<br />

sommità. Elencando progressivamente le diverse parti costitutive riscontrate<br />

e l’altezza degli strati di blocchi, se non altro, Gyllius ebbe la possibilità<br />

di stabilire con esattezza la struttura portante della colonna coclide,<br />

garantendo a tutti coloro che vennero dopo di lui la conoscenza minuziosa<br />

degli accorgimenti tecnici, l’articolazione architettonica e l’altezza<br />

complessiva della più grande fra le colonne coclidi mai realizzata. Tali<br />

misurazioni, salvo alcune imprecisioni e scarti di lieve entità sicuramente<br />

dovuti ai tempi ristretti in cui egli dovette lavorare, risultano confermate<br />

nella loro sostanziale validità anche dalle più recenti indagini 85 . Spiace, a<br />

questo punto, che Gyllius abbia dovuto rispettare l’assoluto divieto<br />

imposto quanto alle osservazioni condotte dall’esterno: assai laconici<br />

appaiono infatti i suoi appunti riguardanti il fusto della colonna e le rap-<br />

83 Ibid.: «Cedrinus declarat hanc columnam Arcadij ex omnibus partibus similem<br />

columnae Theodosii in Tauro positae […]».<br />

84 GYLLIUS, De Topographia cit., p. 207 (IV, 8). Cf. ÖZBAYOG˘LU, Petrus Gyllius.<br />

I · stanbul’un tarihi Eserleri cit., pp. 186-191; GRÉLOIS, Pierre Gilles. Itinéraires cit., pp.<br />

438-442.<br />

85 Da ultimo, Christoph B. Konrad ha avuto modo di convertire in sistema<br />

metrico le misurazioni fornite da Gyllius, riscontrandovi un margine di errore estremamente<br />

ridotto: KONRAD, Beobachtungen […] «Arkadiossäule» cit., passim.

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