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TEORIE E TECNICHE DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA

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<strong>TEORIE</strong> E <strong>TECNICHE</strong> <strong>DELLE</strong><br />

<strong>COMUNICAZIONI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MASSA</strong><br />

Prof. Geraldina Roberti<br />

Anno Accademico 2004-2005<br />

2004 2005


Slide lezioni<br />

6° parte


III FASE:<br />

RITORNO AI POWERFUL ME<strong>DI</strong>A<br />

Gli Gli effetti effetti a a lungo lungo termine<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 3


Gli effetti a lungo termine<br />

La nuova impostazione degli studi sui media poggia su:<br />

Allargamento dell’integrazione interdisciplinare<br />

Superamento del dibattito ideologico<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 4


Paradigma cognitivo<br />

Gli individui rispondono attivamente agli stimoli<br />

sensoriali attraverso processi cognitivi differenziati.<br />

Gli input sensoriali subiscono un processo di<br />

trattamento: codifica, immagazzinamento,<br />

interpretazione selettiva, recupero.<br />

Le componenti cognitive dell’organizzazione<br />

mentale di un individuo sono il risultato delle<br />

esperienze di apprendimento intenzionali,<br />

accidentali, sociali o individuali.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 5


Ritorno al powerful media<br />

VECCHIO PARA<strong>DI</strong>GMA<br />

Azione manipolatrice<br />

Intenzionale<br />

Occulta<br />

Efficace<br />

NUOVO PARA<strong>DI</strong>GMA<br />

Azione manipolatrice<br />

Potere dell’emittente<br />

Contenuto e forma dei<br />

media<br />

Concezione<br />

dell’audience<br />

Rappresentazione o<br />

produzione della realtà<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 6


Ritorno al powerful media<br />

I modelli di tipo S/R sono tarati sugli<br />

effetti a breve termine.<br />

I modelli che pongono il problema degli<br />

effetti di socializzazione sono orientati<br />

verso una prospettiva di lungo termine<br />

(rilevabile non attraverso esperimenti di<br />

laboratorio, ma attraverso un’analisi delle<br />

trasformazioni sociali).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 7


Gli effetti a lungo termine<br />

Il passaggio dallo studio degli effetti a breve termine a<br />

quello degli effetti a lungo termine è solo uno degli esiti del<br />

passaggio a una nuova impostazione negli studi sui mass<br />

media.<br />

Ritorno al powerful media.<br />

Attenuazione del valore difensivo degli effetti limitati.<br />

Sociologia della conoscenza (attenzione ai processi di<br />

costruzione della realtà).<br />

Abbandono definitivo della teoria informazionale.<br />

informazionale<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 8


Gli effetti a lungo termine<br />

Il ricorso alla teoria informazionale<br />

implicava che i soli effetti significativi<br />

della comunicazione fossero quelli<br />

misurabili, visibili (e quindi<br />

comportamentali), che si manifestavano<br />

esclusivamente in quanto reazione ad uno<br />

stimolo.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 9


Gli effetti a lungo termine<br />

La definizione di effetto cambia in due modi:<br />

Tipo Tipo<br />

da attitudinale (modifica dei comportamenti) a<br />

valoriale (modifica del sistema di conoscenze).<br />

Durata Durata<br />

da puntuale a sedimentato nel tempo.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 10


Gli effetti a lungo termine<br />

Processi comunicativi<br />

asimmetrici.<br />

Comunicazione<br />

individuale.<br />

Comunicazione<br />

intenzionale.<br />

Processi comunicativi<br />

episodici.<br />

Non più casi singoli, ma<br />

copertura dell’intero<br />

sistema mediale<br />

focalizzata su aree<br />

tematiche.<br />

Non più solo interviste<br />

ma metodologie integrate<br />

e complesse.<br />

Non più misurazione di<br />

atteggiamenti e opinioni,<br />

ma ricostruzione del<br />

processo di modifica<br />

della rappresentazione<br />

della realtà sociale.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 11


Gli effetti a lungo termine<br />

Le Le comunicazioni non mediano direttamente il<br />

comportamento esplicito; piuttosto esse tendono a influenzare<br />

il modo in cui il destinatario organizza la propria immagine<br />

dell’ambiente.<br />

D. Roberts, Roberts,<br />

1972<br />

•Si passa dal piano comportamentale/atteggiamentale<br />

a quello rappresentazionale.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 12


Gli effetti a lungo termine<br />

Questa nuova impostazione a sua volta è legata a<br />

un complesso mutamento di sensibilità che in vario<br />

modo si intreccia con l’introduzione del nuovo<br />

paradigma scientifico.<br />

Passaggio da un universo armonico a un mondo<br />

disordinato.<br />

Crisi della modernità e del positivismo.<br />

Processo di burocratizzazione/democratizzazione.<br />

Interculturalismo.<br />

Mondializzazione/globalizzazione.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 13


Ritorno al powerful media<br />

RE CAUSE:<br />

. Globalizzazione<br />

. Videopolitica<br />

. Funzione conoscitiva dei media<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 14


Ritorno ai powerful media<br />

Planetarizzazione: Planetarizzazione:<br />

integrazione tra regioni e culture,<br />

intensificazione degli scambi comunicativi, sviluppo<br />

tecnologico, aumento dell’offerta comunicativa.<br />

Videopolitica: Videopolitica:<br />

aumento della dipendenza della politica<br />

dalla tv.<br />

Funzione conoscitiva dei media: media:<br />

l’influenza dei<br />

media aumenta in relazione al grado di mediazione<br />

delle esperienze.<br />

Effetti a lungo termine e costruzione della realtà<br />

sociale.<br />

La comunicazione non agisce direttamente sui<br />

comportamenti, ma influenza il modo in cui il<br />

destinatario organizza la propria immagine del mondo.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 15


Powerful mass media<br />

«Se «Se ti ti porti porti in in casa casa un un televisore,<br />

a a vita vita non non sarà sarà mai mai più più la la stessa»<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 16


Powerful media<br />

Queste teorie considerano errato<br />

sostenere che i media non sono potenti<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 17


L’importanza della tv<br />

La tv inizia a diffondersi in America già alla fine degli<br />

anni ’40.<br />

Diventa fenomeno di massa che incide sulle abitudini di<br />

vita solo verso la fine degli anni ’60.<br />

AMERICA ANNI ‘60<br />

• Boom economico e tecnologico.<br />

• Aumento del tempo libero e diminuzione del tempo<br />

trascorso all’aperto.<br />

• Ruolo della tv come divulgatore ed enfatizzatore del mutamento<br />

(ruolo centrale in campo internazionale, riduzione distanze per i<br />

trasporti aerei, sfida per la conquista dello spazio).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 18


Socializzazione<br />

Pervasività dei media nella società contemporanea quali<br />

fonti di definizioni ed orientamenti rispetto alle “regole del<br />

gioco”.<br />

Dal punto di vista sociale, i media contribuiscono al<br />

processo mediante il quale si apprendono e si sedimentano<br />

una pluralità di aspettative riguardanti i vari sistemi di<br />

senso di cui ogni individuo è parte.<br />

Generalizzazione dell’ipotesi dei media quali agenti socializzanti,<br />

dal pubblico infantile all’intera audience. L’oggetto centrale diventa<br />

il processo di FORMAZIONE DELLA CONOSCENZA, il cui concetto<br />

base è quello di RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA REALTA’.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 19


La costruzione del significato<br />

Nell’era delle comunicazioni di massa sono sempre più<br />

rilevanti i flussi comunicativi che ci pongono in contatto<br />

con rappresentazioni mediate della realtà.<br />

La realtà controllabile attraverso la sfera di esperienza<br />

personale si espande sino a comprendere la realtà<br />

costruita dai media.<br />

Esperienze firsthhand firsthhand e secondhand..<br />

secondhand<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 20


Media e costruzione sociale<br />

della realtà<br />

“Ciò che sappiamo della nostra società, ed in<br />

generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo<br />

dai mass media.”<br />

(Luhmann Luhmann, , 1996)<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 21


Teoria dell’agenda<br />

dell’ agenda-setting setting<br />

Maxwell McCombs - Donald Shaw - fine anni ’60: ricerca su<br />

campagna presidenziale 1968 e 1972.<br />

Esiste una forte corrispondenza tra la quantità<br />

d’attenzione data dalla stampa a un certo tema e il livello<br />

d’importanza assegnato a quel tema dagli individui<br />

esposti ai media.<br />

Il fuoco d’interesse non è la reazione del pubblico a un<br />

messaggio specifico, ma la definizione della situazione<br />

creata dai mass media.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 22


Teoria dell’agenda setting<br />

La costante enfatizzazione di certi temi, aspetti e<br />

problemi forma una cornice interpretativa, un frame, frame,<br />

che gli spettatori applicano più o meno<br />

consapevolmente per dare senso alla realtà sociale.<br />

Un’imminente campagna elettorale attira l’attenzione<br />

dei votanti sul loro ruolo di cittadini e induce a sentire<br />

come obbligatoria la ricerca d’informazioni.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 23


Agenda-setting<br />

Agenda setting<br />

In conseguenza dell’azione dei media il pubblico è<br />

consapevole o ignora, dà attenzione oppure<br />

trascura, enfatizza o neglige, neglige,<br />

elementi specifici<br />

degli scenari pubblici.<br />

La gente tende a includere o escludere dalle<br />

proprie conoscenze ciò che i media includono o<br />

escludono dal proprio contenuto.<br />

Il pubblico inoltre tende ad assegnare a ciò che<br />

esso include un’importanza che riflette da vicino<br />

l’enfasi attribuita dai mass media agli eventi, ai<br />

problemi, alle persone.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 24


La funzione di agenda setting<br />

Elementi chiave:<br />

dei mass media<br />

(McCombs McCombs & Shaw, Shaw,<br />

1972-1979)<br />

1972 1979)<br />

Potere che i media hanno di determinare e di<br />

ordinare gerarchicamente la presenza dei temi<br />

nell’agenda.<br />

Costruzione dell’agenda degli individui come<br />

conseguenza di ciò che è presente nell’agenda<br />

dei media.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 25


La formulazione della teoria<br />

dell’agenda setting<br />

“ … la la stampa stampa può, può, nella nella maggior maggior parte parte dei dei casi, casi,<br />

non non essere essere capace capace di di suggerire suggerire alle alle persone persone cosa cosa<br />

pensare, pensare, ma ma essa essa ha ha un un potere potere sorprendente sorprendente nel nel<br />

suggerire suggerire ai ai propri propri lettori lettori intorno intorno a a cosa cosa<br />

pensare”. pensare”.<br />

Cohen Cohen 1963<br />

1963<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 26


L’agenda setting<br />

“L’ipotesi dell’agenda setting non sostiene che i<br />

media cercano di persuadere […]; i media<br />

descrivendo e precisando la realtà esterna<br />

presentano al pubblico una lista di ciò intorno a cui<br />

avere un’opinione e discutere. L’assunto<br />

fondamentale dell’agenda setting è che la<br />

comprensione che la gente ha di gran parte della<br />

realtà sociale è mutuata dai media.”<br />

Shaw, 1976<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 27


Elementi chiave:<br />

L’agenda setting<br />

Potere che i media hanno di determinare e di<br />

ordinare gerarchicamente la presenza dei temi<br />

nell’agenda.<br />

Costruzione dell’agenda degli individui come<br />

conseguenza di ciò che è presente nell’agenda dei<br />

media.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 28


La funzione di agenda setting<br />

dei mass media<br />

M. Mc Combs e D. Shaw<br />

Scopo della ricerca<br />

Analizzare la capacità di agenda setting dimostrata dai<br />

mass media nel corso della campagna presidenziale del<br />

1968 (Chapel Hill, USA).<br />

Due fasi:<br />

Disegno della ricerca<br />

1. Interviste 100 soggetti prescelti.<br />

2. Registrazione degli argomenti presentati dai media che<br />

servivano l’area di Chapel Hill (analisi del contenuto).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 29


La funzione di agenda setting dei mass<br />

Risultati<br />

media<br />

M. Mc Combs e D. Shaw<br />

Esiste una relazione molto forte tra il risalto con cui i media trattano<br />

i temi della campagna elettorale ed il giudizio degli elettori in in<br />

merito<br />

alla rilevanza ed all’importanza di alcuni di questi temi.<br />

Gli elettori prestano attenzione a tutte le notizie di natura politica politica<br />

a<br />

prescindere che esse provengano dal candidato preferito (no<br />

percezione selettiva, sì agenda setting). setting).<br />

I media riescono a far corrispondere i propri messaggi con gli<br />

interessi del pubblico.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 30


Tutti i temi sono uguali o ci sono<br />

differenze?<br />

Temi a soglia alta: temi che risultano<br />

lontani dalla vita quotidiana dei soggetti<br />

Temi a soglia bassa: temi vicini ai soggetti<br />

o per esperienza diretta o perché già<br />

entrati a far parte delle questioni di cui si<br />

dibatte in un determinato momento<br />

Lang e Lang, Lang,<br />

1981<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 31


Watergate: Watergate:<br />

il tema “addormentato”<br />

di G.E. Lang e K. Lang<br />

Il tema Watergate è entrato nella consapevolezza del<br />

pubblico soltanto dopo che i media, attraverso la copertura<br />

degli avvenimenti ed attraverso le modalità di questa<br />

copertura, avevano generato nei cittadini un senso di crisi<br />

reale.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 32


Media e capacità di influenza<br />

I diversi media hanno capacità differenti di<br />

incidere sull’agenda pubblica:<br />

per i giornali si può parlare di un vero e proprio<br />

effetto di agenda setting; setting<br />

per la televisione si parla, invece, di<br />

enfatizzazione dei diversi temi (spot ( spot-lighting lighting), ),<br />

della capacità cioè di riordinare o risistemare i<br />

temi principali dell’agenda.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 33


Agenda<br />

Agenda del pubblico<br />

Agenda intrapersonale: intrapersonale:<br />

corrisponde a ciò che<br />

l’individuo ritiene essere i temi più importanti in<br />

base alle proprie priorità.<br />

Agenda interpersonale: interpersonale:<br />

i temi dei quali e sui<br />

quali l’individuo parla e discute con altri.<br />

Agenda relativa alla percezione del clima<br />

d’opinione: d’opinione:<br />

l’importanza che l’individuo pensa gli<br />

altri attribuiscano al tema (corrisponde al clima<br />

di opinione).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 34


La costruzione dell’agenda<br />

I temi sono in “competizione” tra di loro per catturare<br />

l’attenzione del pubblico.<br />

La costruzione dell’agenda è un processo collettivo con un<br />

certo grado di reciprocità.<br />

Dire che i media determinano l’agenda è affermare, ad un<br />

tempo, troppo e troppo poco riguardo ai mezzi di<br />

comunicazione di massa.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 35


La costruzione dell’agenda<br />

Nel processo di costruzione dell’agenda<br />

gioca un ruolo:<br />

la realtà esterna;<br />

la media logic; logic<br />

i rapporti di potere esistenti tra i vari<br />

soggetti.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 36


Agenda dei media ed<br />

agenda politica<br />

Influenza esercitata dal sistema politico sulla costruzione<br />

dell’agenda dei media:<br />

Offerta di notizie.<br />

Definizione del terreno di discussione di un tema.<br />

Definizione delle alternative possibili della discussione.<br />

Capacità di evitare l’attenzione dei media.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 37


L’agenda L’ agenda-setting setting oggi<br />

Le ipotesi di revisione del modello attenuano il<br />

nesso causale che va dalle priorità dei gruppi<br />

politici (o di interesse) alle priorità dei media e<br />

da questi alle opinioni del pubblico.<br />

La revisione va nel senso di invertire la catena di<br />

influenza ponendo in maggior risalto la funzione<br />

del pubblico.<br />

Oppure, più cautamente, si afferma che i media<br />

contribuiscono alla confluenza delle 3 agende. agende<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 38


… per concludere<br />

““La La teoria teoria dell’agenda dell’agenda setting setting offre offre una una spiegazione<br />

spiegazione<br />

di di come come informazioni informazioni in in merito merito a a certi certi temi temi e e non non<br />

ad ad altri altri siano siano disponibili disponibili al al pubblico pubblico in in una una<br />

democrazia; democrazia; come come l’opinione l’opinione pubblica pubblica si si forma forma e e<br />

come come certi certi temi temi sono sono affrontati affrontati mediante mediante specifiche specifiche<br />

azioni azioni politiche politiche mentre mentre altri altri temi temi non non lo lo sono”. sono”.<br />

Dearing Dearing e e Rogers Rogers 1996<br />

1996<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 39


Agenda building<br />

1976 1976 R.W. R.W. Cobb Cobb -- J.K. J.K. Ross Ross e e M. M. H. H. Ross Ross<br />

E’ il modello di costruzione dell’agenda pubblica<br />

che mette in correlazione l’agenda dei media,<br />

l’agenda delle autorità politiche e l’agenda del<br />

pubblico.<br />

Le varie parti intervengono nella sfera pubblica<br />

con un costante gioco di scambi e negoziazioni in<br />

cui vincitori e vinti cambiano ogni volta.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 40


TEORIA DELLA SPIRALE<br />

DEL SILENZIO<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 41


SPIRALE DEL DEL SILENZIO<br />

I media ci dicono<br />

cosa non dire<br />

Powerful media<br />

Elisabeth Noelle-Neumann<br />

Noelle Neumann direttrice Allensbach<br />

Institut è la prima critica ufficiale al paradigma degli<br />

effetti limitati.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 42


La neutralizzazione della selettività<br />

Di fronte alla TV il ricevente non esercita<br />

attività selettiva (che è l’assunto su cui si<br />

basa la teoria degli effetti limitati) a causa di<br />

due elementi:<br />

CONSONANZA (argomenti simili)<br />

CUMULATIVITA’ (periodicità)<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 43


La teoria della spirale del silenzio<br />

Le persone esprimono (verbalmente) e manifestano<br />

(con l’azione) le loro opinioni nella misura in cui le<br />

percepiscono condivise dal proprio gruppo sociale,<br />

dalla comunità di appartenenza o dalla società in<br />

generale.<br />

Ne consegue che alcune opinioni si diffondono più<br />

facilmente, mentre altre invece passano sotto<br />

silenzio. Tale processo si autoalimenterebbe in<br />

modo circolare.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 44


La teoria della spirale del silenzio<br />

Gli assunti<br />

La La società minaccia i comportamenti devianti con<br />

l’isolamento.<br />

Gli Gli individui avvertono costantemente la paura<br />

dell’isolamento.<br />

La La paura dell’isolamento porta gli individui a tentare di<br />

valutare in continuazione il clima di opinione.<br />

Il Il risultato di questa valutazione influisce sul<br />

comportamento degli individui in pubblico, in particolare<br />

limitando la piena libertà di esprimere opinioni.<br />

Gli Gli elementi precedenti, presi tutti insieme, possono<br />

essere considerati responsabili della formazione, difesa e<br />

mutamento dell’opinione pubblica.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 45


La concezione integrativa<br />

dell’opinione pubblica<br />

La formazione dell’opinione pubblica è il risultato di<br />

un lavorìo sociale costituito da processi di<br />

allineamento.<br />

L’opinione pubblica è l’opinione dominante che<br />

costringe alla conformità, minacciando di<br />

isolamento l’individuo che dissente.<br />

E’ un processo che si volge continuamente tra i<br />

cittadini.<br />

Si forma come interazione tra il monitoraggio<br />

compiuto sull’ambiente sociale circostante e i<br />

comportamenti dell’individuo stesso.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 46


La spirale del silenzio<br />

Si crede ciò che si crede gli altri credano.<br />

Questo meccanismo rende un gruppo più forte di<br />

quanto non sia in realtà, e il gruppo dissenziente<br />

più debole di quanto non sia in realtà, perché<br />

l’unica realtà visibile è quella dominante.<br />

La situazione effettiva della maggioranza è<br />

dunque un’illusione ottica.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 47


Il ruolo dei media<br />

Secondo la Neumann, Neumann,<br />

i media creano<br />

l’opinione pubblica attraverso la visibilità di<br />

opinioni che vengono presentate come<br />

dominanti.<br />

I media consentono operazioni di<br />

monitoraggio costante.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 48


La spirale del silenzio<br />

Punti di forza e di debolezza del modello della<br />

Neumann: Neumann<br />

che il potere dei media coincida con la<br />

neutralizzazione della selettività non è empiricamente<br />

provato;<br />

che la televisione abbatta la percezione selettiva non<br />

è empiricamente provato (anzi, c’è chi sostiene che è<br />

una “poor “ poor reception” reception”<br />

quella legata alla fruizione<br />

televisiva, Gunter 1987).<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 49


Oltre la spirale del silenzio<br />

Nonostante il pessimismo della Neumann, Neumann,<br />

c’è da<br />

dire che le stesse caratteristiche dei media che<br />

favoriscono la visibilità delle idee dominanti<br />

(consonanza, cumulatività) cumulatività)<br />

possono essere<br />

utilizzate dalle idee minoritarie che, una volta<br />

rotto il ghiaccio, possono usare i media per<br />

spostare consistenti fette dell’opinione pubblica.<br />

Prof.ssa Geraldina Roberti<br />

Università di Siena 50

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