agosto 2011 - Ente Friuli nel Mondo
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Città di 12.00 anime ricca di monumenti di un passato da ricordare<br />
Spilimbergo: fucina<br />
d'arte, cultura ed economia<br />
La sua storia millenaria inizia <strong>nel</strong> Medioevo<br />
Il territorio della città di Spilimbergo è<br />
abitato da tempi assai remoti grazie alla<br />
favorevole ubicazione del sito, ricco di<br />
acque e di boschi. Infatti le prime<br />
testimonianze di vita <strong>nel</strong>la zona fanno<br />
riferimento al Castelliere di Gradisca, un<br />
insediamento dell'età del Bronzo.<br />
La storia della città di Spilimbergo comincia<br />
con il Medioevo. Verso l'XI secolo, il<br />
patriarcale aquileiese invia in questa zona una<br />
famiglia di nobili carinziani, gli Spengenberg,<br />
che edificano un castello sopra un<br />
promontorio a guardia del Guado sul fiume<br />
Tagliamento. Il primo documento che riporta<br />
il nome del castrum de Spengenberg è datato<br />
1120.<br />
Un periodo di grande sviluppo economico e<br />
artistico segna la storia della città soprattutto<br />
<strong>nel</strong> corso del Due e Trecento. Infatti<br />
Spilimbergo è un luogo di scambio<br />
privilegiato per tutte le attività e le produzioni<br />
del territorio. Attorno al Castello si sviluppa il<br />
Borgo Vecchio, con il suo splendido Duomo e<br />
la grande piazza, centro delle attività<br />
amministrative ed economiche. Proprio qui,<br />
sotto la Loggia, è tuttora, incisa la Macia,<br />
un'antica unità di misura di lunghezza per<br />
stoffe, diventata oggi il simbolo storico della<br />
città. Tra il XIII e il XVI secolo, come<br />
conseguenza dello sviluppo commerciale, il<br />
piccolo abitato cresce a dismisura con<br />
numerosi palazzi, simboli, chiese e conventi,<br />
tanto che vengono erette tre successive cinte<br />
murate.<br />
Sorgono così il Borgo Orientale e il Borgo<br />
Nuovo. Ai margini dei borghi principali, si<br />
sviluppano anche il Broiluccio e il borgo<br />
popolano della Valbruna. Nel 1420 la città,<br />
come peraltro tutta la Patria del <strong>Friuli</strong>, passa<br />
sotto il dominio della Serenissima. Tra il XV e<br />
XVI secolo a Spilimbergo fiorisce anche la<br />
vita culturale e sociale. Da tutta la regione<br />
giungono i maggiori artisti dell'epoca, per<br />
impreziosire i luoghi di culto e palazzi privati.<br />
Sono istituiti una schola cantorum e<br />
un'Accademia di lettere latine, greche ed<br />
ebraiche, diretta da Bernardino Partenio.<br />
In seguito la vita cittadina fu caratterizzata<br />
dalla presenza di famiglie alto borghesi, quali i<br />
Monaco, i Cisternensi, i Balzano, giunte da<br />
fuori, spesso in conflitto con i Conti di<br />
Spilimbergo per il controllo della città.<br />
Col trattato di Campoformido del 1797<br />
Spilimbergo passa all'Austria. In quegli anni<br />
tumultuosi alcuni Spilimberghesi sono tra i<br />
principali animatori dei moti risorgimentali di<br />
resistenza contro gli Austriaci, come Gian<br />
Battista Cavedalis e Leonardo Andervolti.<br />
Dopo l'annessione della regione all'Italia <strong>nel</strong><br />
1866, l'arrivo delle prime industrie e della<br />
ferrovia determinano un radicale cambiamento<br />
<strong>nel</strong>la città, che esce fuori dalle sue secolari<br />
mura, apre nuove strade e richiama nuove<br />
famiglie dal territorio vicino.<br />
Spilimbergo, da quell'umile borgo che era,<br />
attraverso graduali passaggi, è diventata<br />
"Città" <strong>nel</strong> 1968 e attualmente conta oltre<br />
12.000 abitanti. Vi fanno parte le frazioni di<br />
Barbeano, Baseglia, Gaio, Gradisca, Istrago,<br />
Tauriano e Vacile.<br />
Così, assecondando il lento fluire dei secoli,<br />
Splimbergo continua ad andare avanti anche<br />
se il suo volto vero è quello che<br />
quotidianamente si rispecchia in quei<br />
monumenti che attestano un passato degno di<br />
memoria.<br />
LUGLIO / AGOSTO<br />
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