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Poste <strong>It</strong>aliane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - NE/PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 114<br />

Ottobre 2012<br />

Centro di<br />

spiritualità<br />

Associazione Madonna di Fatima


Lancio<br />

internazionale<br />

in quattro lingue<br />

L’inedito sui<br />

Vangeli<br />

Una collezione che le permetterà di accompagnare<br />

Il Signore Gesù lungo tutte le domeniche dell’Anno<br />

Liturgico insieme al fondatore degli Araldi del Vangelo<br />

L<br />

a collezione “L’inedito sui Vangeli” offre al lettore un<br />

vero tesoro: i commenti di Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias, EP, ai Vangeli di tutte le domeniche e solennità<br />

del ciclo liturgico. Tra breve saranno disponibili:<br />

Vol. V: Domeniche d’Avvento, Natale, Quaresima,<br />

Pasqua e Solennità del Signore che decorrono nel<br />

Tempo Ordinario (Anno C)<br />

Vol. VI: Domeniche del Tempo Ordinario (Anno C)<br />

Riservi subito i suoi volumi!<br />

Richieste per telefono 041-560-0891 o per<br />

fax 041-560-8828, oppure scrivendo alla redazione,<br />

Via San Marco 2A - 30034 Mira - VE<br />

“Troviamo<br />

caratterizzata<br />

con frequenza<br />

in queste pagine<br />

la soluzione ai<br />

problemi spirituali<br />

dell’uomo del XXI<br />

secolo” (Cardinale<br />

Franc Rodé, CM)


Periodico dell’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XIV, numero 114, Ottobre 2012<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, EP,<br />

Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />

Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />

Severiano Antonio de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Venezia 11 del 31/3/12<br />

Poste italiane, s.p.a – Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D.L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)<br />

art. 1, comma 1, NE PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.it<br />

Con la collaborazione<br />

dell’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fedeli<br />

di Diritto Pontificio<br />

ArAldi del VAngelo<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli Araldi del Vangelo<br />

Stampa e rilegatura:<br />

MODERNA s.r.l.<br />

VIA ANTONIO DE CURTIS, 12/a<br />

35020 DUE CARRARE (PD)<br />

Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />

SommariO<br />

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

Regina dell’universo<br />

e dei cuori (Editoriale) ..................5<br />

La voce del Papa –<br />

Regina dell’Universo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al Vangelo –<br />

C’è vita senza sofferenza?<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Centro di spiritualità<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

Santa Teresa di Gesù -<br />

Grande dama, grande suora,<br />

grande santa<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />

Araldi nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />

Madonna del Pilar di Saragozza<br />

- Coraggio e ispirazione<br />

per le generazioni<br />

successive<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32<br />

Unire la propria sofferenza<br />

alla Croce di Cristo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

È accaduto nella<br />

Chiesa e nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />

Storia per bambini... –<br />

Il miracolo del pozzo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

I Santi di ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />

Splendore fugace <strong>della</strong><br />

luce celeste<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50


Scrivono i lettori<br />

Da autorità religiose<br />

Dello sri lanka<br />

Vorrei informarvi che mi ha molto<br />

rallegrato ricevere alcune copie<br />

<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo, dal<br />

contenuto molto interessante. Continuate<br />

a svolgere quest’ottimo lavoro<br />

per la diffusione del Vangelo.<br />

Mons. Nicholas M. F.<br />

Arcivescovo Emerito di Colombo<br />

Tewatte – Ragama<br />

Vi ringrazio per l’invio <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />

Araldi del Vangelo del giugno scorso.<br />

Vorrei poterla ricevere mensilmente,<br />

per cui vi chiedo di informarmi del<br />

costo dell’abbonamento annuale.<br />

Mons. Anthony R. P.<br />

Vescovo Emerito di<br />

Kurunegala – Wayamba<br />

Scriviamo questa lettera per accusare<br />

ricevuta e ringraziare per l’invio<br />

<strong>della</strong> vostra Rivista mensile presso la<br />

nostra Facoltà. Questa pubblicazione<br />

spirituale ci è giunta con regolarità, e<br />

ve ne siamo molto grati. Che Dio benedica<br />

i vostri sforzi e iniziative!<br />

Don Anton S. H.<br />

Decano <strong>della</strong> Facoltà di Teologia<br />

Aquinas College of Higher<br />

Studies – Colombo<br />

Sono realmente grato per la gentilezza<br />

di inviarmi la <strong>rivista</strong> Araldi<br />

del Vangelo. Cosa bisogna dire: è di<br />

grande utilità per il mio ministero.<br />

Don Indra R. F.<br />

Direttore dell’Apostolato Arcidiocesano<br />

per la Catechesi – Colombo<br />

luce spirituale e<br />

alimento Dell’anima<br />

Prima di tutto, voglio congratularmi<br />

con voi per la vostra meravigliosa<br />

<strong>rivista</strong>. Lavoro eccellente,<br />

perfetto, dalla forma al contenuto.<br />

Ogni numero è una vera fonte di<br />

luce spirituale, per la competenza,<br />

4 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

sensibilità e elevatezza con cui sono<br />

trattati i diversi temi. Come delegato<br />

di polizia, funzione che esercito<br />

da più di 22 anni, ho bisogno –<br />

come tutti, è chiaro, ma in modo più<br />

incisivo – di una controparte, un sostegno,<br />

un appoggio spirituale. E gli<br />

insegnamenti forniti dalla Rivista mi<br />

portano, in modo speciale, questo<br />

delicato alimento dell’anima. Vi sono<br />

molto riconoscente di darlo a me<br />

e alla mia famiglia!<br />

Alexandre M. P.<br />

Cotia – Brasile<br />

una granDe beneDizione Di Dio<br />

La <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo è stata<br />

per me una grande benedizione di<br />

Dio, poiché mi aiuta a crescere spiritualmente<br />

e arricchisce la mia anima<br />

con profondi temi intellettuali<br />

e spirituali. Tutti i giorni, al levar<br />

del sole, in uno dei Misteri del Rosario,<br />

che recito, prego la nostra Madre<br />

del Cielo per il vostro apostolato<br />

nel mondo intero, affinché continuiate<br />

a seminare la Buona Novella<br />

dappertutto. Che Dio versi molte<br />

benedizioni nei vostri cuori.<br />

José M. de la P.<br />

Guayaquil – Ecuador<br />

essenziale per la nostra<br />

formazione religiosa<br />

Questa <strong>rivista</strong> è essenziale per la<br />

nostra formazione religiosa, come<br />

cattolici, poiché ci fa conoscere la<br />

nostra Chiesa e amiamo solo quello<br />

che conosciamo. Ogni pagina letta<br />

mi fa volgere l’anima a Dio, in preghiera,<br />

ripensare atteggiamenti, e<br />

a come vivere con più amore verso<br />

i fratelli, avendo più pietà, essendo<br />

salda nella fede, forte e obbediente<br />

alla Chiesa, ai suoi superiori. Come<br />

è bello leggerla e impartire ai figli<br />

gli insegnamenti che vi abbiamo<br />

appreso!<br />

Maria do S. dos A. B.<br />

Osasco – Brasile<br />

molto utile nell’apostolato<br />

La <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo mi<br />

sembra fantastica! La sua presentazione<br />

è gradevole, i temi sono molto<br />

interessanti e la fotografia, eccellente.<br />

Quello che preferisco è l’analisi<br />

del Vangelo fatta da Mons. João<br />

Scognamiglio Clá Dias, molto chiara<br />

e facile da capire per la forma in cui<br />

è presentata. Partecipo alle attività<br />

<strong>della</strong> comunità <strong>della</strong> mia Parrocchia<br />

Sant’Isidoro di Siviglia e la Rivista<br />

mi è stata molto utile nell’apostolato,<br />

specialmente per la presentazione<br />

grafica. I miei complimenti<br />

per questa così bella pubblicazione.<br />

Ruth M. M. H.<br />

Bogotà – Colombia<br />

riempie un vuoto Di<br />

informazioni<br />

È una gioia a casa mia l’arrivo<br />

di ogni nuovo numero <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />

Araldi del Vangelo. Il suo contenuto<br />

formativo e le sue belle illustrazioni<br />

riempiono un vuoto di informazioni<br />

esistente nella nostra stampa religiosa.<br />

Mi piacciono molto le foto e<br />

i temi degli articoli, entrambi molto<br />

ben scelti. Saluti e complimenti!<br />

Yara S. P.<br />

Via e-mail – Brasile<br />

ci avvicina al papa<br />

La Rivista nel suo insieme è splendida,<br />

poiché ci fa sentire la grandezza<br />

<strong>della</strong> Chiesa Cattolica, Apostolica,<br />

Romana. Nei suoi articoli e commenti<br />

ci avvicina al Papa e ci fa capire<br />

in modo esplicito la nostra Religione.<br />

Così, chiediamo alla Vergine<br />

Santissima che questo strumento<br />

di diffusione del Regno di Nostro Signore<br />

Gesù Cristo possa arrivare fino<br />

agli angoli più remoti di tutta la Terra,<br />

in questo modo saremo più vicini<br />

al trionfo del Cuore Immacolato di<br />

Maria, promesso a Fatima.<br />

Wagner M. C.<br />

Cuiabá – Brasile


Poste <strong>It</strong>aliane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - NE/PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 114<br />

Ottobre 2012<br />

Centro di<br />

spiritualità<br />

Associazione Madonna di Fatima<br />

Casa Generalizia<br />

<strong>della</strong> Società di Vita<br />

Apostolica Regina<br />

Virginum a<br />

Caieras, Brasile<br />

(Foto: Héctor Mattos)<br />

E ditoriale<br />

Regina dell’univeRso<br />

e dei cuoRi<br />

Quando Pilato chiese a Gesù: “Tu sei il Re dei Giudei?” (Gv 18, 33), nella risposta<br />

il Divino Redentore conferma, ma aggiunge che il suo regno non è di<br />

questo mondo (cfr. Gv 18, 36). Il popolo giudeo desiderava intensamente la<br />

venuta di un Messia terreno col potere e la missione di liberarlo dal dominio romano,<br />

ma innumerevoli volte Gesù aveva ammonito che non era venuto per questo.<br />

I re terreni si caratterizzano per il potere delle truppe, per la ricchezza materiale<br />

e la grandezza del loro palazzo. Ora, piacque alla Divina Provvidenza che il<br />

Redentore dell’Umanità, il Re dei re, nascesse povero in una fredda grotta di Betlemme,<br />

fosse accolto in una semplice mangiatoia e riscaldato dal calore di un bue<br />

e un asinello... Contrasto maggiore, impossibile. Il suo regno è spirituale, nell’intimo<br />

delle anime, per l’azione <strong>della</strong> grazia divina. Come conseguenza, da questo<br />

impero sui cuori, con il tempo si sarebbe formata tutta una civiltà basata sul Vangelo,<br />

con la finalità di trasformare la Terra in un’autentica prefigurazione del Cielo.<br />

Quando questo si sarà concretizzato, l’umanità riconoscerà e glorificherà di<br />

fatto Cristo come vero Re dell’universo.<br />

Pertanto, come Madre del Redentore, con tutta proprietà “Maria è Regina<br />

perché fu associata in modo unico a suo Figlio, tanto nel cammino terreno quanto<br />

nella gloria del Cielo”, ha spiegato il Santo Padre Benedetto XVI nell’Udienza<br />

Generale del 22 agosto. Contrariamente ai criteri mondani, è proprio alla regalità<br />

di entrambi l’umiltà, il servizio e l’amore per gli uomini. E “come esercita Maria<br />

questa regalità di servizio e amore?”, ha chiesto il Papa, rispondendo in seguito:<br />

“Vegliando su di noi, suoi figli”. Pertanto, ha egli concluso, “Regina è titolo di<br />

fiducia, gioia e amore”.<br />

Perché la Madonna regni in un crescente numero di famiglie, gli Araldi del<br />

Vangelo stanno promovendo nei Paesi dove operano la disseminazione più ampia<br />

possibile dell’Apostolato dell’Icona Maria Regina dei Cuori.<br />

Nel momento in cui si verifica una preoccupante diminuzione <strong>della</strong> pratica religiosa<br />

in Occidente, il pellegrinaggio dell’Icona di casa in casa ha contribuito in<br />

modo efficace, come il lievito nella pasta, al riscatto di innumerevoli fedeli le cui<br />

famiglie diventano di fatto Chiese domestiche, nelle quali regnano Gesù e Maria.<br />

Sono centinaia di migliaia le persone che ritornano alla vita ecclesiale, frequentando<br />

regolarmente i Sacramenti e diventando membri attivi <strong>della</strong> loro comunità.<br />

Con questo infervoramento spirituale sorgono parrocchiani sempre più disposti a<br />

lavorare, come ausiliari dei loro parroci, nella conquista di anime a Dio.<br />

L’apostolato così realizzato dai diversi tipi di oratori e cappelle che vanno in<br />

pellegrinaggio in innumerevoli case nel mondo intero ha costituito un prezioso<br />

e molto utile strumento utilizzato dalla Provvidenza nei nostri giorni affinché si<br />

concretizzi nei cuori la regalità universale di Cristo e di Maria. ²<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 5


Regina dell’Universo<br />

Ricorre oggi la memoria<br />

liturgica <strong>della</strong> Beata<br />

Vergine Maria invocata<br />

con il titolo: “Regina”.<br />

E’ una festa di istituzione recente,<br />

anche se antica ne è l’origine e la<br />

devozione. [...]<br />

Ma adesso ci domandiamo: che<br />

cosa vuol dire Maria Regina? E’ solo<br />

un titolo unito ad altri, la corona,<br />

un ornamento con altri? Che cosa<br />

vuol dire? Che cosa è questa rega-<br />

L’Osservatore Romano<br />

6 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

La voce deL PaPa<br />

Come esercita Maria la sua regalità di servizio e amore? Vegliando su di noi,<br />

suoi figli: i figli che si rivolgono a Lei nella preghiera, per chiederLe la sua tutela<br />

materna e il suo celeste aiuto.<br />

lità? Come già indicato, è una conseguenza<br />

del suo essere unita al Figlio,<br />

del suo essere in Cielo, cioè in<br />

comunione con Dio; Ella partecipa<br />

alla responsabilità di Dio per il mondo<br />

e all’amore di Dio per il mondo.<br />

Gesù è stato proclamato<br />

Re sulla Croce<br />

C’è un’idea volgare, comune, di<br />

re o regina: sarebbe una persona<br />

con potere, ricchezza. Ma questo<br />

Maria “è regina proprio amandoci, aiutandoci in ogni nostro bisogno”<br />

Benedetto XVI durante l’Udienza Generale a Castel Gandolfo, 8/8/2012<br />

non è il tipo di regalità di Gesù e di<br />

Maria. Pensiamo al Signore: la regalità<br />

e l’essere re di Cristo è intessuto<br />

di umiltà, di servizio, di amore: è soprattutto<br />

servire, aiutare, amare.<br />

Ricordiamoci che Gesù è stato<br />

proclamato re sulla croce con questa<br />

iscrizione scritta da Pilato: “re dei<br />

Giudei” (cfr. Mc 15,26). In quel momento<br />

sulla croce si mostra che Egli<br />

è re; e come è re? soffrendo con noi,<br />

per noi, amando fino in fondo, e così<br />

governa e crea verità, amore, giustizia.<br />

O pensiamo anche all’altro momento:<br />

nell’Ultima Cena si china a<br />

lavare i piedi dei suoi. Quindi la regalità<br />

di Gesù non ha nulla a che vedere<br />

con quella dei potenti <strong>della</strong> terra.<br />

E’ un re che serve i suoi servitori;<br />

così ha dimostrato in tutta la sua vita.<br />

Lo stesso vale per Maria: è regina<br />

nel servizio a Dio all’umanità, è<br />

regina dell’amore che vive il dono di<br />

sé a Dio per entrare nel disegno <strong>della</strong><br />

salvezza dell’uomo. All’Angelo risponde:<br />

Eccomi sono la serva del Signore<br />

(cfr. Lc 1,38) e nel Magnificat<br />

canta: Dio ha guardato all’umiltà<br />

<strong>della</strong> sua serva (cfr. Lc 1,48). Ci aiuta.<br />

E’ regina proprio amandoci, aiutandoci<br />

in ogni nostro bisogno; è la<br />

nostra sorella, serva umile.<br />

Affidiamoci alla Regina Celeste<br />

E così siamo già arrivati al punto:<br />

come esercita Maria questa re-


galità di servizio e amore? Vegliando<br />

su di noi, suoi figli: i figli che si<br />

rivolgono a Lei nella preghiera, per<br />

ringraziarla o per chiedere la sua<br />

materna protezione e il suo celeste<br />

aiuto, dopo forse aver smarrito<br />

la strada, oppressi dal dolore o<br />

dall’angoscia per le tristi e travagliate<br />

vicissitudini <strong>della</strong> vita. Nella<br />

serenità o nel buio dell’esistenza,<br />

noi ci rivolgiamo a Maria affidandoci<br />

alla sua continua intercessione,<br />

perché dal Figlio ci possa ottenere<br />

ogni grazia e misericordia necessarie<br />

per il nostro pellegrinare<br />

lungo le strade del mondo.<br />

A Colui che regge il mondo e ha<br />

in mano i destini dell’universo noi<br />

ci rivolgiamo fiduciosi, per mezzo<br />

<strong>della</strong> Vergine Maria. Ella, da se-<br />

G<br />

coli, è invocata quale celeste Regina<br />

dei cieli; otto volte, dopo la preghiera<br />

del santo Rosario, è implorata<br />

nelle litanie lauretane come<br />

Regina degli Angeli, dei Patriarchi,<br />

dei Profeti, degli Apostoli, dei Martiri,<br />

dei Confessori, delle Vergini, di<br />

tutti i Santi e delle Famiglie. Il ritmo<br />

di queste antiche invocazioni, e<br />

preghiere quotidiane come la Salve<br />

Regina, ci aiutano a comprendere<br />

che la Vergine Santa, quale Madre<br />

nostra accanto al Figlio Gesù nella<br />

gloria del Cielo, è con noi sempre,<br />

nello svolgersi quotidiano <strong>della</strong> nostra<br />

vita.<br />

Il titolo di regina è quindi titolo<br />

di fiducia, di gioia, di amore. E sappiamo<br />

che quella che ha in mano in<br />

parte le sorti del mondo è buona, ci<br />

Glorificata in anima<br />

e corpo nel Cielo<br />

ama e ci aiuta nelle nostre difficoltà.<br />

Cari amici, la devozione alla Madonna<br />

è un elemento importante<br />

<strong>della</strong> vita spirituale. Nella nostra<br />

preghiera non manchiamo di rivolgerci<br />

fiduciosi a Lei. Maria non<br />

mancherà di intercedere per noi<br />

presso il suo Figlio. Guardando a<br />

Lei, imitiamone la fede, la disponibilità<br />

piena al progetto d’amore di<br />

Dio, la generosa accoglienza di Gesù.<br />

Impariamo a vivere da Maria.<br />

Maria è la Regina del cielo vicina a<br />

Dio, ma è anche la madre vicina ad<br />

ognuno di noi, che ci ama e ascolta<br />

la nostra voce.<br />

(Passi dell’Udienza Generale a<br />

Castel Gandolfo, 22/8/2012)<br />

L’Assunzione di Maria al Cielo costituisce il mistero <strong>della</strong> Pasqua di Cristo, pienamente<br />

realizzato in Maria. Ella è intimamente unita a suo Figlio risorto, vincitore del peccato e<br />

<strong>della</strong> morte, pienamente conformata con Lui.<br />

ià dalla fine del IV secolo e<br />

l’inizio del V, abbiamo testimonianze<br />

di vari autori che affermano<br />

come Maria sia nella gloria<br />

di Dio con tutta se stessa, anima<br />

e corpo, ma è nel VI secolo che a<br />

Gerusalemme, la festa <strong>della</strong> Madre<br />

di Dio, la Theotòkos, consolidatasi<br />

con il Concilio di Efeso del<br />

431, cambiò volto e divenne la festa<br />

<strong>della</strong> dormizione, del passaggio,<br />

del transito, dell’assunzione<br />

di Maria, divenne cioè la celebrazione<br />

del momento in cui Maria<br />

uscì dalla scena di questo mon-<br />

do glorificata in anima e corpo in<br />

Cielo, in Dio.<br />

Maria è intimamente<br />

unita a suo Figlio<br />

Per capire l’Assunzione dobbiamo<br />

guardare alla Pasqua, il grande<br />

Mistero <strong>della</strong> nostra Salvezza, che<br />

segna il passaggio di Gesù alla gloria<br />

del Padre attraverso la passione,<br />

la morte e la risurrezione. Maria,<br />

che ha generato il Figlio di Dio nella<br />

carne, è la creatura più inserita in<br />

questo mistero, redenta fin dal primo<br />

istante <strong>della</strong> sua vita, e associa-<br />

ta in modo del tutto particolare alla<br />

Passione e alla gloria del suo Figlio.<br />

L’Assunzione al Cielo di Maria è<br />

pertanto il mistero <strong>della</strong> Pasqua di<br />

Cristo pienamente realizzato in Lei.<br />

Ella è intimamente unita al suo Figlio<br />

risorto, vincitore del peccato e<br />

<strong>della</strong> morte, pienamente conformata<br />

a Lui. Ma l’Assunzione è una realtà<br />

che tocca anche noi, perché ci indica<br />

in modo luminoso il nostro destino,<br />

quello dell’umanità e <strong>della</strong> storia. In<br />

Maria, infatti, contempliamo quella<br />

realtà di gloria a cui è chiamato ciascuno<br />

di noi e tutta la Chiesa.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 7


L’Assunzione ci invita<br />

vigorosamente a confidare in Dio<br />

Il brano del Vangelo di San Luca<br />

che leggiamo nella liturgia di questa<br />

Solennità ci fa vedere il cammino<br />

che la Vergine di Nazaret ha percorso<br />

per essere nella gloria di Dio. E’ il<br />

racconto <strong>della</strong> visita di Maria ad Elisabetta<br />

(cfr. Lc 1,39-56), in cui la Madonna<br />

è proclamata benedetta fra<br />

tutte le donne e beata perché ha creduto<br />

al compimento delle parole che<br />

le sono state dette dal Signore. E nel<br />

canto del Magnificat che eleva con<br />

gioia a Dio traspare la sua fede profonda.<br />

Ella si colloca tra i “poveri” e<br />

O<br />

Integrazione armoniosa<br />

tra contemplazione e attività<br />

8 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

gli “umili”, che non fanno affidamento<br />

sulle proprie forze, ma che si fidano<br />

di Dio, che fanno spazio alla sua<br />

azione capace di operare cose grandi<br />

proprio nella debolezza.<br />

Se l’Assunzione ci apre al futuro<br />

luminoso che ci aspetta, ci invita<br />

anche con forza ad affidarci di più a<br />

Dio, a seguire la sua Parola, a ricercare<br />

e compiere la sua volontà ogni<br />

giorno: è questa la via che ci rende<br />

“beati” nel nostro pellegrinaggio<br />

terreno e ci apre le porte del Cielo.<br />

Cari fratelli e sorelle, il Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II afferma:<br />

“Maria assunta in cielo, con la sua<br />

molteplice intercessione continua<br />

a ottenerci le grazie <strong>della</strong> salvezza<br />

eterna. Con la sua materna carità<br />

si prende cura dei fratelli del Figlio<br />

ancora peregrinanti e posti in mezzo<br />

a pericoli e affanni, fino a che non<br />

siano condotti nella patria beata”<br />

(Lumen gentium, 62). Invochiamo la<br />

Vergine Santa, sia la stella che guida<br />

i nostri passi all’incontro con il suo<br />

Figlio nel nostro cammino per giungere<br />

alla gloria del Cielo, alla gioia<br />

eterna.<br />

(Estratto dell’Angelus nella<br />

Solennità dell’Assunzione, 15/8/2012)<br />

Durante la giornata, nessuno si mostrava più socievole di San Domenico ma, la notte,<br />

nessuno era più assiduo di lui nella veglia <strong>della</strong> preghiera.<br />

ggi la Chiesa celebra la memoria<br />

di San Domenico di Guzmán,<br />

Sacerdote e Fondatore dell’Ordine<br />

dei Predicatori, detti Domenicani. In<br />

una precedente Catechesi, ho già illustrato<br />

questa insigne figura e il fondamentale<br />

contributo che ha apportato<br />

al rinnovamento <strong>della</strong> Chiesa del suo<br />

tempo. Oggi, vorrei metterne in luce<br />

un aspetto essenziale <strong>della</strong> sua spiritualità:<br />

la sua vita di preghiera.<br />

“Parlava sempre di<br />

Dio, o con Dio”<br />

San Domenico fu un uomo di<br />

preghiera. Innamorato di Dio, non<br />

ebbe altra aspirazione che la salvezza<br />

delle anime, in particolare di<br />

quelle cadute nelle reti delle eresie<br />

del suo tempo; imitatore di Cristo,<br />

incarnò radicalmente i tre consigli<br />

evangelici unendo alla proclamazione<br />

<strong>della</strong> Parola una testimonianza di<br />

una vita povera; sotto la guida dello<br />

Spirito Santo, progredì sulla via <strong>della</strong><br />

perfezione cristiana. In ogni momento,<br />

la preghiera fu la forza che<br />

rinnovò e rese sempre più feconde<br />

le sue opere apostoliche.<br />

Il Beato Giordano di Sassonia,<br />

morto nel 1237, suo successore alla<br />

guida dell’Ordine, scrive così: “Durante<br />

il giorno, nessuno più di lui si<br />

mostrava socievole... Viceversa di<br />

notte, nessuno era più di lui assiduo<br />

nel vegliare in preghiera. Il giorno<br />

lo dedicava al prossimo, ma la notte<br />

la dava a Dio” (P. Filippini, San Domenico<br />

visto dai suoi contemporanei,<br />

Bologna 1982, p. 133). In San Domenico<br />

possiamo vedere un esempio<br />

di integrazione armoniosa tra<br />

contemplazione dei misteri divini e<br />

attività apostolica.<br />

Secondo le testimonianze delle<br />

persone a lui più vicine, “egli parlava<br />

sempre con Dio o di Dio”. Tale<br />

osservazione indica la sua comunione<br />

profonda con il Signore e, allo<br />

stesso tempo, il costante impegno di<br />

condurre gli altri a questa comunione<br />

con Dio.<br />

I nove modi di pregare<br />

Non ha lasciato scritti sulla preghiera,<br />

ma la tradizione domenicana<br />

ha raccolto e tramandato la sua esperienza<br />

viva in un’opera dal titolo: Le<br />

nove maniere di pregare di San Domenico.<br />

Questo libro è stato composto<br />

tra il 1260 e il 1288 da un frate domenicano;<br />

esso ci aiuta a capire qualcosa<br />

<strong>della</strong> vita interiore del Santo e aiu-


ta anche noi, con tutte le differenze, a<br />

imparare qualcosa su come pregare.<br />

Sono quindi nove le maniere di<br />

pregare secondo San Domenico e ciascuna<br />

di queste che realizzava sempre<br />

davanti a Gesù Crocifisso, esprime<br />

un atteggiamento corporale e uno<br />

spirituale che, intimamente compenetrati,<br />

favoriscono il raccoglimento<br />

e il fervore. I primi sette modi seguono<br />

una linea ascendente, come passi<br />

di un cammino, verso la comunione<br />

con Dio, con la Trinità: San Domenico<br />

prega in piedi inchinato per esprimere<br />

l’umiltà, steso a terra per chiedere<br />

perdono dei propri peccati, in ginocchio<br />

facendo penitenza per partecipare<br />

alle sofferenze del Signore, con<br />

le braccia aperte fissando il Crocifisso<br />

per contemplare il Sommo Amore,<br />

con lo sguardo verso il cielo sentendosi<br />

attirato nel mondo di Dio. Quindi<br />

sono tre forme: in piedi, in ginocchio,<br />

steso a terra; ma sempre con lo sguardo<br />

rivolto verso il Signore Crocifisso.<br />

Gli ultimi due modi, invece, su cui<br />

vorrei soffermarmi brevemente, corrispondono<br />

a due pratiche di pietà abitualmente<br />

vissute dal Santo.<br />

Meditazione personale e azione<br />

di grazie per la Creazione<br />

Innanzitutto la meditazione personale,<br />

dove la preghiera acquista<br />

una dimensione ancora più intima,<br />

fervorosa e rasserenante. Al termine<br />

<strong>della</strong> recita <strong>della</strong> Liturgia delle<br />

Ore, e dopo la celebrazione <strong>della</strong><br />

Messa, San Domenico prolungava il<br />

colloquio con Dio, senza porsi limiti<br />

di tempo. Seduto tranquillamente,<br />

si raccoglieva in se stesso in atteggiamento<br />

di ascolto, leggendo un libro<br />

o fissando il Crocifisso. Viveva<br />

così intensamente questi momenti<br />

di rapporto con Dio che anche esteriormente<br />

si potevano cogliere le sue<br />

reazioni di gioia o di pianto. Quindi<br />

“All’origine <strong>della</strong> testimonianza <strong>della</strong> fede che ogni cristiano deve dare,<br />

sta la preghiera, il contatto personale con Dio”<br />

ha assimilato a sé, meditando, le realtà<br />

<strong>della</strong> fede. I testimoni raccontano<br />

che, a volte, entrava in una sorta<br />

di estasi con il volto trasfigurato, ma<br />

subito dopo riprendeva umilmente le<br />

sue attività quotidiane ricaricato dalla<br />

forza che viene dall’Alto.<br />

Poi la preghiera durante i viaggi<br />

tra un convento e l’altro; recitava<br />

le Lodi, l’Ora Media, il Vespro con<br />

i compagni, e, attraversando le valli<br />

o le colline, contemplava la bellezza<br />

<strong>della</strong> creazione. Allora dal suo cuore<br />

sgorgava un canto di lode e di ringraziamento<br />

a Dio per tanti doni, soprattutto<br />

per la più grande meraviglia:<br />

la redenzione operata da Cristo.<br />

Necessità di trovare momenti<br />

per pregare<br />

Udienza Generale a Castel Gandolfo, 22/8/2012<br />

Cari amici, San Domenico ci ricorda<br />

che all’origine <strong>della</strong> testimonianza<br />

<strong>della</strong> fede, che ogni cristiano<br />

deve dare in famiglia, nel lavoro,<br />

nell’impegno sociale, e anche<br />

nei momenti di distensione, sta la<br />

preghiera, il contatto personale con<br />

Dio; solo questo rapporto reale con<br />

Dio ci da la forza per vivere intensamente<br />

ogni avvenimento, specie i<br />

momenti più sofferti.<br />

Questo Santo ci ricorda anche l’importanza<br />

degli atteggiamenti esteriori<br />

nella nostra preghiera. L’inginocchiarsi,<br />

lo stare in piedi davanti al Signore,<br />

il fissare lo sguardo sul Crocifisso, il<br />

fermarsi e raccogliersi in silenzio, non<br />

sono secondari, ma ci aiutano a porci<br />

interiormente, con tutta la persona, in<br />

relazione con Dio.<br />

Vorrei richiamare ancora una volta<br />

la necessità per la nostra vita spirituale<br />

di trovare quotidianamente<br />

momenti per pregare con tranquillità;<br />

dobbiamo prenderci questo tempo<br />

specie nelle vacanze, avere un po’<br />

di tempo per parlare con Dio. Sarà un<br />

modo anche per aiutare chi ci sta vicino<br />

ad entrare nel raggio luminoso <strong>della</strong><br />

presenza di Dio, che porta la pace e<br />

l’amore di cui abbiamo tutti bisogno.<br />

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />

La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

(Udienza Generale a Castel<br />

Gandolfo, 8/8/2012)<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 9<br />

L’Osservatore Romano


Gustavo Kralj<br />

“In quel tempo, 35 Giacomo e Giovanni, figli<br />

di Zebedeo, si avvicinarono a Gesù e Gli dissero:<br />

‘Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia<br />

quello che ti chiederemo’. 36 Egli chiese: ‘Cosa<br />

volete che io faccia per voi?’. 37 Essi risposero:<br />

‘Concedici di sedere nella tua gloria uno<br />

alla tua destra e uno alla tua sinistra!’.<br />

38 Gesù disse loro: ‘Voi non sapete ciò che domandate.<br />

Potete bere il calice che io bevo, o<br />

ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?’.<br />

39 Gli risposero: ‘Lo possiamo’. E Gesù<br />

disse: ‘Il calice che io bevo anche voi lo berrete,<br />

e il battesimo che io ricevo anche voi lo<br />

riceverete. 40 Ma sedere alla mia destra o al-<br />

10 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

a Vangelo A<br />

“Nostro Padre Gesù <strong>della</strong> Salute” –<br />

Parrocchia <strong>della</strong> Candelaria,<br />

Siviglia (Spagna)<br />

la mia sinistra non sta a me concederlo; è per<br />

coloro per i quali è stato preparato.<br />

41 All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono<br />

con Giacomo e Giovanni. 42 Allora Gesù,<br />

chiamatili a sé, disse loro: ‘Voi sapete che coloro<br />

che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano,<br />

e i loro grandi esercitano su di esse<br />

il potere. 43 Fra voi però non è così; ma chi<br />

vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore;<br />

44 e chi vuol essere il primo tra voi sarà<br />

il servo di tutti. 45 Il Figlio dell’uomo infatti<br />

non è venuto per essere servito, ma per servire<br />

e dare la propria vita in riscatto per molti”<br />

(Mc 10, 35-45).


commento aL vangeLo – XXIX domenIca deL temPo ordInarIo<br />

C’è vita senza<br />

sofferenza?<br />

È possibile vivere senza sofferenza? Non sarebbe questa<br />

la vita ideale cui aspirare? Per raggiungere quest’obiettivo,<br />

non sarebbe meglio fuggire sempre dalla croce e cercare<br />

di soddisfare in tutto il nostro egoismo? La vita senza<br />

dolore è utopia, pura illusione. E la peggior sofferenza per<br />

l’uomo è quella di non soffrire ordinatamente, in ragione di<br />

una finalità che giustifichi la sua vita.<br />

I – La TeoLogIa deLLa Sofferenza<br />

È frequente incontrare, nelle persone che cominciano<br />

ad aprire gli occhi allo studio <strong>della</strong><br />

Religione, manifestazioni di un’indignata reazione<br />

analoga a quella di Clodoves, re dei Franchi,<br />

udendo il racconto <strong>della</strong> morte del Signore<br />

Gesù: “Ah! Perché non c’ero io là con i miei<br />

franchi?”. 1 Costa immaginare come ha potuto il<br />

Divino Salvatore, la Somma Bontà, esser ucciso<br />

in maniera così ingiusta e crudele, senza che<br />

nessuno, nemmeno uno dei numerosi beneficiati<br />

dai suoi miracoli, si presentasse a difenderLo.<br />

La risposta a questa difficoltà, la troveremo<br />

nella liturgia di questa domenica, la quale tratta<br />

di quello che si potrebbe denominare la “teologia<br />

<strong>della</strong> sofferenza”.<br />

Tramite la sofferenza, si giunge<br />

alla “scienza perfetta”<br />

Nella prima lettura, il profeta Isaia mostra che<br />

Nostro Signore ha patito quanto era possibile,<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

per redimere il genere umano: 2 “Ma al Signore è<br />

piaciuto macerarlo con dolori. Quando offrirà se<br />

stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà<br />

a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà<br />

del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà<br />

la luce e si sazierà <strong>della</strong> sua conoscenza; il giusto<br />

mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la<br />

loro iniquità” (Is 53, 10-11).<br />

Nei divini arcani, piacque al Padre permettere<br />

che il Figlio, il Servo di Yahweh, fosse “macerato<br />

con dolori”. Espressione categorica che significa<br />

macinare il grano o pestare l’uva nella pigiatrico.<br />

Come passò Lui per questa “macerazione”? Sereno,<br />

tranquillo, sopportando tutto come un agnello,<br />

senza nessuna lamentela, con totale pazienza e sottomissione<br />

ai disegni del Padre. Con questo, insegna<br />

San Tommaso, “ha meritato la gloria dell’esaltazione<br />

per l’abbattimento <strong>della</strong> Passione”. 3<br />

Per la via <strong>della</strong> sofferenza, spiega il profeta,<br />

Gesù “otterrà luce e una scienza perfetta”. Ora,<br />

che cosa avrebbe potuto Nostro Signore riceve-<br />

Nessuno,<br />

nemmeno uno<br />

dei numerosi<br />

beneficiati<br />

dai suoi<br />

miracoli, si<br />

presentò per<br />

difendere<br />

Gesù<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 11


Gli Apostoli<br />

immaginavano<br />

un Messia<br />

secondo la loro<br />

intelligenza<br />

speculativa,<br />

con una perfezione<br />

secondo<br />

i loro criteri<br />

umani, che<br />

avrebbe dovuto<br />

assumere<br />

il governo<br />

politico <strong>della</strong><br />

nazione<br />

Sergio Hollmann<br />

re che ancora non avesse? Egli è Dio, pertanto,<br />

la Conoscenza e la Verità in sostanza! A quale<br />

scienza perfetta fa riferimento Isaia?<br />

In Gesù Cristo possiamo distinguere quattro<br />

conoscenze: quella divina, poiché Egli è<br />

Dio; quella beatifica, decorrente dal fatto che la<br />

sua anima è stata creata nella visione beatifica;<br />

la scienza infusa, ricevuta nell’istante <strong>della</strong> sua<br />

concezione umana; e quella sperimentale, nella<br />

sua umanità, l’unica passibile di aumento, poiché<br />

“si esercitava nelle condizioni storiche <strong>della</strong><br />

sua esistenza nello spazio e nel tempo”, 4 nella<br />

misura in cui Egli veniva a contatto con le cose.<br />

Nella sua vita terrena, per meritare la propria<br />

conoscenza e, ancor più, acquistare la conoscenza<br />

per gli altri, Gesù doveva patire. Egli confermava<br />

con la conoscenza sperimentale quello che<br />

già sapeva con le altre tre, raggiungendo così la<br />

scienza perfetta a partire dalla vita del dolore.<br />

Per la via <strong>della</strong> sofferenza, si<br />

giunge alla perfezione<br />

In questo modo, Isaia ci mostra quanto è per la<br />

via <strong>della</strong> sofferenza che, a imitazione del Messia,<br />

si giunge alla perfezione. Si vede, di conseguenza,<br />

che il dolore ben accetto è l’unica maniera di<br />

attrarre le benedizioni divine per la perpetuità di<br />

un’opera soprannaturale. Non c’è altra via! Gesù<br />

ci ha indicato soltanto un cammino per seguirLo:<br />

“prendere la croce” (cfr. Mc 8, 34), attraverso la<br />

quale compiamo la volontà del Signore.<br />

“Cristo con la Veronica”, del Maestro Oeillet di Baden – Museo di Belle Arti, Digione (Francia)<br />

12 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Ora, la nostra natura è contraria alla croce,<br />

ha un vero panico <strong>della</strong> sofferenza e l’istinto<br />

di conservazione ci porta a fuggire dal dolore.<br />

Questa situazione, così comune alla condizione<br />

umana, ci è presentata dal Vangelo <strong>della</strong><br />

29a Domenica del Tempo Ordinario, analizzato<br />

nella sua profondità.<br />

II – L’uLTIma SaLITa a geruSaLemme<br />

Il Divino Redentore sta salendo a Gerusalemme<br />

per l’ultima volta. Gli Apostoli hanno tentato<br />

di dissuaderLo, nella convinzione che stia mettendo<br />

a rischio la sua vita (cfr. Gv 11, 7-8), a seguito<br />

del tremendo odio delle autorità religiose<br />

contro di Lui. Tuttavia il Maestro è deciso. Essi<br />

rimangono, allora, tra l’insicurezza dell’istinto<br />

di conservazione – poiché s’interessavano certamente<br />

di Gesù, ma anche temevano per la propria<br />

vita – e la fiducia in quel potere misterioso<br />

manifestato da Lui in tante circostanze.<br />

Infatti, gli Apostoli avevano difficoltà a intendere<br />

la possibilità <strong>della</strong> morte di Gesù. Immaginavano<br />

un Messia in accordo con l’intelligenza<br />

speculativa loro, con una perfezione secondo i<br />

loro criteri umani, che avrebbe dovuto assumere<br />

il governo politico <strong>della</strong> nazione. Ritenevano che<br />

Nostro Signore non sarebbe potuto morire, poiché,<br />

mediante gli straordinari poteri con cui guariva<br />

e resuscitava, aveva mezzi per vivere indefinitamente,<br />

e in questo modo organizzare un regno<br />

terreno senza uguali.<br />

Tuttavia, i pensieri e le<br />

vie del Salvatore erano ben<br />

altei, e andavano in direzione<br />

opposta. Lungo il<br />

percorso, rivelò loro con<br />

tutta chiarezza quello che<br />

sarebbe accaduto: “Ecco,<br />

noi saliamo a Gerusalemme<br />

e il Figlio dell’uomo sarà<br />

consegnato ai sommi sacerdoti<br />

e agli scribi: lo condanneranno<br />

a morte, lo<br />

consegneranno ai pagani,<br />

lo scherniranno, gli sputeranno<br />

addosso, lo flagelleranno<br />

e lo uccideranno;<br />

ma dopo tre giorni risusciterà”<br />

(Mc 10, 33-34). Più<br />

esplicito di così, realmente,<br />

Egli non poteva essere!


Subito dopo questa rivelazione, sembrando<br />

far astrazione completa da quanto avevano appena<br />

ascoltato, i fratelli Giacomo e Giovanni formulano<br />

a Gesù una richiesta di un’arditezza sorprendente.<br />

Osserva, a questo proposito, Lagrange:<br />

“Pare, infatti, che la lezione sulle sofferenze<br />

non abbia ancora causato una seria impressione<br />

sui discepoli; non sospettano quale sia la loro finalità<br />

nell’opera messianica. Forse credono anche<br />

che il Maestro Si lasci erroneamente impressionare.<br />

In qualsiasi modo, però, Egli stesso ha<br />

parlato di resurrezione. Tutto il resto non è altro<br />

che un episodio sul quale il loro pensiero scivola<br />

per fermarsi in questa gloria”. 5<br />

Una richiesta spropositata accolta con bontà<br />

“In quel tempo, 35 Giacomo e Giovanni,<br />

figli di Zebedeo, si avvicinarono a Gesù<br />

e Gli dissero: ‘Maestro, noi vogliamo<br />

che tu ci faccia quello che ti chiederemo’”.<br />

Essi espongono questa richiesta a Nostro Signore<br />

con ogni fiducia e intimità, davanti agli altri.<br />

Si direbbe sia una richiesta spropositata, fatta<br />

in modo poco educato e del tutto inadeguato.<br />

Pertanto, riunirebbe le condizioni per non essere<br />

esaudita. Sorprendente, invece, sarà la reazione<br />

del Divino Maestro.<br />

36 “Egli chiese: ‘Cosa volete che io faccia<br />

per voi?’”.<br />

Sebbene conoscesse molto bene la loro intenzione,<br />

il Signore li accoglie con bontà, mostrandoSi<br />

disposto a esaudirli. Ossia, persino delle richieste<br />

apparentemente assurde, Dio le considera<br />

con benevolenza. Perché? Perché è tale il suo desiderio<br />

di facilitarci le vie <strong>della</strong> salvezza che, anche<br />

quando ci comportiamo in maniera sconveniente,<br />

Egli ci riceve come un Padre insuperabile.<br />

Chiedono una gloria umana,<br />

ricevono la felicità eterna<br />

37 “Essi risposero: ‘Concedici di sedere<br />

nella tua gloria uno alla tua destra e<br />

uno alla tua sinistra!’”.<br />

A leggere questo versetto oggi, quasi a duemila<br />

anni di distanza dal fatto, rimaniamo stupiti: come<br />

sono arrivati a procedere in questo modo San Giacomo<br />

e San Giovanni? Si resta sconcertati. Si capi-<br />

sce che entrambi stavano supponendo una gloria<br />

terrena, con Nostro Signore divenuto re di Israele,<br />

ossia, la gloria di un Messia umano che conquista<br />

il potere politico, sociale e finanziario <strong>della</strong> nazione<br />

eletta. Avevano l’impressione che questo non<br />

fosse lungi dall’accadere, e calcolavano di poter<br />

ottenere buoni posti, a giudicare dalle prerogative<br />

con le quali il Maestro già prima li aveva distinti.<br />

Ora, la cosa più impressionante è che Gesù,<br />

in un certo senso, Si dispone a esaudirli, concedendo<br />

non quello che pretendevano, ma molto<br />

di più: la felicità eterna nel Cielo. Nostro Signore<br />

trasferirà la loro richiesta dalla Terra alla gloria<br />

celeste, dandogli “il regalo di questa enorme<br />

grazia che è l’amore <strong>della</strong> Croce”. 6<br />

Nostro Signore vuole sempre darci il meglio<br />

38a “Gesù disse loro: ‘Voi non sapete ciò<br />

che domandate”.<br />

Alcuni ritengono che in questo versetto sia<br />

condannato qualsiasi desiderio di preminenza,<br />

ma non c’è nella risposta di Nostro Signore la<br />

base per questa interpretazione. Egli fa capire<br />

che i due fratelli stanno chiedendo poca cosa.<br />

La loro natura umana è avida di glorie mondane,<br />

passeggere, mentre il Maestro li vuole invitare<br />

a quelle celesti, eterne. Per questo, non nega<br />

la richiesta, la cui vera dimensione essi ignorano.<br />

Essi non sapevano quello che stavano<br />

chiedendo perché equivocavano quanto al genere<br />

di onore desiderato.<br />

Questo mostra che è legittimo aspirare a una<br />

proporzionata grandezza terrena – purché essa<br />

sia utile alla santificazione di chi chiede e degli<br />

altri –, poiché, insegna San Tommaso che, per<br />

quanto riguarda i beni temporali, “il Signore<br />

non ha proibito la sollecitudine necessaria, ma<br />

la sollecitudine disordinata”. 7<br />

Il calice del dolore<br />

38b “Potete bere il calice che io bevo, o<br />

ricevere il battesimo con cui io sono<br />

battezzato?”.<br />

La risposta del Redentore denota che i figli<br />

di Zebedeo ignoravano il cammino per arrivare<br />

a questa gloria che ambivano, ma Nostro Signore<br />

voleva darla sul piano soprannaturale: “Invece<br />

di censurare fin dall’inizio l’ambizione dei<br />

due fratelli, Gesù Si impegna a correggere l’idea<br />

falsa che essi hanno <strong>della</strong> sua missione”. 8<br />

E’ tale il desiderio<br />

di Dio<br />

di salvarci che<br />

Egli considera<br />

con benevolenza<br />

persino<br />

le richieste<br />

apparentemente<br />

assurde<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 13


Da tutta<br />

l’eternità<br />

Dio Padre ha<br />

scelto il posto<br />

di ognuno<br />

secondo il<br />

sapienziale<br />

piano che ha<br />

tracciato<br />

Ben conosceva il nostro Salvatore quanto Egli<br />

avrebbe dovuto patire, per questo menziona il<br />

calice e il battesimo di sangue, entrambi simboli<br />

<strong>della</strong> sofferenza. 9 E nell’Orto degli Ulivi arriverà<br />

a chiedere: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te,<br />

allontana da me questo calice! Però non ciò che<br />

io voglio, ma ciò che vuoi tu” (Mc 14, 36). Così,<br />

Egli chiede a San Giacomo e a San Giovanni<br />

se sono preparati a bere il calice che la prima lettura<br />

descrive come del dolore, <strong>della</strong> sofferenza,<br />

del dramma. E il battesimo di sangue corrisponderebbe<br />

alla Passione dell’Agnello: “Gesù parla<br />

dell’immersione come se Egli dovesse esser sprofondato<br />

in un abisso di tormenti”. 10<br />

Cecità di fronte alla prospettiva del dolore<br />

39a “Gli risposero: ‘Lo possiamo’”.<br />

I due fratelli supponevano, senza dubbio, che il<br />

calice e il battesimo cui Nostro Signore alludeva,<br />

rappresentassero le difficoltà da superare per raggiungere<br />

la gloria temporale immaginata da loro,<br />

e che, pertanto, valeva la pena affrontare... probabilmente<br />

ritenevano nel loro ottimismo anche che<br />

questo battesimo fosse un onore e un prestigio.<br />

Ora, questo equivoco è conseguenza dell’incomprensione<br />

dell’ammonimento di Nostro Signore<br />

riguardo alla sua Passione e Morte, che Egli<br />

aveva già menzionato tre volte, dando anche dettagli<br />

dei tormenti che avrebbe patito (cfr. Mc 8,<br />

31-32; 9, 31; 10, 33-34). Allo stesso tempo, diventavano<br />

sempre più chiare le minacce che questo<br />

avrebbe provocato (cfr. Gv 10, 31-40; 11, 49-54).<br />

Succede che gli Apostoli, nella loro cieca<br />

speranza di felicità mondana, si ostinassero<br />

all’idea del Messia temporale. Davano a queste<br />

previsioni del Divino Maestro il valore di un linguaggio<br />

simbolico, forse credendo che, alla fi-<br />

14 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

“Apparizione di Cristo agli Apostoli” – Cattedrale di Notre Dame, Parigi<br />

ne, Egli avrebbe dato un colpo qualsiasi e sarebbe<br />

stato proclamato Re d’Israele, in qualità di<br />

discendente di Davide. Per questo, Giacomo e<br />

Giovanni rispondono con animo alla domanda<br />

di Nostro Signore: “Possiamo”.<br />

I piani di Dio sono inalterabili<br />

39b “E Gesù disse: ‘Il calice che io bevo<br />

anche voi lo berrete, e il battesimo che<br />

io ricevo anche voi lo riceverete. 40 Ma<br />

sedere alla mia destra o alla mia sinistra<br />

non sta a me concederlo; è per coloro<br />

per i quali è stato preparato’”.<br />

Alla domanda formulata su un piano meramente<br />

naturale e secondo un criterio errato,<br />

Nostro Signore replica a partire da una prospettiva<br />

soprannaturale: da tutta l’eternità Dio Padre<br />

ha scelto il posto di ognuno secondo il Suo<br />

piano sapienziale. Pertanto, sebbene fosse legittimo<br />

il desiderio dei figli di Zebedeo, era necessario<br />

prima di tutto fare la volontà del Padre.<br />

Infatti, le parole del Maestro sui due fratelli<br />

furono confermate: la Storia ci narra che San<br />

Giacomo fu il primo Apostolo a bere il calice<br />

del martirio, a Gerusalemme, verso l’anno 44<br />

(cfr. At 12, 1-2). Quanto a San Giovanni, consta<br />

sia morto di morte naturale, molto vecchio, intorno<br />

all’anno 104. Il discepolo amato non evitò<br />

di “bere dal calice”, poiché fu l’unico Apostolo<br />

a seguire da vicino la Passione del Signore e<br />

a soffrire vicino a Lui; e, secondo un’antichissima<br />

tradizione, sarebbe stato gettato più tardi in<br />

una vasca di olio bollente, uscendone miracolosamente<br />

illeso. 11 Pertanto, in entrambi si realizzò<br />

la predizione di Gesù: essi bevvero il calice e<br />

passarono per il battesimo di sangue.<br />

Gustavo Kralj


Le dispute nel Collegio Apostolico<br />

prima di Pentecoste<br />

41 “All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono<br />

con Giacomo e Giovanni”.<br />

A una certa distanza, gli altri Apostoli seguivano<br />

con attenzione il dialog, e s’indignarono<br />

udendo la richiesta dei due fratelli. Certamente,<br />

non per vero zelo riguardo a Gesù, ma, forse,<br />

perché ognuno si riteneva più degno di ricevere<br />

l’anelato tributo d’onore. In fin dei conti,<br />

desideravano anche loro partecipare alla disputa.<br />

Questo rende evidente quanto queste dodici<br />

magnifiche colonne sulle quali si sarebbe costruito<br />

il sacro edificio <strong>della</strong> Chiesa avessero,<br />

prima <strong>della</strong> discesa dello Spirito Santo, una visione<br />

umana e politico-sociale di Gesù Cristo e<br />

stavano con gli occhi puntati sulla conquista del<br />

potere temporale.<br />

42 “Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro:<br />

‘Voi sapete che coloro che sono ritenuti<br />

capi delle nazioni le dominano, e i loro<br />

grandi esercitano su di esse il potere’”.<br />

Con questo riferimento ai governanti dell’epoca,<br />

Cristo ammoniva i suoi Apostoli che chi<br />

desidera la gloria mondana e assume il potere<br />

per amor proprio, finisce per essere un tiranno.<br />

Infatti, senza l’aiuto <strong>della</strong> grazia e la pratica <strong>della</strong><br />

virtù, la tendenza del potente è di opprimere i<br />

sottoposti. Ed essendo stati i giudei schiavizzati<br />

diverse volte, essi portavano le cicatrici di amare<br />

esperienze...<br />

Il criterio di precedenza tra i buoni<br />

43 “Fra voi però non è così; ma chi vuol<br />

essere grande tra voi si farà vostro servitore;<br />

44 e chi vuol essere il primo tra voi<br />

sarà il servo di tutti”.<br />

Tra i buoni, quale deve essere il criterio di<br />

precedenza? Nostro Signore insisterà per due<br />

volte che è quello <strong>della</strong> sottomissione: esser servo<br />

ed esser schiavo. Entro l’istituzione che Egli<br />

sta fondando, si deve imparare a servire: chi più<br />

serve, più grande sarà; e chi meno serve, minore<br />

sarà. Quello che qualifica per il Regno di Dio è<br />

la disposizione a servire.<br />

Nostro Signore non condanna, dunque, il desiderio<br />

di essere il primo nella linea del bene,<br />

quanto il mezzo errato di arrivare a questa posi-<br />

zione. “Egli non Si stupisce <strong>della</strong> preoccupazione<br />

dei discepoli, e non contesta il principio <strong>della</strong><br />

gerarchia, ma insinua lo spirito nuovo che deve<br />

animare i capi”. 12 Il cammino, questo sì, è quello<br />

il cui esempio è stato dato da Lui stesso: servizio<br />

e schiavitù.<br />

L’esempio del Figlio dell’Uomo<br />

45 “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto<br />

per essere servito, ma per servire e<br />

dare la propria vita in riscatto per molti”.<br />

Già durante l’infanzia, Gesù Si posò nella più<br />

piena soggezione e a servizio di Maria Santissima<br />

e di San Giuseppe, pur essendo Dio e il Creatore<br />

di entrambi. Più ancora, Si pose in sottomissione<br />

di tutti quanti avevano bisogno di Lui,<br />

per non dire di tutto il genere umano che Egli<br />

avrebbe redento sulla Croce.<br />

Questa è la via attraverso cui Egli riscatta e<br />

ordina tutta la creazione. Infatti, insegna l’Apostolo<br />

che “quasi tutte le cose sono purificate col<br />

sangue, e senza spargimento di sangue non esiste<br />

il perdono” (Eb 9, 22). Cristo è venuto per<br />

perdonarci e salvarci, per servirci e sacrificare la<br />

vita per noi. E il Cielo, per stare nella nostra natura<br />

più vicino al trono del Padre, è sempre disposto<br />

ad aiutarci.<br />

“La Sacra Famiglia” – Vetrata <strong>della</strong> Parrocchia di<br />

Saint-Laurent-sur-Sèvre (Francia)<br />

Gustavo Kralj<br />

Nel Regno<br />

di Cristo, chi<br />

più serve,<br />

più grande<br />

sarà; e chi<br />

meno serve,<br />

minore sarà<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 15


E’ possibile<br />

che nella<br />

nostra anima<br />

si trovino<br />

rudimenti<br />

<strong>della</strong><br />

mentalità<br />

farisaica, che<br />

ci spingono ad<br />

agire in tutto<br />

per egoismo<br />

Serigo Hollmann<br />

III – La neceSSITà deLLo<br />

SpIrITo SanTo neLLa chIeSa<br />

Prima di Pentecoste, possiamo distinguere<br />

due conversioni negli Apostoli.<br />

La prima è avvenuta quando, chiamati da Gesù,<br />

si disposero a seguirLo. Tuttavia, avevano ancora<br />

l’idea di un Messia temporale, comune a tutti<br />

i giudei in quel tempo, soprattutto quelli formatisi<br />

nella scuola dei farisei. Gli Apostoli, sebbene vari<br />

di loro fossero stati orientati e preparati da San<br />

Giovanni Battista, conservavano una concezione<br />

riguardo al Regno di Dio interamente terrena,<br />

secondo i principi farisaici. Ritenevano di aver incontrato<br />

il Liberatore di Israele, che servivano in<br />

modo non interamente disinteressato. 13<br />

La seconda con<strong>versione</strong> si operò quando, riconosciuta<br />

la propria miseria per aver abbandonato<br />

il Divino Maestro nell’ora <strong>della</strong> Passione, ricevettero<br />

una speciale grazia di pentimento e cominciarono<br />

a considerarLo nel mistero ineffabile <strong>della</strong><br />

Croce. 14 Tuttavia continuavano a considerare da<br />

una prospettiva umana il Messia, al punto che non<br />

credettero, in un primo momento, alla sua Resurrezione<br />

(cfr. Lc 24, 9-12). Nell’ora dell’Ascensione<br />

del Signore manifestarono ancora il loro desiderio<br />

di veder restaurato il Regno di Israele, secondo<br />

questo concetto sbagliato (cfr. At 1, 6-9).<br />

L’assurdo di voler adattare Dio<br />

alla nostra mentalità<br />

Siccome gli Apostoli cercavano costantemente<br />

di conformare alla loro mentalità precedente le rivelazioni<br />

straordinarie fatte da Nostro Signore, ri-<br />

“Pentecoste” – Vetrata <strong>della</strong> Cattedrale di Leòn (Spagna)<br />

16 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

masero con una visione distorta <strong>della</strong> Buona Novella<br />

fino al giorno <strong>della</strong> discesa del Paraclito, nel<br />

Cenacolo. Lì lo stesso Spirito Santo assunse le virtù<br />

che erano state infuse nelle loro anime, e fece in<br />

modo che i doni, che erano passivi come un lampadario<br />

spento, si accendessero con tutte le energie<br />

possibili. Solamente con l’azione di questi doni<br />

le virtù infuse trovano le condizioni giuste pei raggiungere<br />

il loro pieno e perfetto sviluppo. 15 Possiamo,<br />

così, apprezzare l’incommensurabile portata,<br />

per la vita <strong>della</strong> Chiesa, dell’operare dello Spirito<br />

Santo, che San Cirillo di Gerusalemme denomina<br />

“il guardiano e santificatore <strong>della</strong> Chiesa, il direttore<br />

delle anime, il pilota delle navi nella tempesta,<br />

Colui che illumina coloro che si sbagliano,<br />

premia i combattenti e incorona i vincitori”. 16<br />

Insomma, con l’effusione delle grazie di Pentecoste,<br />

morì nell’anima degli Apostoli questa visione<br />

umana riguardo Nostro Signore. Tuttavia, sotto<br />

apparenze diverse, essa continua lungo la Storia ed<br />

è possibile anche che nella nostra anima si trovino<br />

rudimenti di essa, come un verme che ci corrode<br />

dentro, muovendoci ad agire in tutto per egoismo,<br />

per puro interesse personale, considerando la Religione<br />

in una prospettiva sociale e politica.<br />

Necessità <strong>della</strong> sofferenza per<br />

raggiungere la gloria<br />

Analizzando la Liturgia di oggi, vediamo<br />

che, per i buoni, il vero e unico trionfo si trova<br />

nell’amore <strong>della</strong> croce e nell’accettazione <strong>della</strong><br />

sofferenza. Ci insegna San Paolo, nella seconda<br />

lettura: abbiamo un Sommo Sacerdote eterno,<br />

“provato in tutto”, che intercede per noi e<br />

al quale, pertanto, dobbiamo approssimarci con<br />

totale fede e fiducia (cfr. Eb 4, 14-16).<br />

Non è facile questa via indicata da Nostro Signore,<br />

ma ricordiamoci del famoso verso di Corneille:<br />

“À vaincre sans péril, on triomphe sans gloire”.<br />

17 Quando si vince senza passare per pericoli<br />

e rischi, non c’è gloria. Afferma Sant’Agostino:<br />

“Nessuno si conosce prima di esser messo alla<br />

prova, né può esser incoronato se non vince, né<br />

può vincere senza aver combattuto, né gli è possibile<br />

lottare se non ha un nemico e tentazioni”. 18<br />

Ora, questa vittoria è riservata solamente alle<br />

anime unite a Dio, che ripongono la loro fiducia<br />

in Lui e riescono così ad affrontare tutti i rischi.<br />

Per la nostra natura, per il nostro ottimismo<br />

nei confronti <strong>della</strong> vita e orrore verso la sofferenza,<br />

abbiamo l’illusione che trionfare significhi<br />

non soffrire mai né passare per sventura al-


João Scognamiglio Clá Dias<br />

cuna. Non è quello che ci mostra la dura esistenza<br />

terrena. Per questo, afferma il Prof. Plinio<br />

Corrêa de Oliveira: “La vita <strong>della</strong> Chiesa e la vita<br />

spirituale di ogni fedele sono una lotta incessante.<br />

Dio dà a volte alla sua Sposa giorni di una<br />

grandezza splendida, visibile, palpabile. Egli dà<br />

alle anime momenti di consolazione interiore o<br />

esteriore mirabili, Ma la vera gloria <strong>della</strong> Chiesa<br />

e del fedele risulta dalla sofferenza e dalla lotta.<br />

Lotta arida, senza bellezza sensibile, né poesia<br />

definibile. Lotta in cui si avanza a volte nella<br />

notte dell’anonimato, nel fango del disinteresse o<br />

dell’incomprensione, sotto la tempesta e il bombardamento<br />

scatenato dalle forze congiunte del<br />

1 FREDEGAIRE, apud KURTH,<br />

Godefroid. Clovis. Paris: Jules<br />

Taillandier, 1978, p.297.<br />

2 Cfr. SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO. Somma Teologica. III, q.46,<br />

a.5. a.6.<br />

3 Idem, a.1.<br />

4 CCE 472.<br />

5 LAGRANGE, OP, Marie-Joseph.<br />

Évangile selon Saint Marc. 5.ed.<br />

Paris: J. Gabalda et Fils, 1929,<br />

p.277-278.<br />

6 GARRIGOU-LAGRANGE, OP,<br />

Réginald. El Salvador y su amor<br />

por nosotros. Madrid: Rialp,<br />

1977, p.494.<br />

7 SAN TOMMASO D’AQUINO,<br />

op. cit., I-II, q.108, a.3, ad 5.<br />

8 LAGRANGE, op.cit., p.278.<br />

9 Cfr. FILLION, Louis-Claude. La<br />

Sainte Bible Commentée. Paris:<br />

Letouzey et Ané, 1912, tomo<br />

VII, p. 251.<br />

10 LAGRANGE, op. cit., p.278.<br />

11 Cfr. RICCIOTTI, Giuseppe. Vita<br />

di Gesù Cristo. 14.ed. Roma:<br />

Poliglotta Vaticana, 1941, p.164-<br />

165, nota.<br />

12 LAGRANGE, op. cit. p.244-245.<br />

13 Cfr. GARRIGOU-LAGRANGE,<br />

OP, Réginald. Las con<strong>versione</strong>s<br />

del alma. Madrid: Palabra, 1981,<br />

p.60-61.<br />

14 Cfr. Idem, p.61-64.<br />

“La vera gloria <strong>della</strong> Chiesa e<br />

del fedele risulta dalla<br />

sofferenza e dalla lotta. Lotta<br />

arida, senza bellezza sensibile,<br />

[...] Ma lotta che riempie di<br />

ammirazione gli Angeli del Cielo<br />

e attira le benedizioni di Dio”<br />

Prof. Plinio Corrêa de Oliveira, nel 1966<br />

demonio, del mondo e <strong>della</strong> carne. Ma lotta che<br />

riempie di ammirazione gli Angeli del Cielo e attira<br />

le benedizioni di Dio”. 19<br />

Così come il carbone, per trasformarsi in diamante,<br />

deve esser sottoposto alle altissime temperature<br />

e pressioni incontrate nelle viscere <strong>della</strong><br />

Terra, le nostre anime hanno bisogno <strong>della</strong><br />

sofferenza, in questa valle di lacrime, per meritare<br />

la gloria celeste. E per ben sopportare i<br />

patimenti che ci aspettano, facciamo, per intercessione<br />

<strong>della</strong> Beata Vergine Maria, la richiesta<br />

contenuta nel salmo di oggi: “Su di noi venga,<br />

Signore, la tua grazia, poiché in Te speriamo”<br />

(Sal 32, 22). ²<br />

15 Cfr. ROYO MARIN, OP, Antonio.<br />

Somos hijos de Dios. Madrid:<br />

BAC, 1977, p.34-37.<br />

16 SAN CIRILLO DI GERUSA-<br />

LEMME. Catechesis ad illuminandos,<br />

17,13. In: Catequesis.<br />

Madrid: Ciudad Nueva, 2006,<br />

p.400-401.<br />

17 CORNEILLE. Le Cid, Acte II,<br />

Scène II. In: Œuvres Complètes.<br />

Paris: Du Seuil, 1963, p.226.<br />

18 SANT’AGOSTINO. Enarratio in<br />

psalmum 60, 3. In: Comentário<br />

aos Salmos (51-100). São Paulo:<br />

Paulus, 1997, vol.II, p.225.<br />

19 CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio.<br />

A verdadeira glória só nasce<br />

da dor. In: Catolicismo. São Paulo.<br />

Ano VII. N.78 (Giugno 1957).<br />

Le nostre<br />

anime hanno<br />

bisogno <strong>della</strong><br />

sofferenza, in<br />

questa valle<br />

di lacrime, per<br />

meritare la<br />

gloria celeste<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 17


Incorniciata dall’intenso e<br />

piacevole verde <strong>della</strong> Serra<br />

da Cantareira, si erge nel<br />

municipio di Caieiras, nella<br />

Grande San Paolo, la Casa Generalizia<br />

<strong>della</strong> Società di Vita Apostolica<br />

Regina Virginum, nata dal ramo femminile<br />

degli Araldi del Vangelo.<br />

Il prossimo 2 ottobre, memoria<br />

liturgica dei Santi Angeli Custodi,<br />

le suore di questa Società commemoreranno<br />

l’anniversario dell’inizio<br />

<strong>della</strong> vita comunitaria nel luogo,<br />

sotto il benefico influsso di armonia,<br />

pace e raccoglimento che vi si sperimenta,<br />

molto propizio allo sviluppo<br />

del carisma dell’Istituzione. Si commemorerà<br />

anche l’inizio delle attività<br />

missionarie in quest’area rurale<br />

così bisognosa dell’amore di Cristo e<br />

di ricevere la Buona Novella, poiché<br />

fin dai primordi di Regina Virginum<br />

esse hanno consacrato il meglio dei<br />

loro sforzi per andare incontro con<br />

meritato affetto ai bisogni del popolo<br />

di Dio <strong>della</strong> regione.<br />

A servizio dell’evangelizzazione<br />

La costruzione dell’edificio risale<br />

all’anno 2007, quando sotto gli auspici<br />

e l’orientamento del Dott. Fábio<br />

18 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Centro di spiritualità<br />

Ideata per ospitare una spaziosa chiesa,<br />

un’abitazione e un collegio, la Casa<br />

Generalizia <strong>della</strong> Società di Vita Apostolica<br />

Regina Virginum è oggi totalmente dedicata<br />

all’evangelizzazione del popolo di Dio.<br />

de Salles Meirelles, presidente <strong>della</strong><br />

Federazione dell’Agricoltura e Allevamento<br />

dello Stato di San Paolo<br />

(FAESP-SENAR/SP), sono iniziati i<br />

lavori. Ideato per ospitare una spaziosa<br />

chiesa, un’abitazione e un collegio,<br />

oggi l’edificio è in pieno funzionamento,<br />

totalmente dedicato al servizio<br />

dell’evangelizzazione.<br />

In regime d’intensa e disciplinata<br />

vita comunitaria, le suore coniugano<br />

le ore di studio e preghiera con diverse<br />

attività, i cui frutti sono sempre più<br />

numerosi. L’assistenza religiosa viene<br />

dispensata alla popolazione locale<br />

nella chiesa di Nostra Signora del<br />

Carmine, dove vengono celebrate le<br />

Messe domenicali e sono distribuiti i<br />

Sacramenti. Cresce, anche, il servizio<br />

di catechesi, preparazione per il Sacramento<br />

del Matrimonio, formazione<br />

liturgica per chierichetti e aiuto ai<br />

nuclei più bisognosi <strong>della</strong> regione.<br />

Il collegio conta duecento alunne<br />

interne, e sono già stati promossi<br />

sei congressi internazionali di carattere<br />

formativo e culturale. A partire<br />

dall’impulso dato dalla Casa Generalizia,<br />

la Società di Vita Apostolica si<br />

è espansa e possiede attualmente 28<br />

case all’interno del Brasile e fuori.<br />

Madre Mariana Morazzani Arráiz, EP<br />

Sostegno delle autorità<br />

civili e religiose<br />

Numerose autorità civili hanno<br />

partecipato alle cerimonie solenni<br />

<strong>della</strong> chiesa <strong>della</strong> Madonna<br />

del Carmine, stimolando con la loro<br />

presenza e le loro parole il progresso<br />

delle attività. L’attuale governatore<br />

dello Stato di San Paolo,<br />

Dott. Geraldo Alckmin, l’ha visitata<br />

il 6 giugno 2010, e il 30 gennaio<br />

2011 ha partecipato a una Messa<br />

in azione di grazie per la sua elezione<br />

alla carica che oggi esercita. Anche<br />

il Dott. Fábio de Salles Meirelles<br />

ha voluto celebrare il suo più recente<br />

compleanno insieme alla Madonna<br />

del Carmine, alla quale tributa<br />

una speciale devozione, il 10<br />

luglio scorso.<br />

La Casa Generalizia ha ricevuto<br />

visite anche di illustri esponenti<br />

<strong>della</strong> Gerarchia ecclesiastica, desiderosi<br />

di conoscere meglio la spiritualità<br />

e potenza del carisma nelle<br />

sue origini. Il Cardinale Franc Rodé,<br />

CM, quando ancora Prefetto <strong>della</strong><br />

Congregazione per gli Istituti di<br />

Vita Consacrata e le Società di Vita<br />

Apostolica, ha inaugurato la Chiesa,<br />

con una solenne Messa celebrata il


Evangelizzazione – La Chiesa <strong>della</strong> Madonna del Carmine è aperta per le Messe domenicali e le diverse attività<br />

pastorali, come gli incontri delle “martinhas”, bambine che aiutano nella Liturgia.<br />

Vita comunitaria – La vita quotidiana delle religiose trascorre sotto il benefico influsso dell’armonia,<br />

pace e raccoglimento.<br />

Formazione di giovani – Nei locali dell’edificio funziona un collegio che ospita duecento alunne e promuove<br />

congressi di carattere formativo e culturale.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 19


14 agosto 2009, presenti il Cardinale<br />

Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo<br />

di Aparecida e Presidente<br />

<strong>della</strong> CNBB; il Cardinale Francesco<br />

Coccopalmerio, Presidente del<br />

Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi;<br />

Mons. Jean-Louis Bruguès,<br />

OP, Archivista e Bibliotecario <strong>della</strong><br />

Santa Chiesa Romana; Mons. Enrico<br />

dal Covolo, SDB, Rettore <strong>della</strong><br />

Pontificia Università Lateranense<br />

di Roma; Don Mariusz Kuciński, Direttore<br />

del Centro di Studi Ratzin-<br />

20 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

4<br />

1<br />

ger-Benedetto XVI, <strong>della</strong> Polonia,<br />

e altri.<br />

Aiuto e appoggio al popolo di Dio<br />

A somiglianza <strong>della</strong> macchia d’olio,<br />

che con soavità e vigore si diffonde<br />

su una superficie e la trasforma,<br />

anche il ramo femminile degli<br />

Araldi del Vangelo e la Società di<br />

Vita Apostolica Regina Virginum<br />

si sono espansi a partire dalla loro<br />

Casa Generalizia, conquistando<br />

sempre più anime alla Santa Chie-<br />

3<br />

Autorità civili e religiose –<br />

La Casa Generalizia riceve con<br />

frequenza visite di autorità civili e<br />

religiose. Nelle foto, il Governatore<br />

di San Paolo, Dott. Geraldo Alckmin,<br />

e sua moglie (1), il Dott. Fábio de<br />

Salles Meirelles (2), Cardinale Franc<br />

Rodé (3), Cardinale Francesco<br />

Coccopalmerio (4), Mons. Jean-<br />

Louis Bruguès (5), Cardinale<br />

Raymundo Damasceno Assis (6)<br />

5<br />

sa e attraendole verso l’ideale <strong>della</strong><br />

santità.<br />

Così, le suore cercano di realizzare<br />

l’elevato obiettivo, espresso dal Beato<br />

Giovanni Paolo II: “La funzione<br />

di aiuto e appoggio esercitata dalla<br />

vita consacrata alla Chiesa non si restringe<br />

ai tempi passati, ma continua<br />

a essere un dono prezioso e necessario<br />

anche nel presente e nel futuro del<br />

popolo di Dio, perché appartiene intimamente<br />

alla sua vita, santità e missione”<br />

(Vita consacrata, n.3). ²<br />

2<br />

6


Grande dama,<br />

grande suora,<br />

Ai primi raggi del sole,<br />

un bello spettacolo<br />

si contempla dall’alto<br />

<strong>della</strong> Serra da Cantareira,<br />

a pochi chilometri dalla città<br />

di San Paolo. Le tenebre cedono<br />

spazio al diafano azzurro <strong>della</strong> volta<br />

celeste e le nuvole, che invano tentano<br />

di coprirla, gradualmente diventano<br />

color fuoco. In pochi istanti il<br />

rosso si trasforma in dorato e, all’orizzonte,<br />

lento e maestoso spunta il<br />

Sole, dipingendo con toni vivi la natura.<br />

Di fronte a un così grandioso<br />

panorama, quasi per istinto lo spettatore<br />

si sente preso da ammirazione<br />

e spinto a pensare alla magnificenza<br />

del suo Autore.<br />

Ora, se lo splendore di qualcosa<br />

di materiale è capace di riportare<br />

in tal forma al Creatore, quanto<br />

più un’anima divinizzata dalla grazia,<br />

più preziosa di ogni bene naturale<br />

di tutto l’Universo! 1 In verità, ci<br />

Santa tereSa dI geSù<br />

grande santa<br />

Dotata di grande personalità, sublimata dalle più alte azioni <strong>della</strong><br />

grazia, la matriarca dell’Ordine Carmelitano è tra le anime così unite<br />

a Dio che, per così dire, personificano la grandezza.<br />

sono persone così unite a Dio che,<br />

per così dire, personificano la grandezza,<br />

poiché in loro risplende la luce<br />

<strong>della</strong> vita divina presente in alto<br />

grado nel loro intimo.<br />

Una di queste anime si è distinta<br />

nel XVI secolo. “Possedeva un’intelligenza<br />

vasta e privilegiata, allo stesso<br />

tempo sfumata e forte, adatta per<br />

alti voli. Inoltre, [era] dotata di una<br />

volontà ferma e una sensibilità controllata<br />

per intero. [...] Era, in ultima<br />

analisi, la grandezza <strong>della</strong> personalità<br />

umana in uno dei suoi esemplari<br />

più privilegiati nell’ordine <strong>della</strong> natura,<br />

che rifulgeva di grazia in un grado<br />

sublime, dando un’idea completa di<br />

quello che sarebbe stato il tipo perfetto<br />

<strong>della</strong> religiosa matriarca”. 2<br />

Ella ha realizzato i piani tracciati<br />

da Dio per lei con una tale perfezione<br />

e fedeltà, che la grandezza si è incorporata<br />

al suo nome: Santa Teresa,<br />

la Grande.<br />

Suor Maria Teresa Ribeiro Matos, EP<br />

Infermità e invito alla<br />

contemplazione<br />

Teresa de Cepeda y Ahumada nacque<br />

il 28 marzo 1515, a Gotarrendura,<br />

provincia di Avila, in seno a una numerosa<br />

famiglia <strong>della</strong> piccola nobiltà castigliana.<br />

Da bambina s’interessava a storie<br />

<strong>della</strong> vita dei santi, e quando seppe<br />

dei fatti dei primi martiri, pensò che<br />

fosse questa via una linea retta per il<br />

Cielo. Decise, allora, di fuggire col fratellino<br />

Rodrigo per il paese dei mori, al<br />

fine di consegnare lì le loro vite in difesa<br />

<strong>della</strong> Fede. Erano già molto lontani<br />

dalle mura <strong>della</strong> città quando uno zio<br />

riuscì a localizzarli e li riportò a casa.<br />

Avendo perduto la madre a soli<br />

14 anni, Teresa si consegnò nelle<br />

mani <strong>della</strong> Madonna, assumendo-<br />

La come unica Madre. A vent’anni,<br />

entrò nel Monastero Carmelitano<br />

dell’Incarnazione, di Avila – all’inizio<br />

contro la volontà del padre –, dove<br />

emise i voti un anno dopo.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 21<br />

“Santa Teresa di Gesù”, di Zurbarán / Foto: Sergio Hollmann


Lì vivevano quasi 200 religiose sotto<br />

la regola mitigata del Monte Carmelo.<br />

3 Suor Teresa ricevette una spaziosa<br />

cella, assieme alla libertà di ricevere<br />

visite a qualsiasi ora e andare in<br />

città per qualsiasi motivo. Era costume<br />

che le suore passassero ore conversando<br />

nel locutorio, convertito in una<br />

specie di centro di riunioni sociali.<br />

Senza dubbio, la croce, elemento<br />

essenziale <strong>della</strong> grandezza, non tardò<br />

a presentarsi a quell’anima scelta.<br />

Poco dopo la professione religiosa,<br />

la sua salute si era debilitata<br />

in modo tale che il padre, Alonso<br />

de Cepeda, ottenne il permesso<br />

di portarla nel villaggio di Becedas,<br />

dove abitava una signora le cui cure<br />

mediche possedevano fama di efficacia.<br />

Nel viaggio, Teresa conobbe<br />

la preghiera mentale attraverso il libro<br />

Terzo Alfabeto Spirituale, di padre<br />

Francesco de Osuna, sentendosi<br />

invitata alla vita di contemplazione.<br />

I trattamenti, tuttavia, non produssero<br />

il risultato sperato: “Alla fine<br />

di due mesi, a forza di medicine,<br />

ero quasi in fin di vita”. 4 Di ritorno<br />

alla casa paterna, una contrazione<br />

muscolare fortissima la lasciò priva<br />

di sensi per quasi quattro giorni.<br />

L’avrebbero sepolta se il padre non<br />

si fosse opposto. Risvegliatasi, il suo<br />

stato era penoso: “rimanevo tutta<br />

rannicchiata, come raggomitolata.<br />

Sembravo morta, incapace di muovere<br />

braccia, piedi, mani e testa”. 5<br />

Anche in queste condizioni, Teresa<br />

desiderava ritornare subito al<br />

convento. La sua anima, come quella<br />

di Giosuè (cfr. 2, 10), si trovava in<br />

eccellenti disposizioni: “Ero molto<br />

rassegnata alla volontà di Dio, anche<br />

se mi avesse lasciata per sempre<br />

in quello stato. Se desideravo guarire,<br />

era unicamente per stare sola in<br />

orazione, come avevo imparato”. 6<br />

Dopo tre anni di paralisi, le sue orazioni<br />

a San Giuseppe le ottennero la<br />

guarigione e, a partire da quel momento,<br />

la devozione al Santo Patriarca divenne<br />

fondamentale nella sua vita.<br />

22 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Gustavo Kralj<br />

A partire da quel momento,<br />

la devozione al Santo Patriarca<br />

è diventata fondamentale<br />

nella sua vita<br />

“San Giuseppe con Gesù Bambino” –<br />

Facciata del Convento di<br />

San Giuseppe, Avila<br />

Luce interiore e pace dell’anima<br />

Con la salute un po’ debole, Teresa<br />

riprese la vita comunitaria, nell’Incarnazione.<br />

Tuttavia, lì era sprecata,<br />

trascurando l’orazione interiore nella<br />

quale tanto era progredita durante la<br />

sua infermità. Quel monastero aveva<br />

perduto il primo fervore <strong>della</strong> vocazione<br />

e si era allontanato dallo spirito<br />

carmelitano. Nel locutorio, aperto<br />

alle signore <strong>della</strong> società, si conversava<br />

con frequenza su frivolezze e vanità<br />

mondane, e tutto ciò finì per avere<br />

un’influenza negativa sulla vita spirituale<br />

<strong>della</strong> Santa.<br />

Trascorso un certo tempo, su consiglio<br />

di Fra’ Vicente Varrón, sacerdote<br />

domenicano, riprese l’abitudine<br />

di pregare mentalmente, nonostante<br />

questo significasse per lei,<br />

all’inizio, un ingaggiare una vera lotta<br />

contro se stessa: “in verità, per<br />

non andare a pregare, era così insopportabile<br />

la violenza che il demonio<br />

mi faceva – o le mie perverse<br />

abitudini – e tanta la tristezza di cui<br />

mi sentivo inondare appena entravo<br />

nell’oratorio, che per vincermi avevo<br />

bisogno di fare appello a tutte le<br />

mie energie, che, dicono, non sono<br />

poche. Infatti, si è visto che Dio mi<br />

ha dato un coraggio più che di donna,<br />

ma poi l’ho impiegato assai male.<br />

Infine, il Signore mi aiutava”. 7<br />

Un giorno, pregando nel suo oratorio,<br />

capendo come le sue conversazioni<br />

futili avessero aumentato i<br />

dolori di Cristo, sentì così vivamente<br />

il rammarico per le sue colpe, che si<br />

gettò ai piedi di una statua di Nostro<br />

Signore piagato promettendo di non<br />

alzarsi da lì finché Egli non la fortificasse<br />

in modo da non offenderLo<br />

più. “Porfié y valióme 8 – Ho insistito<br />

ed Egli mi ha aiutato”, avrebbe detto<br />

più tardi, raccontando l’episodio.<br />

“La mia anima” – racconta nel<br />

Libro <strong>della</strong> Vita, sua autobiografia –<br />

“ha ricevuto grandi forze dalla divina<br />

Maestà, che deve aver sentito le<br />

mie grida, e ha avuto compassione<br />

di tante lacrime. Cominciò a crescere<br />

in me il gusto di stare più tempo<br />

con il Signore”. 9 E aggiunge: “Quando<br />

interiormente mi figuravo di essere<br />

vicina a Cristo, [...] mi sopraggiungeva<br />

all’improvviso un tale sentimento<br />

<strong>della</strong> presenza di Dio, che<br />

in nessun modo potevo dubitare<br />

che il Signore fosse in me, e io, tutta<br />

sprofondata in Lui”. 10<br />

Dio la fa passare per il<br />

crogiolo delle sofferenze<br />

La Santa carmelitana cresceva<br />

nell’intimità con Dio per mezzo di<br />

questa pratica dell’orazione, quando<br />

le tentazioni cominciarono ad apparire.<br />

L’Altissimo voleva farla passare<br />

per il crogiolo delle sofferenze, ma se<br />

l’assalto delle onde increspate ingrandisce<br />

con i suoi colpi lo scoglio che si<br />

eleva altero sulla riva del mare, anche<br />

le ondate <strong>della</strong> sofferenza, quando affrontate<br />

con fiducia e fierezza, fanno<br />

crescere ancor più le grandi anime.<br />

“Siccome in quell’epoca, si erano<br />

scoperte delle donne che il demonio<br />

aveva ingannato con grandi illusioni,


Gustavo Kralj<br />

ho cominciato a temere, specialmente<br />

per le molte soavità e delizie che<br />

provavo e alle quali spesso non potevo<br />

sottrarmi”. 11 Le parlarono, allora,<br />

di padre Gaspar Daza – che più tardi<br />

molto l’aiutò e appoggiò nella riforma<br />

carmelitana – come l’uomo che avrebbe<br />

potuto aiutarla a discernere l’origine<br />

di questa gioia. Era un teologo di<br />

fama, “specchio di virtù per tutta la<br />

città, come persona inviata da Dio per<br />

la salvezza e il profitto di molte anime”.<br />

12 Lo conobbe tramite Francesco<br />

Salcedo, un nobiluomo santo e virtuoso,<br />

mezzo imparentato con lei.<br />

Il teologo analizzò il suo caso e le<br />

mandò a dire che il convivio che diceva<br />

di avere con Dio nell’orazione<br />

mentale non era che immaginazione<br />

e opera del maligno. Inoltre, la fama<br />

<strong>della</strong> religiosa carmelitana si era sparsa<br />

per la città e, in poco tempo, molti<br />

furono dell’opinione che la beata<br />

dell’Incarnazione era indemoniata.<br />

Teresa manteneva in fondo all’anima<br />

“la convinzione che [quello] era opera<br />

di Dio, soprattutto quando era in<br />

preghiera”, poiché in queste occasioni<br />

sempre si sentiva “migliore e più forte”.<br />

13 Nonostante ciò, il suo cuore s’in-<br />

quietava: “Grande è, non c’è dubbio,<br />

l’afflizione che si passa. È necessario<br />

agire con prudenza, specialmente<br />

trattandosi di donne. È grande la loro<br />

debolezza, e potrebbe causargli gran<br />

male dire loro, apertamente, che sono<br />

vittime dell’azione del demonio”. 14<br />

Consigliata dallo stesso padre<br />

Daza, cercò appoggio nei gesuiti,<br />

che prese come confessori, poiché<br />

comprendevano bene il linguaggio<br />

<strong>della</strong> via spirituale che gli era stato<br />

tracciato dalla Provvidenza. La incoraggiarono<br />

in questo terribile periodo<br />

i consigli di San Francesco di<br />

Borgia e, più avanti, del francescano<br />

San Pietro di Alcantara.<br />

Cristo sembrava essere<br />

sempre al suo fianco<br />

“Non voglio più che conversi con<br />

gli uomini, ma soltanto con gli Angeli”,<br />

15 furono le parole udite da Teresa<br />

nella prima estasi che le concesse<br />

la grazia divina. “Da quel giorno, mi<br />

sentii fermamente disposta a qualunque<br />

sacrificio per amore di quel Dio,<br />

che in un momento – che non più di<br />

un momento mi pare che quella grazia<br />

durasse – aveva voluto trasforma-<br />

Accanto alle prove, ora Cristo continuava a parlarle con frequenza e<br />

sembrava procedere sempre al suo fianco<br />

“Apparizione di Nostro Signore a Santa Teresa” – Convento di Santa Teresa, Avila<br />

re la sua serva”. 16 Accanto alle sofferenze,<br />

ora Cristo continuava a parlarle<br />

con frequenza e sembrava essere<br />

sempre al suo fianco: “Non c’era occasione<br />

in cui mi raccogliessi un poco,<br />

se non ero molto distratta, senza<br />

che non Lo sentissi accanto a me”. 17<br />

Non era raro, in queste intimità<br />

con Gesù, sentire nell’anima il fuoco<br />

dell’amore divino. Più di una volta arrivò<br />

ad avere il suo cuore riverberato<br />

da un Angelo, che le lasciava i segni fisici<br />

di una perforazione: “Piacque al<br />

Signore di favorirmi a più riprese con<br />

questa visione. Vedevo un Angelo vicino<br />

a me […]. Vedevo nelle sue mani<br />

un lungo dardo d’oro. Nella punta<br />

di ferro ho creduto ci fosse un po’ di<br />

fuoco. Sembrava che lo configgesse a<br />

più riprese nel mio cuore, cacciandomelo<br />

dentro fino alle viscere. Quando<br />

lo estraeva, io avevo l’impressione che<br />

le strappasse via con sé, lasciandomi<br />

tutta ardente di grande amore di Dio.<br />

Era talmente intenso il dolore, che mi<br />

faceva produrre i gemiti di cui ho parlato.<br />

Questo immenso dolore causa<br />

pure tanta dolcezza da impedire di desiderarne<br />

la fine, né l’anima si accontenta<br />

di meno che con Dio”. 18<br />

Non è tempo di trattare con Dio<br />

questioni di poca importanza...<br />

Dopo una visione dell’inferno, intorno<br />

al 1560, si svelò nella sua anima<br />

la grande missione che le era riservata.<br />

Avendo conosciuto gli sbalorditivi<br />

tormenti dei dannati, sentì un’immensa<br />

compassione nel vedere il<br />

gran numero di anime che si condannavano.<br />

La rattristava oltremodo la<br />

situazione <strong>della</strong> Santa Chiesa, poiché<br />

le arrivavano notizie dei danni causati<br />

in quell’epoca dalle sette che cominciavano<br />

a disseminarsi per l’Europa.<br />

Vedeva con amarezza quanta<br />

gente si allontanava da Dio e quanto<br />

pochi erano i suoi amici.<br />

Cominciò a chiedersi, allora, quello<br />

che avrebbe potuto fare per essere<br />

utile alla Chiesa in questo terribile<br />

bivio: “Mi sono convinta che la pri-<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 23


Sergio Hollmann<br />

ma cosa era seguire quello che Sua<br />

Maestà aveva in mente quando mi<br />

ha chiamato alla vita religiosa, e osservare<br />

la mia Regola con la maggior<br />

perfezione possibile”. 19 E consigliava<br />

alle sue sorelle di vocazione: “Dedite<br />

tutte in orazioni per i difensori <strong>della</strong><br />

Chiesa, per i predicatori e i letterati<br />

che la sostengono, aiuteremo, come<br />

meglio potremo, questo mio Signore,<br />

così perseguitato da coloro cui ha fatto<br />

tanto bene”. 20<br />

A partire da questa risoluzione,<br />

la sua vita fu segnata da un crescente<br />

amore per il suo Ordine Religioso,<br />

non pensando al suo profitto spirituale,<br />

ma a servire il Corpo Mistico<br />

di Cristo, per la cui causa il suo<br />

cuore si consumava di zelo. “Guarda,<br />

Dio mio, ai miei desideri e alle<br />

lacrime con cui Ti rivolgo questa<br />

1 Cfr. SAN TOMMASO D’A-<br />

QUINO. Somma Teologica.<br />

I-II, q.113, a.9, ad 2.<br />

2 Cfr. CORRÊA DE OLIVEI-<br />

RA, Plinio. Santa Teresa.<br />

Alma de rara grandeza. In:<br />

Dr. Plinio. São Paulo. Ano<br />

IX. N.103 (Ott., 2006); p.24.<br />

24 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

supplica! [...] Abbi pietà di tante anime<br />

che si perdono e soccorri la tua<br />

Chiesa! Non permettere danni simili<br />

nella Cristianità, o Signore!”. 21<br />

Vedeva, soprattutto, la necessità<br />

di riformare il Carmelo e sentiva<br />

l’appello <strong>della</strong> Provvidenza a realizzare<br />

questa missione. Desiderava<br />

delle comunità che non fossero semplicemente<br />

rifugi di anime contemplative,<br />

preoccupate di fruire e godere<br />

del convivio divino, ma vere fiaccole<br />

d’amore occupate a riparare<br />

il male che era fatto alla Chiesa. “Il<br />

mondo è in fiamme; vogliono nuovamente<br />

condannare Cristo, come si<br />

dice, raccogliendo contro di lui mille<br />

testimonianze; vogliono denigrare la<br />

sua Chiesa. [...] No, sorelle mie, non<br />

è il momento di trattare con Dio d’interessi<br />

di poca importanza!”. 22<br />

Quando, nel 1582, Santa Teresa entrò nell’eternità lasciò fondati più di<br />

20 monasteri del ramo riformato, femminili e maschili<br />

“Santa Teresa con San Giovanni <strong>della</strong> Croce” – Monastero di Santa Teresa, Avila<br />

3 La regola carmelitana era<br />

stata mitigata dalla Bolla di<br />

Mitigazione promulgata da<br />

Eugenio IV, nel 1432 (Cfr.<br />

SANTA TERESA DI GE-<br />

SÙ. Livro da vida. São Paulo:<br />

Paulinas, 1983, p.267,<br />

nota 2).<br />

4 SANTA TERESA DI GESÙ.<br />

Libro <strong>della</strong> vita. Cap.V, n.7.<br />

5 Idem, cap.VI, n.1.<br />

6 Idem, n.2.<br />

7 Idem, cap.VIII, n.7.<br />

8 EFRÉN DE LA MADRE<br />

DE DIOS, OCD; STEG-<br />

GINK, OCarm, Otger.<br />

Tiempo y vita de Santa Teresa.<br />

Madrid: BAC, 1968,<br />

p.99.<br />

Fondazione di San Giuseppe e<br />

inizio <strong>della</strong> Riforma del Carmelo<br />

Questo desiderio di fondare case<br />

religiose di stretta osservanza alla Regola<br />

carmelitana primitiva fu presto<br />

confermato e incoraggiato da Nostro<br />

Signore. “Un giorno, dopo la comunione,<br />

Sua Maestà mi ordinò con decisione<br />

di fare quanto era possibile per attuare<br />

tale intento, promettendomi che<br />

il monastero si sarebbe certo fondato, e<br />

che in esso egli avrebbe trovato motivo<br />

di compiacimento. Mi disse che doveva<br />

esser dedicato a San Giuseppe. Questo<br />

glorioso Santo sarebbe stato di guardia<br />

a una porta, la Madonna avrebbe<br />

vegliato all’altra, e Cristo sarebbe stato<br />

con noi. La nuova casa avrebbe brillato<br />

come una stella da cui s’irradia un<br />

vivo splendore. [...] Mi disse anche che<br />

riflettessi su ciò che sarebbe del mondo<br />

se non ci fossero religiosi”. 23<br />

Non ricevette, tuttavia, lo stesso<br />

appoggio da parte dei suoi superiori,<br />

dalle sue sorelle d’abito e dalla società<br />

di Avila... Fu solo con molta prudenza<br />

e l’appoggio di vari uomini di Dio<br />

– tra cui San Pietro de Alcantara, San<br />

Luigi Beltran, il Vescovo di Avila, padre<br />

Gaspar Daza, tra gli altri – che poté<br />

superare le opposizioni sorte e portare<br />

a termine le riforme necessarie.<br />

Aiutata da alcuni amici acquistò,<br />

nella stessa città di Avila, una minuscola<br />

casa in precarie condizioni destinata<br />

a essere il nuovo monastero.<br />

Abbracciata l’impresa, cominciarono<br />

le prove: una parete in via di rifacimento<br />

cadde sopra il suo piccolo nipotino;<br />

suo cognato, che dirigeva i lavori,<br />

si ammalò; la bolla papale che<br />

9 SANTA TERESA DI GESÙ.<br />

Libro <strong>della</strong> vita. Cap.IX, n.9.<br />

10 Idem, cap. X, n.1.<br />

11 Idem, cap. XXIII, n.2.<br />

12 Idem, cap. XXXII, n.18.<br />

13 Idem, c. XXIII, n.2.<br />

14 Idem, n.13.<br />

15 Idem, cap. XXIV, n.6.


approvava quella fondazione giunse<br />

incompleta da Roma... E quando,<br />

nel momento decisivo, cedette<br />

un’altra parete <strong>della</strong> casa, costruita<br />

con gli ultimi ducati che suor Teresa<br />

aveva ottenuto, la tentazione di scoraggiamento<br />

minacciò tutti. Lei, però,<br />

guardando le macerie, disse: “Se<br />

è caduta, la rialziamo di nuovo”. 24<br />

Infine, con le autorizzazioni necessarie,<br />

il 24 agosto 1562, venne celebrata<br />

la prima Messa nel Monastero<br />

di San Giuseppe, di Avila, il primogenito<br />

tra i Carmeli riformati. Nella<br />

più stretta povertà e clausura, Teresa<br />

si mise a formare le sue monache, mostrando<br />

loro la forza <strong>della</strong> vita comunitaria<br />

ben condotta, nell’obbedienza<br />

e nella gioia. Ricordava loro sempre il<br />

principale motivo per il quale avevano<br />

consacrato le loro vite: “Se in questo<br />

possiamo qualcosa presso Dio, pur<br />

stando in clausura, combattiamo per<br />

Lui. Riterrò molto ben impiegate tutte<br />

le sofferenze per le quali sono passata<br />

per fondare questo piccolo ritiro,<br />

dove desidererei che si osservasse con<br />

la perfezione primitiva la Regola <strong>della</strong><br />

nostra Imperatrice e Signora”. 25<br />

La grande Teresa, ieri e oggi<br />

Questo modo radicale di vivere subito<br />

attrasse molte nuove vocazioni.<br />

Quando Santa Teresa entrò nell’eternità,<br />

nel 1582, lasciò fondati più di 20<br />

monasteri del ramo riformato, femminili<br />

e maschili. Intanto, come sempre<br />

accade a quelli di grande vocazione,<br />

l’albero da lei piantato continuò, dopo<br />

la sua morte, dando inestimabili frutti<br />

alla Chiesa nei cinque continenti.<br />

16 Idem, n.7.<br />

17 Idem, cap. XXVII, n.2.<br />

18 Idem, cap. XXIX, n.13.<br />

19 Idem, cap. XXXII, n.9.<br />

20 SANTA TERESA DI GE-<br />

SÙ. Cammino di Perfezione.<br />

Cap. I, n.2.<br />

21 Idem, cap. III, n.9.<br />

22 Idem, cap. I, n.5.<br />

23 SANTA TERESA DI GE-<br />

SÙ. Libro <strong>della</strong> vita. Cap.<br />

XXXII, n.11.<br />

24 EFRÉN; STEGGINK, op.<br />

cit., pag.147.<br />

25 SANTA TERESA DI GE-<br />

SÙ. Cammino di Perfezione.<br />

Cap. III, n.5.<br />

“Il Signore le diede sapienza e prudenza in abbondanza,<br />

e la grandezza del cuore come la sabbia delle spiagge del mare”<br />

“Santa Teresa è premiata in Cielo dalla Madonna e San Giuseppe” –<br />

Convento di Santa Teresa, Avila<br />

Passati 450 anni dalla fondazione<br />

del primo di questi monasteri, Papa<br />

Benedetto XVI ha ritenuto conveniente<br />

ricordare il momento storico<br />

nel quale visse la Santa mistica e<br />

quanto quella situazione ci sembra familiare.<br />

Per il Santo Padre, la riflessione<br />

<strong>della</strong> santa carmelitana permane<br />

attualissima, luminosa e interpellante.<br />

“Anche oggi, come nel XVI secolo,<br />

tra rapide trasformazioni, è necessario<br />

che la preghiera fiduciosa sia l’anima<br />

dell’apostolato, affinché risuoni,<br />

con grande chiarezza e vigoroso dinamismo,<br />

il messaggio redentore di Gesù<br />

Cristo. È urgente che la Parola di vita<br />

vibri nelle anime in modo armonioso,<br />

con note squillanti e attraenti. [...]<br />

Seguendo le orme di Teresa di Gesù,<br />

26 BENEDETTO XVI. Messaggio<br />

al Vescovo di Avila in<br />

occasione <strong>della</strong> celebrazione<br />

del 450º anniversario di fondazione<br />

del Monastero Carmelitano<br />

di Avila e <strong>della</strong> Riforma<br />

<strong>della</strong> Regola carmelitana,<br />

del 16/7/2012, n.3-5.<br />

27 CORRÊA DE OLIVEIRA,<br />

op. cit., p.24.<br />

permettetemi di dire a quanti hanno il<br />

futuro dinanzi a sé: aspirate anche voi<br />

a essere totalmente di Gesù, solo di<br />

Gesù e sempre di Gesù. Non temete<br />

di dire a Nostro Signore, come fece lei:<br />

“Vostra sono, per voi sono nata, che<br />

cosa volete fare di me?’ (Poesia 2)”. 26<br />

Rispondendo all’appello divino,<br />

Santa Teresa ha saputo identificare<br />

con gagliardia gli obiettivi <strong>della</strong> sua<br />

vita con quelli di Dio, passando alla<br />

Storia come “una grande dama, una<br />

grande donna, una grande monaca e<br />

una grande santa”. 27 Per questo, canta<br />

con proprietà l’introito <strong>della</strong> Messa<br />

in sua lode: “Le ha dato il Signore<br />

sapienza e prudenza in abbondanza,<br />

e la grandezza del cuore come le sabbie<br />

delle spiagge del mare”. 28 ²<br />

28 MISSÆ VOTIVÆ FE-<br />

STA DE S. TERESIA DE<br />

ÁVILA. Ant. ad introitum.<br />

In: PROPRIUM MISSA-<br />

RUM Fratrum Discalceatorum<br />

Ordinis B. Mae Mariæ<br />

Virginis de Monte Carmelo.<br />

Editio Typica. Roma:<br />

Curiam Generalem OCD,<br />

1973, p.52.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 25<br />

Sergio Hollmann


IV Pellegrinaggio Nazionale<br />

L’<br />

11 agosto, circa 10 mila partecipanti<br />

all’Apostolato dell’Icona si<br />

sono riuniti ad Aparecida per il<br />

loro IV Pellegrinaggio al Santuario Nazionale.<br />

Provenienti da 80 città di nove<br />

Stati del Brasile, essi sono accorsi con<br />

gioia a venerare la Madre di Dio, ringraziandoLa<br />

per i favori ricevuti durante<br />

l’anno e presentandoLe le loro richieste.<br />

Rosario e affettuosa<br />

Benedizione Apostolica<br />

Le attività hanno avuto inizio alle otto del<br />

mattino, con la recita del Santo Rosario nel piazzale<br />

Giovanni Paolo II. L’atto liturgico è stato presieduto da<br />

Don Ricardo José Basso, EP, che ha arricchito ogni decina<br />

con una piccola meditazione.<br />

In seguito, tutti si sono diretti all’interno <strong>della</strong> Basilica<br />

per la Celebrazione Eucaristica, dove è stato letto il testo<br />

<strong>della</strong> Benedizione Apostolica inviata da Papa Benedetto<br />

XVI ai partecipanti di questo pellegrinaggio. In esso Sua<br />

Santità saluta tutti “con affetto” e li affida alla Madonna,<br />

“sotto il cui manto si sono raccolti, affinché siano sempre<br />

membri vivi del corpo mistico di Cristo e ardenti costruttori<br />

del suo regno”<br />

Eucaristia presieduta dal Cardinale Damasceno<br />

La Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo di Aparecida<br />

e Presidente <strong>della</strong> CNBB, Cardinale Raymundo Da-<br />

26 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

ad Aparecida<br />

masceno Assis. Hanno concelebrato Mons.<br />

Benedetto Beni dos Santos, Vescovo di Lorena,<br />

e Mons. Gioacchino Giustino Carreira,<br />

Vescovo di Guarulhos, oltre a 30 sacerdoti<br />

che accompagnavano i pellegrini.<br />

Nella sua omelia, il Cardinale ha insistito<br />

sulla necessità di essere coerenti con<br />

la Fede Cattolica nella nostra vita quotidiana<br />

e ha invitato le famiglie presenti a<br />

ricorrere sempre alla Madre di Dio, poiché<br />

da Lei ci vengono le forze per superare qualunque<br />

difficoltà, per quanto grande sia.<br />

La Liturgia si è chiusa con alcune parole di<br />

ringraziamento rivolte dall’Assistente Spirituale<br />

dell’Apostolato dell’Icona, Don Antonio Guerra, EP, al<br />

Cardinale Damasceno, ai vescovi concelebranti e a tutti i<br />

partecipanti al pellegrinaggio.<br />

Due milioni di partecipanti in tutto il Brasile<br />

Circa 480 mila famiglie, l’equivalente a quasi due milioni<br />

di persone, partecipano attualmente all’Apostolato<br />

dell’Icona Maria Regina dei Cuori, in tutto il Brasile.<br />

Mostrando l’efficacia di questa iniziativa per rafforzare<br />

il vincolo familiare intorno alla fede, una signora<br />

presente all’incontro ha testimoniato: “Noi<br />

siamo venuti qui con devozione e amore, perché da<br />

quando facciamo parte dell’Apostolato dell’Icona la<br />

mia vita e quella <strong>della</strong> mia famiglia si sono trasformate<br />

completamente”.


Celebrazione Eucaristica – Alla fine <strong>della</strong> Messa presieduta dal Cardinale Raymundo Damasceno Assis (al<br />

centro), Don Antônio Guerra, EP, ha rivolto alcune parole di ringraziamento a tutti i presenti (sopra a sinistra).<br />

Subito dopo, una copia <strong>della</strong> Statua <strong>della</strong> Madonna Aparecida è stata condotta in corteo da membri del settore<br />

femminile degli Araldi (in basso a destra). Quasi 10 mila fedeli hanno affollato la spaziosa Basilica.<br />

Rosario Meditato – Dopo l’entrata solenne <strong>della</strong> statua <strong>della</strong> Madonna Aparecida, ha avuto inizio la recita del<br />

Santo Rosario nel piazzale Giovanni Paolo II. Circa 10 mila persone provenienti da 80 città del Brasile hanno<br />

partecipato all’evento. Sotto, a destra, membri dell’Apostolato dell’Icona provenienti da Cuiabá.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 27


San Paolo – Il 24 agosto, l’Orchestra degli Araldi del Vangelo ha partecipato alla cerimonia di consegna delle<br />

borse di studio nella sezione San Paolo dell’Ordine degli Avvocati del Brasile, eseguendo l’Inno Nazionale<br />

Brasiliano durante l’apertura <strong>della</strong> sessione e solennizzando altri momenti dell’evento.<br />

Campos – Il coro degli Araldi ha partecipato alla 360ª festa del patrono <strong>della</strong> città, il Santissimo Salvatore,<br />

presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Roberto Francesco Ferrería Paz (foto a sinistra). Tanto la processione<br />

quanto la solenne Eucaristia, celebrata nella Cattedrale, hanno riunito migliaia di fedeli.<br />

Nova Friburgo – Cinque sacerdoti <strong>della</strong> III Forania <strong>della</strong> Diocesi di Nova Friburgo hanno visitato, l’8 agosto, la<br />

casa degli Araldi. Dopo aver concelebrato l’Eucaristia insieme con Don Lorenzo Ferronatto, EP, è stata loro offerta<br />

una cena e un’animata rappresentazione musicale.<br />

28 Madonna di Fatima · Ottobre 2012


Caieiras – La Parrocchia Madonna delle Grazie ha organizzato, a Mairiporã, un incontro dei chierichetti delle<br />

diverse cappelle e a Caieiras una giornata di formazione per “martinhas”, bambine che aiutano nel servizio liturgico.<br />

Nei due incontri si sono avuti l’Eucaristia, conferenze e prove di cerimoniale.<br />

Maringá – All’inizio di agosto, un gruppo di giovani aspiranti del settore femminile ha visitato l’ospizio Casa dei<br />

Vecchietti, coordinato dalla Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione. Le Giovani hanno realizzato<br />

un’esibizione musicale, oltre a conversare con gli ospiti e distribuire tra loro oggetti religiosi.<br />

Recife – Il 29 luglio, Don Celio Casale, EP, ha celebrato la Santa Messa nella comunità religiosa delle Figlie di<br />

Sant’Anna nel Reale Ospedale Portoghese di Beneficienza (sinistra). Mentre il giorno 7 agosto, è stato realizzato il<br />

Progetto Futuro & Vita nel Collegio di Insegnamento Multiplo per gli alunni del periodo mattutino e serale (destra).<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 29


Colombia – Durante il mese di luglio, giovani missionari araldi hanno portato la Statua Pellegrina del Cuore<br />

Immacolato di Maria a diverse case per anziani, tra le quali alla casa di riposo Santa Teresa Jornet, a Bogotà<br />

(sinistra) e San Pietro Claver, nella città di Valledupar (destra).<br />

Stati Uniti – Il 15 agosto, la Statua<br />

Pellegrina ha visitato la Parrocchia di San<br />

Giustino Martire, a Houston.<br />

El Salvador – Giovani aspiranti del settore femminile di El Salvador hanno offerto un concerto musicale per<br />

diverse famiglie che accompagnano le attività del fine settimana nella casa di formazione degli Araldi. Sono state<br />

interpretate musiche di diversi Paesi, accompagnate dall’organo e altri strumenti.<br />

30 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Paraguay – Invitati dall’Arcivescovo di Asunción, gli Araldi hanno<br />

partecipato alla tradizionale processione <strong>della</strong> patrona <strong>della</strong> città,<br />

realizzata il 15 agosto.


Portogallo – Dodici giovani aspiranti portoghesi che hanno visitato il Brasile in occasione delle vacanze scolastiche,<br />

hanno ricevuto l’abito degli Araldi del Vangelo dalle mani del Superiore Generale dell’istituzione, Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias. La cerimonia ha avuto luogo nella Basilica <strong>della</strong> Madonna del Rosario, a Caieiras, il 22 agosto scorso.<br />

Haiti – Araldi hanno accompagnato il Vicario Castrense<br />

dell’Ecuador nella sua visita al XVI Contingente<br />

“Minustah”, che opera ad Haiti dal 2004.<br />

Spagna – Araldi hanno partecipato alle commemorazioni<br />

<strong>della</strong> Madonna del Carmine nella Parrocchia Santiago de<br />

Lampón, a Escarabote.<br />

Ecuador – Su richiesta del parroco, Don Juan Carlos Flores, gli Araldi del Vangelo hanno partecipato alle<br />

celebrazioni <strong>della</strong> Madonna del Carmine, nella Parrocchia San Giovanni de Ilumán, Diocesi di Ibarra, presiedute dal<br />

nuovo Vescovo diocesano, Mons. Valter Dario Maggi e organizzate dall’Associazione di Autisti Professionisti.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 31


32 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Coraggio e ispirazione<br />

Marinho<br />

Cattedrale-Basilica <strong>della</strong> Madonna del Pilar,<br />

vista dalla riva sinistra del fiume Ebro con il<br />

ponte romano in primo piano Rosane


per le generazioni successive<br />

Q uando il Signore Gesù,<br />

prima di tornare al Padre,<br />

diede ai suoi Apostoli<br />

e discepoli le ultime<br />

istruzioni riguardanti la missione<br />

che affidava loro su questa Terra,<br />

disse: “Andate dunque e ammaestrate<br />

tutte le nazioni, battezzandole nel nome<br />

del Padre e del Figlio e dello Spirito<br />

Santo” (Mt 28, 19). In questo modo<br />

indicava loro che l’annuncio <strong>della</strong><br />

Buona Novella non doveva restare ristretto<br />

al Popolo Eletto ma, al contrario,<br />

comprendere tutti gli uomini.<br />

Misteriose sono state le vie scelte<br />

dal Signore per rendere effettivo questo<br />

mandato. Le prime predicazioni<br />

degli apostoli, subito dopo Pentecoste,<br />

hanno avuto luogo a Gerusalemme<br />

(cfr. At 2, 41ss). Esse hanno provocato<br />

una valanga di conversioni, facendo<br />

esplodere l’odio del Sinedrio contro<br />

chi abbracciava la Fede in Cristo.<br />

Iniziarono, allora, violente persecuzioni,<br />

che si sono acuite nel periodo<br />

in cui, con l’uscita di Pilato dal governo<br />

<strong>della</strong> Giudea, si creò un vuo-<br />

madonna deL PILar dI Saragozza<br />

Se quella Colonna sulla quale la Madonna si posò presenziò imperterrita<br />

tante vicissitudini nel corso di due millenni, abbiamo ragioni per<br />

confidare nella promessa fatta da Maria al Figlio del Tuono.<br />

to di potere e il Sinedrio restò di fatto<br />

col comando nelle sue mani. Molti<br />

cristiani si videro costretti a fuggire in<br />

altre terre, portando con sé la testimonianza<br />

di una Fede purificata dalle<br />

difficoltà. Essi erano il lievito che<br />

cominciava a penetrare nella pasta<br />

del mondo pagano per trasformarlo,<br />

dall’interno, completamente.<br />

È stato, senza dubbio, in questo<br />

momento storico che vari Apostoli<br />

sono partiti per terre di missione. E’<br />

toccato a uno di loro, come il Maestro<br />

aveva profetizzato, viaggiare fino<br />

ai “confini <strong>della</strong> terra” (At 1, 8)<br />

allora conosciuta, fino al finis terræ<br />

delimitato dalle mitologiche colonne<br />

d’Ercole: l’Hispania, una delle più<br />

prospere colonie dell’Impero, ricca<br />

di risorse minerarie e le cui genti si<br />

erano integrate nella struttura amministrativa<br />

e culturale di Roma.<br />

Difficile missione per<br />

il Figlio del Tuono<br />

Secondo una veneranda tradizione,<br />

questo incarico toccò a Giacomo<br />

Don Ignacio Montojo Magro, EP<br />

Maggiore, figlio di Zebedeo. Egli<br />

deve esser giunto nella Penisola Iberica<br />

a bordo di una barca noleggiata<br />

da giudei <strong>della</strong> diaspora, poiché numerosi<br />

scritti dell’antichità cristiana<br />

menzionano, a partire dal secolo<br />

III, tracce <strong>della</strong> sua presenza in questa<br />

regione.<br />

Molto poco si conosce, tuttavia,<br />

<strong>della</strong> sua predicazione. Per quanto<br />

riguarda il luogo in cui l’Apostolo<br />

approdò e il percorso da lui seguito,<br />

i dati disponibili permettono appena<br />

di avanzare ipotesi. Si può, però,<br />

dare per certo che nell’anno 40<br />

egli si trovava nella città di Cæsaraugusta,<br />

attuale Saragozza, dove, dopo<br />

infauste fatiche missionarie, aveva<br />

ottenuto frutti molto modesti. Secondo<br />

quanto risulta, in tutta la nazione<br />

appena sette famiglie avevano<br />

abbracciato la Fede in Cristo. Queste<br />

lo seguivano nelle sue lotte per<br />

l’espansione del Regno. 1<br />

Grande deve esser stato il dolore<br />

del Figlio del Tuono nel costatare<br />

risultati così al di sotto dei desideri<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 33


di un’anima focosa come la sua, che<br />

aveva presenziato le proficue predicazioni<br />

a Gerusalemme, con moltitudini<br />

intere che si convertivano alla<br />

Legge Evangelica. Possiamo ben<br />

supporre che il demonio dello sconforto<br />

abbia bussato alle porte del<br />

suo cuore... Fiducia e preghiera erano<br />

le uniche armi alla sua portata in<br />

questa difficile situazione, e si dispose<br />

a usarle.<br />

Inattesa e incoraggiante<br />

visita <strong>della</strong> Vergine Maria<br />

Nella notte tra l’1 e il 2 gennaio<br />

dell’anno 40, l’Apostolo San Giacomo<br />

uscì dalle cinta murarie di Cæsaraugusta<br />

per andare a pregare sulla<br />

riva del fiume Ebro i salmi del Dio<br />

vero, pratica giudaica ancora in vigore<br />

presso i primi cristiani. Pensava,<br />

certamente, al disdegno con cui<br />

gli abitanti di quella città, immersi<br />

nel paganesimo e nel vizio, disprezzavano<br />

l’invito alla vera vita. Era<br />

giunto il momento scelto dalla Provvidenza<br />

per segnare per i secoli una<br />

nazione intera.<br />

All’improvviso, un’intensa luce<br />

avvolse l’ambiente e la grande moltitudine<br />

<strong>della</strong> milizia celeste diventò<br />

visibile, ma quella favolosa visione,<br />

contrastante con la dura prova<br />

per la quale passava l’Apostolo, non<br />

era che una specie di cornice per<br />

quanto subito dopo sarebbe accaduto.<br />

Maria Santissima, la Madre di<br />

Gesù, che era ancora viva e abitava<br />

a Gerusalemme, arrivava portata su<br />

una nuvola da mani angeliche fino<br />

al luogo dove San Giacomo si trovava.<br />

Vicino a Lei, altri spiriti celesti<br />

portavano una colonna di diaspro,<br />

dell’altezza di un uomo e di un palmo<br />

di diametro. La adagiarono per<br />

terra e la Vergine vi si posò, salutando<br />

con affetto l’intrepido Apostolo,<br />

che contemplava estasiato l’incredibile<br />

spettacolo.<br />

Per un singolare privilegio, San<br />

Giacomo avrebbe ricevuto direttamente<br />

dalle labbra <strong>della</strong> Madonna<br />

34 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

la consolazione e il coraggio di cui<br />

necessitava per continuare con determinazione<br />

la sua lotta, certo che<br />

le difficoltà del momento costituivano<br />

solo una prova il cui superamento<br />

avrebbe portato abbondanti<br />

frutti spirituali. Come pegno di questo<br />

celeste messaggio, Maria Santissima<br />

volle lasciare al Figlio di Zebedeo<br />

il piedistallo sul quale aveva<br />

pronunciato parole simili a queste:<br />

“Guarda questa colonna sulla quale<br />

Mi colloco. Tu sai che mio Figlio l’ha<br />

inviata dal cielo per mano di Angeli.<br />

In questo luogo la virtù dell’Altissimo<br />

opererà prodigi e meravigliosi<br />

miracoli per mia intercessione e reverenza,<br />

in favore di coloro che implorano<br />

il mio aiuto nelle loro necessità;<br />

la colonna rimarrà in questo<br />

luogo fino alla fine del mondo e non<br />

mancheranno mai in questa città fedeli<br />

adoratori di Cristo”. 2<br />

Conclusa la celeste e inattesa visita,<br />

San Giacomo si trovò nuovamente<br />

da solo con i suoi discepoli.<br />

Possiamo concepire la gioia che<br />

s’impossessò di quel ridotto gruppo<br />

di cristiani: la Madre di Dio era venuta<br />

a consolarli nella tribolazione,<br />

lasciando un peculiare simbolo di<br />

quello che, come frutto del loro apostolato,<br />

avrebbe dovuto essere la Fede<br />

incrollabile di quel popolo.<br />

Primordi dell’attuale Santuario<br />

Poche sono le notizie di cui disponiamo<br />

su quanto accadde a partire<br />

da questo momento, se non che, per<br />

la conservazione del prezioso Pilar –<br />

con questo nome si conobbe, più tardi,<br />

la celeste colonna –, San Giacomo<br />

e i suoi eressero una minuscola edicola,<br />

che fu conservata tale e quale fino<br />

alla riforma <strong>della</strong> Basilica, realizzata<br />

alla metà del XVIII secolo. Costruita<br />

in laterizi, in senso parallelo<br />

alle mura <strong>della</strong> città, era di quasi<br />

quattro metri e mezzo di lunghezza<br />

per poco più di due di larghezza. 3<br />

È da supporre anche che, sebbene<br />

il culto delle immagini an-<br />

cora non fosse stato stabilito nella<br />

Chiesa, essi abbiano posto sopra<br />

la colonna un’effigie di Maria, poiché,<br />

in caso contrario, anime appena<br />

uscite dalle tenebre del paganesimo<br />

facilmente avrebbero potuto<br />

renderla oggetto di un culto feticista,<br />

come non era raro accadesse<br />

in quell’epoca con oggetti simili.<br />

Altri, tuttavia, credono che a San<br />

Giacomo sia stata consegnata dalla<br />

Madonna anche una statua, forse<br />

la stessa che ancor oggi è venerata<br />

nel luogo.<br />

I frutti <strong>della</strong> predicazione dell’Apostolo<br />

e del suo piccolo gruppo<br />

di seguaci non si fecero attendere i<br />

frutti. A partire da quel momento<br />

la Fede cominciò ad attecchire con<br />

forza tanto a Saragozza quanto nel<br />

resto <strong>della</strong> Penisola Iberica. Già San<br />

Paolo ci parla dell’esistenza di una<br />

Chiesa in Spagna (cfr. Rm 15, 24)<br />

e sono costanti i riferimenti ad essa<br />

nel corso <strong>della</strong> Storia. E quando nel<br />

IV secolo iniziò la persecuzione di<br />

Diocleziano, Santa Engrazia e i suoi<br />

compagni scrissero col loro sangue<br />

in quella città il bellissimo episodio<br />

degli “innumerevoli martiri”, narrato<br />

dal poeta Prudenzio nella sua<br />

opera Peristéfanon.<br />

Il Pilar, incrollabile<br />

durante duemila anni<br />

Fondata dagli iberi nel terzo secolo<br />

dell’Era Antica, Saragozza sperimentò<br />

nel corso <strong>della</strong> sua multisecolare<br />

storia l’influsso di diverse razze<br />

e culture, che mo<strong>della</strong>rono a poco<br />

a poco il carattere delle sue genti.<br />

Circa 15 anni prima <strong>della</strong> nascita<br />

di Cristo, si trasformò in una città<br />

romana prendendo, in onore<br />

dell’Imperatore, il nome di Cæsaraugusta.<br />

Fu più tardi abitata da visigoti,<br />

conquistata da musulmani, riconquistata<br />

dai cristiani e, in tempi<br />

più recenti, dominata dai francesi<br />

durante l’invasione napoleonica.<br />

Tuttavia, in tutte queste vicissitudini,<br />

qualcosa si mantenne inal


Di fronte ai marosi<br />

<strong>della</strong> Storia, spinti<br />

spesso da un odio<br />

anticristiano, la<br />

Colonna e il culto<br />

alla Santissima<br />

Vergine rimasero<br />

inalterati<br />

terato a dispetto di tanta disgrazia.<br />

Dal I secolo dell’Era Cristiana fino<br />

ai nostri giorni, palpita nel cuore degli<br />

abitanti di Saragozza la fede cattolica<br />

professata sotto il manto <strong>della</strong><br />

Madonna del Pilar, devozione che<br />

nemmeno le furibonde persecuzioni<br />

romane, né la dominazione visigotica,<br />

né l’orgoglio dell’eresia ariana,<br />

né l’invasione saracena, né le baionette<br />

dell’esercito di Napoleone,<br />

cariche di odio rivoluzionario contro<br />

la religione, riuscirono a distruggere.<br />

Di fronte ai marosi <strong>della</strong> Storia,<br />

spinti spesso da un odio anticristiano,<br />

il Pilar e il culto alla Santissima<br />

Vergine rimasero inalterati, grazie<br />

alla speciale protezione profetizzata<br />

dalla Vergine Santissima al momento<br />

<strong>della</strong> sua apparizione.<br />

L’intolleranza degli almoravidi<br />

Lasciamo per un’altra occasione<br />

gli interessanti eventi capitati durante<br />

le dominazioni germaniche, e situiamoci<br />

nella seconda decade dell’VIII<br />

secolo, quando, approfittando<br />

<strong>della</strong> decadenza <strong>della</strong> dinastia visigota,<br />

i guerrieri dell’Islam conquistarono<br />

la quasi totalità <strong>della</strong> Penisola<br />

Iberica. A seconda delle circostanze<br />

concrete con cui si trovarono<br />

in ogni luogo, i nuovi signori del-<br />

le Spagne imposero condizioni molto<br />

diverse alla pratica <strong>della</strong> Religione<br />

Cattolica, le quali variavano dalla<br />

persecuzione dichiarata a una tolleranza<br />

benevola.<br />

Nella città di Saragozza, il culto<br />

fu autorizzato, sebbene con pesanti<br />

restrizioni, tra cui la proibizione di<br />

fare qualsiasi riparazione nei templi,<br />

con grave danno allo stato di questi<br />

edifici, a mano a mano che i decenni<br />

e i secoli facevano sentire su di loro i<br />

propri effetti...<br />

Erano quasi quattro secoli che<br />

la città di Saragozza era sotto il dominio<br />

saraceno, quando nel 1118,<br />

un re giovane e intraprendente–<br />

Alfonso I, il Battagliero – intraprese<br />

la riconquista <strong>della</strong> città. Il Vescovo<br />

Mons. Bernardo, da poco<br />

espulso dalla sede cæsaraugustana<br />

per la crescente intolleranza degli<br />

almoravidi, alla fine era morto e,<br />

per sostituirlo, il monarca propose<br />

al Papa dell’epoca, Gelasio II,<br />

la nomina di un virtuoso chierico<br />

francese di nome Pietro Librano.<br />

Lo stesso Sommo Pontefice, che si<br />

trovava allora nel sud <strong>della</strong> Francia,<br />

gli conferì l’ordinazione episcopale<br />

e cumulò di benefici spirituali<br />

coloro che avessero fatto elemosine<br />

per la riparazione <strong>della</strong> città<br />

e <strong>della</strong> sua chiesa. 4<br />

Eric Salas<br />

La Colonna consegnata<br />

dalla Madonna all’Apostolo<br />

San Giacomo può essere<br />

intravista dai fedeli attraverso<br />

un’apertura nella parte<br />

posteriore <strong>della</strong> cappella<br />

(foto in alto). Nel camerino<br />

la Sacra Colonna appare<br />

rivestita d’argento, ornata<br />

con un mantello e sormontata<br />

dall’antichissima statua <strong>della</strong><br />

Vergine (foto a sinistra)<br />

Riconquistata alla fine la città,<br />

il nuovo Vescovo si mise in campo<br />

per rendere effettivo il desiderio,<br />

manifestato dal Santo Padre, di<br />

promuovere il restauro del vetusto<br />

tempio. Tra gli altri provvedimenti,<br />

inviò una lettera a tutti i fedeli cristiani,<br />

nella quale menziona quella<br />

“chiesa <strong>della</strong> gloriosa Vergine Maria”<br />

come “prevalente e antecedente<br />

su tutte per la sua antica e beata<br />

reputazione di santità e dignità”. 5<br />

Altri documenti dell’epoca inoltre<br />

certificano che la cattedrale di questa<br />

diocesi era dedicata alla Beata<br />

Vergine Maria. 6<br />

Nel XII secolo questo tempio era<br />

noto in tutta Europa, come attesta<br />

la naturalezza con cui Mons. Pietro<br />

Librana ne parla nella sua lettera,<br />

quindi non si può negare la sua<br />

esistenza prima dell’invasione saracena.<br />

Infatti, se in questo periodo di<br />

quattro secoli, come abbiamo visto,<br />

a nessuno fu permesso di fare qualsiasi<br />

ristrutturazione nei templi cristiani,<br />

a fortiori era proibito edificarne<br />

uno nuovo.<br />

A partire da questo momento,<br />

la storia <strong>della</strong> Chiesa di Santa Maria<br />

di Saragozza, come allora era conosciuta,<br />

può esser seguita attraverso<br />

i documenti che attestano i fatti<br />

più importanti ivi avvenuti. Fra que-<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 35


sti, ne evidenzieremo soltanto due<br />

che confermano la profezia fatta<br />

dalla Madonna nella sua apparizione<br />

all’Apostolo San Giacomo: “La<br />

colonna rimarrà in questo luogo fino<br />

alla fine del mondo”.<br />

L’invasione napoleonica<br />

Una delle fasi più drammatiche<br />

<strong>della</strong> storia <strong>della</strong> Spagna si verificò<br />

all’inizio del XIX secolo, quando le<br />

truppe di Napoleone, intrise dello<br />

spirito anticristiano che dominò la<br />

Francia nel passaggio del secolo anteriore,<br />

occuparono la nazione spagnola.<br />

Saragozza fu una delle città più<br />

colpite dall’invasione. Due volte assediata<br />

dall’esercito francese, oppose<br />

un’eroica resistenza al primo assedio<br />

e soffrì inenarrabili tormenti durante<br />

il secondo, nel quale le truppe<br />

napoleoniche usarono uno spropositato<br />

arsenale di mezzi bellici, al fine<br />

di assoggettare quel popolo indomito<br />

che, come avrebbe detto il maresciallo<br />

francese Suchet, “lottava quotidianamente<br />

passo a passo, corpo a corpo,<br />

di casa in casa, da un muro all’altro,<br />

contro la perizia, la perseveranza<br />

e il valore incessantemente rinascente<br />

dei nostri soldati”. 7<br />

Saragozza fu una<br />

delle città più colpite<br />

dall’invasione delle<br />

truppe di Napoleone,<br />

imbevute dello spirito<br />

anticristiano che<br />

dominò la Francia<br />

nel passaggio del<br />

secolo precedente Rovine del Reale Monastero di Santa Engrazia, distrutto dalle truppe francesi il<br />

14/8/1808 - Litografia di James Duffield Harding che riproduce un acquerello<br />

di Edward Hawke Locker (1777-1849)<br />

36 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Per sostenere questa impari lotta,<br />

gli aragonesi ottenevano la necessaria<br />

energia ai piedi <strong>della</strong> Vergine<br />

del Pilar, come hanno testimoniato<br />

gli stessi invasori. Così si espresse<br />

un ufficiale scervellato, descrivendo<br />

una situazione nella quale la resistenza<br />

dei saragozzani sembrava insostenibile:<br />

“Sapevamo che l’agitazione<br />

in città cresceva ad ogni momento,<br />

che il clero continuava a sostenere<br />

la fede nei miracoli e che la<br />

statua <strong>della</strong> Vergine non era ancora<br />

scesa dalla sua colonna. Il popolo<br />

aveva una fede così viva e riponeva<br />

una tale fiducia in quella sacra<br />

Statua che non potevamo aspettare<br />

di soggiogarlo senza prima aver distrutto<br />

il suo venerato Tempio”. 8<br />

Infatti, l’ostinata resistenza di<br />

quel popolo fu vinta solo quando lo<br />

sfinimento, la fame e le epidemie ormai<br />

non permettevano ai pochi sopravvissuti<br />

<strong>della</strong> città in rovina neppure<br />

di prendere le armi. Salito a<br />

quarantamila il numero dei morti,<br />

fu firmata la capitolazione. Ancora<br />

una volta, e in forma provvidenziale,<br />

la statua <strong>della</strong> Vergine Santissima<br />

e la già allora Basilica non subirono<br />

altro danno che la vergognosa spoliazione<br />

di tutti gli oggetti e gioielli<br />

di valore. La colonna rimase in piedi<br />

come simbolo dell’indistruttibile fede<br />

del popolo aragonese. 9<br />

Bombe che non esplosero<br />

Nel XX secolo un altro fatto mostrò<br />

la straordinaria protezione celeste<br />

sulla Basilica. Pochi giorni dopo<br />

l’inizio <strong>della</strong> Guerra Civile Spagnola,<br />

all’alba del 3 agosto 1936, un<br />

aereo carico di quattro bombe partì<br />

da Barcellona in direzione di Saragozza.<br />

Consapevole dell’immenso effetto<br />

psicologico che avrebbe prodotto<br />

sui cattolici la distruzione del simbolico<br />

Santuario, il pilota lo sorvolò<br />

a bassa quota e vi sganciò sopra il<br />

suo carico distruttivo. Due di queste<br />

bombe perforarono il tetto e caddero<br />

in luoghi molto vicini, una terza<br />

colpì il selciato esterno, a pochi metri<br />

dalla facciata principale. Nessuna<br />

di queste esplose. Caddero soltanto<br />

con grande strepito al suolo...<br />

Come non vedere in questo tentativo<br />

fallito la mano <strong>della</strong> Provvidenza,<br />

che ha voluto preservare il<br />

luogo dove Dio aveva promesso di<br />

operare “prodigi e miracoli mirabili”<br />

per intercessione di Maria Santissima?<br />

Ecelan


Fotos: Timothy Ring / Eric Salas<br />

Il Miracolo di Calanda<br />

Calanda è un municipio agricolo<br />

situato a cento chilometri a sudest di<br />

Saragozza, nella vicina provincia di<br />

Teruel. Qui si producono ottime olive<br />

e un genere particolare di pesche<br />

– grandi, aromatiche e di notevole<br />

dolcezza – molto apprezzate in tutto<br />

il paese. Ciò che, però, gli ha dato<br />

fama internazionale non sono gli eccellenti<br />

prodotti agricoli, né gli episodi<br />

<strong>della</strong> sua antica storia, ma il fatto<br />

che vi si è verificato, per intercessione<br />

<strong>della</strong> Madonna del Pilar, uno<br />

dei più impressionanti miracoli <strong>della</strong><br />

storia del Cristianesimo.<br />

Il protagonista di questo prodigio<br />

è Miguel Juan Pellicer Blasco, figlio<br />

di poveri contadini nato in quel<br />

villaggio nella seconda decade del<br />

XVII secolo. 10 Giunto all’età di lavorare,<br />

si trasferì a casa di uno zio<br />

a Castellon de la Plana. E, lì, stando<br />

un giorno vicino a un carro molto<br />

carico, spinto da due mule, scivolò,<br />

cadde per terra e una delle ruote<br />

passò sopra la sua gamba destra,<br />

fratturandogli la tibia.<br />

Siccome le cure applicate non<br />

sortirono effetto, Miguel fece un penoso<br />

viaggio a Saragozza, dove c’era<br />

un ospedale più attrezzato per<br />

trattare il suo caso. Giunto in città,<br />

la prima cosa che fece fu una visita<br />

alla Madonna del Pilar, ai cui piedi<br />

si confessò e comunicò. Solo dopo<br />

aver fatto questo, entrò nel Reale<br />

Ospedale <strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong> Grazia,<br />

dove i medici, costatando lo stato<br />

<strong>della</strong> gamba, decisero di amputarla.<br />

In accordo con le pratiche vigenti<br />

in quell’istituzione, l’arto reciso fu<br />

interrato nel cimitero dell’ospedale,<br />

come consta nei suoi archivi.<br />

Vita di elemosina<br />

Condannato a vivere come storpio<br />

il resto dei suoi giorni, e incapace<br />

di mantenersi con il proprio lavoro,<br />

Miguel cominciò a vivere delle<br />

elemosine che otteneva alla porta<br />

<strong>della</strong> Basilica <strong>della</strong> sua cara Vergine<br />

del Pilar. La figura del mendicante<br />

storpio in poco tempo divenne<br />

familiare ai fedeli che frequentavano<br />

quel tempio dove anche lui,<br />

molto devoto, ascoltava Messa tutti<br />

i giorni.<br />

Trascorsi due anni, si accentuò in<br />

Miguel il desiderio di ritornare alla<br />

terra natale; sebbene non volesse<br />

essere un carico per i suoi genitori,<br />

decise di intraprendere il cam-<br />

A sinistra, le due bombe che raggiunsero l’interno <strong>della</strong> Basilica. A destra, da<br />

una fotografia dell’epoca, la bomba che cadde all’esterno e il segno lasciato sul<br />

pavimento.<br />

mino di ritorno. Si accomiatò devotamente<br />

dalla Madonna e, come era<br />

diventata sua abitudine, unse con<br />

l’olio del lume dell’altare l’estremità<br />

<strong>della</strong> gamba amputata. Dopo un penoso<br />

tragitto di vari giorni, ricorrendo<br />

alla carità dei pastori, giunse alla<br />

casa paterna, dove fu ricevuto con<br />

ogni affetto e bontà.<br />

Cosciente del peso che costava ad<br />

una famiglia così povera il mantenimento<br />

di un figlio invalido, Miguel<br />

chiedeva l’elemosina nei dintorni e<br />

contribuiva, per quanto poteva, nelle<br />

faccende domestiche. Così trascorse<br />

la sua vita fino alla notte del<br />

29 marzo 1640.<br />

Tornato a casa dopo una giornata<br />

molto dura, s’imbatté su due<br />

compagnie di soldati di cavalleria<br />

di passaggio nel villaggio. Distribuite<br />

le case per il pernottamento,<br />

toccò alla famiglia Pellicer ospitare<br />

uno di questi militari al quale,<br />

per ospitalità, cedettero il letto di<br />

Miguel Juan. Il giovane si dispose<br />

a passare la notte su una semplice<br />

stuoia, ai piedi del letto dei suoi<br />

genitori. Si raccomandò col suo solito<br />

fervore alla Madonna del Pilar<br />

e andò a dormire presto, perché<br />

aveva la gamba malata molto<br />

Due bombe perforarono<br />

il tetto <strong>della</strong><br />

Basilica e una terza<br />

cadde a pochi metri<br />

dalla facciata; nessuna<br />

di esse esplose<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 37


Sergio Hollmann<br />

dolente per lo sforzo fatto durante<br />

la giornata.<br />

Sognava di stare nella<br />

Santa Cappella<br />

Prima di ritirarsi, la madre, sempre<br />

premurosa verso suo figlio invalido,<br />

andò a verificare alla luce<br />

del lume se egli fosse ben sistemato<br />

nell’improvvisato letto, e grande<br />

fu la sua sorpresa sentendo un raro<br />

e soave profumo e vedendo spuntare<br />

da sotto le coperte due piedi accavallati.<br />

Stupiti, i genitori subito svegliarono<br />

Miguel, che dormiva in un placido<br />

e profondo sonno. Osservando<br />

le due gambe, egli non sapeva spiegare<br />

come fosse accaduto. Raccontò<br />

solo che “sognava di stare nella Santa<br />

Cappella <strong>della</strong> Madonna del Pilar<br />

di Saragozza, ungendo la gamba inferma<br />

con l’olio di un lume, com’era<br />

solito fare quando abitava in questa<br />

città”, e per questo “era certo che la<br />

Vergine del Pilar glielo avesse portato<br />

e collocato”. 11<br />

La notizia subito si sparse nel vicinato,<br />

producendo un grande subbuglio.<br />

Con grandissimo stupore<br />

delle persone, si constatò sulla gam-<br />

38 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

ba riposta per intercessione <strong>della</strong><br />

Madonna la presenza di varie cicatrici<br />

esistenti già prima dell’amputazione,<br />

rendendo evidente che si trattava<br />

proprio dell’arto amputato di<br />

Miguel. E quando, più tardi, si fece<br />

una verifica nel cimitero dell’ospedale,<br />

dove era stato interrato, non si<br />

trovò niente. Eloquente prefigurazione<br />

<strong>della</strong> resurrezione <strong>della</strong> carne<br />

che avverrà negli ultimi giorni...<br />

Miracolo confermato da<br />

numerose persone<br />

Cinque giorni dopo il miracolo, si<br />

redasse, con il concorso di numerose<br />

testimonianze, un atto notarile il<br />

cui originale si conserva nell’Archivio<br />

<strong>della</strong> Prefettura di Saragozza. La<br />

famiglia Pellicer partì per Saragozza<br />

al fine di render grazie alla Celeste<br />

Principessa. Lì, l’impatto causato<br />

dal miracolo fu ancora maggiore,<br />

poiché l’antico mendicante del Pilar<br />

era noto in quasi tutta la città. L’avvenimento<br />

finì per ripercuotersi nella<br />

corte spagnola, e il re Filippo IV<br />

volle conoscere personalmente il favorito<br />

dalla Madonna, davanti al<br />

quale si inchinò per baciare la gamba<br />

miracolata.<br />

Svegliatosi, Miguel<br />

raccontò che aveva<br />

sognato di essere<br />

nella Santa Cappella<br />

<strong>della</strong> Madonna del<br />

Pilar, a Saragozza<br />

“Il miracolo di Calanda” – Basilica <strong>della</strong><br />

Madonna del Pilar<br />

Su istanza <strong>della</strong> Prefettura, l’Arcivescovado<br />

instaurò un rigoroso processo<br />

al fine di, dopo aver ascoltato<br />

tutte le testimonianze possibili e studiato<br />

in profondità le circostanze del<br />

caso, emettere una sentenza. Com’è<br />

ovvio, di fronte all’evidenza dei fatti,<br />

questa fu positiva. La meticolosa formalità<br />

del procedimento giuridico rese<br />

questo miracolo uno dei più documentati<br />

di tutta la Storia <strong>della</strong> Chiesa,<br />

costituendo una vera sfida, col suo<br />

rigore storico e scientifico, per tutti<br />

quanti cercano di esaminare sotto<br />

una prospettiva materialista e atea i<br />

fenomeni soprannaturali.<br />

Punto di partenza per Dio<br />

“Non mancheranno mai in questa<br />

città adoratori di Cristo”. Ancora<br />

ai nostri giorni segnati dal relativismo<br />

e dall’indifferenza religiosa, la devozione<br />

alla Madonna permane viva nei<br />

cuori dei saragozzani, confermata dalle<br />

centinaia di migliaia di fedeli che accorrono<br />

ogni anno a prestarLe omaggio<br />

nel giorno <strong>della</strong> sua festa, frequentano<br />

quotidianamente la Santa Cappella,<br />

sempre piena di devoti, o declinano<br />

le loro colpe in uno dei confessionali<br />

distribuiti in tutta la Basilica.


È con gli occhi rivolti<br />

a questa storia<br />

bimillenaria di Fede<br />

che dobbiamo considerare<br />

il futuro <strong>della</strong><br />

Spagna e del mondo<br />

Cappella <strong>della</strong> Madonna – Basilica <strong>della</strong><br />

Madonna del Pilar<br />

Sarà presso questa colonna sacra,<br />

simbolo dell’indefettibile aiuto<br />

di Maria, dove troveremo la soluzione<br />

per una nazione che, come<br />

tutto il continente europeo, va<br />

poco a poco abbandonando la Fede?<br />

La risposta è, senza dubbio,<br />

sì! Se quella colonna sulla quale<br />

Si posò la Madonna presenziò<br />

imperterrita tante catastrofi, abbiamo<br />

ragioni per confidare nella<br />

promessa: “la colonna rimarrà<br />

1 Sulle testimonianze storiche<br />

<strong>della</strong> presenza di San Giacomo<br />

in Spagna vedere, tra<br />

gli altri: LASAGABÁSTER<br />

ARRATÍBEL, Daniel. Historia<br />

de la Santa Capilla<br />

del Pilar. Zaragoza: Fundación<br />

Santa Maria, 1999,<br />

p.11-16; GUTIÉRREZ LA-<br />

SANTA, Francisco. Historia<br />

de la Virgen del Pilar. Zaragoza:<br />

s.n., 1978, tomo I,<br />

pagg.54-75; LLORCA, Bernardino;<br />

GARCIA-VILLO-<br />

SLADA, Ricardo; LABOA,<br />

Juan Maria. Historia de la<br />

Iglesia Catolica. Edad Antigua.<br />

Madrid: BAC, 2001,<br />

vol.I, p.132-146.<br />

2 Parole come queste furono<br />

trasmesse, con alcune varia-<br />

in questo luogo fino alla fine del<br />

mondo”.<br />

È con gli occhi riposti su questa<br />

storia bimillenaria di Fede che dobbiamo<br />

considerare il futuro <strong>della</strong><br />

Spagna e del mondo. Come ha fatto<br />

da quasi duemila anni il Figlio del<br />

Tuono, volgiamoci con fiducia alla<br />

nostra Celeste Intercessore e presentiamo<br />

a Lei le nostre difficoltà<br />

presenti. A questo ci sollecita il Beato<br />

Giovanni Paolo II, il “primo Papa<br />

zioni, di padre in figlio nel<br />

corso dei secoli. Trascriviamo<br />

qui la <strong>versione</strong> raccolta<br />

in: CABILDO DEL PI-<br />

LAR. Qualiter ædificata fuit<br />

Basilica, apud LASAGABÁ-<br />

STER ARRATÍBEL, op.<br />

cit., p.18.<br />

3 Cfr. Idem, ibidem.<br />

4 Cfr. GELASIO II. Ad exercitum<br />

Christianorum civitatem<br />

Cæsaraugustana obsidentem:<br />

ML 163, 508.<br />

5 PEDRO DE LIBRANA.<br />

Carta circular: ML 163, 508.<br />

6 Cfr. LASAGABÁSTER AR-<br />

RATÍBEL, op. cit., p.35.<br />

7 SUCHET, apud ALCAIDE<br />

IBIECA, Agustin. Historia<br />

de los sitios que pusieron a<br />

Zaragoza en los años de 1808<br />

y 1809 las tropas de Napoleon.<br />

Madrid: M.D. de Burgos,<br />

1831, tomo II, p.342.<br />

8 GUTIÉRREZ LASANTA,<br />

Francisco. Historia de la Virgen<br />

del Pilar. España y la Virgen<br />

del Pilar. Zaragoza: s.n.,<br />

1978, tomo VII, p.389.<br />

9 Si noti che l’esercito invasore<br />

aveva già dimostrato il<br />

suo odio anticristiano facendo<br />

esplodere il Reale Monastero<br />

di Santa Engrazia,<br />

la notte del giorno 14 agosto<br />

1808. Dell’edificio eretto<br />

nel XV secolo da Fernando<br />

il Cattolico, si salvarono soltanto<br />

la facciata plateresca<br />

pellegrino” che ha visitato la Basilica<br />

del Pilar: “Questa eredità di fede<br />

mariana di tante generazioni, ha da<br />

convertirsi non solo in ricordo di un<br />

passato, ma in punto di partenza per<br />

Dio. [...] Perché in questa continuità<br />

religiosa, la virtù genera nuova virtù.<br />

La grazia attrae grazia, e la secolare<br />

presenza di Santa Maria, va radicandosi<br />

attraverso i secoli, ispirando<br />

e incoraggiando le generazioni successive”.<br />

12 ²<br />

di alabastro, incorporata alla<br />

basilica attuale, e i tumuli<br />

dei martiri, sotterrati sotto<br />

le rovine.<br />

10 Sul racconto qui trascritto,<br />

si veda il documentatissimo<br />

studio di DOMINGO<br />

PÉREZ, Tomás. El milagro<br />

de Calanda y sus fuentes<br />

historicas. Zaragoza: Caja<br />

Inmaculada, 2006, p.577.<br />

11 Idem, p.97.<br />

12 BEATO GIOVANNI PAO-<br />

LO II. Celebrazione <strong>della</strong> Parola<br />

e atto mariano di Consacrazione<br />

<strong>della</strong> Spagna alla<br />

Madonna. Omelia a Saragozza,<br />

6/11/1982.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 39<br />

Davas27


IntervISta con don Johann Bauer, Parroco dI mIndeLStetten<br />

Unire la propria sofferenza<br />

alla Croce di Cristo<br />

In una società per la quale ogni tipo di dolore sembra<br />

senza senso, l’esempio <strong>della</strong> Beata Anna Schäffer –<br />

che sarà canonizzata giorno 16 di questo mese – ci<br />

fortifica e aiuta a portare la Croce.<br />

Quali sono le speranze e lo<br />

stato d’animo nella Diocesi<br />

di Ratisbona, specialmente<br />

a Mindelstetten, alla vigilia<br />

<strong>della</strong> canonizzazione<br />

di Anna Schäffer?<br />

L’ultima canonizzazione di un<br />

santo nella Diocesi di Ratisbona –<br />

quella del suo più noto Vescovo, San<br />

Wolfango – avvenne nel 1052, quasi<br />

mille anni fa. E’ chiaro che i parrocchiani<br />

di Mindelstetten gioiscono<br />

per la canonizzazione di Anna<br />

Schäffer. Ella è parte <strong>della</strong> comunità,<br />

una figlia del villaggio. Tutti sentono<br />

che questo è l’evento del secolo.<br />

Per noi significa avere una santa<br />

nostra nella nostra chiesa parrocchiale.<br />

Senza dubbio, il numero dei<br />

pellegrini aumenterà.<br />

Può descriverci i principali<br />

aspetti <strong>della</strong> vita di<br />

questa nuova Santa?<br />

Anna Schäffer nacque nel piccolo<br />

villaggio di Mindelstetten il 18 febbraio<br />

del 1882. Il giorno <strong>della</strong> sua<br />

Prima Comunione, ricevuta a 11 anni,<br />

scrisse una lettera a Gesù, offren-<br />

40 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

dosi affinché facesse di lei quello<br />

che desiderava. Egli deve averla accettata<br />

come vittima espiatoria.<br />

Il 4 febbraio 1901, subì un serio<br />

incidente nella casa dove lavorava:<br />

mentre tentava di riparare un tubo<br />

di riscaldamento che penzolava<br />

sopra la vasca metallica dove bolliva<br />

acqua con detersivo per sbiancare<br />

gli indumenti, scivolò e cadde, rimanendo<br />

alcuni momenti con le due<br />

gambe immerse nel liquido in ebollizione.<br />

Le ferite non guarirono mai.<br />

Si vide definitivamente costretta a<br />

rimanere a letto.<br />

L’incontro con<br />

la vita di Anna<br />

Schäffer ci suscita<br />

un interrogativo<br />

sulla finalità e,<br />

soprattutto, sul valore<br />

<strong>della</strong> sofferenza<br />

César Castro Escobar<br />

Soffriva di dolori continui, oltre<br />

che d’insonnia, ma accettò tutto questo<br />

con rassegnazione. Cercò di unire<br />

la sua sofferenza alla Croce di Cristo<br />

e soffrire come Lui: con umiltà,<br />

amore e desiderio di offerta. Il suo<br />

stato si aggravò ancor più nel 1923: le<br />

due gambe rimasero completamente<br />

paralizzate a causa di una malattia<br />

al midollo spinale; sentiva crampi<br />

dolorosi. Le fu inoltre diagnosticato<br />

un cancro al colon. Come aggravante,<br />

una caduta dal letto le causò una<br />

contusione cerebrale che compromise<br />

la sua capacità di parlare, in modo<br />

che lei comunicava con difficoltà.<br />

Ricevette per l’ultima volta la Sacra<br />

Comunione la mattina del 5 ottobre<br />

1925 e morì all’imbrunire.<br />

Ebbe dei doni mistici particolari?<br />

Dal punto di vista esteriore, la vita<br />

di Anna trascorse completamente<br />

inosservata, e lei si mantenne sempre<br />

silenziosa riguardo ai suoi doni<br />

mistici. Tuttavia, qualcosa si ricava<br />

dalle sue lettere.<br />

Alla sua Prima Comunione, ebbe<br />

una profonda esperienza di Gesù.


Senza entrare nei particolari, narrò<br />

una gioia soprannaturale che l’inondò<br />

in quell’occasione. A 16 anni, Gesù<br />

le apparve per annunciarle i suoi<br />

lunghi e terribili patimenti. Posteriormente,<br />

ebbe visioni in forma di sogni.<br />

Aveva, in questa forma, frequenti<br />

contatti con diversi santi che le “facevano<br />

visita”: la Santissima Vergine<br />

Maria, Teresa di Lisieux, Gemma<br />

Galgani e altri. Vedeva spesso anche<br />

il suo Angelo Custode.<br />

L’evento soprannaturale più evidente,<br />

descritto da lei stessa, fu la<br />

sua stigmatizzazione il 4 ottobre<br />

1910, festa di San Francesco. Quando<br />

quella mattina ricevette la Sacra<br />

Comunione, le apparve Gesù e<br />

dei raggi luminosi le perforarono le<br />

mani, i piedi e il costato. Quando<br />

si svegliò dall’estasi, notò che aveva<br />

le stigmate. Cercò di nasconderle.<br />

Chiese a Gesù che le rendesse invisibili,<br />

dicendo che, se fosse stato necessario,<br />

Egli avrebbe potuto intensificare<br />

i suoi dolori. La sua preghiera<br />

fu esaudita.<br />

Quale fu la sua vocazione?<br />

All’inizio, Anna Schäffer aveva<br />

intenzione di entrare in un Ordine<br />

religioso missionario. La sua vocazione<br />

era sicuramente la missione.<br />

Giacendo in un letto, non poteva<br />

più realizzare questo piano. Tuttavia,<br />

senza per questo estinguersi, la<br />

sua vocazione prese un’altra direzione.<br />

Nel suo ambiente sociale, gli uomini<br />

capirono subito che lei era non<br />

solo una paziente degna di commiserazione,<br />

ma una ragazza con una<br />

vita spirituale definita.<br />

La gente accorreva da lei, non per<br />

consolarla, ma per essere consolata.<br />

Le hanno presentato richieste di preghiera,<br />

scritte in semplici lettere o biglietti.<br />

Anna era intercessore e un<br />

aiuto in tutte le difficoltà <strong>della</strong> vita.<br />

Sapeva che questa era la sua missione,<br />

e che sarebbe continuata dopo la<br />

morte. Alla fine <strong>della</strong> sua vita, disse a<br />

una vicina: “Visiti la mia tomba, io la<br />

comprenderò e la aiuterò”.<br />

Quale può essere il suo<br />

messaggio per l’uomo moderno?<br />

L’incontro con la vita di Anna<br />

Schäffer ci suscita un interrogativo<br />

sulla finalità e, soprattutto, sul valore<br />

<strong>della</strong> sofferenza. Ella ha assunto e<br />

ha vissuto quello che leggiamo nella<br />

Lettera ai Colossesi: “Ora sono lieto<br />

delle sofferenze che sopporto per<br />

voi e completo nella mia carne quello<br />

che manca ai patimenti di Cristo,<br />

a favore del suo corpo che è la Chiesa”<br />

(Col 1, 24). Ella ha riconosciuto<br />

la chiamata di Dio, a pregare e soffrire<br />

con Cristo per gli uomini, e gli<br />

è stata fedele fino alla morte.<br />

Di fronte alle indicibili sofferenze<br />

che Anna ha dovuto sopporta-<br />

La gente accorreva<br />

da lei, non per consolarla,<br />

ma per<br />

essere consolata<br />

Beata Anna Schäffer, nel letto in<br />

cui era costretta a causa <strong>della</strong><br />

malattia<br />

re, e sopportare in unione con Cristo,<br />

non possiamo che rivolgere a lei<br />

uno sguardo di ammirazione e inchinarci<br />

in silenzio, ma possiamo anche<br />

beneficiare <strong>della</strong> ricchezza proveniente<br />

dalle sofferenze di quest’anima<br />

eletta. In lei si compie quello<br />

che il Salmista riassume con parole<br />

consolatrici: “Mio Dio, in Te confido.<br />

Chiunque spera in te non resti<br />

deluso” (Sal 25, 2-3).<br />

Si deve sottolineare un altro<br />

aspetto <strong>della</strong> sua vocazione. Voleva<br />

approssimare gli uomini alla Chiesa<br />

attraverso una testimonianza di vita<br />

in Gesù Cristo. Oggigiorno, questo<br />

si chiamerebbe Nuova Evangelizzazione.<br />

Anna non voleva semplicemente<br />

il bene corporale delle persone,<br />

ma il loro fine ultimo, la salvezza<br />

eterna. È questo che voleva.<br />

In una società per la quale<br />

ogni tipo di dolore pare senza<br />

senso, che cosa cercano le<br />

persone a Mindelstetten?<br />

La maggior part delle persone<br />

che vanno in pellegrinaggio alla<br />

tomba di Anna Schäffer hanno richieste<br />

personali, con qualche preoccupazione,<br />

con qualche croce corporale<br />

o spirituale. Non tutti sono<br />

esauditi nel modo che vorrebbero.<br />

Ognuno, però, riceve forza per portare<br />

la sua croce. E anche questo è<br />

un aiuto. ²<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 41


Messe settimanali<br />

all’Aeroporto di Miami<br />

Dal 18 agosto, funzionari e passeggeri<br />

dell’Aeroporto Internazionale<br />

di Miami, uno dei più movimentati<br />

del paese, potranno compiere<br />

il precetto domenicale partecipando<br />

alla Santa Messa celebrata<br />

ogni sabato alle ore 19 nel terminale<br />

Nord D.<br />

L’iniziativa è partita dall’arcidiocesi<br />

di Miami in occasione dell’Anno<br />

<strong>della</strong> Fede e ha contato sull’appoggio<br />

del Dipartimento di Aviazione,<br />

al cui direttore l’Arcivescovo<br />

Metropolitano, Mons. Thomas<br />

Wenski, ha scritto una lettera di ringraziamento.<br />

In essa il prelato ha<br />

messo in risalto che “negli aeroporti,<br />

molti uomini e donne lavorano in<br />

un ambiente caratterizzato da una<br />

continua mobilità e costante sviluppo<br />

tecnico, che tendono a oscurare<br />

la centralità <strong>della</strong> persona umana”.<br />

L’idea di creare cappellanie negli<br />

aeroporti è sorta a Boston, all’inizio<br />

degli anni ’50 del secolo scorso.<br />

Circa dieci anni dopo, i lavoratori<br />

cattolici dell’aeroporto di Chicago<br />

hanno chiesto a un sacerdote di celebrare<br />

la Messa settimanalmente<br />

poiché gli obblighi lavorativi impedivano<br />

loro molte volte di frequentare<br />

la parrocchia la domenica. Iniziative<br />

simili sono andate aumentando<br />

fino ad avere attualmente negli<br />

Stati Uniti 22 aeroporti che contano<br />

su rappresentanti <strong>della</strong> Conferenza<br />

Nazionale di Cappellani Cattolici<br />

di Aeroporti.<br />

42 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

www.regioni-italiane.com<br />

La Diocesi di Praga<br />

organizza corsi per lettori<br />

In certe occasioni, la proclamazione<br />

<strong>della</strong> Parola di Dio durante la<br />

Santa Messa e altri atti liturgici è fatta<br />

in forma superficiale. Per sanare<br />

questa situazione, il Centro Pastorale<br />

dell’Arcidiocesi di Praga, nella Repubblica<br />

Ceca, sta promovendo corsi<br />

per rendere in grado i lettori di proclamare<br />

convenientemente i testi sacri.<br />

A questi possono partecipare tutti<br />

i fedeli che esercitano qualche funzione<br />

nella Celebrazione dell’Eucaristia<br />

o leggono passi delle Scritture o testi<br />

liturgici durante le attività pastorali.<br />

I professori, Don Michael Nemecek<br />

e Marie Fišerová, si occupano di<br />

perfezionare la pronuncia, il tono di<br />

voce, la cadenza <strong>della</strong> lettura, la postura<br />

del lettore, in modo da trasmettere<br />

alla comunità con chiarezza e<br />

bellezza il senso di ogni frase. Soprattutto,<br />

si impegnano a dar consapevolezza<br />

ai lettori del fatto che stanno<br />

trasmettendo un messaggio divino.<br />

Rimini accoglie il XXXIII Incontro<br />

dell’Amicizia tra i Popoli<br />

Sotto il tema La natura dell’uomo<br />

è relazione con l’infinito, il Movimento<br />

Comunione e Liberazione ha organizzato<br />

a Rimini, dal 19 al 25 agosto,<br />

il XXXIII Meeting per l’Amicizia<br />

tra i Popoli, al quale hanno assistito<br />

circa 800mila visitatori provenienti<br />

da 40 Paesi. Sono stati sette<br />

giorni di esposizioni, incontri e spettacoli,<br />

che hanno riguardato temi di<br />

attualità internazionale, <strong>della</strong> scienza<br />

e dell’arte, oltre a testimonianze<br />

personali.<br />

Nel messaggio inviato in occasione<br />

dell’incontro al Vescovo di questa diocesi,<br />

Mons. Francisco Lambiasi, Papa<br />

Benedetto XVI ha ricordato che, “anche<br />

quando si rifiuta o si nega a Dio,<br />

non scompare la sete d’infinito che<br />

abita nell’uomo. Al contrario, comincia<br />

una ricerca affannosa e sterile di<br />

‘falsi infiniti’ che passano a soddisfarlo<br />

almeno per un momento”.<br />

Così, ha proseguito il Santo Padre,<br />

riconoscere che siamo stati fatti per<br />

l’infinito significa percorrere un cammino<br />

di con<strong>versione</strong> del cuore e <strong>della</strong><br />

mente. “È necessario sradicare tutte<br />

le false promesse di infinito che seducono<br />

l’uomo e lo schiavizzano. Per<br />

trovare veramente se stessi e la propria<br />

identità, per vivere all’altezza del<br />

proprio essere, l’uomo deve tornare<br />

a riconoscersi creatura, dipendente<br />

da Dio” – ha affermato.<br />

Per l’accoglienza degli 800 mila<br />

visitatori e altri servizi organizzativi,<br />

il Meeting di Rimini 2012 ha contato<br />

sulla collaborazione di quasi 4 mila<br />

volontari.<br />

Medaglie olimpiche<br />

per la Madonna<br />

In un gesto di gratitudine per le<br />

vittorie ottenute nelle ultime olimpiadi,<br />

la giovane atleta spagnola Mireia<br />

Belmonte ha offerto alla Madonna<br />

di Montserrat le due medaglie<br />

d’argento da lei conquistate. La<br />

stessa atleta, originaria <strong>della</strong> Catalogna<br />

e devota di La Morenita, come<br />

è popolarmente nota la statua <strong>della</strong><br />

Patrona di questa regione, ha divulgato<br />

la notizia nella sua pagina Twitter,<br />

insieme ad una sua fotografia ai<br />

piedi <strong>della</strong> statua.<br />

Non è stata questa, comunque,<br />

l’unica manifestazione di fede dei<br />

partecipanti ai giochi olimpici di<br />

Londra. L’atleta nordamericana Katie<br />

Ledecky, che ha vinto la spagnola<br />

nella prova degli 800 metri liberi,<br />

si dichiara cattolica e dice di pregare<br />

un’Ave Maria prima di iniziare ogni<br />

competizione.


Rio de Janeiro sarà<br />

sede del II simposio<br />

sul pensiero di<br />

Joseph Ratzinger<br />

L<br />

a Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – BenedettoXVI,<br />

insieme con la Pontificia Università<br />

Cattolica di Rio de Janeiro, promuoverà nei giorni<br />

8 e 9 novembre 2012, nel Campus di questa Università,<br />

il II Simposio sul pensiero di Joseph Ratzinger.<br />

Partendo dall’indagine su “ciò che fa dell’essere<br />

umano, un essere umano”, l’evento svilupperà il tema<br />

Umanizzazione e senso <strong>della</strong> vita. I lavori seguiranno<br />

la stessa metodologia del simposio precedente,<br />

realizzato nella Scuola di Studi Superiori di Cujávia-<br />

Pomerânia, a Bydgoszcz, in Polonia, nei giorni 27 e<br />

28 ottobre 2011.<br />

Tra le personalità che hanno già confermato la loro<br />

presenza al simposio, si segnala la partecipazione<br />

del Cardinale Claudio Hummes, che terrà la confe-<br />

Le Udienze Generali del<br />

Papa disponibili in iTunes<br />

Per intermediazione <strong>della</strong> Libreria<br />

Editrice Vaticana (LEV), la Santa<br />

Sede ha stipulato un accordo con<br />

l’impresa nordamericana Apple, per<br />

rendere disponibili in iTunes le parole<br />

pronunciate da Papa Benedetto XVI<br />

nelle Udienze Generali del mercoledì<br />

– ha annunciato Mons. Guiseppe<br />

Costa, direttore <strong>della</strong> LEV, in dichiarazioni<br />

riportate dall’agenzia Catholic<br />

News Service, l’8 settembre.<br />

Attualmente si possono già scaricare<br />

da questa pagina web testi in inglese<br />

e spagnolo di cui è autore Benedetto<br />

XVI, che abbracciano temi come<br />

l’Eucaristia, la famiglia e la speranza<br />

cristiana. Sono disponibili anche l’audiolibro<br />

Gesù di Nazaret e l’album Alma<br />

Mater, che intercala musica sacra<br />

alle parole del Santo Padre.<br />

Le Udienze saranno divulgate come<br />

tracce audio e anche in forma-<br />

thecatholicspirit.com<br />

to di libro elettronico. In questo caso,<br />

il testo sarà accompagnato da riproduzioni<br />

di opere d’arte <strong>della</strong> collezione<br />

del Vaticano che avranno il<br />

grande pregio, spiega Monsignor<br />

Costa, di facilitare la meditazione.<br />

130º Incontro Annuale dei<br />

Cavalieri di Colombo<br />

Sotto il motto Proclamate la libertà<br />

su tutta la Terra, i Cavalieri di Colombo<br />

hanno realizzato ad Anaheim,<br />

in California, tra il 7 e il 9 agosto, il<br />

loro 130º Incontro Annuale, al quale<br />

hanno partecipato 2.000 membri<br />

renza di apertura; dell’Arcivescovo di Rio de Janeiro,<br />

Mons. Orani João Tempesta, OCist; e di Mons.<br />

Giuseppe Scotti, presidente <strong>della</strong> Libreria Editrice<br />

Vaticana e <strong>della</strong> Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger<br />

– Benedetto XVI.<br />

dell’istituzione, accompagnati dalle<br />

loro rispettive famiglie, oltre a numerosi<br />

Arcivescovi e Vescovi nordamericani,<br />

tra i quali i presidenti delle<br />

Conferenze Episcopali degli Stati<br />

Uniti d’America, Cardinale Timothy<br />

Dolan, e del Canada, Mons. Richard<br />

Smith, Arcivescovo di Edmonton.<br />

Tramite il Segretario di Stato <strong>della</strong><br />

Santa Sede, Cardinale Tarcisio Bertone,<br />

il Santo Padre Benedetto XVI<br />

ha inviato un messaggio speciale per<br />

l’evento nel quale segnala: “In questo<br />

tempo in cui si fanno sforzi concertati<br />

per ridefinire e restringere l’esercizio<br />

del diritto alla libertà religiosa, i Cavalieri<br />

di Colombo hanno lavorato instancabilmente<br />

per aiutare la comunità<br />

cattolica a riconoscere e rispondere<br />

alla gravità senza precedenti di<br />

queste nuove minacce alla libertà <strong>della</strong><br />

Chiesa e alla morale pubblica”.<br />

Il discorso di chiusura è stato proferito<br />

dal Cavaliere Supremo Carl<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 43


www.calisia.pl<br />

Albert Anderson, che ha affermato:<br />

“Siamo orgogliosi di essere molto vicini<br />

ai nostri pastori locali e crediamo<br />

che in questo risiede la vibrante<br />

realtà <strong>della</strong> quotidianità nella Chiesa<br />

Cattolica, cioè, nel fatto di essere<br />

una forza a servizio <strong>della</strong> carità, un<br />

gruppo di cattolici fedeli, uniti ai loro<br />

parroci per aiutarli nelle loro necessità<br />

pastorali”.<br />

I Cavalieri di Colombo, sono stati<br />

fondati nel 1882 da Don Michael<br />

McGivney, parroco a New Haven,<br />

Connecticu, e oggi contano su 1,8<br />

milioni di membri in tutto il mondo.<br />

Polonia: 300 chilometri a piedi<br />

per venerare la “Vergine Nera”<br />

Circa tremila fedeli <strong>della</strong> diocesi<br />

di Kalisz, in Polonia, hanno percorso<br />

a piedi gli oltre 300 chilometri<br />

che separano la città del Santuario<br />

di Jasna Gora (Montagna Luminosa),<br />

dove si venera la Vergine Nera<br />

di Czestochowa.<br />

Il percorso, che è fatto in gruppi,<br />

inizia il 13 agosto con una Messa nel-<br />

44 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

la rispettiva parrocchia e dura quattro<br />

giorni in media. L’arrivo al Santuario<br />

avviene al suono di bei canti mariani.<br />

Considerato il più antico <strong>della</strong> Polonia,<br />

questo pellegrinaggio si realizza<br />

ininterrottamente dal 1637, conindizi<br />

storici <strong>della</strong> sua esistenza già nel<br />

1607. Quest’anno, esso ha avuto come<br />

motto La Chiesa è la nostra casa,<br />

manifestando l’intenzione dei pellegrini,<br />

di accorrere al Santuario come<br />

un figlio va a far visita a casa di sua<br />

madre, ha spiegato l’organizzatore,<br />

Don Roberto Lewandowski.<br />

“Cappella on-line”<br />

di Adorazione Perpetua<br />

La città di Sorocaba, Brasile, si è<br />

convertita in pioniera di una nuova<br />

forma di pastorale, inaugurando una<br />

“cappella on-line” di Adorazione<br />

Perpetua al Santissimo Sacramento.<br />

L’idea è partita da Don Flavio Miguel<br />

Júnior, Rettore del Santuario Arcidiocesano<br />

San Giuda Taddeo. Preoccupato<br />

di facilitare alcuni momenti<br />

di preghiera ai suoi parrocchiani<br />

che non hanno occasione di andare in<br />

chiesa, ha deciso di trasmettere dal vivo,<br />

attraverso internet, le immagini<br />

<strong>della</strong> cappella del Santissimo Sacramento<br />

di questo Santuario, nel quale<br />

i fedeli si avvicendano 24 ore al giorno<br />

in adorazione di Gesù Sacramentato.<br />

In un’intervista all’agenzia Zenit,<br />

Don Miguel ha spiegato: “La Chie-<br />

La statua <strong>della</strong> Madonna di<br />

Fatima può visitare la sua<br />

parrocchia!<br />

Per informazioni o interessamenti:<br />

salvamiregina@salvamiregina.it<br />

www.salvamiregina.it<br />

oppure<br />

Tel: (0039) 041 560 0891<br />

Fax: 041 560 8828<br />

sa ci insegna che tanto la Santa Messa<br />

come l’Adorazione Eucaristica<br />

deve esser fatta dal fedele dentro il<br />

tempio”, ma non proibisce che l’una<br />

e l’altra siano trasmesse da internet<br />

o televisione, aggiungendo che questa<br />

trasmissione può essere “di grande<br />

edificazione” per le persone che si<br />

trovano in luoghi distanti dalla chiesa<br />

o sono impossibilitate a muoversi.<br />

La “cappella on-line” può esser<br />

visitata 24 ore al giorno nel sito del<br />

Santuario (http://www.saojudastadeu.org.br/).<br />

Neil Armstrong e il suo primo<br />

passo... a Gerusalemme<br />

Sabato, 25 agosto, è morto a 82<br />

anni di età Neil Armstrong, il primo<br />

essere umano a camminare sulla<br />

luna. Uscendo dalla nave spaziale<br />

Apollo XI, il 21 luglio 1969, egli<br />

ha pronunciato la famosa frase: “Un<br />

piccolo passo per un uomo, un grande<br />

salto per l’umanità”.<br />

Meno noto è il suo commento quando<br />

ha avuto occasione di visitare la Terra<br />

Santa, nel 1988. In quell’occasione,<br />

chiese all’Archeologo Meir Ben-Dov<br />

che lo portasse in un luogo dove aveva<br />

camminato il Signore Gesù. Giunto alla<br />

scalinata del Tempio di Erode, si raccolse<br />

in una breve preghiera e affermò<br />

emozionato: “Per me, è più significativo<br />

aver calpestato questi gradini che<br />

aver camminato sulla luna”.


D<br />

Il Messale non può esser<br />

sostituito dall’ iPad<br />

on Antonio Spadaro, SJ, consultore dei Pontifici<br />

Consigli <strong>della</strong> Cultura e delle Comunicazioni<br />

Sociali, ha spiegato in un articolo postato il 2 agosto<br />

nel suo blog Cyber Teologia (www.cyberteologia.<br />

it) i motivi per i quali smartphones, lettori di libri digitali,<br />

iPad e altri tablet non<br />

devono essere usati durante<br />

le Celebrazioni Eucaristiche<br />

e altri atti liturgici,<br />

in sostituzione del Messale<br />

Romano.<br />

Il tema è stato portato<br />

alla luce da una circolare<br />

inviata nell’aprile<br />

scorso dalla Conferenza<br />

Episcopale<br />

<strong>della</strong> Nuova Zelanda,<br />

nella quale i Vescovi proibiscono<br />

ai sacerdoti delle loro dio-<br />

Gli Argentini commemorano<br />

la festa di San Gaetano<br />

La devozione a San Gaetano, alla<br />

cui intercessione ricorrono gli argentini<br />

per ottenere da Dio “pane e lavoro”,<br />

è una delle più radicate nella devozione<br />

popolare di questo Paese. La<br />

celebrazione <strong>della</strong> sua festa, il 7 agosto,<br />

raduna ogni anno centinaia di migliaia<br />

di fedeli nelle cinquanta parrocchie<br />

o cappelle erette in suo onore a<br />

Buenos Aires, Corrientes, Catamarca,<br />

Salta, Rio Gallegos, Concordia o Santiago<br />

del Estero, e molte altre città.<br />

Il Santuario di Liniers, di fronte al<br />

quale attendevano migliaia di fedeli,<br />

ha aperto le porte a mezzanotte. Alle<br />

ore 22, per prima cosa, si sono avuti<br />

musica e fuochi d’artificio. A partire<br />

dalle 4 del mattino fino alle 11, veniva<br />

celebrata un’Eucaristia con cadenza<br />

orari; dalle ore 13 alle 23, una ad<br />

ogni ora dispari. La Messa principale<br />

è stata presieduta dall’Arcivescovo,<br />

Cardinale Giorgio Mario Bergoglio.<br />

La fila per venerare il santo, fargli<br />

le richieste o ringraziare per favori<br />

ricevuti è arrivata ad misurare quattro<br />

isolati di lunghezza.<br />

A Mar del Plata, migliaia di fedeli<br />

hanno realizzato la tradizionale processione,<br />

nonostante la pioggia. Questa<br />

è stata presieduta dal Vescovo Diocesano,<br />

Mons. Antonio Marino, che ha<br />

chiesto che questa magnifica manifestazione<br />

di fede non fosse un’espressione<br />

isolata nella vita di ognuno, ma servisse<br />

per ravvivare in tutto il desiderio<br />

di condurre una vera vita cristiana.<br />

Mezzo milione di pellegrini<br />

al Santuario di Muxima<br />

Più di 500 mila fedeli sono affluiti<br />

nei giorni 4 e 5 agosto al Santuario<br />

cesi l’uso di questi apparecchi durante la Messa. “Il<br />

Messale – spiegano – ha una funzione esclusivamente<br />

liturgica, mentre gli iPad e altri dispositivi elettronici<br />

possono esser usati per eseguire giochi, navigare<br />

in internet, assistere a film o ricevere e-mail. Già<br />

questo rende sconveniente la loro utilizzazione nella<br />

Liturgia”.<br />

In questi apparecchi, spiega Don Spadaro nel<br />

menzionato articolo, il testo rompe definitivamente<br />

il suo solido vincolo con la realtà materiale <strong>della</strong> pagina<br />

per diventare “un oggetto ‘fluido’: esattamente<br />

l’opposto delle Tavole <strong>della</strong> Legge, o del detto scripta<br />

manent. E non solo questo. Esso può facilmente<br />

scomparire dallo schermo, aprendo il passo a un video,<br />

un messaggio di posta elettronica, o una pagina<br />

web”. Per questo, aggiunge il teologo gesuita, “risulta<br />

inimmaginabile portare in processione un iPad<br />

o un laptop, o incensare solennemente e baciare un<br />

monitor durante un atto liturgico”.<br />

<strong>della</strong> Patrona dell’Angola, chiamata<br />

affettuosamente Mama Muxima,<br />

che significa “Madre del mio Cuore”,<br />

nell’idioma kimbundu. L’apertura del<br />

pellegrinaggio è stata presieduta dal<br />

Nunzio Apostolico, Mons. Novatus<br />

Rugambw, e la Messa di chiusura è<br />

stata celebrata dal Vescovo <strong>della</strong> diocesi<br />

di Cabinda e vice-presidente <strong>della</strong><br />

Conferenza Episcopale dell’Angola<br />

e San Tomè, D. Filomeno Vieira Dias.<br />

Situato in pieno Parco Nazionale<br />

<strong>della</strong> Kissama, a 150 chilometri da<br />

Luanda, il Santuario di Muxima riceve<br />

annualmente centinaia di migliaia<br />

di pellegrini provenienti, anche<br />

da paesi vicini, valendogli il titolo<br />

di Lourdes africana.iI numero<br />

“sta crescendo ogni anno”, secondo<br />

dichiarazioni del Vescovo di Viana,<br />

Mons. Joaquim Ferreira Lopes, riportate<br />

dalla Radio Vaticana.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 45


L<br />

Il miracolo del pozzo<br />

46 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

StorIa Per BamBInI... o aduLtI PIenI dI fede?<br />

Davanti alle parole del bambino, tutti si guardarono<br />

fra loro, poiché sapevano che il pozzo non aveva più<br />

nemmeno un goccio d’acqua! Ma, egli aveva parlato con<br />

tanta convinzione che la fila si formò...<br />

a Parrocchia <strong>della</strong> Madonna<br />

delle Vittorie era semplice,<br />

ma piena di vita. Il<br />

padre Maurizio, promuoveva<br />

sempre differenti attività e incoraggiava<br />

la celebrazione delle feste<br />

dei santi del calendario liturgico, contando<br />

sull’appoggio massiccio dei fedeli,<br />

che oltre a partecipare<br />

con pietà agli atti religiosi,<br />

addobbavano il tempio<br />

con fiori silvestri e nastri colorati.<br />

Nella catechesi, i bambini<br />

si preparavano alla Prima<br />

Comunione o alla Confermazione,<br />

in gruppi animati<br />

e dinamici. La frequenza<br />

ai Sacramenti era intensa<br />

e il villaggio era uno dei più<br />

tranquilli <strong>della</strong> regione, poiché<br />

i suoi abitanti avevano<br />

come motto il comandamento<br />

lasciato dal Signore Gesù:<br />

“amatevi gli uni gli altri come<br />

io vi amo” (Gv 15, 12).<br />

Ciò nonostante, un forte<br />

desiderio alimentava il cuore<br />

del buon parroco e degli<br />

abitanti del luogo: costruire<br />

una grande e bella chiesa in<br />

onore <strong>della</strong> Patrona, giacché<br />

l’edificio esistente era molto<br />

piccolo e si stava deterio-<br />

rando col tempo. Non c’erano, però,<br />

mezzi economici per costruirla...<br />

Quella era una regione un po’<br />

agreste e, in estate, la siccità castigava<br />

il popolo. Era necessario salire<br />

fino in cima a un monte vicino<br />

per ottenere un po’ d’acqua nell’unico<br />

pozzo che riforniva le famiglie<br />

“Io ho una proposta da fare per risolvere il<br />

problema dell’acqua”<br />

Fernanda Cordeiro da Fonseca<br />

in quell’epoca. Era un pozzo antico,<br />

ma non si era mai prosciugato.<br />

Nell’estate di quell’anno, però,<br />

anche in questo la provvista d’acqua<br />

sembrava scarseggiare. Ci furono<br />

volte in cui non salì neppure una<br />

goccia d’acqua nel vecchio secchio<br />

di legno... Era grave il pericolo che<br />

correvano perché, se il pozzo<br />

si fosse prosciugato sarebbero<br />

finiti sul lastrico.<br />

Un sabato mattina, i<br />

bambini arrivarono agitati<br />

al catechismo, commentando<br />

la mancanza d’acqua<br />

nelle loro case e i problemi<br />

che questo comportava. Paolino,<br />

che sempre era stato<br />

un leader tra tutti, prese la<br />

parola e disse:<br />

– Io ho una proposta da<br />

fare per risolvere il problema<br />

dell’acqua del nostro<br />

villaggio.<br />

Gli occhietti curiosi dei<br />

bambini si rivolsero verso<br />

il bambino. Anche don<br />

Maurizio voleva conoscere<br />

il suggerimento:<br />

– Allora di’, Paolino,<br />

qual è la tua idea?<br />

– Perché non facciamo<br />

una promessa alla Vergine


delle Vittorie, che è nostra Patrona?<br />

Chiediamo a Lei di non lasciar prosciugare<br />

il pozzo e promettiamo di<br />

iniziare la costruzione di una Chiesa<br />

in suo onore, in cima al monte.<br />

I bambini applaudirono l’idea<br />

del compagno e il sacerdote sorrise<br />

compiaciuto per la fede di quell’anima<br />

innocente. Tuttavia, pensava, come<br />

avrebbero ottenuto i mezzi per<br />

questo?<br />

E il bambino continuò:<br />

– Facciamo la promessa e, sicuri<br />

del soccorso <strong>della</strong> Madonna, cominciamo<br />

una vasta campagna nel villaggio<br />

e per tutta la regione, a beneficio<br />

<strong>della</strong> costruzione. Sono sicuro<br />

che Lei ci esaudirà e tra poco avremo<br />

la nostra bella chiesa parrocchiale.<br />

Che dite?<br />

Adriana, di soli sette anni, applaudiva<br />

con foga, dicendo:<br />

– Proprio così! Non si è mai sentito<br />

dire che uno abbia chiesto qualcosa<br />

alla Madonna e non sia stato<br />

esaudito... Lei ci darà la vittoria!<br />

Il pietoso parroco si emozionò,<br />

pensando: “Infatti, Dio ha nascosto<br />

grandi cose ai saggi e le ha rivelate ai<br />

piccoli”... Alzandosi, disse animato:<br />

– Bene, dunque, mani all’opera!<br />

Andiamo a convocare tutti i parrocchiani<br />

per la nostra ardita impresa.<br />

Quella gente umile e piena di fede<br />

iniziò la campagna per compiere<br />

la promessa. Percorrevano le strade,<br />

i campi e le fattorie vicine chiedendo<br />

mezzi, in denaro o in materiale<br />

da costruzione. Subito apparve un<br />

ingegnere <strong>della</strong> capitale che si interessò<br />

all’impresa e fece i progetti del<br />

tempio. Egli ottenne donazioni nei<br />

suoi ambienti e i camion cominciarono<br />

ad arrivare. Trattori salivano al<br />

monte del pozzo, si preparavano le<br />

fondazioni e, con il passare dei mesi,<br />

le pareti si andavano alzando.<br />

Passò quell’estate, venne l’autunno,<br />

l’inverno, e non finì mai l’acqua<br />

del vecchio pozzo! Presto arrivò<br />

la primavera e con essa le benedette<br />

piogge rifornirono le cisterne del-<br />

Paolino parlò con tanta convinzione che si formò la fila e… miracolo!<br />

le case e dei campi. La costruzione<br />

<strong>della</strong> chiesa proseguiva col vento in<br />

poppa ed era previsto il suo termine<br />

per l’estate successiva. Don Maurizio<br />

preparò il programma d’inaugurazione,<br />

inclusa una grande processione<br />

di trasferimento <strong>della</strong> statua<br />

<strong>della</strong> Madonna delle Vittorie fino<br />

al nuovo altare maggiore, tutto in<br />

marmo dai bellissimi colori.<br />

L’estate di quell’anno, tuttavia,<br />

era ancora più impietosa <strong>della</strong> precedente.<br />

E l’acqua del pozzo seccò<br />

completamente! Non c’era mezzo<br />

di ritirarne neppure una goccia... La<br />

Madonna avrebbe abbandonato chi<br />

si era messo sotto la sua protezione?<br />

Il prete era preoccupato, perché di lì<br />

a due giorni ci sarebbe stata la processione<br />

e i fedeli sarebbero arrivati<br />

assetati in chiesa, dopo aver percorso<br />

un lungo cammino sotto il sole<br />

cocente per salire in cima al monte.<br />

Confidando nell’aiuto <strong>della</strong> Madre<br />

di Dio, non annullò la cerimonia<br />

e fece tutto come se nulla fosse successo.<br />

Giunto il giorno sperato, la processione<br />

si fece, solenne e animata.<br />

Un imponente portantina ornata dei<br />

fiori silvestri <strong>della</strong> regione trasportava<br />

la statua. I fedeli cantavano e<br />

camminavano con entusiasmo. Solo<br />

nell’avvistare la nuova chiesa i loro<br />

cuori si riempivano di gioia. Quando<br />

arrivarono al tempio stanchi e accaldati,<br />

non si preoccuparono del caldo<br />

che sentivano e entrarono dalla Vergine,<br />

trionfalmente.<br />

Terminata la cerimonia, però, la<br />

sete divenne pressante... Paolino, allora,<br />

prese l’iniziativa di dire:<br />

– Non preoccupatevi! Siamo riusciti<br />

a compiere la nostra promessa!<br />

Facciamo una fila vicino al pozzo.<br />

Nessuno se ne andrà di qui con<br />

la sete!<br />

Tutti si guardarono tra loro, poiché<br />

sapevano che il pozzo non aveva<br />

più nemmeno un solo goccio d’acqua!<br />

Tuttavia, il bambino aveva parlato<br />

con così tanta convinzione che<br />

la fila si formò e... Oh, miracolo!<br />

L’acqua abbondava ogni volta che<br />

facevano scendere il secchio! Veramente<br />

la Madonna gli aveva dato la<br />

vittoria! E non ebbero mai più problemi<br />

di siccità. ²<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 47<br />

Edith Petitclerc


I SantI dI ognI gIorno _______<br />

1. Santa Teresa di Gesù Bambino,<br />

vergine e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†1897).<br />

San Nicezio di Treviri, Vescovo<br />

(†561). Era, secondo San Gregorio<br />

di Tours, vigoroso nella predicazione,<br />

terribile nell’argomentazione<br />

e costante nell’insegnamento.<br />

Subì l’esilio sotto il regno<br />

di Clotario I.<br />

2. Santi Angeli Custodi.<br />

Beata Maria Antonina Kratochwil,<br />

vergine e martire (†1942).<br />

Religiosa <strong>della</strong> Congregazione<br />

delle Suore Scolastiche di Nostra<br />

Signora. Incarcerata a Stanislawòw,<br />

oggi Ucraina, morì a seguito<br />

delle torture cui fu sottoposta.<br />

3. San Dionigi l’Areopagita, Vescovo<br />

(†sec. I). Convertito da San Paolo<br />

nell’Areopago di Atene, diventò<br />

il primo Vescovo di questa città.<br />

4. San Francesco D’Assisi, patrono<br />

d’<strong>It</strong>alia, religioso (†1226).<br />

San Petronio di Bologna,<br />

Vescovo (†cerca de 450). Rinunciò<br />

all’incarico che esercitava<br />

nell’Impero Romano<br />

e si consacrò al servizio <strong>della</strong><br />

Chiesa.<br />

5. Beato Raimondo da Capua,<br />

(†1399). Sacerdote domenicano,<br />

direttore spirituale di Santa<br />

Caterina da Siena.<br />

6. San Bruno, sacerdote (†1101).<br />

Beato Isidoro di San Giuseppe<br />

De Loor, religioso<br />

(†1916). Frate laico passionista,<br />

morì a 35 anni a Courtrai,<br />

in Belgio, dando esempio di<br />

accettazione delle atroci sofferenze<br />

provocate dalla malattia.<br />

7. XXVII Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

Sergio Hollmann<br />

48 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

Beata Vergine Maria del<br />

Rosario.<br />

Sant’Augusto, sacerdote e<br />

abate (†circa nel 560). Poiché soffriva<br />

di un’intumescenza alle mani<br />

e ai piedi, si sosteneva con le<br />

ginocchia e i gomiti. Guarito per<br />

intercessione di San Martino,<br />

eresse a Bourges, in Francia, una<br />

comunità di monaci dediti ininterrottamente<br />

alla preghiera.<br />

8. Santa Pelagia, vergine e martire<br />

(†circa nel 302). Giovane di quindici<br />

anni, molto elogiata da San<br />

Giovanni Crisostomo nelle sue<br />

omelie. Morì difendendo la sua<br />

purezza, ad Antiochia, in Siria.<br />

9. Santi Dionigi, Vescovo, e compagni,<br />

martiri (†sec. III).<br />

San Giovanni Leonardi, sacerdote<br />

(†1609).<br />

San Guntero, eremita (†1045).<br />

Abbandonati i beni terreni, abbracciò<br />

la vita monastica nell’Ordine<br />

Benedettino. Dopo alcuni<br />

“Apparizione del Sacro Cuore di Gesù a<br />

Santa Margherita Maria Alacoque” – Santa<br />

Grotta di Manresa (Spagna)<br />

anni, optò per la vita eremitica,<br />

ritirandosi nei boschi <strong>della</strong> Baviera<br />

e Boemia.<br />

10. Beata Angela Maria Truszkowska,<br />

vergine (†1899). Fondatrice<br />

<strong>della</strong> Congregazione<br />

Francescana di San Felice da<br />

Cantalice, per aiutare i bambini<br />

poveri e abbandonati. Morì a<br />

Cracovia, in Polonia.<br />

11. Beato Giacomo Griesinger da<br />

Ulm, (†1491). Religioso domenicano<br />

deceduto a Bologna che fu,<br />

sebbene analfabeta, un eccellente<br />

pittore di vetrate.<br />

12. San Rodobaldo di Pavia, Vescovo<br />

(†1254). S’impegnò specialmente<br />

nel culto divino e nella ricerca<br />

di reliquie dei santi.<br />

13. Beata Maddalena Panattieri,<br />

vergine (†1503). In una piccola<br />

cappella di Trino, questa terziaria<br />

domenicana catechizzava e dava<br />

consigli anche a sacerdoti che da<br />

lei accorrevano.<br />

14. XXVIII Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

San Callisto I, Papa e martire<br />

(†circa nel 222).<br />

San Venanzio di Luni, Vescovo<br />

(†sec. IV). Amico di Papa San<br />

Gregorio Magno, si occupò con<br />

grande dedizione dei chierici e<br />

monaci <strong>della</strong> sua diocesi a Luni.<br />

15. Santa Teresa d’Avila, vergine<br />

e Dottore <strong>della</strong> Chiesa (†1582).<br />

Santa Maddalena da Nagasaki,<br />

vergine e martire (†1634).<br />

Terziaria agostiniana recolletta,<br />

figlia di martiri. Aiutò i cristiani<br />

perseguitati, battezzò e catechizzò<br />

bambini, fino a esser martirizzata<br />

a Nagasaki, in Giappone.<br />

16. Sant’Edvige, religiosa<br />

(†1243).


__________________ ottobre<br />

Santa Margherita Maria Alacoque,<br />

vergine (†1690).<br />

San Lullo di Magonza, Vescovo<br />

(†786). Compagno di San Bonifacio<br />

nell’evangelizzazione <strong>della</strong><br />

Germania, qui fu ordinato Vescovo.<br />

17. Sant’Ignazio d’Antiochia,<br />

Vescovo e martire (†107).<br />

Beato Gilberto di Cîteaux,<br />

(†1167). Nato in Inghilterra, fu<br />

abate di Cister. Uomo di grande<br />

scienza, difese San Tommaso Becket<br />

in esilio.<br />

18. San Luca, Evangelista.<br />

San Monone, martire (†circa<br />

nel 630/640). Eremita di origine<br />

irlandese, fu lapidato da ladri infastiditi<br />

dalla santità <strong>della</strong> sua vita.<br />

19. Santi Giovanni de Brébeuf e<br />

Isacco Jogues, sacerdoti, e compagni,<br />

martiri (†1642-1649).<br />

San Paolo <strong>della</strong> Croce, sacerdote<br />

(†1775).<br />

San Varo, martire (†307). Soldato<br />

egizio che, poiché faceva visita<br />

a sei santi eremiti cristiani in<br />

prigione, fu incarcerato insieme<br />

a, subendo terribili torture.<br />

20. Santa Maria Bertilla Boscardin,<br />

vergine (†1922). Religiosa<br />

<strong>della</strong> Congregazione delle Suore<br />

di Santa Dorotea dei Sacri<br />

Cuori, si dedicò ai malati di corpo<br />

e di anima, in un ospedale a<br />

Treviso.<br />

21. XXIX Domenica del Tempo Ordinario.<br />

Sant’Ilarione di Gaza, abate<br />

(†circa nel 371). Seguendo i<br />

passi di Sant’Antonio abate, fu<br />

esempio di vita eremitica nella<br />

regione di Gaza. Morì a Cipro a<br />

80 anni.<br />

22. San Leotaldo di Auch, Vescovo<br />

(†sec. VII). Abate di Fontenelle,<br />

fu eletto Vescovo di Auch, in<br />

Francia.<br />

23. San Giovanni da Capestrano, sacerdote<br />

(†1456).<br />

Sant’Elfleda, badessa (†sec.<br />

X). Ancora adolescente, si consacrò<br />

a Dio nel monastero fondato<br />

da suo padre Etelwoldo, a<br />

Ramsey, in Inghilterra, del quale<br />

fu badessa per lunghi anni fino alla<br />

morte.<br />

24. Sant’Antonio Maria Claret, Vescovo<br />

(†1870).<br />

San Luigi Guanella, sacerdote<br />

(†1915). Fondò a Como la Congregazione<br />

dei Servi <strong>della</strong> Carità<br />

e quella delle Figlie di Santa Maria<br />

<strong>della</strong> Provvidenza, per andare<br />

incontro alle necessità dei più poveri<br />

e afflitti e occuparsi <strong>della</strong> loro<br />

salvezza.<br />

25. San Bernardo Cabvò, Vescovo<br />

(†1243). Abate cistercense del<br />

Monastero di Santes Creus, più<br />

tardi eletto Vescovo di Vic, in<br />

Spagna.<br />

26. Beato Bonaventura da Potenza,<br />

sacerdote (†1711). Religioso<br />

dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali,<br />

fu favorito da doni mistici<br />

e fu un esimio predicatore.<br />

Morì a Ravello.<br />

27. Sant’Otterano, monaco (†sec.<br />

VI). Uno dei primi discepoli di<br />

San Colomba, fu abate di Meath<br />

e lavorò nell’evangelizzazione<br />

<strong>della</strong> Scozia.<br />

28. XXX Domenica del Tempo Ordinario.<br />

San Simone e San Giuda Taddeo,<br />

Apostoli. Secondo la tradizione,<br />

furono martirizzati in Persia,<br />

intorno all’anno 62.<br />

Sergio Hollmann<br />

“San Bruno”, di Juan Martínez<br />

Montañes – Museo di Belle Arti,<br />

Siviglia (Spagna)<br />

San Giovanni Ðat, sacerdote<br />

e martire (†1798). Decapitato a<br />

Cho-Ra, in Vietnam.<br />

29. San Gaetano Errico, sacerdote<br />

(†1860). Promosse con impegno i<br />

ritiri spirituali e la devozione eucaristica.<br />

Fondò a Secondigliano<br />

la Congregazione dei Missionari<br />

dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.<br />

30. Beato Angelo d’Acri, sacerdote<br />

(†1739). Francescano cappuccino<br />

che percorse per quasi 40 anni<br />

il Regno di Napoli predicando<br />

in un linguaggio semplice la Parola<br />

di Dio.<br />

31. Sant’Alfonso Rodríguez, religioso<br />

(†1617). Dopo aver perso<br />

sua moglie e i figli, si fece gesuita<br />

e fu per molti anni portinaio<br />

del collegio di Palma di Maiorca,<br />

in Spagna.<br />

Ottobre 2012 · Madonna di Fatima 49


Fotos: Cláudio Dias Timm / Dario Sanches / Mikul / Joe Schneid Louisville Kentucky<br />

Splendore fugace <strong>della</strong><br />

50 Madonna di Fatima · Ottobre 2012<br />

luce celeste<br />

La Provvidenza ha creato su questa Terra d’esilio una porzione<br />

di ottime cose fugaci – che smetterebbero di esser ottime se<br />

non fossero fugaci –, per darci un’infarinatura del Cielo.<br />

“Gemendo<br />

e piangendo in<br />

questa valle di lacrime”<br />

– ecco la nostra condizione,<br />

così ben espressa<br />

nella “Salve Regina”, orazione che si<br />

potrebbe qualificare come la preghiera<br />

<strong>della</strong> speranza di ottenere la beatitudine<br />

del Cielo, anelito di ogni essere<br />

umano sotto il giogo delle fatiche e<br />

sofferenze (cfr. Gn 3, 17-19).<br />

Insieme a questo desiderio di ottenere<br />

la vera felicità, si direbbe che<br />

ci sia nell’anima dell’uomo anche<br />

una sorta di nostalgia di un Cielo a<br />

lui ancora sconosciuto. Tali sentimenti<br />

lo aiutano a reprimere le sue<br />

cattive inclinazioni, poiché ricordando<br />

il premio eterno cui i suoi atti<br />

concorrono, si contengono gli errori<br />

<strong>della</strong> sua natura decaduta.<br />

Conoscendo, da tutta l’eternità,<br />

questo insaziabile desiderio, Dio ha<br />

escogitato, nella sua sapienza e bontà,<br />

di dare all’uomo creature che gli<br />

ricordassero la fugacità di questa vita<br />

e l’eternità dell’altra, stimolando-<br />

lo a praticare il bene, nella speranza<br />

di vedere finalmente soddisfatte<br />

le sue più alte aspirazioni.<br />

Una di queste creature è il simpatico<br />

colibrì. Squarciando l’aria col<br />

suo becco simile a una lancia, esso<br />

fende i cieli disposto ad affrontare<br />

tutto per raggiungere la sua meta, a<br />

prima vista molto piccola: la corolla<br />

di un fiore. Questo delicato uccello<br />

ci insegna, così, ad accontentarci<br />

del “poco” che incontriamo in questa<br />

vita, mentre Dio ci prepara per il<br />

“molto” che ci darà in quella futura.<br />

Dobbiamo possedere il giubilante<br />

equilibrio che tanto traspare nel<br />

colibrì. Distante da qualsiasi depressione<br />

o frenesia, esso va di fiore in<br />

fiore, apparentemente preso dalla<br />

gioia di star compiendo la finalità<br />

per la quale è stato creato.<br />

Aspetto peculiare di questo giubilo<br />

è la sua agilità. In questa vivacità,<br />

esso “diventa simile a un gioiello<br />

prezioso che Dio ha creato perché<br />

l’uomo possa guardare e mai af-<br />

Fahima Spielmann<br />

ferrare, e avere l’incanto <strong>della</strong> cosa<br />

fuggevole che passa, la quale, in<br />

questa valle di lacrime, è per noi una<br />

speranza del Cielo. Vale a dire, esso<br />

è stato fatto per essere fugace.<br />

La Provvidenza ha creato in questa<br />

Terra di esilio una porzione di ottime<br />

cose fugaci – che smetterebbero<br />

di essere ottime se non fossero fugaci<br />

–, per darci un’infarinatura del<br />

Cielo. [...] Dio ha avuto pena di noi<br />

e ci ha mandato un’intermittente<br />

lucciola dal Cielo alla Terra, facendoci<br />

intendere qualcosa del Cielo”. 1<br />

Se il colibrì fosse passibile di felicità,<br />

strariperebbe di contentezza<br />

vedendo che si si realizza, con le<br />

sue reazioni varie e saltellanti, il fine<br />

per il quale è stato creato: essere<br />

per l’uomo uno splendore fugace<br />

<strong>della</strong> luce celeste. ²<br />

1 CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. Un gioiello<br />

dotato di ali. In: Dr. Plinio. San Paolo.<br />

Anno XV. N.174 (Set., 2012); p.34.


David Domingues<br />

“Madonna del Rosario” –<br />

Monastero di San Domenico e<br />

San Sisto, Roma<br />

I<br />

l mese di ottobre è detto il mese del<br />

Rosario. [...] Siamo dunque invitati<br />

a lasciarci guidare da Maria in questa<br />

preghiera antica e sempre nuova, che a<br />

Lei è specialmente cara perché ci conduce<br />

direttamente a Gesù.<br />

(Benedetto XVI, Angelus, 10/10/2010)

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