agosto 2011 - Ente Friuli nel Mondo
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RECENSIONI<br />
di EDDI BORTOLUSSI<br />
Miriam Facchini<br />
Borgo Blu di Latisana<br />
Ricordi di una bambina tra il 1939 e il 1952<br />
Latisanese di nascita, ma da anni ormai<br />
residente <strong>nel</strong> comune di Tavagnacco o,<br />
più precisamente, <strong>nel</strong>la piccola e<br />
dinamica frazione di Cavalicco, Miriam<br />
Facchini, è una gentile nonna friulana che si<br />
diletta da tempo (o “da sempre”, come ama<br />
precisare) a scrivere racconti e<br />
ricordi del suo passato, a<br />
registrare vecchie tradizioni,<br />
vecchi giochi d'infanzia,<br />
filastrocche, preghiere...<br />
Già, persino quelle! Come la<br />
preghiera in friulano, ad<br />
esempio, che il bisnonno di<br />
Miriam, Beniamino Zani<strong>nel</strong>lo,<br />
ripeteva ogni sera prima di<br />
coricarsi:”Jo no sai co vai a<br />
durmî / Jo no sai se rivi al dì. /<br />
Rivâ o no rivâ / ai peciàs di<br />
confessâ...”.<br />
Recentemente, Miriam<br />
Facchini ha dato alle stampe<br />
un elegante volumetto<br />
(BORGO BLU – Un mondo<br />
scomparso), che raccoglie,<br />
Interneppo - Tarnep<br />
Memorie e genealogia di un paese<br />
Per i tipi della Lito Immagine di Rodeano Alto di<br />
Rive d'Arcano è uscito il volume a firma di Velia<br />
Stefanutti: Interneppo - Tarnep, Memorie e genealogia<br />
di un paese.<br />
Attraverso una raccolta di memorie storiche locali,<br />
comprese in un arco di tempo che va dal 1800 al<br />
1976, anno del tragico terremoto del <strong>Friuli</strong>, il<br />
volume ci introduce <strong>nel</strong>la piccola comunità di<br />
Interneppo di Bordano (ubicata proprio ai piedi del<br />
monte San Simeone, epicentro del sisma) e ci<br />
presenta gli alberi genealogici di ben cinque generazioni<br />
delle note casate del paese.<br />
A documentare ed illustrare la vita di queste generazioni<br />
passate, vi è un ampio corredo fotografico<br />
che testimonia un modo di vivere che pare già<br />
lontano e di cui oggi si è forse persa la vera ricchezza.<br />
L'autrice dell'opera, Velia Stefanutti, originaria di<br />
Interneppo, dopo aver conseguito il diploma<br />
all'Istituto magistrale di Tolmezzo, ha lavorato per<br />
34 FRIULI NEL MONDO<br />
La bisnonna<br />
Regina Facchini<br />
nata Bert<br />
suddivisi in tre parti, i “Ricordi di una<br />
bambina latisanese negli anni che vanno dal<br />
1939 al 1952”.<br />
“Il caldo – si legge <strong>nel</strong>le prime righe del testo<br />
– era insopportabile l'11 <strong>agosto</strong> del 1939<br />
quando nacqui verso le tredici e trenta del<br />
pomeriggio, a Latisana. Nella<br />
camera c'erano poche persone<br />
oltre mia mamma,<br />
naturalmente, il caro e buon<br />
dottor Antonio Faruffini, la<br />
levatrice Nella Dean e Irma, la<br />
nostra vicina di casa. Dicono<br />
che fossi bella e anche mio<br />
padre, che si aspettava un<br />
maschio, fu subito conquistato<br />
da me...”.<br />
Uscita per i tipi della<br />
Cartostampa Chiandetti di<br />
Reana del Rojale, la<br />
pubblicazione oltre a descrivere<br />
il mondo e la vita di Borgo Blu<br />
(“popolato da tanti bambini e<br />
bambine – annota l'autrice –, si<br />
poteva giocare continuamente,<br />
quasi trentacinque anni alla SIP ed ha frequentato<br />
come “studentessa-lavoratrice” l'Università di<br />
Udine, dove si è laureata <strong>nel</strong> 2000 in Lingue e<br />
letterature straniere.<br />
Per cinque anni (dal 1990 al 1995) la Stefanutti è<br />
stata anche consigliere <strong>nel</strong>l'Amministrazione<br />
comunale di Bordano. Appassionata di storia<br />
locale e impegnata da sempre in ricerche storicosociologiche<br />
e linguistiche, ha pubblicato <strong>nel</strong><br />
tempo diversi saggi in volumi e riviste, compresa<br />
la ricerca antroponimica e genealogica Bordan e<br />
Tarnep – Nons di int, edita dal Comune di Bordano<br />
<strong>nel</strong> 1988.<br />
Nella dedica a quella pubblicazione Velia scriveva:<br />
“A la mê int: par che i zovins a seipin e par che la<br />
memorie dai vecjos a no lei pierdude”. “E' una<br />
filosofia – ricorda ora Pieri Stefanutti, <strong>nel</strong>la nota di<br />
presentazione a questa nuova opera di Velia – che<br />
lei ha adottato in pieno e che trova in questo nuovo<br />
lavoro ulteriori motivi di conferma”.<br />
batterci e picchiarci a sangue, arrabbiarci e<br />
odiarci per poi ritornare subito a giocare<br />
dimentichi delle lotte appena combattute”) è<br />
arricchita da una piacevole appendice, che<br />
raccoglie e descrive tutta una serie di giochi,<br />
filastrocche, conte e poesie.<br />
I giochi tra l'altro “seguivano il ciclo delle<br />
stagioni: il campo, le palline di gesso colorate,<br />
il salto con la corda, i quattro cantoni, la palla<br />
battuta contro il muro al ritmo di filastrocche<br />
imparate quasi senza accorgersene”.<br />
Dedicato agli “adorati genitori”, agli<br />
“amatissimi nipoti” e alla “mia<br />
indimenticabile Latisana”, il libro di Miriam<br />
Facchini si apre con un'affettuosa nota a firma<br />
di Michele Cupitò, che dichiara di aver<br />
imparato ad amare anche lui Borgo Blu, “oggi<br />
chiamato – precisa Cupitò - Borgo Aurora, in<br />
ricordo della mia bisnonna”.