Guida per l'operatore economico CUBA - Ambasciata d'Italia a ...
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<strong>Guida</strong> <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>atore<br />
<strong>economico</strong><br />
<strong>CUBA</strong><br />
<strong>Ambasciata</strong> <strong>Ambasciata</strong> d’Italia d’Italia - 2005 2005<br />
1
INDICE<br />
1. Presentazione del Paese 3<br />
a) Territorio e popolazione 3<br />
b) Clima 3<br />
c) Dati Economici 4<br />
d) Situazione politica e sociale 6<br />
2. Quadro macro<strong>economico</strong> 8<br />
a) Sistema <strong>economico</strong> e andamento congiunturale 8<br />
b) Politica economica: principali riforme 13<br />
c) Relazioni economiche internazionali 17<br />
3. La normativa sugli investimenti esteri 20<br />
a) La legge N. 77/1995 sugli investimenti stranieri 20<br />
b) Principi generali applicati all’investimento straniero 21<br />
c) Le forme giuridiche dell’investimento straniero 22<br />
d) I rapporti di lavoro 27<br />
e) Il regime fiscale speciale 29<br />
f) La riserva <strong>per</strong> gli imprevisti e l’assicurazione obbligatoria 30<br />
g) Gli investimenti immobiliari 30<br />
h) Conclusione: uno sguardo alla realtà odierna 32<br />
4. Le regole del commercio <strong>per</strong> l’impresa straniera 33<br />
a) Il monopolio statale 33<br />
b) Le vie al commercio 33<br />
c) Succursali ed agenti 34<br />
5. Politica commerciale e sistema finanziario 36<br />
a) Normativa sui dazi 37<br />
b) Le zone franche 38<br />
c) Sistema bancario e creditizio 39<br />
6. Rapporti economici con l’Italia 44<br />
a) Andamento degli scambi e politica commerciale 44<br />
b) Investimenti diretti esteri italiani ed imprese italiane o<strong>per</strong>anti in 46<br />
loco<br />
Strumenti di sostegno finanziario ed assicurativo 48<br />
Principali accordi bilaterali 49<br />
Indirizzi utili e fonti 51<br />
2
CAP. 1: PRESENTAZIONE DEL PAESE<br />
A) TERRITORIO E POPOLAZIONE<br />
SUPERFICIE<br />
DATI DI BASE<br />
110.861 Kmq<br />
POPOLAZIONE 11.250.000 (Stima 2002)<br />
DENSITA’ 101,5 Ab. /Kmq<br />
CAPITALE L’AVANA (2.175.913 Stima 2002)<br />
UNITA’ MONETARIA PESO <strong>CUBA</strong>NO (100 Centesimi)<br />
LINGUA UFFICIALE SPAGNOLO<br />
RELIGIONE CATTOLICA (39,5%)<br />
FORMA DI GOVERNO REPUBBLICA SOCIALISTA<br />
PRESIDENTE E CAPO DEL<br />
GOVERNO<br />
FIDEL CASTRO RUIZ<br />
B) CLIMA<br />
ESTATE INVERNO<br />
TEMPERATURA<br />
MEDIA<br />
27 °C 22 °C<br />
TEMPERATURE<br />
ESTREME<br />
38 °C 15 °C<br />
TASSO DI UMIDITA’ 81% 79%<br />
3
C) DATI ECONOMICI<br />
Prodotto interno lordo a prezzi correnti 2003: 30,2 Mld di USD *<br />
Variazione del P.I.L. 2004 : +5 % (stima CEPAL 3%)<br />
Inflazione 2003 : 5,0 % (CEPAL)<br />
Principali industrie:<br />
(+7,6%)<br />
Produzione di zucchero 2003-04: 2,5 MLN di tonnellate<br />
Produzione di nichel 2004: 77 MLN di tonnellate<br />
Produzione di tabacco: 37.900. tonnellate<br />
Produzione petrolio e gas 2004: 3,9 MLN di tonnellate<br />
Turismo: numero turisti giunti a Cuba nel 2004 (a): 2,05 milioni<br />
Rimesse degli emigrati dall’estero 2003: 915 Mn USD (+9,5% rispetto al<br />
2000, Fonte CEPAL)*<br />
Debito estero 2003: 11 Mld US(escluso il debito con Paesi già membri del<br />
COMECON) (stime CEPAL) *<br />
al 2002)<br />
Investimenti esteri:<br />
Volume complessivo 1992 – 2002 : 5.900 Mln US$<br />
Joint ventures attive al 2003: 342 (403 al 2002), di cui 51 italiane (57<br />
Produzioni coo<strong>per</strong>ate al 2003: 313 (270 nel 2002)<br />
Bilancia Commerciale:<br />
Importazioni fob 2004: 5,3 Mld USD (+ 14%)<br />
Esportazioni fob 2004: 2,2 Mld USD (+ 32,5%)<br />
Saldo: -3,1 Mld USD<br />
Principali mercati di sbocco: Olanda, Canada, Venezuela, Russia,<br />
Spagna e Cina.<br />
Principali mercati di approvvigionamento: Venezuela, Spagna,<br />
Cina, Canada, Italia.<br />
4
Euro):<br />
2003)<br />
2003)<br />
Interscambio Italia – Cuba 2004 (valori ISTAT in milioni di<br />
Importazioni italiane da Cuba: 13,2 milioni euro (- 3% rispetto al<br />
Esportazioni italiane a Cuba: 180,7 milioni euro (- 22.3% rispetto al<br />
Saldo <strong>per</strong> l'Italia: 167,5 milioni euro<br />
* Stime<br />
FONTI: ISTAT, Banco Nacional de Cuba, Oficina Nacionale de<br />
Estadisticas, Economist Intelligence Uniti (EIU), CEPAL.<br />
5
D) SITUAZIONE POLITICA E SOCIALE<br />
Con la rivoluzione del 1959 Fidel Castro ha iniziato a porre le basi del<br />
regime comunista che continua ad essere vigente a Cuba ancora oggi.<br />
Tuttavia, è solo nel 1976 che il primo Congresso del Partito Comunista<br />
Cubano approva una nuova Costituzione, in base alla quale il Governo<br />
cubano viene organizzato secondo lo schema del Partito-Stato, così come<br />
l’Unione Sovietica.<br />
Il potere legislativo è detenuto dall’Assemblea Nazionale ed i suoi 589<br />
membri eleggono al proprio interno i componenti del Consiglio di Stato, il<br />
cui Presidente è a capo dello Stato e del Governo. Il Presidente segnala<br />
all’Assemblea Nazionale i ministri <strong>per</strong> la loro nomina. Questi hanno poteri<br />
esecutivi ed amministrativi.<br />
Negli anni, il Partito Comunista ha fortemente accentrato in sé tutte le<br />
funzioni principali di governo. Parallelamente ha provveduto a costruire una<br />
capillare rete di poteri locali formata da assemblee municipali, provinciali e<br />
regionali. In tal modo, Cuba risulta essere suddivisa in 14 province, 168<br />
municipi ed un municipio speciale (l’isola della Juventud).<br />
All’interno del Partito Comunista esiste un’organizzazione giovanile<br />
particolarmente attiva ed influente anche in sede di Assemblea Nazionale<br />
Le relazioni diplomatiche fra Cuba e gli Stati Uniti sono interrotte dal<br />
1961 e dal 1960 Washington ha imposto un embargo all’isola.<br />
La legge Helms-Burton prevede sanzioni o ritorsioni contro <strong>per</strong>sone<br />
fisiche o giuridiche straniere che intrattengono rapporti economici e<br />
commerciali con soggetti cubani e che siano presenti con propri insediamenti<br />
negli USA o che decidano di entrare nel territorio degli Stati Uniti. Tuttavia,<br />
tale normativa non e’ mai stata applicata ad imprese comunitarie <strong>per</strong><br />
l’opposizione manifestata dall’Unione Europea, e <strong>per</strong> un’intesa raggiunta al<br />
riguardo tra UE e USA.<br />
Nell’ultimo decennio le relazioni fra Cuba e gli Stati Uniti erano<br />
andate leggermente migliorando: erano stati ripristinati voli diretti <strong>per</strong> Cuba<br />
<strong>per</strong> giornalisti, diplomatici ed esuli cubani, attivati alcuni servizi postali e<br />
<strong>per</strong>messo l’invio di rimesse <strong>per</strong> somme maggiori. Inoltre, si era avuto una<br />
parziale deroga all’embargo prevedendo la possibilità <strong>per</strong> Cuba di importare<br />
generi alimentari e farmaci, purché il pagamento fosse anticipato ed in<br />
contanti.<br />
Parallelamente, anche i rapporti con i Paesi dell’Unione Europea si<br />
erano intensificati, sia dal punto di vista diplomatico che commerciale,<br />
generando un incremento degli scambi e degli investimenti diretti in diversi<br />
settori dell’economia cubana.<br />
6
Negli ultimi due anni, <strong>per</strong>, la situazione si è parzialmente modificata,<br />
con un peggioramento delle relazioni di Cuba sia con gli Stati Uniti che con<br />
l’Unione Europea. Tale peggioramento è una conseguenza diretta della<br />
politica repressiva attuata dal Governo cubano contro l’opposizione interna,<br />
manifestatasi nella primavera del 2003 con l’arresto di ben 75 dissidenti e la<br />
condanna a morte di tre cittadini cubani accusati di aver sequestrato un<br />
battello in servizio presso la Baia de L’Avana.<br />
A seguito delle proteste dell’Unione Europea <strong>per</strong> gli arresti dei<br />
dissidenti e le condanne a morte, il Governo cubano ha assunto una posizione<br />
di estrema chiusura.<br />
Va <strong>per</strong>altro segnalato che il Governo cubano ha tenuto ad o<strong>per</strong>are una<br />
chiara distinzione tra la sua polemica verso il Governo italiano (e gli altri<br />
Governi europei) e l’atteggiamento concretamente assunto nei confronti di<br />
imprenditori ed o<strong>per</strong>atori economici del nostro Paese.<br />
All’inizio del 2005 sembra che vi siano comunque i segnali <strong>per</strong> un<br />
miglioramento.<br />
7
CAP. 2: QUADRO MACROECONOMICO<br />
A) SISTEMA ECONOMICO E ANDAMENTO CONGIUNTURALE<br />
Introduzione<br />
Dopo aver sofferto la fine del sostegno <strong>economico</strong> sovietico nel 1989,<br />
che provocó una contrattura del P.I.L. di oltre il 30%, l’economia cubana<br />
comincia a risollevarsi nella seconda meta’ degli Anni Novanta, quando il<br />
governo decide di intraprendere un programma <strong>economico</strong> di austerita’<br />
(<strong>per</strong>iodo especial) <strong>per</strong> far fronte alle difficolta’ derivanti dall’interruzione dei<br />
sussidi sovietici alle esportazioni cubane di zucchero e nichel ed alle<br />
importazioni di petrolio.<br />
Il venir meno del sistema di integrazione economica rappresentato dal<br />
COMECON non lascia infatti altre alternative al governo cubano che<br />
avviare, a partire dal 1993, un processo di riforma volto ad adottare misure ed<br />
interventi necessari all’integrazione dell’isola nel sistema <strong>economico</strong><br />
mondiale.<br />
La riduzione dell’apparato statale (da 50 ministeri nel 1989 a 32 nel<br />
1997), la legalizzazione del dollaro (agosto 1993), l’introduzione di forme di<br />
proprieta’ privata della terra diverse da quella statale (1993), l’a<strong>per</strong>tura ai<br />
capitali stranieri (legge sugli investimenti stranieri n. 77 del 1995), la<br />
creazione della Banca Centrale Cubana (1997), rappresentano passi<br />
importanti nel cammino voluto dal governo cubano verso la stabilita’<br />
economica.<br />
La dollarizzazione, in particolare, pur costituendo una delle imprese<br />
piu’ rischiose dal punto di vista ideologico, venne avviata nella convinzione<br />
che essa fosse l’unico modo <strong>per</strong> dinamizzare l’economia locale, esclusa da<br />
qualunque sistema creditizio internazionale e sottoposta alle ferre condizioni<br />
del blocco <strong>economico</strong> imposto dagli Stati Uniti.<br />
Dal 1993, accanto alla moneta nazionale il peso cubano e al peso cubano convertibile (il cui tasso<br />
di cambio ufficiale con il dollaro era fissato al rapporto di 1 a 1), il dollaro inizió quindi a circolare<br />
ufficialmente nell’isola (fino al novembre 2004, vedi riquadro successivo), dando vita a tre mercati<br />
differenziati.<br />
Il primo, il mercato dei beni sovvenzionati dallo Stato, valido solo <strong>per</strong> i cubani stabilmente<br />
residenti, in cui circola la moneta nazionale e i prezzi sono ridotti, ma l’offerta e’ limitata.<br />
Il secondo, il mercato libero dei prodotti agricoli e prodotti industriali e artigianali, dove possono<br />
circolare entrambe le monete – il peso cubano e il dollaro o il peso convertibile. Nei mercati liberi i prezzi si<br />
formano secondo la legge della domanda e dell’offerta.<br />
Il mercato in valuta, infine, in cui circola il dollaro (ed il peso convertibile), costituito da negozi<br />
statali che offrono qualunque tipo di prodotto con un’offerta piuttosto ampia, ma discontinua.<br />
Dall’8 novembre 2004 è in vigore la nuova normativa emessa dal Banco Centrale che vieta la<br />
circolazione del dollaro statunitense sul territorio nazionale (Resolución n. 80/2004). Vale a dire che non<br />
sono piú accettati i dollari in contanti <strong>per</strong> qualsiasi transazione e la misura è applicabile sia ai cittadini<br />
cubani che ai visitatori o residente stranieri. Inoltre, all’acquisto di peso convertibili con dollari USA in<br />
contanti è applicata una imposta del 10 <strong>per</strong> cento. È possibile invece cambiare le restanti monete<br />
convertibili al cambio previsto dal mercato internazionale e senza costi aggiuntivi.<br />
8
Tra il 1994 ed il 1996 vengono inoltre promosse diverse iniziative nel<br />
campo macro<strong>economico</strong>, tra cui la riduzione della spesa pubblica (il deficit di<br />
bilancio e’ stato ridotto dal 33,5% del PIL nel 1993 al 3,5% nel 2003),<br />
l’incremento dei sussidi alle imprese ed una decisa riduzione nell’offerta di<br />
moneta.<br />
Va <strong>per</strong>altro rilevato che – rispetto ad altri Paesi socialisti come Cina e<br />
Vietnam – le riforme economiche cubane sono state piú timide ed esitanti,<br />
subendo inoltre un certo ridimensionamento negli ultimi tempi.<br />
Dopo il lungo <strong>per</strong>iodo di ripresa economica iniziato nel 1993 (con un<br />
tasso medio di crescita annua del 4,7%), a partire dal 2001 l’economia<br />
cubana comincia <strong>per</strong>o’ a soffrire di un rallentamento, con un tasso di crescita<br />
che si riduce, nel 2002 all’1,1% ed al 2,6% nel 2003. Il livello del P.I.L. nel<br />
2001 è ancora inferiore del 13% rispetto al 1989 ed il reddito reale procapite<br />
dell’isola e’ ancora inferiore di circa il 30% a quello che era nel 1989 .<br />
Nel settore della produzione, solo il petrolio, il nickel e il tabacco<br />
hanno registrato valori in crescita rispetto al 1989.<br />
1. Attuale quadro generale<br />
Il 2004 si è rivelato un altro anno particolarmente duro <strong>per</strong> l’economia<br />
cubana, colpita da calamitá naturali, dalle difficoltá del sistema elettrico,<br />
dall’aumento del prezzo internazionale del petrolio e dalle nuove misure<br />
restrittive del Governo americano.<br />
Si sono infatti nuovamente abbattuti sull’isola due uragani che hanno<br />
distrutto migliaia di abitazioni, causando inoltre gravi danni alle infrastrutture<br />
ed alle coltivazioni, mentre le province orientali sono state colpite dalla<br />
peggiore siccitá degli ultimi decenni.<br />
Nella seconda metá del 2004, il Governo cubano ha dovuto<br />
fronteggiare le enormi difficoltá in cui versava il sistema di generazione di<br />
elettricitá, che hanno causato tagli giornalieri alla distribuzione elettrica e<br />
costretto le autoritá alla chiusura <strong>per</strong> tutto il mese di ottobre di numerose<br />
fabbriche e strutture alberghiere in tutto il Paese.<br />
Ciononostante, fonti ufficiali hanno dichiarato una crescita del PIL <strong>per</strong><br />
il 2004 pari al 5% . Tale figura sarebbe stata ottenuta con una formula tutta<br />
cubana che consiste nel calcolare e tenere in conto i prezzi praticati nelle<br />
economie di mercato <strong>per</strong> i servizi sociali che a Cuba sono completamente<br />
gratuiti. Va segnalato comunque che l’ultimo rapporto del CEPAL<br />
(Commissione Economica <strong>per</strong> l’America Latina ed i Carabi delle Nazioni<br />
Unite), attribuisce a Cuba <strong>per</strong> il 2004 una crescita del PIL pari al 3%.<br />
Non esistono altri dati internazionali ai quali fare riferimento in quanto,<br />
come noto, Cuba non aderisce al Fondo Monetario Internazionale o ad alcuna<br />
delle Istituzioni Finanziarie Internazionali, <strong>per</strong> l’opposizione americana.<br />
9
Non sono disponibili dati recenti sugli investimenti esteri, che<br />
comunque gli economisti locali stimano essersi ridotti moltissimo negli ultimi<br />
anni, né del debito estero, le cui ultime stime del CEPAL <strong>per</strong> il 2003<br />
riportano essere di circa 11 miliardi di dollari.<br />
Stando alle dichiarazioni delle autoritá cubane, anche nel 2005 il Paese<br />
sarebbe in condizioni di crescere allo stesso ritmo dell’anno passato e di<br />
continuare quindi a svilupparsi sia socialmente che economicamente. Per<br />
ottenere tali risultati sará comunque necessario continuare la<br />
ricentralizzazione l’economia, ristringendo sempre più il potere decisionale a<br />
un limitato gruppo di istanze e <strong>per</strong>sone ed accentuando dunque il controllo<br />
sulle attività.<br />
2. Rimesse<br />
Le rimesse dall’estero (<strong>per</strong> lo piú provenienti da cittadini cubani<br />
emigrati negli Stati Uniti), ammonterebbero <strong>per</strong> il 2003 a circa un miliardo<br />
di dollari (fonte CEPAL). Dopo aver annunciato, nel febbraio 2004 una<br />
revisione della sua politica nei confronti delle rimesse inviate dai cubani<br />
americani ai loro parenti nell’isola (fissate ad un massimo di 3.000 dollari<br />
l’anno), il 6 maggio scorso gli Sati Uniti hanno annunziato una serie di<br />
misure volte a limitare la quantita’ di rimesse verso Cuba (che sono entrate in<br />
vigore il 30 giugno 2004).<br />
In particolare, i beneficiari delle rimesse potranno d’ora in poi essere<br />
solo parenti stretti (nonni, nipoti, genitori, fratelli, coniugi e figli) e sara’<br />
proibito ai cubani residenti negli Stati Uniti di inviare denaro a parenti che<br />
siano funzionari del governo o membri del Partito Comunista.<br />
2. Andamento dei prezzi<br />
L’inflazione nel corso del 2004 ha registrato un aumento stimato<br />
intorno al 4%, dovuto principalment al rialzo dei prezzi al dettaglio ed a una<br />
minore offerta di prodotti alimentari, la cui produzione è stata danneggiata<br />
dagli uragani e dalla siccitá.<br />
A seguito delle misure di emergenza adottate dal governo di Fidel<br />
Castro come reazione alle decisioni di Washington del 6 maggio 2004 1 ,<br />
all’indomani della ria<strong>per</strong>tura dei negozi in valuta (la cui vendita di prodotti<br />
1 Oltre a limitare l’invio di rimesse da parte dei cubani residenti negli Stati Uniti le misure, tra l’altro, hanno<br />
previsto la riduzione delle visite di questi ultimi ai propri parenti a Cuba ad una volta ogni tre anni ed hanno<br />
fissato ad un massimo di 50 dollari al giorno la quantita’ massima di valuta che i cubani residenti negli Stati<br />
Uniti possono introdurre a Cuba nei loro viaggi nell’isola.<br />
10
era stata sospesa, ad eccezione dei generi alimentari e degli articoli di pulizia<br />
ed igiene <strong>per</strong>sonale), i prezzi al consumo sono aumentati in media del 15,4%,<br />
e gli aumenti sono stati tra il 10 % (alimentari, prodotti <strong>per</strong> l’igiene<br />
<strong>per</strong>sonale, mobili, elettrodomestici, ecc.) ed il 20% con punte del 50%.<br />
In tale contesto pare opportuno rammentare che il salario medio e’<br />
attuamente di 245 pesos mensili, pari a 9 dollari (al cambio di 27 pesos <strong>per</strong><br />
un dollaro). Il che significa, ad esempio, che una famiglia che non ha alcun<br />
accesso a dollari – si tratta del 40% della popolazione – deve spendere il 22%<br />
del salario mensile <strong>per</strong> comprare un litro di olio di semi (due dollari circa).<br />
Un ulteriore motivo di preoccupazione <strong>per</strong> la popolazione e’ costituito<br />
dalla scarsita’ dei prodotti della famosa “libreta” - la tessera annonaria<br />
distribuita a tutti i cittadini a prezzi sussidiati – certamente non sufficienti a<br />
coprire i fabbisogni minimi delle <strong>per</strong>sone.<br />
3. Disoccupazione<br />
Positivo il dato sulla disoccupazione, che sarebbe scesa al 3,5 % nel<br />
2003 (fonte Commissione Europea), come risultato dell’occupazione creata<br />
nell’agricoltura urbana e nei servizi pubblici. Il dato non tiene conto, <strong>per</strong>o’,<br />
dell’alto grado di disoccupazione e sottoccupazione sommersa. La CEPAL<br />
stima infatti che un terzo della forza lavoro a Cuba e’ disoccupato o<br />
sottoccupato.<br />
4. Principali settori produttivi<br />
La produzione agricola non saccarifera ha registrato in genere<br />
diminuzioni, ad eccezione di alcune coltivazioni secondarie.<br />
L’industria saccarifera, che giá dal 2002 é in via di ristrutturazione e<br />
riconversione, ha registrato un aumento del 14,4%, mentre le prospettive <strong>per</strong><br />
la produzione del 2005 sono al ribasso.<br />
Il restante del settore industriale registra una crescita in 10 dei 22 rami<br />
che lo compongono, i migliori risultati sono stati quelli dell’industria<br />
elettronica (4%) e della produzione mineraria e metallurgica non ferrosa<br />
(10,7%); in particolare, la produzione di nikel, di cui Cuba è il quinto<br />
produttore mondiale, è cresciuta del 7,5%.<br />
Il settore energetico, pur essendo altamente prioritario, ha registrato<br />
una scadente <strong>per</strong>formance; infatti, <strong>per</strong> la prima volta in un decennio, la<br />
produzione del crudo nazionale è diminuita, ed ha registrato, sommata alla<br />
produzione di gas, 3,9 milioni di tonnellate, contro i 4,3 milioni nel 2003. Di<br />
conseguenza la <strong>per</strong>centuale di utilizzo del crudo nazionale nella generazione<br />
di elettricitá è diminuita all’81,7 % contro il quasi 90% del 2003.<br />
11
Gli altri settori produttivi che hanno registrato un incremento<br />
sono stati quelli delle costruzione (11,2% ), delle comunicazioni (12,5%) ed<br />
il turismo. In quest’ultimo si sono raggiunti i 2,05 milioni di turisti (le<br />
previsione indicavano 2,3 milioni), con un aumento delle presenze del 7,6%<br />
e delle entrate del 15%. . Il Paese dal quale provengono il maggior numero di<br />
visitatori rimane il Canada, seguono, l’Italia, la Gran Bretagna, la Spagna, la<br />
Germania e la Francia. Sono attualmente in costruzione numerosi alberghi<br />
tutti realizzati con standard americani.<br />
12
B) POLITICA ECONOMICA: PRINCIPALI RIFORME<br />
Il crollo dell'Unione Sovietica e dei regimi satelliti e la conseguente<br />
fine del Comecon indusse le Autorità cubane ad avviare una serie di riforme<br />
con l'obiettivo di salvare il regime socialista dal collasso.<br />
Di fronte ad una bilancia dei pagamenti in sofferenza ed una<br />
diminuzione notevole del PIL, a partire dal 1993, il regime ha, tra le altre<br />
misure, legalizzato l'uso del Dollaro (poi revocato nel novembre 2004), ha<br />
tentato di sviluppare rapidamente il settore turistico ed ha tentato di attrarre il<br />
più possibile gli Investimenti Diretti Esteri (IDE).<br />
1. Riforme Istituzionali<br />
In primo luogo, lo Stato si è impegnato nel tentativo di creare un<br />
settore privato al fine di sviluppare i settori più arretrati dell'economia, di<br />
ridurre la disoccupazione, di incrementare la produttività dell'economia.<br />
In tale ottica, nel 1997 fu introdotto un piano di "<strong>per</strong>fectionamento<br />
impresarial", che avrebbe dovuto accrescere l'autonomia delle imprese<br />
attraverso i meccanismi del mercato, rendendo cosi’ possibile la riduzione dei<br />
sussidi statali. In realtà il piano non ha avuto il successo s<strong>per</strong>ato, ed al 2003<br />
solamente il 20% delle imprese cubane risulta essere stato coinvolte. Questo<br />
insuccesso, probabilmente, può essere spiegato con una serie di fattori<br />
negativi, tra cui le deficienze concettuali, l'eccessiva burocrazia, la mancanza<br />
di un iniziativa imprenditoriale locale e la mancanza degli investimenti e del<br />
management stranieri.<br />
A partire dal 1995, inoltre, sono state introdotte alcune misure <strong>per</strong><br />
attirare gli Investimenti Diretti Esteri, molte delle quali miravano a ridurre gli<br />
ostacoli legati alla burocrazia. In realtà anche in questo settore i risultati<br />
ottenuti non sono stati quelli s<strong>per</strong>ati, probabilmente a causa di un mercato del<br />
lavoro monopolistico, di sistemi fiscali e bancari obsoleti e della volontà del<br />
regime di mantenere uno stretto controllo dei progetti imprenditoriali.<br />
2. Riforme macroeconomiche<br />
Le riforme hanno coinvolto, in primo luogo, il sistema delle entrate e<br />
delle spese. Dal lato della spesa pubblica, il regime ha cercato di contenere un<br />
deficit ormai insostenibile attraverso drastici tagli in settori giudicati poco<br />
strategici e procedendo, allo stesso tempo, ad un incremento di risore a favore<br />
di pochi settori giudicati essenziali. Dal lato delle entrate, invece, dal 1994, è<br />
stato introdotto un sistema fiscale che ha l'obiettivo principale di tassare le<br />
entrate in dollari ed i profitti delle imprese miste. Tuttavia, anche questa<br />
riforma ha proceduto molto lentamente come dimostra il fatto che ancora<br />
oggi solo il 5% della forza lavoro paga le tasse.<br />
13
Contemporaneamente è stata creata una nuova Banca Centrale (Banco<br />
Central de Cuba) alla quale sono state affidate la politica monetaria, di<br />
credito, di controllo dei tassi di cambio ed il controllo e la regolamentazione<br />
del sistema bancario. Quest'ultimo ha visto la nascita di numerose banche<br />
locali che sono state affiancate da banche estere autorizzate ad aprire propri<br />
uffici a Cuba e da diverse società finanziarie. Ciononostante l'impatto di<br />
queste riforme è stato notevolemente attenuato dall'introduzione di una<br />
normativa che mirava a creare uno stretto controllo da parte dello Stato, il<br />
quale di fatto ha continuato a mantenere un ruolo strategico nella<br />
pianificazione delle politiche economiche.<br />
3. Riforme del mercato e dei prezzi<br />
Nel 1993 il Governo ha autorizzato la circolazione del dollaro, seguita<br />
dall'introduzione del peso convertibile e dalla creazione di un circuito di<br />
uffici di cambio, con l’obiettivo di attirare nel Paese una maggiore quantitá di<br />
moneta pregiata.<br />
La creazione di una nuova Banca Centrale avrebbe dovuto rendere la<br />
politica monetaria piu’ autonoma, ma nella realtá il Governo ha continuato ad<br />
esercitare una grande influenza. Nel luglio 2003, l'introduzione delle misure<br />
restrittive sull'utilizzazione del dollaro, seguite dalle altre misure nel marzo<br />
2004 che vietano le transazioni in dollari <strong>per</strong> o<strong>per</strong>azioni che non riguardino il<br />
core business delle imprese, ha fatto parlare di de-dollarizzazione<br />
dell'economia cubana, che è poi culminata con l’entrata in vigore l’8<br />
novembre 2004 della giá citata “Resolución 80/2004” della Banca Centrale<br />
cubana, che vieta la circolazione fisica della moneta statunitense sul territorio<br />
nazionale sostituendola con il peso convertibile.<br />
Liberalizzazione dei prezzi<br />
La rigida regolamentazione del mercato interno non <strong>per</strong>mette una<br />
allocazione razionale ed efficiente delle risorse, sebbene siano state adottate<br />
diverse misure volte ad incoraggiare una maggiore elasticitá dell'offerta,<br />
soprattutto, con riferimento ai beni venduti in dollari (ora pesos convertibili).<br />
Tuttavia, è ancora remota la prospettiva di una progressiva liberalizzazione<br />
dei prezzi.<br />
Liberalizzazione del commercio<br />
Dal 1992 al 2003 molti sforzi sono stati fatti nel tentativo di<br />
liberalizzare il commercio con l'estero. Sono state semplificate molte<br />
procedure burocratiche, eliminate barriere e molte imprese cubane sono state<br />
autorizzate a svolgere autonomamente attivitá di import/export, potendo<br />
utilizzare dollari <strong>per</strong> i propri traffici. La creazione delle 4 Zone Franche<br />
aveva proprio l'obiettivo di incrementare le attivitá rivolte all'esportazione.<br />
14
Tuttavia, dal 2003 lo Stato ha introdotto nuovamente delle misure <strong>per</strong><br />
intensificare il proprio controllo e si parla sempre piá insistentemente di una<br />
possibile prossima chiusura delle Zone Franche.<br />
Liberalizzazione del mercato del lavoro<br />
Nonostante l’adozione di alcune misure, concepite allo scopo di<br />
realizzare un incremento dei salari, questo è uno dei settori in cui i progressi<br />
sono piú lenti, tanto da far apparire ancora molto lontano il momento in cui<br />
sará possibile assistere ad un'inversione della piramide sociale.<br />
Iniziativa privata<br />
Nel settembre 1993 il governo ha autorizzato una serie di iniziative<br />
autonome in alcuni settori dell’economia. Tuttavia, negli anni successivi<br />
l'imprenditorialitá privata (“cuentapropismo”) è stata piu’ volte penalizzata<br />
dall'introduzione di tasse proibitive con la conseguenza immediata di una<br />
caduta delle licenze registrate. Secondo le ultime cifre ufficiali, i lavoratori<br />
autonomi sarebbero circa 150.000, pari al 2,1% della forza lavoro, contro le<br />
208.000 unitá registrate nel 1996.<br />
Basti pensare che nel 2002 le tasse sull'affitto di stanze nelle case<br />
private sono state incrementate fra il 100 ed il 150%.<br />
Nel 2004 è stata varata inoltre una nuova normativa che riduce<br />
ulteriormente il numero delle attivitá a<strong>per</strong>te ai “cuentapropistas”.<br />
Probabilmente queste misure restrittive sono da ricondurre alla volontá<br />
del governo di ridurre le differenze sempre maggiori che stavano emergendo<br />
fra la popolazione.<br />
4. Riforme di settore<br />
Industria<br />
Il programma di modernizzazione dell'industria, con una<br />
ristrutturazione e razionalizzazione del processo manageriale, ha spesso<br />
subito dei ritardi a causa della mancanza di investimenti. È stata attribuita una<br />
priorità ai settori orientati all'esportazione.<br />
Settore dello zucchero<br />
Trasformate le industrie di Stato in coo<strong>per</strong>ative, nel giugno 2002, il<br />
governo ha deciso di chiudere quasi la metà dei 156 stabilimenti produttivi, a<br />
causa del crollo del prezzo mondiale dello zucchero e della inefficienza<br />
produttiva registrata nel settore. Tale decisione ha creato forti difficoltà<br />
sociali poiche’ nel settore trovano impiego circa 400.000 cubani e l'indotto<br />
garantisce un’occupazione a più di 2.000.000 di <strong>per</strong>sone.<br />
15
Il 40% delle terre utilizzate <strong>per</strong> la coltivazione della canna da zucchero<br />
e’ stato convertito ad altre colture, ma tale misura probabilmente non<br />
produrrá risultati apprezzabili, sia <strong>per</strong>ché i lavoratori specializzati<br />
nell'industria dello zucchero potranno difficilmente inserirsi in altri settori,<br />
sia <strong>per</strong>ché le nuove produzioni sono state affidate a quelle coo<strong>per</strong>ative che<br />
erano maggiormente inefficienti.<br />
Produzione agricola non saccarifera<br />
Nel settembre 1993 è stata creata una nuova forma di impresa agricola,<br />
le "Unidades Bàsicas de Producciòn Coo<strong>per</strong>ativa", che ha iniziato a<br />
sostituire le imprese agricole di Stato. Si è trattato di una prima forma<br />
parziale di a<strong>per</strong>tura dell'agricoltura all'iniziativa privata. Sebbene sia rimasto<br />
un sistema di quote e di prezzi fissi, gli agricoltori sono autorizzati a vendere<br />
le quantità eccedenti gli obiettivi fissati dal governo sul mercato libero.<br />
Ciononostante il settore agricolo rimane sottosviluppato e la<br />
produzione insufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione. Fra le<br />
cause principali di questa situazione vi è una pianificazione centralizzata<br />
degli obiettivi, non più adeguati alla nuova situazione produttiva ed una<br />
presenza ancora eccessiva dello Stato: basti pensare che, nonostante le<br />
riforme avviate, ancora l'80% delle terre appartiene allo Stato.<br />
Turismo<br />
E’ sicuramente il settore che ha prodotto i risultati più importanti. Da<br />
attività marginale il turismo è diventato il settore più dinamico dell'economia<br />
cubana, attirando nel paese più moneta forte di quanto siano stati capaci i<br />
settori tradizionali dello zucchero e del nickel. Il turismo sta creando nuova<br />
occupazione e svolge un ruolo fondamentale di spill-over in molti altri settori<br />
(telecomunicazioni, trasporti, agricoltura, banche).<br />
Settore energetico<br />
Il Governo ha provveduto a rivedere la legislazione del settore<br />
energetico ed in particolare di quello elettrico al fine di aumentarne la<br />
produttività e di trasformare l'Istituzione Centrale dell'Elettricità in un<br />
sistema di imprese indipendenti, o<strong>per</strong>anti con un sistema di tariffe.<br />
Ciononostante i tempi <strong>per</strong> questa riforma sono molto lunghi e gli investimenti<br />
necessari <strong>per</strong> rimodernare e riconvertire la vecchia tecnologia sovietica sono<br />
sicuramente ingenti.<br />
16
C) RELAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI<br />
1. Struttura degli scambi commerciali<br />
Il commercio estero è in piena fase di ristrutturazione, soprattutto <strong>per</strong><br />
mezzo della riduzione del numero delle societá autorizzate all’importazione<br />
e della ulteriore centralizzazione degli acquisti. Questo processo, che<br />
dovrebbe <strong>per</strong>fezionarsi e concludersi nel 2005 consentirebbe una migliore<br />
gestione delle importazioni con conseguente risparmio di valuta pregiata.<br />
Nel 2004, secondo dati preliminari, le esportazioni sarebbero cresciute<br />
del 32,5% - soprattutto grazie all’aumento delle esportazioni di nikel - e le<br />
importazioni del 14% , principalmente a causa degli alti prezzi del petrolio ed<br />
all’aumento delle importazione di alimenti. Ció dovrebbe portare le<br />
esportazioni a circa 2,2 miliardi di dollari (1,6 miliardi nel 2003) e le<br />
importazioni a 5,3 miliardi (4,6 miliardi nel 2003).<br />
Attualmente Cuba intrattiene relazioni commerciali con 170 Paesi in<br />
tutto il mondo.<br />
L’Europa rappresenta il continente di maggiore partecipazione con il<br />
41% del totale dell’interscambio, seguita dalle Americhe con il 39%,<br />
dall’Asia con il 18% , mentre l’Africa e l’Oceania rappresentano un 2%.<br />
I principali partner commerciali sono: il Venezuela, la Spagna, la<br />
Cina, il Canada, l’Olanda, la Francia, il Messico, l’Italia ed il Brasile.<br />
I principali paesi esportatori sono: il Venezuela (principalmente<br />
prodotti petroliferi, con soddisfa il 45% del bisogno petrolifero dell'isola), la<br />
Spagna, la Cina, il Canada, l’Italia ed il Messico.<br />
I principali paesi importatori sono: l’Olanda (principalmente nichel e<br />
agrumi che riesporta al resto dell’Europa), il Canada, il Venezuela, la Russia<br />
e la Spagna (principale importatore di tabacco, prodotti della pesca e rum).<br />
Va ricordato che Cuba è altamente dipendente dai prodotti importati e<br />
che soffre di un endemico deficit commerciale al quale, negli ultimi anni, le<br />
autorità cubane hanno tentato di porre un freno, indirizzando la produzione<br />
locale verso quelle merci che possono essere prodotte a costi competitivi e<br />
verso quei segmenti di mercato specialistici e maggiormente redditizi, come i<br />
prodotti biologici.<br />
I principali prodotti dell’esportazione sono il nickel, lo zucchero e suoi<br />
derivati, il tabacco (in foglia, semilavorato e sigari), gli agrumi, le conserve<br />
alimentari, le bevande alcoliche, ed i prodotti medicinali e farmaceutici.<br />
Le importazioni sono costituite soprattutto dal petrolio, derrate<br />
alimentari e prodotti chimici.<br />
Vale la pena segnalare che Cuba importa derrate alimentari dagli Stati<br />
Uniti, grazie ad una deroga all'embargo concessa nel 2000, a condizione che i<br />
pagamenti avvengano anticipatamente ed in contanti.<br />
17
Se si considera l'interscambio con l'Unione Europea, si puó registrare<br />
che l'Unione Europea assorbe circa un terzo delle esportazioni di Cuba<br />
mentre provvede a circa la metà delle sue importazioni. Nel 2003 fra i Paesi<br />
dell'Unione Europea i principali importatori sono stati i Paesi Bassi (58%) e<br />
la Spagna (23%) mentre i principali esportatori la Spagna (22%), l'Italia<br />
(22%), la Francia (12,5%) e la Germania (9.5%).<br />
Cuba beneficia del Sistema di Preferenze Generalizzato <strong>per</strong> i propri<br />
prodotti ma non del protocollo sullo zucchero fra l'UE ed i Paesi ACP.<br />
Ciononostante l'Unione Europea garantisce l'acquisto di una quota predefinita<br />
di zucchero all'anno. Si deve, infine sottolineare che, nonostante l'incremento<br />
del commercio con l'Unione Europea degli ultimi anni, Cuba non usufruisce<br />
di tutte le potenzialità esistenti, ma le relazioni continuano ad essere<br />
concentrate solo con pochi partners.<br />
2. Investimenti Diretti Esteri (IDE)<br />
Gli ultimi dati disponibili riguardo al totale degli investimenti esteri<br />
diretti risalgono al 2002, anno nel quale e’ stata raggiunta quota 100 milioni<br />
di USD, in notevole ascesa rispetto al 2001. Nei dieci anni tra il 1992 e il<br />
2002, il capitale estero investito a Cuba e’ stato di 5.900 milioni di USD.<br />
L’Italia è il terzo paese investitore nell’isola, su<strong>per</strong>ato solo da Spagna e<br />
Canada.<br />
Secondo fonti MINVEC, gli investimenti stranieri abbracciano 32<br />
actividades e il 52 % delle imprese coinvolte sono europee. A fine 2003 le<br />
joint ventures attive erano 342 contro le 403 a fine 2002, con una<br />
diminuzione del 15%. Attualmente la Spagna è partner in 98 societá miste<br />
(105 nel 2002), il Canada in 52 (70 nel 2002), l’Italia 51 (57 nel 2002);<br />
seguono la Francia con 15, il Messico con 11, la Cina con 10, la Gran<br />
Bretagna e la Germania con 9 e Panama con 8.<br />
Le joint venture di nuova istituzione nel 2003 sono state sette contro le<br />
24 del 2002.<br />
3. Impegno multilaterale<br />
Al fine di incrementare le proprie possibilità di commercio con l'estero<br />
e di instaurare relazioni economiche più proficue, Cuba, negli ultimi anni, ha<br />
aderito a numerose organizzazioni ed ha firmato numerosi accordi<br />
multilaterali.<br />
Infatti, Cuba è membro del WTO, dell'Associazione degli Stati<br />
Caraibici, dell'Associazione <strong>per</strong> l'Integrazione dell'America Latina, del<br />
Sistema Economico dell'America Latina, nonché degli organismi economici<br />
18
più importanti delle Nazioni Unite. In qualità di membro del WTO, Cuba ha<br />
partecipato a tutte le negoziazioni più importanti, erigendosi a difensore delle<br />
posizioni dei Paesi in Via di Sviluppo.<br />
Cuba è una ardente oppositore del Nafta, mentre cerca sempre più di<br />
avvicinarsi e di trovare accordi economici con il Mercosur, il Caricom e la<br />
Comunità Andina.<br />
19
CAP. 3: LA NORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI ESTERI<br />
A) LEGGE N. 77/1995<br />
All’indomani della scomparsa dell’Unione Sovietica e quindi del<br />
COMECON, il Governo cubano si vide costretto ad identificare e <strong>per</strong>correre<br />
rapidamente nuove strade che consentissero la stabilità economica del Paese.<br />
Il Governo cubano si vide <strong>per</strong>tanto praticamente forzato, nel quadro di<br />
una situazione economica interna rapidamente e progressivamente<br />
deterioratasi, ad adottare alcune riforme strutturali non più derogabili, come<br />
la modifica della Costituzione del 1992, la legalizzazione del possesso e<br />
dell’utilizzo del dollaro americano da parte della popolazione, l’a<strong>per</strong>tura al<br />
turismo internazionale, la ristrutturazione del sistema bancario e finanziario<br />
con la creazione del Banco Central de Cuba ed infine, nel 1995, con<br />
l’emanazione di una nuova legge sugli Investimenti Stranieri e la<br />
Collaborazione Economica creando anche un Ministero ad hoc (MINVEC).<br />
Un paio di anni prima, nel 1993, <strong>per</strong> la prima volta in assoluto Cuba<br />
aveva anche firmato con l’Italia un Accordo <strong>per</strong> la protezione reciproca degli<br />
Investimenti fatti nei due Paesi.<br />
L’esigenza di attrarre capitali ed investimenti stranieri nell’isola <strong>per</strong><br />
risollevare le sorti di un’economia che nel frattempo aveva visto crollare di<br />
oltre il 50% il proprio Prodotto Interno Lordo, spinse le Autorità cubane a<br />
predisporre una sistema giuridico che desse tranquillità all’investitore<br />
straniero; la firma dell’accordo del 93 con l’Italia, poi seguita da altre decine<br />
di Paesi, va proprio in questa direzione.<br />
La legge sugli investimenti n. 77/95, integra e <strong>per</strong>feziona una<br />
precedente normativa cubana, e finalmente apre le porte ad una presenza<br />
reale e concreta di aziende straniere nel sistema <strong>economico</strong> cubano, creando<br />
strumenti e condizioni normative affinché investitori stranieri possano<br />
realmente investire e trarre legittimo profitto dalla propria attività.<br />
Gli elementi piú importanti della legge, che sono spesso fonte delle<br />
prime domande degli imprenditori interessati ad o<strong>per</strong>are a Cuba, possono<br />
essere riassunti nei seguenti punti:<br />
• gli utili conseguiti potranno essere liberamente trasferiti dal Paese in<br />
qualsiasi momento e senza limitazioni di sorta;<br />
• è ammessa la possibilità di acquisire partecipazioni di maggioranza nelle<br />
joint ventures con società cubane (fatto comunque raro) e la costituzione<br />
di società di capitale interamente straniero (anche queste <strong>per</strong>ó rarissime);<br />
• la tassazione sugli utili conseguiti dalle joint ventures è circa del 30%;<br />
• tutti i settori dell’economia sono ammessi all’investimento straniero, salvo<br />
tre considerati strategici: educazione, salute e difesa.<br />
20
B) PRINCIPI GENERALI APPLICABILI ALL’INVESTIMENTO<br />
STRANIERO<br />
1. Settori a<strong>per</strong>ti al capitale straniero e principio dell’autorizzazione<br />
La legge 77 prevede che gli investimenti stranieri possano effettuarsi in<br />
tutti i settori della economia, ad eccezione di tre casi ben identificati: Sanità,<br />
Istruzione e Forze Armate (ad eccezione delle attivitá imprenditoriali che ad<br />
esse fanno capo).<br />
Sulla base di tale principio generale, la legge evidentemente indentifica<br />
alcune regole di carattere amministrativo tese a consentire allo Stato cubano<br />
di regolare l’afflusso di capitale straniero ai settori della propria economia,<br />
secondo le esigenze di politica economica del momento.Tale regolazione<br />
avviene <strong>per</strong> effetto di un principio generale <strong>per</strong> il quale l’investimento di<br />
capitale estero nel territorio cubano è soggetto ad un’autorizzazione<br />
preventiva delle autorità competenti.<br />
L’autorizzazione è rilasciata dal Comitato Esecutivo del Consiglio dei<br />
Ministri o da una Commissione Governativa da esso designata, a seguito di<br />
richiesta presentata al Ministero <strong>per</strong> gli Investimenti Stranieri e la<br />
Collaborazione Economica (MINVEC), chiamato a formare un appostito<br />
fascicolo nel quale confluisce un’attività istruttoria condotta con la<br />
collaborazione di altre amministrazioni statali competenti <strong>per</strong> materia e/o <strong>per</strong><br />
territorio.<br />
In taluni casi, elencati dalla legge, il Comitato Esecutivo ha una<br />
competenza esclusiva sul rilascio dell’autorizzazione, come ad esempio nel<br />
caso di creazione di Imprese Miste. La Commissione Governativa invece, ha<br />
una competenza di natura residuale.<br />
Vi sono tre condizioni preliminari e fondamentali che qualunque<br />
proposta di investimento e/o di collaborazione economica con imprese<br />
cubane, deve includere:<br />
- apporto di capitale.<br />
- apporto di know-how e tecnologia, ritenuti utili.<br />
- apporto di mercato esterno.<br />
Ultimamente queste tre condizioni vengono ulteriormente valorizzate quando<br />
l’investimento prospettato comporta la produzione di beni sul suolo cubano<br />
con la conseguente riduzione delle importazioni dall’estero, con un ulteriore e<br />
conseguente beneficio <strong>per</strong> la bilancia dei pagamenti del Paese.<br />
2. Cessazione o trasferimento dell’impresa. Procedimento di<br />
liquidazione.<br />
21
L’autorizzazione contiene un termine finale allo scadere del quale, in<br />
mancanza di rinnovo, si darà inizio al procedimento di liquidazione<br />
dell’impresa attraverso il quale verrà liquidata e restituita, in moneta<br />
convertibile, la quota spettante all’investitore straniero. La legge 77 inoltre,<br />
assicura all’investitore straniero la possibilità di vendere o trasferire allo<br />
Stato, in ogni momento, la propria partecipazione nell’impresa creata<br />
secondo le regole di cui sopra.<br />
L’acquirente potrà anche essere un terzo ma, in questo caso, è<br />
necessaria una previa autorizzazione governativa.<br />
Per entrambi questi casi, scadenza del termine e trasferimento<br />
dell’impresa, la legge descrive quale debba essere il procedimento di<br />
valutazione della somma spettante all’investitore straniero. Come nel caso<br />
dell’esproprio, viene privilegiato l’accordo tra le parti interessate e, solo in<br />
subordine, è contemplato il ricorso ad una organizzazione di riconosciuto<br />
prestigio internazionale, autorizzata dal Ministero delle Finanze e dei Prezzi.<br />
Nel caso d’impresa a capitale interamente straniero tuttavia, la somma è<br />
liquidata a seguito di un accordo diretto tra l’investitore ed il MINVEC.<br />
Nel caso italiano, tali disposizioni vanno integrate con quanto previsto<br />
dall’accordo bilaterale di protezione degli investimenti il quale prevede, <strong>per</strong><br />
tutte le controversie tra lo Stato cubano ed un investitore italiano, relative ad<br />
investimenti di capitale, la facoltà dell’investitore di scegliere il ricorso al<br />
Tribunale cubano competente ovvero ad una Commissione Arbitrale.<br />
La Legge 77 infine, impegna lo Stato cubano a garantire il<br />
trasferimento all’estero, senza pagamento d’imposte o altra esazione relativi<br />
al trasferimento stesso, delle somme liquidate a seguito di esproprio, di<br />
cessazione e/o liquidazione dell’impresa e di vendita della stessa. Stessa<br />
garanzia e’ assicurata al trasferimento degli utili netti o dei dividendi<br />
realizzati.<br />
C) LE FORME GIURIDICHE DELL’INVESTIMENTO STRANIERO<br />
La legge 77 contempla da un lato, imprese a capitale interamente<br />
straniero e dall’altro, Associazioni Economiche Internazionali (AEI), ovvero<br />
unioni tra uno o più investitori stranieri ed uno o più investitori nazionali.<br />
Queste ultime, a loro volta, possono rientrare in due distinte categorie:<br />
l’impresa mista e l’associazione economica contrattuale. Più di recente, con l’<br />
“Acuerdo No. 3827” del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri<br />
(CECM), sono formalizzate in un quadro legale alcune forme di partenariato<br />
già esistenti nella prassi, che si sono tradotte in due nuove figure contrattuali:<br />
il contratto di coo<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> la produzione di beni o la fornitura di servizi<br />
ed il contratto <strong>per</strong> l’amministrazione della produzione o dei servizi,<br />
22
particolarmente utilizzato, quest’ultimo, nella settore alberghiero (di fatto si<br />
tratta di un contratto di management di una installazione turistica che <strong>per</strong>altro<br />
nella pratica deve sempre essere correlato da un finanziamento ad o<strong>per</strong>a della<br />
parte straniera).<br />
1. Impresa con capitale interamente straniero<br />
L’impresa a capitale interamente straniero pur essendo prevista dalla<br />
Legge 77, è rimasta a tutt’oggi una vera rarità.<br />
La fattispecie tratteggiata dalla legge prevede che sia la parte straniera<br />
ad amministrare l’impresa, essendo a tutti gli effetti unico titolare ed<br />
amministratore dell’impresa autorizzata dal Comitato Esecutivo del Consiglio<br />
dei Ministri.<br />
La procedura <strong>per</strong> avviare un’attività economica rispondente a questa<br />
forma giuridica è la seguente:<br />
a) approvazione dell’ente competente: a questo scopo, è necessario<br />
presentare la proposta d’investimento al MINVEC, il quale<br />
indicherà all’investitore straniero l’organismo cubano competente,<br />
responsabile del settore o dell’attività economica. Con tale entità, la<br />
parte straniera dovrà negoziare il progetto che intende realizzare in<br />
Cuba; l’accordo dovrà ovviamente avere forma scritta.<br />
b) autorizzazione del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri:<br />
raggiunto l’accordo, l’investitore deve richiedere assieme al partner<br />
cubano, l’autorizzazione specifica depositando domanda presso il<br />
MINVEC unitamente alla seguente documentazione:<br />
- approvazione scritta rilasciata dalla massima autorità del settore<br />
<strong>economico</strong> nel quale s’intende realizzare l’investimento; in sostanza<br />
si tratta del approvazione del Ministro competente.<br />
- Statuto e atto costitutivo della società;<br />
- Studio di fattibilità economica e studio di mercato.<br />
- Identificazione fisica e giuridica dell’investitore (certificato vigente<br />
della Camera di Commercio della società con indicazione del legale<br />
rappresentante e dei poteri conferitigli)<br />
- Lettera di referenze bancarie, rilasciata dalla banca dell’investitore;<br />
Tale documentazione deve essere previamente tradotta<br />
ufficialmente in spagnolo e legalizzata presso la Procura della<br />
Repubblica dove ha sede la società richiedente e quindi presso il<br />
Consolato di Cuba in Italia.<br />
Il MINVEC esaminerà previamente tutta la documentazione<br />
presentata nonché la fattibilità economica e strategica del progetto<br />
d’investimento. In caso di approvazione, la pratica sarà trasmessa al<br />
23
Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri, che si dovrà<br />
pronunciare entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta.<br />
L’es<strong>per</strong>ienza insegna che la valutazione del MINVEC, <strong>per</strong> quanto<br />
non vincolante <strong>per</strong> il Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri,<br />
riveste comunque un ruolo decisivo nell’iter di approvazione di un<br />
progetto di investimento a Cuba. Per questo è sempre consigliabile<br />
trovare la forma di coinvolgere fin dalle battute preliminari questo<br />
Ministero nella valutazione della proposta economica.<br />
c) Qualora il Consiglio dei Ministri approvi la proposta, emanerà una<br />
risoluzione che, fra le altre cose, darà disposizione al Ministero del<br />
Commercio Estero e quindi alla Camera di Commercio di Cuba di<br />
procedere alla registrazione della società straniera nei propri<br />
registri. L’investitore straniero, <strong>per</strong>sona giuridica o fisica, potrà<br />
agire in territorio cubano direttamente o tramite una filiale locale, la<br />
quale dovrà assumere la forma di una “società anonima <strong>per</strong> azioni<br />
nominative”.<br />
2. Impresa mista<br />
L’impresa mista è una forma di partnership fra imprese cubane e<br />
l’investitore straniero. Comporta, a seguito dell’iscrizione nel registro presso<br />
la Camera di Commercio della Repubblica di Cuba, la nascita di una <strong>per</strong>sona<br />
giuridica distinta da quella delle parti, la quale assumera’ la forma di societa’<br />
anonima <strong>per</strong> azioni nominative soggetta alla legislazione cubana in vigore. La<br />
creazione di una impresa mista presuppone generalmente la realizzazione di<br />
un investimento rilevante (con approssimazione si potrebbe identificare il<br />
limite minimo in 3-4 milioni di USD) economicamente e strategicamente <strong>per</strong><br />
Cuba. La durata è normalmente stabilita in 25 anni prorogabili <strong>per</strong> un eguale<br />
<strong>per</strong>iodo qualora vi siano le condizioni.<br />
La procedura prevista <strong>per</strong> la costituzione di un’impresa mista ricalca<br />
quello sopra esposto nel caso delle società a capitale interamente straniero ed<br />
a quello si rimanda.<br />
L’unica differenza rilevante riguarda la necessità di identificare la società<br />
cubana idonea con cui si intende realizzare l’investimento.<br />
Con tale società l’investitore straniero dovrà giungere, dopo in genere<br />
alcuni mesi di negoziati, alla redazione e firma di un accordo di associazione<br />
economica che dovrà comprendere tutti gli aspetti della vita e del<br />
24
funzionamento dell’impresa che si intende creare come <strong>per</strong> esempio la<br />
suddivisione delle quote di capitale, gli obiettivi, i criteri di amministrazione,<br />
la distribuzione degli utili, lo statuto ecc. Le quote di capitale vengono<br />
identificate in base ai rispettivi apporti, come in qualunque parte del mondo,<br />
il cui valore verrà determinato di comune accordo tra le parti. Per quanto rari,<br />
si riscontrano casi di Imprese Miste con maggioranza di capitale straniero.<br />
L’impresa mista potrà o<strong>per</strong>are tramite uffici, rappresentanze, succursali<br />
e filiali a<strong>per</strong>te nel territorio cubano o all’estero; potrà inoltre, acquisire<br />
partecipazioni in società estere.<br />
La sostituzione dei soci è subordinata all’accordo delle parti e<br />
all’approvazione dell’Autorità che ha concesso l’autorizzazione, quindi il<br />
Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri. Vi sono stati in questi anni<br />
svariati casi di cambio di partner straniero in una Impresa Mista. Oggi, si<br />
deve segnalare un irrigidimento da parte delle Autorità cubane nel consentire<br />
cambio di partner straniero.<br />
3. Associazione economica contrattuale<br />
Caratteristica di questa forma di associazione economica<br />
internazionale, rispetto all’impresa mista, è che non implica la creazione di<br />
una <strong>per</strong>sona giuridica nuova, distinta dalle parti contraenti.<br />
Le conseguenze di ciò sono evidenti nelle norme che governano questa forma<br />
di associazione:<br />
- ogni parte continua ad essere proprietaria dei beni con i quali<br />
contribuisce all’attività dell’associazione;<br />
- è possibile, tuttavia, creare un fondo comune in comproprietà’;<br />
- ogni parte che agisca <strong>per</strong> conto dell’associazione risponde <strong>per</strong><br />
l’intero nei confronti dei terzi, con diritto di rivalersi sulla<br />
controparte nella misura prevista dal contratto.<br />
Questa formula d’associazione è specialmente utilizzata <strong>per</strong> gli<br />
investimenti di capitale meno rilevanti della Impresa Mista che normalmente<br />
prevedono una durata inferiore. La direzione dell’associazione risponde, di<br />
solito, ad un criterio di eguaglianza, con una presidenza a rotazione, con turni<br />
normalmente di 2 anni, criterio <strong>per</strong>altro utilizzato anche nelle Imprese Miste.<br />
La procedura da seguire <strong>per</strong> costituire un’associazione economica<br />
contrattuale è del tutto simile a quella necessaria <strong>per</strong> l’impresa mista e ad essa<br />
si fa rinvio.<br />
25
4. Contratto di coo<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> la produzione di servizi e la<br />
fornitura di beni (o c.d. produzione coo<strong>per</strong>ata)<br />
Il contratto di coo<strong>per</strong>azione tra un’impresa o un ente statale cubano ed<br />
una <strong>per</strong>sona giuridica straniera prevede che la parte straniera s’impegni a<br />
fornire e/o finanziare l’acquisto di materie prime, prodotti semilavorati e<br />
tecnologia oltre che fornire assistenza tecnica.<br />
In buona sostanza la parte straniera si impegna a fornire materia prima<br />
(anche semilavorato) tecnologia e finanziamento <strong>per</strong> produrre un determinato<br />
articolo, mentre la parte cubana mette la mano d’o<strong>per</strong>a, i locali ed il mercato<br />
interno. Il prodotti realizzati vengono così commercializzati dalla società<br />
cubana che ne incassa il prezzo. Come sempre si privilegiano rapporti che<br />
prevedano l’esportazione del prodotti realizzato.<br />
Questa forma di collaborazione non comporta la nascita di una nuova<br />
<strong>per</strong>sona giuridica, né la creazione di un fondo comune. Le parti non<br />
condividono il rischio dell’attività né si ripartiscono gli utili, cioè non si crea<br />
di fatto una nuova società.<br />
L’impresa straniera guadagna con le forniture (beni, semilavorati e<br />
finanziamento) ed attraverso un eventuale contratto di assistenza tecnica.<br />
Inoltre può divenire acquirente privilegiato del prodotto realizzato <strong>per</strong><br />
l’esportazione.<br />
Uno dei vantaggi principali di questo schema o<strong>per</strong>ativo risiede nel fatto che il<br />
costo della mano d’o<strong>per</strong>a viene considerato in pesos cubani e non in USD<br />
come nel caso dell’impresa mista. Questo consente di contenere<br />
notevolmente il costo di produzione e quindi di ottenere un prezzo finale del<br />
prodotto più concorrenziale.<br />
L’impresa straniera, inoltre, non puo’ realizzare, in forma<br />
indipendente, alcuna attività d’importazione a Cuba ma deve come sempre<br />
affidarsi a società di importazione cubane.<br />
5. Contratto <strong>per</strong> l’amministrazione della produzione o dei servizi.<br />
L’accordo tra l’impresa cubana e l’investitore straniero, in questo caso<br />
ha come oggetto l’assunzione dell’obbligo di amministrare una o più linee di<br />
produzione ovvero un impianto di produzione di beni o servizi, nel loro<br />
complesso o <strong>per</strong> una parte della loro attività, <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo determinato, in<br />
cambio di un importo il cui ammontare viene concordato tra le parti.<br />
Vi è inoltre la possibilità che l’accordo, oltre all’oggetto principale,<br />
preveda anche ulteriori campi di coo<strong>per</strong>azione, tra cui l’assistenza tecnica,<br />
finanziamenti ecc.<br />
Il contratto è approvato dal MINVEC, il quale continua a monitorarne<br />
anche l’esecuzione.<br />
26
D) I RAPPORTI DI LAVORO<br />
1. Le modalita’ di assunzione dei lavoratori<br />
La legge 77/1995 ed il successivo Decreto del 17 marzo 1996 del<br />
Ministero del Lavoro disegnano il quadro dei rapporti giuridici tra le imprese<br />
con partecipazione di capitale estero ed i propri dipendenti. Ad essi, in linea<br />
generale, si applica la vigente legislazione cubana in materia di contratto di<br />
lavoro e di sicurezza sociale, integrata dalle disposizioni contenute nella<br />
legge e nel decreto citati. L’intera normativa in materia, tuttavia, può essere<br />
modificata in senso più favorevole, in casi particolari, dal provvedimento di<br />
approvazione del progetto d’investimento straniero (art. 35 legge 77/1995).<br />
In linea di principio, i lavoratori delle imprese con partecipazione<br />
straniera, devono essere in possesso della residenza <strong>per</strong>manente e/o temporale<br />
a Cuba (l’equivalente praticamente del nostro <strong>per</strong>messo di soggiorno, che<br />
prevede <strong>per</strong>ó anche la richiesta di un “<strong>per</strong>messo di uscita”, ogni volta che lo<br />
straniero deve viaggiare fuori dell’Isola).<br />
L’assunzione diretta dei lavoratori cubani non è <strong>per</strong>messa; l’impresa<br />
deve servirsi, obbligatoriamente, dell’intermediazione di un ente cubano<br />
autorizzato dal Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale, sia <strong>per</strong> la<br />
ricerca, che <strong>per</strong> l’assunzione dei lavoratori, di fatto si tratta di una sorta di<br />
ufficio di collocamento. L’impresa straniera ha la facoltà di segnalare a tale<br />
ufficio di collocamento uno o più nominativi di lavoratori di cui intende<br />
avvalersi; l’ente cubano tuttavia mantiene la facoltà di accettare o rifiutare la<br />
segnalazione indicando delle alternative.<br />
L’ente e l’impresa stipulano successivamente un contratto di “fornitura<br />
di forza lavoro”, che deve accompagnarsi ad un contratto collettivo tra<br />
l’impresa e la rappresentanza sindacale, volto a regolare gli aspetti di<br />
dettaglio del rapporto di lavoro.<br />
Questi principi generali, tuttavia, sono soggetti ad importanti eccezioni.<br />
Innanzitutto, gli organi direttivi dell’impresa possono affidare incarichi<br />
di direzione “su<strong>per</strong>iore” o mansioni tecniche altamente specializzate a tecnici<br />
e/o professionisti stranieri. E’ tra le loro facolta’, inoltre, quella di scegliere<br />
quale ordinamento giuridico applicare ai rapporti di lavoro cosi’ instaurati.<br />
Una seconda eccezione deriva dal riconoscimento all’impresa del<br />
diritto di scegliere ed assumere direttamente i membri dell’organo direttivo,<br />
collocato al vertice dell’ amministrazione. La legge 77/1995, infatti, prevede<br />
che queste categorie di dipendenti siano designati, rispettivamente, nel caso<br />
dell’impresa mista, dalla assemblea generale degli azionisti, e, nel caso<br />
dell’impresa a capitale totalmente straniero, dagli organi competenti della<br />
stessa.<br />
27
2. Retribuzioni<br />
L’impresa deve corrispondere all’ente d’intermediazione una<br />
determinata somma, in dollari americani, <strong>per</strong> ciascun lavoratore. Da tale<br />
somma, l’ente cubano attinge <strong>per</strong> la corresponsione del salario al lavoratore,<br />
dei contributi <strong>per</strong> la pensione e delle indennità di fine rapporto, che lo stesso<br />
ente cubano erogherà ai dipendenti in moneta nazionale.<br />
Il salario realmente <strong>per</strong>cepito dal lavoratore cubano rappresenta<br />
normalmente una <strong>per</strong>centuale molto bassa rispetto a quanto corrisposto<br />
dall’impresa all’ente.<br />
Tale salario inoltre, tanto quello realmente corrisposto al lavoratore in<br />
moneta nazionale quanto quello versato dall’impresa all’ente di<br />
collocamento, varia in funzione delle mansioni e del livello del dipendente.<br />
3. Fondo di stimolo <strong>economico</strong><br />
Le imprese con capitale straniero, dietro specifica autorizzazione,<br />
possono creare un fondo destinato a premiare i dipendenti <strong>per</strong> il<br />
raggiungimento di un determinato obiettivo aziendale. A questo fondo,<br />
affluiscono una parte degli utili dell’impresa, secondo una proporzione che<br />
deve essere previamente concordata con il MINVEC (art.32). Il premio<br />
spettante ai singoli lavoratori invece, è calcolato in <strong>per</strong>centuale sulla somma<br />
in dollari che l’impresa ha versato, <strong>per</strong> ciascun dipendente, a titolo di salari e<br />
contributi all’ente d’intermediazione. Determinato in questa guisa, il premio<br />
diviene decisamente più sostanzioso del salario, in moneta nazionale,<br />
effettivamente <strong>per</strong>cepito e finisce <strong>per</strong> costituire un importante ed essenziale<br />
incentivo <strong>per</strong> il lavoratore.<br />
4. Periodo di prova e sostituzione dei lavoratori in possesso della<br />
residenza <strong>per</strong>manente.<br />
Il <strong>per</strong>iodo di prova va dai 30 ai 180 giorni, a seconda del settore<br />
d’attività e dalle funzioni esercitate.<br />
Al termine di questo <strong>per</strong>iodo, l’impresa puo’ richiedere all’ente<br />
d’intermediazione la sostituzione di un lavoratore che si riveli non idoneo <strong>per</strong><br />
le mansioni che è stato chiamato a svolgere.<br />
In caso di licenziamento, il lavoratore ha diritto ad un’indennità che lo<br />
stesso ente cubano si cura di corrispondere rivalendosi, successivamente,<br />
sull’impresa. Quest’ultima deve versare una somma, in dollari, equivalente<br />
ad un’indennità calcolata sull’intera vita lavorativa del dipendente licenziato<br />
e non solamente sull’anzianità maturata all’interno dell’impresa. Le tariffe<br />
28
sono quelle approvate dal Ministero del Lavoro ma, nel caso di comprovate<br />
necessità di mercato, possono divenire oggetto di negoziazione.<br />
E) REGIME FISCALE SPECIALE<br />
La legge 77 del 1995 ha introdotto un regime impositivo speciale,<br />
prevedendo un trattamento privilegiato rispetto a quello ordinario, allo scopo<br />
d’incentivare ed incrementare le entrate in valuta. Questo regime speciale,<br />
tuttavia, non si applica alle imprese con capitale interamente straniero.<br />
Godono del seguente trattamento privilegiato, invece, le imprese miste e le<br />
associazioni economiche internazionali:<br />
a) imposta sull’utile netto: rappresenta il 30 % dell’imponibile<br />
anziché il 35% ordinario, fatta salva la possibilità di esentare<br />
dall’imposta gli utili reinvestiti nel paese <strong>per</strong> concessione del<br />
Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri (CECM). Nel<br />
caso di sfruttamento di risorse naturali, rinnovabili o meno,<br />
l’imposta può invece raggiungere il 50%;<br />
b) imposta sull’utilizzazione del lavoro: costituisce l’11% del<br />
salario e delle altre entrate <strong>per</strong>cepite dal lavoratore, ad<br />
eccezione di quanto ricevuto a titolo di stimolo <strong>economico</strong><br />
alla produttività;<br />
c) contributi e sicurezza sociale: ammontano al 14% del salario e<br />
delle altre entrate <strong>per</strong>cepite dal lavoratore, ad eccezione di<br />
quanto ricevuto a titolo di stimolo <strong>economico</strong> alla<br />
produttività;<br />
d) tariffe doganali: sono quelle applicabili di norma alla merce in<br />
relazione al paese di provenienza. Per il caso singolo, tuttavia,<br />
è prevista l’eventuale concessione di speciali facilitazioni<br />
fino addirittura ad arrivare alla totale esenzione <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo<br />
determinato di tempo.<br />
e) tasse sui mezzi di trasporto;<br />
f) tasse sul rilascio di documenti ufficiali;<br />
Non si applica, invece, alcuna imposta sul reddito della <strong>per</strong>sona fisica.<br />
Il trattamento fiscale descritto, <strong>per</strong>altro, può, in casi specifici, divenire<br />
ancora più favorevole <strong>per</strong> decisione del Ministero delle Finanze e dei Prezzi,<br />
che ha facoltà, sentite altre Amministrazioni dello Stato, di concedere<br />
esenzioni fiscali, totali o parziali, alle imprese che agiscono nei settori<br />
considerati prioritari <strong>per</strong> l’economia nazionale. Questa facoltà è stata<br />
esercitata piuttosto di frequente.<br />
29
F) LA RISERVA PER GLI IMPREVISTI E L’ASSICURAZIONE<br />
OBBLIGATORIA<br />
La legge 77/1995 prevede la costituzione di una riserva a cui<br />
affluiscono fondi obbligatori e volontari, destinata a fronteggiare gli<br />
imprevisti sorti nell’attività compiuta da un’impresa con capitale straniero.<br />
La parte obbligatoria della riserva è costituita con somme provenienti dagli<br />
utili, secondo le indicazioni fornite dal Ministero delle Finanze e dei Prezzi.<br />
Tutte le imprese con capitale straniero, inoltre, devono stipulare con<br />
società autorizzate dal Ministero delle Finanze e Prezzi un contratto di<br />
assicurazione con ad oggetto, proprietà e o<strong>per</strong>azioni rischiose. Il premio e le<br />
altre clausole contrattuali sono stabilite sulla base delle normali condizioni<br />
del mercato internazionale.<br />
G) GLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI<br />
La modifica alla Costituzione del 1992, con la quale è stata introdotta<br />
nell’ordinamento giuridico cubano il riconoscimento del diritto di proprieta’<br />
delle imprese miste, ha a<strong>per</strong>to le porte agli investimenti stranieri anche nel<br />
settore immobiliare. Sulla scia di questa prima importante a<strong>per</strong>tura, la legge<br />
77 ha stabilito, con maggiore precisione, entro quali limiti e a quali<br />
condizioni alle imprese con partecipazione straniera è consentito investire in<br />
immobili. Le poche norme che la legge dedica all’argomento, tuttavia, hanno<br />
lasciato alla prassi il compito di completare il quadro normativo. In epoca più<br />
recente tuttavia, un nuovo provvedimento restrittivo del MINVEC ha di fatto<br />
temporaneamente congelato la possibilità di investire nel settore immobiliare,<br />
allontanando gli investitori stranieri.<br />
Il provvedimento infatti ha bloccato la possibilità di vendere gli<br />
appartamenti realizzati dalle imprese miste, nate negli anni precedenti, con<br />
motivazioni di varia natura. Tale misura è ancora oggi in vigore, anche se<br />
alcune vendite possono essere effettuate con un’autorizzazione concessa caso<br />
<strong>per</strong> caso.<br />
Ai sensi della legge 77, l’investimento in beni immobili può essere<br />
diretto alla costruzione o ristrutturazione di edifici ed abitazioni e all’acquisto<br />
della proprietà o di altri diritti reali. Gli immobili oggetto dell’investimento,<br />
<strong>per</strong>ò, non possono essere alienati o acquistati da <strong>per</strong>sone fisiche con la<br />
residenza <strong>per</strong>manente nel paese - in buona sostanza gli stessi cittadini cubani.<br />
I Cubani infatti, sono obbligati a trasferire i diritti reali sugli immobili di cui<br />
sono titolari allo Stato, il quale gode ex lege, di un diritto di prelazione. Di<br />
fatto, il mercato interno si limita ad o<strong>per</strong>azioni di <strong>per</strong>muta.<br />
30
L’impresa immobiliare con capitale misto può investire esclusivamente<br />
in appartamenti o edifici che sono utilizzati <strong>per</strong> i seguenti fini:<br />
- alloggi, a titolo di residenza (non <strong>per</strong>manente) o a fini turistici, <strong>per</strong><br />
<strong>per</strong>sone fisiche senza la residenza <strong>per</strong>manente in Cuba;<br />
- sedi od uffici di <strong>per</strong>sone giuridiche straniere;<br />
- immobili destinati al turismo.<br />
Per ciò che concerne i modi di acquisto e di trasferimento dei diritti su<br />
questi immobili la legge, oltre a richiamare la legislazione vigente, fa rinvio<br />
a quanto specificato in ogni singolo atto di autorizzazione dell’investimento<br />
straniero.<br />
La prassi intervenuta negli anni successivi, ha chiarito quale fossero i<br />
diritti reali su immobili di cui un’impresa con partecipazione straniera<br />
potesse divenire titolare. Di fatto si tratta di un diritto reale non assoluto,<br />
<strong>per</strong>ché il terreno resta sempre di proprietà dello Stato ed inoltre la durata<br />
dell’impresa mista, a cui viene concesso <strong>per</strong> decreto la proprietà dell’area su<br />
cui verrà realizzato l’investimento immobiliare, non potrà eccedere i 50 anni.<br />
Al termine del <strong>per</strong>iodo, l’impresa verrà liquidata e la proprietà tornerà ad<br />
essere interamente cubana. Si tratta quindi a ben vedere di una fattispecie più<br />
assimilabile ad un diritto di su<strong>per</strong>ficie più che ad un diritto di proprietà vero e<br />
proprio.<br />
Differente il caso del diritto dell’acquirente dell’immobile realizzato<br />
dall’impresa mista. In questo caso si tratterà sempre di un diritto di su<strong>per</strong>ficie<br />
<strong>per</strong>ò esclusivo e senza limitazioni di tempo; il suolo infatti rimarrà sempre di<br />
proprietà dello Stato Cubano.<br />
Questa prassi, come gia’ accennato, è stata bruscamente interrotta nel<br />
2000 allorché, <strong>per</strong> motivi di varia natura, le Autorità cubane hanno bloccato<br />
la libera commercializzazione degli immobili residenziali destinati agli<br />
stranieri, imponendo al socio straniero dell’impresa mista di vendere la<br />
propria partecipazione al socio cubano. Questo provvedimento non ha<br />
coinvolto le costruzioni destinate al settore alberghiero.<br />
31
H) CONCLUSIONE: UNO SGUARDO ALLA REALTA’ ODIERNA<br />
Secondo i dati forniti dal MINVEC, nel corso dell’anno passato le<br />
Associazioni Economiche Internazionali hanno segnato un calo di circa il<br />
15%, riducendosi dalle 403 attive alla fine del 2002 alle 342 del 2003 2 .<br />
Più precisamente, le imprese con partecipazione di capitale spagnolo<br />
sono diminuite, in un anno, da 105 a 98, quelle con capitale canadese da 70 a<br />
52, quelle con capitale italiano da 57 a 51. Le nuove joint-ventures costituite<br />
nel 2003 invece, sono state solamente 7, a fronte delle 24 dell’anno<br />
precedente.<br />
I contratti di coo<strong>per</strong>azione e di amministrazione <strong>per</strong> beni e servizi,<br />
invece, seguono un trend di crescita, passando dai 270 in vigore del 2002 ai<br />
313 del 2003.<br />
Secondo un’indagine del 2002, le più importanti doglianze degli<br />
investitori europei a Cuba sono state: ritardi nelle concessioni delle<br />
autorizzazioni <strong>per</strong> le joint ventures; ostacoli frapposti dalle autorità doganali<br />
che impediscono la consegna tempestiva della merce; eccessi burocratici<br />
nella concessione e prolungamento dei visti; il monopolio statale sul mercato<br />
del lavoro (in particolare, la necessità di assumere lavoratori tramite agenzie<br />
di Stato, vedi par. D); regime fiscale non adatto alle esigenze di un’impresa<br />
che o<strong>per</strong>a in un’economia di mercato; carenza di finanziamenti del settore<br />
bancario nazionale a favore delle joint venture.<br />
Attualmente, i settori considerati prioritari dalle Autorità cubane e nei<br />
quali si tende ad aprire al capitale straniero sono: biotecnologia, prodotti<br />
derivati della canna da zucchero, turismo, energia e information technology.<br />
Il MINVEC, attraverso il Centro di Promozione degli Investimenti(CPI),<br />
realizza annualmente una pubblicazione anche in formato elettronico,<br />
contenente tutte le informazioni aggiornate sulle opportunità di investimenti<br />
stranieri a Cuba; tale pubblicazione può essere richiesta direttamente al CPI,<br />
oppure all’ufficio <strong>economico</strong> e commerciale dell’<strong>Ambasciata</strong> Cubana a Roma<br />
nonché può essere consultato <strong>per</strong> via internet al seguente indirizzo web:<br />
www.cpi-minvec.cu .<br />
2 Circa 80 delle joint ventures attualmente attive o<strong>per</strong>ano fuori del territorio cubano e includono due hotel<br />
nelle località balneari di Cozumel e Cancun in Messico, una fabbrica di camicie “guayabera” in Namibia,<br />
una fabbrica di gelati in Malesia, l’a<strong>per</strong>tura in franchising della “Bodeguita del Medio” (famoso ristorante<br />
de L’Avana) a Parigi, Varsavia e Dubai, ristoranti a Milano e Londra, nonché la realizzazione di un hotel a<br />
cinque stelle a Shangai.<br />
32
CAP. 4: LE REGOLE DEL COMMERCIO PER L’IMPRESA<br />
STRANIERA<br />
A) IL MONOPOLIO STATALE<br />
Il mercato cubano è retto, ancora oggi, dai principi fondamentali<br />
peculiari di un’economia socialista centralizzata. In particolare, rimangono<br />
attuali due caratteristiche sostanziali, tra loro intimamente connesse. La prima<br />
è che l’unico acquirente cubano nei mercati internazionali è lo Stato, nelle<br />
sue diverse articolazioni. La seconda, conseguenza della prima, è che le<br />
imprese estere non hanno accesso diretto al mercato interno. Lo Stato, in<br />
definitiva, costituisce un diaframma tra i mercati internazionali ed il mercato<br />
interno cubano.<br />
Oltre all’importazione di beni e servizi, anche la distribuzione,<br />
all’ingrosso e al dettaglio, è sottoposta di fatto al monopolio statale, al quale<br />
non sfugge nemmeno la rete di negozi che vendono in valuta. L’unica<br />
eccezione è rappresentata dai piccoli mercati, a prezzo libero, nei quali privati<br />
cittadini, in possesso di specifica licenza, possono vendere prodotti agricoli o<br />
artigianali ma non i prodotti importati.<br />
B) LE VIE AL COMMERCIO<br />
L’impresa straniera che voglia entrare nel mercato cubano, deve<br />
stabilire necessariamente un rapporto commerciale con un ente<br />
d’intermediazione cubano, appartenente al Ministero del Commercio Estero<br />
(ne esistono piu’ di 40), ovvero con imprese cubane - tra cui quelle con<br />
partecipazione di capitale straniero - che abbiano ottenuto l’autorizzazione ad<br />
importare determinati prodotti.<br />
Di norma, l’ente cubano “importatore”, prima di instaurare rapporti<br />
commerciali con l’estero, verifica che determinati bisogni non possano essere<br />
soddisfatti dalla produzione interna, alla quale e’ attribuita priorita’ sul<br />
prodotto straniero. Cosi’, dopo aver identificato i bisogni insoddisfatti, l’ente<br />
raccoglie e valuta diverse offerte concorrenti (in teoria, almeno tre) prima di<br />
decidere con chi concludere l’affare. Nel corso degli ultimi anni, l’acquirente<br />
cubano ha attribuito particolare importanza, oltre che alla qualita’ ed al<br />
prezzo dei beni, anche alle condizioni di consegna della merce, privilegiando<br />
la vendita Fob nell’interesse delle compagnie d’assicurazione e delle<br />
compagnie marittime cubane.<br />
In ogni caso, la portata della trattativa risulta spesso limitata<br />
dall’esistenza di uno schema tipo di contratto, annesso alla risoluzione n.<br />
217/97 del Ministero del Commercio Estero (MINCEX), al quale l’ente<br />
importatore e’ chiamato ad ispirarsi.<br />
33
C) SUCCURSALI ED AGENTI<br />
Per promuovere i propri interessi nel territorio cubano, l’impresa estera<br />
si può servire di una succursale o di un agente. Le due figure sono ben<br />
distinte: la prima è una rappresentanza commerciale della stessa impresa<br />
straniera, autorizzata a compiere determinate o<strong>per</strong>azioni. Il secondo caso<br />
invece identifica una società cubana, espressamente autorizzata dal Ministero<br />
del Commercio Estero (MINCEX), a svolgere un’attività di promozione in<br />
nome e <strong>per</strong> conto dell’impresa straniera a seguito della sottoscrizione di un<br />
regolare contratto di agenzia. In questo caso la società agente può mettere a<br />
disposizione del cliente straniero anche un ufficio con servizio di segreteria<br />
presso la propria sede e può assumere ufficialmente dei venditori individuati<br />
dal cliente affinché si incarichino della gestione dei propri affari.<br />
Di fatto questa è l’unica possibilità che ha una società straniera di poter<br />
immediatamente aprire un ufficio in Cuba senza dover attendere i tre anni di<br />
lavoro con imprese cubane, conditio sine qua non <strong>per</strong> ottenere l’iscrizione in<br />
Camera di Commercio e quindi poter aprire un ufficio direttamente.<br />
La materia è regolata dal Decreto 206 del 10 aprile 1996 sulla<br />
Registrazione delle società straniere.<br />
La succursale: condizione <strong>per</strong> aprire una rappresentanza nell’isola è<br />
l’aver mantenuto rapporti commerciali con un cliente cubano da almeno tre<br />
anni, <strong>per</strong> un valore complessivo su<strong>per</strong>iore a 500.000 dollari americani.<br />
L’impresa estera, inoltre, deve possedere un capitale sociale equivalente ad<br />
almeno 50.000 dollari americani. Il possesso di questi requisiti può, tuttavia,<br />
essere soggetto a deroga sulla base di una valutazione del Ministro<br />
competente che ravvisi la particolare importanza, <strong>per</strong> l’economia cubana,<br />
dell’attività della società commerciale straniera.<br />
Le succursali sono obbligate ad iscriversi al Registro nazionale delle<br />
succursali ed agenti di società commerciali straniere. A questo scopo, devono<br />
produrre un’istanza, completa della documentazione richiesta dal Decreto<br />
206/97, all’Incaricato del Registro. Con l’istanza, devono essere presentati:<br />
- una lettera dettagliata sulle ragioni dell’iscrizione, sottoscritta da un<br />
rappresentante la cui firma deve essere legalizzata presso la Camera di<br />
Commercio o da un notaio;<br />
- copia dell’atto di costituzione e dello statuto della società;<br />
- una procura con la quale si designa la <strong>per</strong>sona che agirà come<br />
rappresentante dell’impresa straniera, qualora sia diversa dal titolare;<br />
- la lista dei prodotti o servizi offerti dalla società o dall’imprenditore,<br />
che si ha intenzione di commercializzare a Cuba;<br />
- lettera di referenze bancarie previamente trasmessa ad una banca del<br />
sistema bancario nazionale cubano e risalente a non più di 3 mesi<br />
prima della presentazione dell’istanza;<br />
- Ultimi tre bilanci approvati e certificati.<br />
34
- curriculum vitae del rappresentante;<br />
- informazioni generali sull’attivita’ realizzata dall’impresa negli ultimi<br />
5 anni;<br />
- lista delle società e/o degli organismi nazionali con cui si sono<br />
intrattenute relazioni economiche, nella quale deve essere indicato il<br />
volume degli affari effettuati negli ultimi 3 anni, certificato dalle stesse<br />
società cubane.<br />
Tutti i documenti redatti in italiano devono essere accompagnati dalla<br />
traduzione in spagnolo e legalizzati.<br />
Una volta che l’Incaricato del Registro ha ammesso l’istanza, questa è<br />
trasmessa al MINCEX che è competente ad autorizzare o a negare<br />
l’iscrizione, il quale a sua volta deve dare una risposta entro e non oltre 60<br />
giorni dal deposito dell’istanza presso l’Incaricato del Registro. L’interessato,<br />
in caso di esito positivo, deve formalizzare l’iscrizione alla Camera di<br />
Commercio nel termine <strong>per</strong>entorio di 90 giorni successivi all’autorizzazione<br />
del MINCEX, adempiendo alle formalità richieste ed al pagamento dei diritti.<br />
L’iscrizione comporta la concessione di una Licenza nella quale sono<br />
descritte le attività autorizzate nonché la tipologia di prodotti che il<br />
richiedente è stato autorizzato a trattare. La Licenza ha una durata di 5 anni,<br />
rinnovabile <strong>per</strong> altri 3 ad istanza dell’interessato; richiede un pagamento di<br />
una quota d’iscrizione al Registro entro scadenze determinate, pena la revoca<br />
della stessa e la cancellazione dal Registro stesso.<br />
Una succursale non può in ogni caso importare od esportare<br />
direttamente beni o servizi, né realizzare attività di vendita diretta,<br />
all’ingrosso o al dettaglio, né di trasporto di merce nel territorio cubano.Per<br />
tutte queste attività deve servirsi di o<strong>per</strong>atori specializzati cubani. Può,<br />
viceversa, offrire servizi di assistenza al cliente post vendita. L’attività<br />
principale di una succursale, dunque, rimane quella di promozione,<br />
rappresentanza ed intermediazione commerciale.<br />
L’agente: Diversa, come accennato, è la natura dell’agente, ufficio che<br />
è istituito a seguito di un contratto di agenzia tra un’impresa straniera ed una<br />
controparte cubana. Anche l’Agente deve essere iscritto al Registro e ottiene<br />
una Licenza a seguito d’apposita istanza, con la quale deve essere prodotto il<br />
contratto di agenzia.<br />
Per ciò che riguarda le attività non consentite, vale quanto detto <strong>per</strong> la<br />
succursale.<br />
Possono svolgere la funzione di Agente esclusivamente gli enti cubani<br />
che, nel proprio oggetto sociale, contemplino attività d’intermediazione in<br />
o<strong>per</strong>azioni di commercio con l’estero e che dimostrino di disporre dei mezzi<br />
richiesti <strong>per</strong> il compimento di tale attività. Non possono divenire agenti,<br />
invece, gli enti cubani autorizzati ad importare merci dall’estero, né quelli<br />
che gestiscono le catene di negozi che vendono in valuta.<br />
35
CAP. 5: POLITICA COMMERCIALE E SISTEMA FINANZIARIO<br />
A) NORMATIVA SUI DAZI<br />
Una delle prime importanti riforme realizzate dal Governo cubano<br />
dopo il crollo del blocco socialista è stata la decentralizzazione del<br />
commercio estero. Sono state create imprese cubane importatrici-esportatrici<br />
o<strong>per</strong>anti in modo indipendente (pur essendo di proprietá statale), mentre il<br />
ruolo del Ministero del Commercio Estero è stato limitato a funzioni di<br />
indirizzo politico e di regolamentazione. Tali riforme hanno subito un'<br />
accelerazione nel 1992, anno in cui sono state introdotte alcune modifiche<br />
costituzionali che hanno eliminato il monopolio del commercio con l'estero<br />
da parte dello Stato. Ultimamente lo sforzo é stato nel senso di ottimizzare e<br />
rendere più agili le relazioni commerciali del Paese.<br />
1. Normativa generale<br />
La nuova regolamentazione del settore del commercio con l'estero ha<br />
reso necessaria una riforma del sistema dei dazi.<br />
Attualmente la normativa fondamentale in materia è il Decreto Legge<br />
N. 124, entrato in vigore nel 1990. Tale Decreto, così come integrato dalle<br />
risoluzioni congiunte N. 4 - 1997 e N. 16 - 2002, dei Ministeri dei Prezzi e<br />
delle Finanze e del Commercio Estero, stabilisce alcuni principi<br />
fondamentali:<br />
• tutti i dazi sono ad valorem, vengono cioè determinati quali<br />
<strong>per</strong>centuali sul valore dei beni importati,<br />
• viene seguita la Nomenclatura dello Standardized Codification and<br />
Products System, applicato a livello internazionale dal gennaio 1988<br />
dall’ex Consiglio di Coo<strong>per</strong>azione Doganale;<br />
• vi sono solo due categorie di tariffe: quella generale e quella della<br />
"nazione più favorita", che si applica ai Paesi membri<br />
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ed ai Paesi con i quali<br />
Cuba ha stipulato contratti bilaterali.<br />
In base alla normativa cubana, le importazioni vengono classificate in:<br />
- importazioni a carattere commerciale, destinate alle necessità della<br />
popolazione o allo sviluppo del Paese;<br />
36
- importazioni saltuarie, senza carattere commerciale, destinate a<br />
<strong>per</strong>sone fisiche o giuridiche.<br />
I beni capitali, grazie agli incentivi che il governo vuole offrire agli<br />
investitori stranieri, sono generalmente oggetto di esenzione totale dai dazi.<br />
Le materie prime o i beni intermedi necessari <strong>per</strong> la produzione in loco,<br />
possono essere oggetto di esenzioni totali o parziali, a seconda della natura e<br />
dell'uso a cui è destinato il bene.<br />
La normativa che regola l’applicazione dei dazi doganali a Cuba é il<br />
Decreto Legge N. 162, promulgato il 3 aprile del 1996, denominato "Delle<br />
Dogane", integrato dalla risoluzione N.300-2003 del Ministero delle Finanze<br />
e dei Prezzi.<br />
I dazi relativi a merci di carattere commerciale sono regolati dal<br />
Decreto Legge 22 del 15.08.1990.<br />
Cuba ha anche istituito un’imposta doganale <strong>per</strong> le importazioni non<br />
commerciali, introdotta dal Decreto Legge N. 22 del 16 aprile 1979,<br />
successivamente modificato.<br />
Nel febbraio del 1998 é stata pubblicata la Risoluzione N. 4/1998 che<br />
ha approvato il regolamento <strong>per</strong> i regimi di "Ammissione Temporanea <strong>per</strong><br />
Perfezionamento Attivo", "Reintegrazione di Diritti" e "Restituzione <strong>per</strong><br />
Franchigia".<br />
Per un approfondimento sulla normativa vigente è possibile consultare<br />
il sito del Ministero delle Finanze e dei Prezzi alla voce Legislaciòn<br />
Arancelaria: www.mfp.cu<br />
2. Trattamenti preferenziali<br />
Trattamenti preferenziali sono in vigore con i paesi membri<br />
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e con i paesi con i quali Cuba<br />
ha stipulato contratti bilaterali, ai quali si applica la clausola della "nazione<br />
più favorita". Inoltre, Cuba prevede un regime preferenziale con i membri<br />
dell’Associazione Latino-americana di Integrazione (ALADI), i membri del<br />
MERCOSUR e del MCCA. Per l’applicazione delle tariffe preferenziali é<br />
necessario giustificare l’origine dei prodotti secondo quanto stipulato negli<br />
accordi. L’Italia gode della clausola della nazione più favorita.<br />
3. Sdoganamento e documenti di importazione<br />
Lo sdoganamento, necessario <strong>per</strong> introdurre a Cuba qualsiasi prodotto,<br />
si effettua dietro presentazione dei seguenti documenti:<br />
37
Fattura commerciale, che deve contenere:<br />
• Destinatario<br />
• Data di emissione e numero progressivo<br />
• Data dell’ordine<br />
• Descrizione della merce e voce doganale<br />
• Valore della merce (CIF, FOB, C&F, etc.)<br />
• Numero dei colli, peso lordo<br />
• Peso netto o numero pezzi<br />
• Porto di destinazione<br />
• Ammontare delle spese di trasporto<br />
• Ammontare delle spese di assicurazione<br />
• Condizioni di pagamento<br />
• Dichiarazione redatta dall’esportatore: "El que suscribe, vendedor<br />
de las mercancias que se describen en esta facutra comercial, por<br />
la presente declara que son ciertos y exactos todos los datos que en<br />
ella consta que los precios de dicha mercancias no han sido<br />
alterados por medio de descuentos supuestos, que con motivo de<br />
este embarque no se han facilidado ní facilitará a <strong>per</strong>sona aluna<br />
otra factura, cuenta, recibo u otro documento por un valor mayor<br />
que el aqui consignado; y que las referida mercancias son<br />
productos del suelo o de la industria de...(nome del Paese).<br />
La fattura, esente da visti, è richiesta in 7 copie e va redatta in lingua<br />
spagnola o italiana.<br />
• Certificazioni attestanti l’origine<br />
• Certificato sanitario <strong>per</strong> prodotti alimentari, materie prime e additivi<br />
<strong>per</strong> alimenti<br />
• Certificato fitosanitario <strong>per</strong> prodotti di origine vegetale<br />
• Certificato di analisi emesso da laboratori ufficiali attestanti le<br />
specifiche fisico-chimiche, microbiologiche e tossicologiche<br />
(contenuto di metalli radioattivi, ormoni, residui di pesticidi, etc.)<br />
• Polizza di carico <strong>per</strong> trasporto via mare<br />
• Air Way Bill <strong>per</strong> trasporto via aerea<br />
B) LE ZONE FRANCHE<br />
Le autorità cubane nel giugno 1996 hanno approvato il Decreto legge<br />
n. 165, che regola l’attività delle 4 Zone Franche e dei Parchi Industriali nella<br />
Repubblica di Cuba. La legislazione cubana definisce le Zone Franche come<br />
"grandi spazi all’interno del territorio nazionale, debitamente delimitati,<br />
senza popolazione residente, <strong>per</strong> la libera importazione di beni, senza vincoli<br />
38
con la dogana, nelle quali si realizzano attività industriali, agro-industriali,<br />
tecnologiche e di servizi, con l’applicazione di un regime speciale".<br />
Sono due entità le cubane che gestiscono le zone sopra menzionate:<br />
Havana in Bond S.A. nella località Berroa (Provincia de L’Avana) e<br />
Almacenes Universales S.A. che gestisce le zone site al Wajai (prov.<br />
L’Avana), Mariel e Cienfuegos. Delle quattro zone la piu’ sviluppata a<br />
livello di infrastrutture è quella de Havana in Bond S.A. in quanto già sede di<br />
magazzini e la più attrezzata a livello di infrastrutture, coprendo un’area di<br />
244 ettari, di cui 45 urbanizzati.<br />
Attualmente la normativa delle Zone Franche è in fase di profonda e<br />
completa revisione, unitamente alla struttura organizzativa interna, che<br />
dovrebbe essere completata entro la metá del 2005, e giá da tempo non<br />
vengono rilasciate autorizzazioni <strong>per</strong> l’insediamento di nuovi O<strong>per</strong>atori. Il<br />
MINVEC, Ministero responsabile delle ZF, sta ormai da mesi lavorando ad<br />
un progetto di ristrutturazione interna e di riqualificazione della presenza<br />
straniera, assumendo anche decisi provvedimenti di revoca della licenza di<br />
o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong> quelle aziende che non hanno ripetutamente rispettato i<br />
parametri minimi necessari <strong>per</strong> la presenza nella ZF. Obiettivamente molte<br />
società straniere avevano utilizzato le ZF come un escamotage <strong>per</strong> garantirsi<br />
rapidamente una presenza stabile nel Paese, senza dover rispettare i requisiti<br />
più rigorosi previsti <strong>per</strong> l’iscrizione in Camera di Commercio.<br />
C) SISTEMA BANCARIO E CREDITIZIO<br />
Nel 1994 è stata avviata una riforma del sistema finanziario al fine di<br />
modernizzarlo e rendere possibile una sua maggiore integrazione con il<br />
sistema finanziario internazionale.<br />
Nel quadro di tale riforma nel 1997, le attività tipiche di una Banca<br />
Centrale sono state trasferite al neocostituito Banco Central de Cuba (BCC),<br />
mentre al Banco Nacional de Cuba (BNC) sono rimaste le attribuzioni e le<br />
competenze tipiche di un istituto di credito ordinario.<br />
E’ stata creata quindi una catena molto diffusa nel Paese di Casse di<br />
Cambio, Casas de Cambio (CADECA), con la specifica funzione di fornire il<br />
servizio al cambio peso cubano/dollaro, secondo il tasso di cambio di<br />
mercato.<br />
La modernizzazione del sistema bancario non è andata disgiunta da una<br />
intenso programma di informatizzazione: sono stati introdotti sistemi di<br />
pagamento elettronico, è stato organizzato un sistema di compensazione e<br />
sono stati installati sistemi di sportelli automatici <strong>per</strong> carte di credito<br />
internazionali e locali. Tutto ciò ha fatto sì che nel breve <strong>per</strong>iodo aumentasse<br />
39
la fiducia sia delle Istituzioni Finanziarie Internazionali che degli stessi<br />
cittadini cubani.<br />
In particolare, i cittadini cubani possono ora aprire dei conti correnti<br />
bancari nelle banche nazionali tanto in pesos (la moneta nazionale) come in<br />
dollari. Alcune banche impongono dei depositi minimi <strong>per</strong> l'a<strong>per</strong>tura di un<br />
conto che può variare a seconda della valuta scelta. Le banche generalmente<br />
utilizzano sia pesos che valuta straniera.<br />
A questo proposito è importante ricordare che nelle transazioni<br />
bancarie internazionali da e <strong>per</strong> Cuba non deve essere utilizzato il dollaro<br />
americano; essendo infatti sempre in vigore l’embargo USA contro Cuba,<br />
qualunque trasferimento in dollari da e <strong>per</strong> l’isola ovvero che abbia ad<br />
oggetto Cuba, viene automaticamente bloccato e sequestrato dal Governo<br />
americano.<br />
I pagamenti fra imprese possono essere realizzati in diversi modo:<br />
trasferimenti bancari, assegni e a<strong>per</strong>tura di lettere di credito.<br />
Uno dei problemi principali delle imprese estere che vogliono<br />
commerciare con Cuba è rappresentato da tempi di pagamento molto lunghi;<br />
non c’è dubbio che <strong>per</strong> entrare nel mercato cubano, oggi, occorre avere una<br />
capacità finanziaria importante <strong>per</strong> poter reggere dilazioni di pagamento “non<br />
tradizionali”.<br />
Ovviamente la dilazione di pagamento non può andare disgiunta dalle<br />
garanzie che possono essere offerte <strong>per</strong> la certezza del pagamento alla<br />
scadenza prestabilita.<br />
L’a<strong>per</strong>tura di lettere di credito irrevocabili e confermate è solitamente<br />
piuttosto difficile, a causa della immobilizzazione finanziaria che ne deriva<br />
alla società cubana che intende avvalersi di questa possibilità.<br />
Oggi viene sempre più utilizzato il modello del contratto di<br />
“consignacion” (una specie del nostro contratto di deposito in conto vendita)<br />
affiancato da un contratto di fideicomiso (una sorta di escrow account o<br />
contratto fiduciario) stipulato con una banca o con una società autorizzata. In<br />
questo caso l’effettiva restituzione dei ricavi della merce venduta dalla<br />
società cubana, è garantita dal contratto fiduciario stipulato.<br />
In ogni caso, come sempre, la migliore garanzia del pagamento risiede<br />
in una accurata analisi preventiva del proprio partner-cliente cubano e della<br />
sua solvibilità finanziaria.<br />
In seguito alla risoluzione della Banca Centrale n. 65 del luglio 2003,<br />
che stabilisce che il peso convertibili è l’unico mezzo di pagamento <strong>per</strong><br />
denominare ed eseguire qualsiasi transazione tra entitá cubane,<br />
precedentemente eseguite in dollari o altre valute estere, le stesse hanno<br />
l'obbligo di vendere al Banca Centrale tutti i proventi in valuta provenienti<br />
dell'estero e dovranno, di volta in volta, comprare dalla stessa Banca Centrale<br />
la valuta necessaria <strong>per</strong> i pagamenti degli impegni finanziari nei confronti<br />
dell'estero, a seguito di apposita autorizzazione.<br />
40
Sono escluse da tali obblighi le imprese miste costituite in base alla<br />
legge 77/95 alle quali è consentito o<strong>per</strong>are direttamente in dollari. Viene<br />
inoltre fatta salva la possibilità di utilizzo del dollaro da parte della<br />
popolazione che dispone di tale moneta che può o<strong>per</strong>are conti in dollari.<br />
Si rammenta che, successivamente all’8 novembre 2004, come stabilito<br />
dalla risoluzione della Banca Centrale 80/2004 che vieta la circolazione del<br />
dollaro sul territorio cubano, sui conti bancari in dollari appartenenti sia ai<br />
cittadini cubani che a stranieri non potranno piú essere depositati dollari in<br />
contanti, ma si potranno invece effettuare prelievi di dollari contanti.<br />
Le banche che o<strong>per</strong>ano a Cuba sono le seguenti:<br />
• BNC (Banco Nacional de Cuba), ottiene e concede crediti in<br />
moneta nazionale e in moneta convertibile, è autorizzato dal Banco<br />
Central ad effettuare o<strong>per</strong>azioni con le entità straniere ufficiali di<br />
assicurazione del credito.<br />
• BANDEC (Banco de Credito y Commercio), creato nel 1997<br />
come banca commerciale universale, conta su una rete di più di 220<br />
succursali distribuite su tutto il territorio nazionale;<br />
• BPA (Banco Popular de Ahorro), o<strong>per</strong>a dal 1983 ma solo dal<br />
1997 è autorizzato a realizzare ogni tipo di o<strong>per</strong>azione, sia in<br />
moneta nazionale che in valuta.<br />
• BFI (Banco Financiero Internacional S.A.), creato nel 1984,<br />
conta su una rete di 31 succursali, la sua attività principale è quella<br />
di realizzare transazioni in moneta liberamente convertibile.<br />
• BICSA (Banco Internacional de Comercio S.A.), creato nel 1993,<br />
svolge la funzione di "banca delle imprese", grazie al suo alto grado<br />
di automatizzazione.<br />
• Banco Metropolitano S.A., creato nel 1996, è membro del Grupo<br />
Nueva Banca S.A., la sua funzione principale è quella di rendere<br />
servizi alle ambasciate e agli istituti stranieri ubicati in Cuba.<br />
• Banco de Inversiones S.A., anch’esso creato nel 1996 e membro<br />
del Grupo Nueva S.A, è specializzato nel finanziamento di progetti<br />
di investimento e di imprese miste dei principali settori<br />
dell’economia.<br />
• Banco Exterior de Cuba (BEC), creato nel 1999 è la banca più<br />
giovane del sistema cubano ed ha l’autorizzazione a svolgere le<br />
funzioni di banca commerciale. Di fatto, la sua attività principale è<br />
costituita del finanziamento al commercio estero.<br />
Con il Decreto Legge del 28 maggio 1997 n. 173 la Banca Centrale di<br />
Cuba ha creato la possibilità di costituire delle istituzioni finanziarie non<br />
41
ancarie, aventi tra l’altro un ruolo di appoggio al processo di recu<strong>per</strong>o<br />
dell’economia cubana. Fra tali organismi i principali sono:<br />
Financiera Nacional, S.A. (FINSA), compie o<strong>per</strong>azioni di leasing,<br />
factoring e sconti di crediti documentari;<br />
Casas de Cambio, S.A. (CADECA), offrono servizi principalmente al<br />
settore turistico. Stabiliscono il prezzo di acquisto e di vendita di dollari<br />
contro moneta nazionale secondo un meccanismo di domanda e offerta;<br />
Banco Metropolitano, S.A.: offre servizi specializzati (a<strong>per</strong>tura c/c,<br />
bonifici ecc.) al corpo diplomatico ed ai residenti stranieri.<br />
Compania Fiduciaria, S.A., è autorizzata a sviluppare le o<strong>per</strong>azioni di<br />
intermediazione finanziaria attraverso la gestione dei crediti come agente<br />
mandatario o procuratore. Svolge servizi di amministrazione contabile di<br />
società ed imprese miste ed effettua studi statistici e di fattibilità.<br />
Fondamentalmente esercita attività di fiduciaria <strong>per</strong> clienti nazionali e<br />
stranieri. E’ membro effettivo del Comitato Latinoamericano del<br />
Fideicomiso.<br />
Nel quadro del processo di ristrutturazione del sistema bancario, è stata<br />
anche consentita l'a<strong>per</strong>tura di uffici di rappresentanza di istituzioni finanziarie<br />
bancarie e non bancarie straniere. Ad oggi le banche straniere che hanno<br />
a<strong>per</strong>to una sede a Cuba sono:<br />
Société Générale, Banco Bilbao Viscaya, ARGENTARIA, Banco<br />
Sadabell, FRANSABANK SAL, Banco Nacional de Commercio Exterior<br />
SNC, BNP Paribas, Probanca Servicios Financieros, CAJA MADRID,<br />
National Bank of Canada, Republic Bank, Netherlands Caribbean Bank NV,<br />
ING Barings, Fincomex Ltd, Carribean Finance Investments Ltd.<br />
Non esistono al momento uffici di rappresentanza di banche italiane a<br />
Cuba.<br />
E` possibile ottenere ulteriori informazioni sulle banche o<strong>per</strong>anti a<br />
Cuba consultando il sito della Camera di Commercio di Cuba:<br />
www.camaracuba.cu<br />
La Banca Europea <strong>per</strong> gli Investimenti<br />
L’Unione Europea, <strong>per</strong> favorire e promuovere la coo<strong>per</strong>azione e lo<br />
sviluppo dei PVS, si avvale della sua Istituzione Finanziaria: la Banca<br />
42
Europea <strong>per</strong> gli Investimenti, BEI. La BEI svolge la sua attività in base ad<br />
accordi di coo<strong>per</strong>azione internazionale nei PVS e nell’Est europeo.<br />
La BEI utilizza due modalità di intervento principali: i Prestiti<br />
individuali ed i Prestiti golobali.<br />
I primi sono destinati ai progetti di grandi dimensioni, (su<strong>per</strong>iori ai 25<br />
milioni di ECU) e sono concessi solo ai Governi nazionali. I secondi, invece,<br />
sono destinati ai progetti di piccola e media dimensione (inferiori ai 25<br />
milioni di ECU). I soggetti privati potranno richiedere il finanziamento alle<br />
banche intermediarie locali beneficiarie delle linee di credito BEI..<br />
E' possibile ottenere informazioni consultando il sito internet<br />
www.eib.eu.int o scrivendo all'indirizzo e-mail: info@eib.org .<br />
43
CAP. 6: RAPPORTI ECONOMICI CON L’ITALIA<br />
A) ANDAMENTO DEGLI SCAMBI E POLITICA<br />
COMMERCIALE<br />
L’interscambio commerciale con il nostro Paese rimane piuttosto esiguo,<br />
evidenziando saldi nettamente favorevoli all’Italia.<br />
Secondo i dati forniti dall’ICE (fonte ISTAT), nel corso dell’anno 2003<br />
l’interscambio tra Italia e Cuba ha raggiunto il valore totale di 247,3 milioni di<br />
Euro, alimentato principalmente dalle esportazioni italiane, che sono state <strong>per</strong> il<br />
2003 pari a 233, 6 milioni di Euro. Per quanto riguarda le nostre importazioni,<br />
invece, il dato del 2003 e’ pari a 13, 7 milioni di Euro.<br />
Da un rapido confronto con i valori dell’anno precedente (vedi tabella),<br />
risulta evidente che il valore dell’interscambio totale italo-cubano ha subito una<br />
leggera flessione rispetto al 2002, confermando il trend degli ultimi due anni,<br />
caratterizzato da un decremento a fronte di un incremento costante registrato<br />
fino al 2001.<br />
ANNI 1999<br />
Var%<br />
ESPORTAZ<br />
IONI<br />
ITALIANE<br />
197,3<br />
+14,5<br />
IMPORTA<br />
ZIONI<br />
ITALIANE<br />
12<br />
+0,8<br />
TOTALE<br />
INTERSCA<br />
MBIO<br />
209,3<br />
+13,6<br />
SALDO<br />
184,9<br />
+15,3<br />
INTERSCAMBIO ITALIA-<strong>CUBA</strong> 1999-2004<br />
2000<br />
Var%<br />
269,6<br />
+36,6<br />
VALORI IN MILIONI DI EURO<br />
28,4<br />
+136,7<br />
298<br />
+42,4<br />
241,2<br />
+ 30,4<br />
2001<br />
Var%<br />
280,2<br />
+ 3,9<br />
15,6<br />
-45,7<br />
295,8<br />
-0,7<br />
264,6<br />
+9,7<br />
2002<br />
Var%<br />
248,9<br />
-11,2<br />
15,7<br />
+0,9<br />
264,6<br />
– 11,7<br />
233,2<br />
-13,4<br />
2003<br />
Var%<br />
233,7<br />
-6,12<br />
13,7<br />
– 12,97<br />
247,3<br />
– 6,54<br />
220<br />
-5,66<br />
2004<br />
Var%<br />
180,7<br />
-22,3<br />
13,2<br />
– 3<br />
193,9<br />
167,5<br />
Volendo dettagliare l’analisi sui comparti piu’ rilevanti dell’export<br />
italiano verso Cuba, nel 2004 essi sono stati:<br />
44
– Macchine <strong>per</strong> impieghi speciali<br />
– Articoli in materie plastiche<br />
– Apparecchiature <strong>per</strong> la distribuzione ed il controllo dell’elettricitá<br />
– Prodotti della macinazione, amidi e fecole<br />
– Altre macchine <strong>per</strong> uso generale<br />
– Carni e prodotti a base di carne<br />
– Mobili<br />
– Prodotti in metallo<br />
Per quanto riguarda, invece, le nostre importazioni nel 2004 i<br />
principali prodotti sono stati:<br />
– Metalli di base non ferrosi<br />
– Bevande<br />
– Cuoio<br />
– Prodotti della siderurgia<br />
Con riferimento alla posizione relativa tra i fornitori di Cuba, l’Italia si e’<br />
collocata, nel 2002 (ultimi dati disponibili da fonte statistica cubana), al quinto<br />
posto, dopo il Venezuela, la Spagna, la Cina e il Canada. Tra i Paesi importatori,<br />
invece, l’Italia non figura nemmeno tra i primi tredici piu’ importanti mercati di<br />
sbocco dell’export cubano.<br />
In una situazione di stagnazione dell’economia cubana, acuitasi nel<br />
corso del corrente anno, risulta particolarmente complesso individuare delle<br />
aree o dei settori che offrano concrete opportunita’ <strong>per</strong> il made in Italy; in<br />
linea di principio si si puo’ affermare che i comparti relativi alla meccanica<br />
strumentale ed alla subfornitura industriale rappresentano sempre aree di<br />
tradizionale interesse <strong>per</strong> il mondo imprenditoriale italiano, soprattutto<br />
qualora trattasi di forniture di beni di non particolarmente elevato valore<br />
aggiunto tecnologico o di macchinari dismessi e riattivati con o<strong>per</strong>azioni di<br />
revamping. Il degrado dell’industria cubana imporrebbe infatti un deciso<br />
miglioramento degli standards produttivi con effetti immediati <strong>per</strong> quanto<br />
attiene all’ottimizzazione dei tempi e soprattutto dei costi dei processi<br />
produttivi.<br />
Purtroppo l’attuale situazione economica dell’isola rende opportuna<br />
una nota di cautela nell’attivare relazioni commerciali con partners che<br />
potrebbero non trovarsi in grado di far fronte agli impegni di spesa derivanti<br />
dall’acquisto dei beni sopra indicati.<br />
Analogamente il comparto dei beni di consumo di fascia media-bassa<br />
potrebbe fornire interessanti opportunita’ stante la generalizzata penuria di<br />
prodotti di tal genere sul mercato locale, ma anche in questo caso si<br />
riscontrano notevoli difficolta’ di garantire i pagamenti ai fornitori esteri.<br />
45
Esistono tuttavia alcune nicchie di particolare interesse, soprattutto<br />
qualora l’imprenditore dovesse rivolgere la propria attenzione ai processi di<br />
investimento nell’isola; ci si riferisce ai campi della biotecnologia,<br />
apparecchiature ed attrezzature mediche, al settore del recu<strong>per</strong>o e restauro<br />
architettonico del patrimonio urbanistico dell’isola ed al tradizionale settore<br />
del turismo inteso soprattutto come servizi e forniture.<br />
Attenzione puo’ essere posta verso l’importazione di materie prime<br />
quali marmi, legnami, e prodotti residuali della lavorazione della canna da<br />
zucchero che hanno una molteplice destinazione d’uso a scopi industriali.<br />
In prospettiva futura i settori che necessiteranno maggiori interventi<br />
strutturali sono quelli relativi a trasporti urbani ed extraurbani,<br />
telecomunicazioni, rete infrastrutturale e finanziario-assicurativo.<br />
B) INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI ITALIANI E IMPRESE<br />
ITALIANE OPERANTI IN LOCO.<br />
Nel campo degli investimenti l’Italia risulta il terzo investitore dopo<br />
Canada e Spagna. Secondo fonti cubane il totale degli investimenti stranieri<br />
dal 1992 al 2002 è stato di circa 5900 milioni di dollari (di cui solo una parte<br />
erogati) e l’Italia avrebbe contribuito <strong>per</strong> circa 1.660 milioni di dollari.<br />
I maggiori settori d’intervento dei nostri investimenti sono: le<br />
telecomunicazioni, il turismo, i trasporti, l’industria alimentare, l’industria<br />
meccanica, l’informatica, le costruzioni e l’agricoltura.<br />
Va segnalato comunque che sempre piú frequentemente le forniture<br />
effettuate ai clienti cubani da parte delle nostre aziende sono soggette a<br />
lunghi ritardi nei pagamenti. Attualmente le aziende italiane in attesa di<br />
pagamento sono diverse decine con crediti che ammontano ad alcuni milioni<br />
di Euro e <strong>per</strong> alcune di esse, soprattutto quelle di piccole dimensioni che<br />
o<strong>per</strong>ano esclusivamente sul mercato cubano, il ritardo nella riscossione dei<br />
crediti mette in serio <strong>per</strong>icolo la loro stessa sopravvivenza aziendale.<br />
Volendo effettuare una valutazione degli investimenti diretti da e verso<br />
l’Italia, si puó senza dubbio asserire che le nostre imprese, nonostante le<br />
gravi difficoltá causate dalla crisi economica cubana, con i suoi problemi di<br />
credito, mancati pagamenti, nonché l’assenza di co<strong>per</strong>tura assicurativa<br />
SACE, continuano ad essere molto presenti a Cuba, dove occupano una<br />
posizione di notevole rilievo.<br />
Tuttavia, se confrontata con quella degli altri Paesi investitori, la<br />
presenza italiana a Cuba, in termini di IDE, risulta complessivamente<br />
piuttosto modesta, se si eccettuano le o<strong>per</strong>azioni condotte da tre aziende<br />
leader nei settori delle telecomunicazione, dei trasporti marittimi e<br />
dell’industria alimentare, le restanti o<strong>per</strong>azioni riguardano <strong>per</strong> lo piú<br />
iniziative di medio e piccolo cabotaggio, finalizzate principalmente allo<br />
46
stabilimento in loco di punti di commercializzazione di beni di consumo o<br />
forniture industriali.<br />
Nello schema concepito infatti dalle autorita’ cubane, l’investitore<br />
estero deve apportare capitale, know- how e mercato, riservando invece alla<br />
controparte locale l’apporto della manodo<strong>per</strong>a (di norma ampiamente<br />
qualificata), l’utilizzo di eventuali strutture (generalmente i<strong>per</strong>valutate) ed<br />
eventuali vantaggi comparativi derivanti dalla stategicita’ della posizione<br />
geografica dell’isola. Tale situazione, unita ai sopra descritti abitudinali<br />
ritardi nei pagamenti, al frequente arbitrio nell’applicazione della norma, non<br />
consente ad una piccola e media impresa di o<strong>per</strong>are agevolmente su questo<br />
mercato.<br />
Occorre segnalare infine che, <strong>per</strong> settori di particolare interesse <strong>per</strong> le<br />
imprese italiane quali quelli relativi alla ristrutturazione infrastrutturale<br />
dell’isola, il Governo Cubano sembra attendere possibili modificazioni nello<br />
scenario politico internazionale.<br />
47
Gli strumenti di sostegno finanziario ed assicurativo pubblico SIMEST<br />
e SACE.<br />
Come piu’ volte ricordato, il sistema imprenditoriale italiano, benche’<br />
relativamente presente ed attivo in a Cuba, sconta i ritardi che caratterizzano<br />
il sistema di finanziamento -sia esso pubblico che privato- <strong>per</strong> le azioni<br />
condotte dalle PMI sui mercati esteri. Cio’ nonostante alcuni strumenti<br />
SIMEST, quali quelli offerti dalla legge 100 e dalla legge 394, vengono<br />
positivamente attivati nel paese.<br />
Come noto la SIMEST, istituita nel 1990, ha “finalità di promozione e<br />
sostegno finanziario, tecnico, <strong>economico</strong> ed organizzativo di specifiche<br />
iniziative di investimento e di collaborazione commerciale ed industriale<br />
all’estero da parte di imprese italiane, con preferenza <strong>per</strong> quelle di medie e<br />
piccole dimensioni, anche in forma coo<strong>per</strong>ativa, comprese quelle<br />
commerciali, artigiane e turistiche ”( art.1, 1° comma L.100 del 24/04/90).<br />
Il decreto legislativo 143/98 ha razionalizzato la normativa in materia di<br />
commercio estero apportando così modifiche sostanziali all’attività della<br />
SIMEST e concentrando presso di essa tutte le agevolazioni <strong>per</strong> le attività<br />
delle imprese italiane all’estero con un ampliamento degli strumenti di<br />
intervento (Per informazioni:SIMEST Area Promozione e Sviluppo- Corso<br />
Vittorio Emanuele II, 323 00186 ROMA Tel: 0668635309Fax: 0668635404<br />
e-mail: info@simest.it http://www.simest.it).<br />
La SACE S.p.A., che dal 1° gennaio 2004 succede all’Istituto <strong>per</strong> i Servizi<br />
Assicurativi del Commercio Esteri, assume in assicurazione e riassicurazione<br />
i rischi di carattere politico, <strong>economico</strong> e commerciale a cui sono esposti gli<br />
o<strong>per</strong>atori italiani nelle loro transazioni internazionali, fornendo sostegno<br />
all’internazionalizzazione dell’economia italiana.<br />
Le durate massime dei crediti sono regolamentate da accordi internazionali.<br />
Per i crediti sino a 24 mesi vengono seguite le regole dell’Unione di Berna,<br />
che tengono conto della natura dei beni da esportare. Per i crediti oltre i 24<br />
mesi devono essere osservate le regole di una normativa internazionale, nota<br />
come Consensus sui crediti all’esportazione.<br />
Le categorie SACE vanno da 1 a 7 in ordine crescente di rischio. Cuba viene<br />
considerata un Paese a rischio 7 ed è attualmente “in sospensiva”, <strong>per</strong> cui<br />
tutte le o<strong>per</strong>azioni con pagamento a breve e medio-lungo termine sono<br />
escluse dalla co<strong>per</strong>tura assicurativa, salvo alcuni tipi di o<strong>per</strong>azioni che<br />
vengono presi in esame caso <strong>per</strong> caso. (Per informazioni: SACE S.p.A. -<br />
Divisione Marketing Tel. 06.6736329, e-mail<br />
div.marketing@sace.it sito internet http://www.isace.it).<br />
48
Altri strumenti di sostegno all’internazionalizzazione<br />
Il Ministero delle Attività Produttive, <strong>per</strong> favorire un insediamento sempre<br />
più stabile sui mercati esteri delle imprese italiane, ha previsto la revisione<br />
degli strumenti finanziari ed assicurativi in favore dell’export e<br />
dell’Internazionalizzazione del nostro sistema produttivo attraverso<br />
investimenti diretti ed una vasta gamma di accordi di coo<strong>per</strong>azione tra<br />
imprese.<br />
Gli strumenti di cui si avvale <strong>per</strong> implementare accordi di collaborazione<br />
industriale e commerciale sono:<br />
1) la L.1083/54, “Concessioni e contributi <strong>per</strong> lo sviluppo delle esportazioni<br />
italiane”, attraverso la quale il Ministero è autorizzato a concedere contributi<br />
ad enti ed associazioni <strong>per</strong> l’organizzazione di mostre all’estero, <strong>per</strong> la<br />
partecipazione a fiere, mostre ed esposizioni estere, <strong>per</strong> l’incremento delle<br />
esportazioni dei prodotti dell’artigianato, dei traffici dei rapporti commerciali<br />
con l’estero nonché <strong>per</strong> la redazione e la stampa di pubblicazioni <strong>per</strong> la<br />
propaganda di prodotti italiani all’estero.<br />
2) la L. 83/89 attraverso la quale il Ministero concede un contributo annuale<br />
sulle spese sostenute <strong>per</strong> l’esportazione di beni e servizi prodotti dalle<br />
imprese associate ai Consorzi Export.<br />
Per informazioni:<br />
Ministero delle Attivita’ Produttive<br />
(gia’ Ministero <strong>per</strong> il Commercio Estero) – Viale Americhe 341 00144 Roma<br />
tel. 06.59931 www.mincomes.it<br />
PRINCIPALI ACCORDI BILATERALI<br />
- Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti, con<br />
protocollo e scambi di lettere del 7 maggio 1993. Ratifica 10.8.1995 e<br />
8.3.1994 (GU 39/95) in vigore dal 23.8.1995;<br />
- Accordo in materia di coo<strong>per</strong>azione turistica, firmato all’Avana il<br />
23 dicembre 1997 ed entrato in vigore il 25 maggio 1998;<br />
- Convenzione <strong>per</strong> evitare le doppie imposizioni in materia di<br />
imposte sul reddito e sul patrimonio e <strong>per</strong> prevenire le evasioni<br />
fiscali, firmata a Roma il 17 gennaio del 2000 (ancora non in vigore).<br />
-<br />
49
INDIRIZZI UTILI<br />
In Italia<br />
<strong>Ambasciata</strong> di Cuba e Ufficio Commerciale<br />
Via Licinia 7<br />
Roma<br />
Tel: 06 -5755984/7<br />
Telex: 610677<br />
Fax: 06-5745445<br />
Consolato Generale<br />
Via Podgora, 135<br />
20099 Sesto S. Giovanni (MI)<br />
Tel: (02) 22470853<br />
Fax: (02) 22471029<br />
A Cuba<br />
<strong>Ambasciata</strong> d’ Italia<br />
5 Avenida n.402 - esq. Calle 4<br />
Miramar – Playa<br />
La Habana<br />
Tel: (+537) 2045615<br />
Fax: (+537) 2045659; 2045661<br />
E.mail: ambasciata.avana@esteri.it<br />
commerciale.ambavana@esteri.it (Ufficio Commerciale)<br />
ICE - Istituto Italiano <strong>per</strong> Il Commercio Estero<br />
Ufficio di Citta' del Messico competente <strong>per</strong> Cuba e Centroamerica<br />
Campos Eliseos 345<br />
7 piso Edificio OMEGA<br />
11560 Mexico D.F.<br />
Tel. (0052-55) 52808425,52813957,52813950,<br />
Fax (0052-55) 5280 2324<br />
E mail messico@messico.ice.it<br />
Siti web www.ice.it - www.italtrade.com<br />
Organismi dell´Amministrazione Centrale dello Stato cubano<br />
50
Ministerio de Comercio Exterior (MINCEX)<br />
Tel: 54-32-37/ 33-58-30<br />
Fax: 55-03-76<br />
Indirizzo: Infanta No. 16, e/ 23 y Humbolt, Vedado, Plaza de la Revolución<br />
Ministerio de Comercio Interior<br />
Tel: 867000/: 8627641<br />
Fax: 33-80-16<br />
Indirizzo: Habana No. 258, e/Juan de Dios y Empedrado, Habana Vieja.<br />
Ministerio de la Construcción<br />
Tel: 33-52-44 / 55-53-01 / 55-53-00 / 55-52-99/ 88-14-745/ 88-18-583<br />
Fax: 33.52.44<br />
Indirizzo: Ave. Carlos Manuel de Céspedes y 35, Plaza de la Revolución<br />
Ministerio Economia y Planificación<br />
Tel: 55-53-89/ 55-53-71/ 55-53-73<br />
Fax: 33-52-87<br />
Indirizzo: 20 de Mayo y Ayesterán, Plaza de la Revolución<br />
Ministerio de Finanzas y Precios<br />
Tel: 86-71-800<br />
Fax: 33-80-50<br />
Indirizzo: Obispo No.211 esq. a Cuba, Habana Vieja<br />
Ministerio de la Industria Alimenticia<br />
Tel: 20-36-801/ 20-36-809/ 23-46-71 / 23-62-47 / 24-17-02<br />
Fax: 24-05-17<br />
Indirizzo: Ave. 41, No. 4455 e7 48 y 50, Playa<br />
Ministerio de la Industria Básica<br />
Tel: 87-36-142<br />
Fax: 87-35-825<br />
Indirizzo: Ave. Salvador Allende No. 666 e/ Oquendo y Soledad, Centro<br />
Habana<br />
Ministerio de la Industria Ligera<br />
Tel: 86-70-380, 81,82,85<br />
Fax: 86-70-300<br />
Indirizzo: Empedrado No. 302, Esq. a Aguiar, Habana Vieja<br />
Ministerio de la Industria Sideromecánica y Electrónica<br />
Tel: 45-33-32/ 26-75-856<br />
51
Fax: 26-70-501<br />
Indirizzo: Ave. Indipendenzia y Calle 100, Boyeros<br />
Ministerio de Relaciones Exteriores (MINREX)<br />
Tel: 55-32-60<br />
Fax: 33-30-85<br />
Indirizzo: Ave.Calzada, 360, Vedado<br />
Ministerio de Trabajo y Seguridad Social<br />
Tel: 33-52-54 / 55-00-55/ 55-00-71/55-00-76<br />
Fax: 87-35-816<br />
Indirizzo: Calle 23, Esq. Calle P, Vedado<br />
Ministerio de Turismo<br />
Tel: 33-52-83<br />
Fax: 33-05-46<br />
Indirizzo: Paseo y 19 N.710, Vedado<br />
Ministerio para la Inversión Extranjera<br />
y la Colaboración Económica (MINVEC)<br />
Tel: 20-92-828/ 204-31-00<br />
Fax: 204-34-96<br />
Indirizzo: Calle 1ra. Y 18, No.1803, Miramar, Playa<br />
Centro de Promociones des Inversiones (CPI)<br />
del Ministerio para la Inversión Extranjera y la Colaboración Económica<br />
(MINVEC)<br />
Calle 30 n. 502 e/ 5a y 7 Miramar<br />
Tel. (537) 2023873<br />
Fax 2042105<br />
E mail cpinv@minvec.cu<br />
Banco Central De Cuba<br />
Tel: 33-80-03 / 862-76-01 / 862-85-55<br />
Fax: 66-66-01<br />
Indirizzo: Calle Cuba No. 402, Aguiar 411, Habana Vieja<br />
Camara de Comercio de La República de Cuba<br />
Tel: 830-44-36<br />
Fax: 33-30-42<br />
Indirizzo: Calle 21 No. 661 esq. a A, Vedado<br />
Sito web www.camaracuba.com<br />
E mail bic@camara.com.cu<br />
52
Zona Franca De La Habana (Berroa)<br />
Tel.: 95-95-14<br />
Fax: 95-91-40<br />
Indirizzo: Autopista de Berroa, Km.1, Habana Del Este<br />
Zona Franca Mariel e Wajay<br />
Tel.: 55-86-58<br />
Fax.:66-97-34<br />
Indirizzo: Autopista Wajay Km.1/2, esq. con Mulgar De Autopista de<br />
Aerocaribbean<br />
Aduana General de la República de Cuba<br />
Tel: 88-14-144<br />
Fax: 83-35-777<br />
Indirizzo: Calle 39, Esq.6, Nuevo Vadero<br />
Aeropuerto Internacional Jose Marti<br />
Tel: 33-577,9<br />
Informacion: 33-5753/33-5666<br />
Fax: 33-5723<br />
Indirizzo: Ave. Van Troi Y Final Gnral. Peraza Boyeros<br />
Centro Nacional de Envases Y Embalajes (Cnee)<br />
Tel: 88-10-197/33-3150<br />
Fax: 33-3150<br />
Ave.del Bosque No. 121 e (Ave. Zoologico Y Calle 36, Nuevo Vedado)<br />
Oficina Cubana de La Propriedad Industrial<br />
Tel: 33-56-10/ 86-24-379<br />
Fax: (537) 33-5610<br />
Picota No. 15 E/Luz Y Acosta, Habana Vieja<br />
FONTI<br />
• Oficina Nacional de Estadística, Anuario Estadístico de Cuba 2002,<br />
2003<br />
• Commissione Europea, Overview of the Cuban Economy, aprile 2004<br />
• The Economist Intelligence Unit, Country Report - Cuba at a glance:<br />
2004-2005<br />
• I.C.E., Cuba – <strong>Guida</strong> Paese, ottobre 2001<br />
53
• Calendario Atlante de Agostini, 2004<br />
• Fonti interne del Ministero degli Affari Esteri italiano<br />
RINGRAZIAMENTI<br />
Si ringrazia l’Avvocato Nicola Cecchi <strong>per</strong> la preziosa consulenza prestata.<br />
54