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agosto 2011 - Ente Friuli nel Mondo

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Elio De Anna, vita e carriera di un politico di razza<br />

Dai libri di medicina<br />

alla palla ovale del rugby<br />

Elio De Anna non è un politico di lungo<br />

corso. Ha cominciato "appena" l'altro<br />

secolo, <strong>nel</strong> 1997, ma in compenso ha<br />

bruciato le tappe. Alla sua maniera: infatti in<br />

gioventù, quand'era una promessa dell'Asu,<br />

correva i cento metri in 10''8.<br />

Ricapitoliamo: 14 anni fa è stato eletto<br />

consigliere comunale a Cordenons, quindi<br />

presidente della Provincia di Pordenone dal<br />

'99 al 2008, con un corollario da presidente<br />

dell'Upi regionale, della Comunità delle<br />

Province friulane, dell'aeroporto di Ronchi dei<br />

Legionari dal 2003 al 2006 e del Centro di<br />

ricerca e archiviazione della fotografia di<br />

Spilimbergo, unico <strong>nel</strong> suo genere in Italia.<br />

Gli obiettivi di allora? «Riconquistare un ruolo<br />

politico alla Provincia, metterla in grado di<br />

risolvere problemi come il completamento<br />

della A 28, creare servizi e infrastrutture per<br />

aprirne il territorio alla competizione<br />

internazionale». Detto, fatto. Sarà un caso, ma<br />

l'autostrada è stata completata dopo un<br />

tiramolla dai tempi biblici, almeno tre decenni.<br />

È consigliere regionale dal 2008, quindi<br />

assessore, prima al personale, quindi ai lavori<br />

pubblici e, dall'ottobre scorso, alla cultura,<br />

sport e relazioni internazionali.<br />

Figlio di contadini di Cordenons (suo padre è<br />

morto di recente a 91 anni mentre falciava con<br />

un trattorino l'erba del prato di casa), De Anna<br />

è medico di famiglia, ma ha in soffitta le<br />

specializzazioni in chirurgia e in medicina<br />

legale. E un passato stellare di sportivo di<br />

razza, con un palmares da capogiro. Nato<br />

all'atletica è approdato al rugby, complice la<br />

stazza sempre massiccia ed erculea, ma<br />

sgusciante da folletto. Prima alla Cumini<br />

udinese – due stagioni in B – poi alla Sanson<br />

di Rovigo, che allora era il Barcellona della<br />

palla ovale.<br />

Vincitore di due scudetti, ha totalizzato in<br />

maglia azzurra 27 “caps”. Per ben nove volte è<br />

stato schierato contro gli assi pigliatutto, i<br />

“galli” di Francia. E' stato uno dei rari italiani<br />

ad avere giocato (Parigi, 1977) con il Resto<br />

del <strong>Mondo</strong>. Di lui si diceva che in campo era<br />

capace di scattare come se un razzo gli<br />

esplodesse sotto i piedi. Imprendibile e<br />

travolgente. I giornali del tempo osannavano<br />

al fuoriclasse. Nel rugby è stato e resta un<br />

16 FRIULI NEL MONDO<br />

mito. Ma lui, ora assessore anche allo sport, si<br />

schermisce: «Sono soltanto un sostenitore».<br />

Politicamente parlando è un battitore libero,<br />

nemico delle liturgie che tirano a campare,<br />

delle mediazioni infinite che non risolvono,<br />

del politichese astruso e imbroglione e del<br />

gioco delle tre carte. In una delle sue prime<br />

interviste da "uomo nuovo" della politica<br />

prometteva alla Provincia un organigramma<br />

«presidenzialista», fondato però «sulla<br />

persona giusta al posto giusto», con una<br />

visione “maggioritaria” della democrazia;<br />

alternanza, chiarezza del rapporto con<br />

l'opposizione, quindi trasparenza. Sognava un<br />

sistema bipolare, così come avviene nei Paesi<br />

più evoluti dell'Occidente: «Io sono del parere<br />

che chi vince le elezioni debba prendersi tutto,<br />

compresi gli incarichi istituzionali». E<br />

aggiungeva: «Voglio assumermi le<br />

responsabilità e risponderne alla minoranza,<br />

legittimata così ad aspirare a diventare<br />

maggioranza. Non condivido né convergenze<br />

parallele né equilibri instabili né parallelismi<br />

divergenti. Non apprezzo le marmellate in<br />

politica». Come si vede, De Anna ha sempre<br />

amato dire pane al pane e vino al vino.

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