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agosto 2011 - Ente Friuli nel Mondo

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LE INTERVISTE<br />

di EUGENIO SEGALLA<br />

Il presidente della Regione illustra progetti e impegni: dall'Archivio della Memoria a Origini<br />

Tondo: gli emigrati friulani<br />

i nostri migliori ambasciatori<br />

Presidente Tondo, cosa può rappresentare<br />

per noi, oggi, l'esperienza dell'emigrazione<br />

friulana?<br />

Come presidente della Regione ho avuto<br />

modo di incontrare numerose comunità di<br />

friulani emigrati. È stata un'esperienza ogni<br />

volta straordinaria: in Europa, così come <strong>nel</strong><br />

Nord e <strong>nel</strong> Sud America, in Australia, in Sud<br />

Africa, i friulani hanno saputo dappertutto<br />

mettere a frutto le loro doti di laboriosità, di<br />

tenacia, di creatività, di senso civico, dando<br />

così un contributo importante all'immagine<br />

positiva del <strong>Friuli</strong> e dell'Italia. I friulani hanno<br />

saputo, insomma, lasciare sempre il loro segno<br />

operoso e concreto <strong>nel</strong> mondo del lavoro,<br />

della cultura, delle istituzioni. Direi che <strong>nel</strong>la<br />

storia dell'emigrazione sono emersi con<br />

chiarezza, proprio perché declinati in contesti<br />

nazionali diversi, i valori profondi del <strong>Friuli</strong>:<br />

famiglia, lavoro, solidarietà.<br />

Questi valori, in <strong>Friuli</strong>, sono ancora attuali?<br />

O si sono persi?<br />

Al contrario, sono ancora ben presenti e vivi.<br />

Sono i valori che hanno permesso al <strong>Friuli</strong> di<br />

imboccare, <strong>nel</strong> secondo dopoguerra, la strada<br />

della crescita economica, civile e culturale, di<br />

trasformare una terra povera e contadina in un<br />

modello virtuoso di economia industriale<br />

basato sulle piccole e medie imprese,<br />

fortemente orientate all'esportazione e<br />

all'innovazione e capaci perciò di affrontare,<br />

oggi, le sfide poste dalla crisi e dall'economia<br />

globale. Sono gli stessi valori che i friulani<br />

hanno mostrato di fronte a un evento<br />

traumatico come il terremoto del 1976, una<br />

tragedia che è stata trasformata, con coraggio<br />

e determinazione, in un'occasione di rinascita<br />

dalle macerie, di ricostruzione e di sviluppo.<br />

Con quali strumenti è possibile mantenere i<br />

rapporti tra il <strong>Friuli</strong> e i friulani <strong>nel</strong> mondo?<br />

Nei miei incontri con i Fogolârs ho sempre<br />

potuto apprezzare il legame profondo e il<br />

sentimento di appartenenza che i friulani<br />

hanno conservato con la loro terra d'origine, la<br />

loro lingua e le loro tradizioni. Gli emigrati<br />

non hanno mai dimenticato da dove sono<br />

partiti; non hanno mai dimenticato le loro<br />

radici, le case e i paesi che hanno lasciato per<br />

inseguire un avvenire migliore per sé e per i<br />

propri figli. Lo constatiamo ogni anno dalla<br />

12 FRIULI NEL MONDO<br />

grande partecipazione di friulani, provenienti<br />

dai cinque continenti, ai raduni dei Fogolârs<br />

organizzati dall'<strong>Ente</strong> <strong>Friuli</strong>. E ricordo ancora<br />

molto bene, anche se sono passati ormai 35<br />

anni, la concreta solidarietà che i friulani di<br />

tutto il mondo hanno dimostrato in occasione<br />

del terremoto. È nostro dovere, quindi, fare di<br />

tutto per mantenere vivi questi legami. Ai<br />

nostri emigrati abbiamo voluto dedicare<br />

Ammer, l'Archivio della memoria. È un<br />

omaggio doveroso, un modo per tramandare la<br />

loro storia e la loro esperienza alle generazioni<br />

più giovani. Accanto al dovere della memoria,<br />

oggi dobbiamo però guardare avanti, al futuro<br />

dei rapporti con i nostri corregionali all'estero.<br />

In che modo?<br />

Dall'esperienza dell'emigrazione friulana<br />

bisogna partire per rilanciare, su basi nuove, i<br />

rapporti con le nostre comunità. Dobbiamo<br />

puntare a coinvolgere i giovani di seconda e<br />

terza generazione in modo da fare dei friulani<br />

sparsi per il mondo i nostri migliori<br />

ambasciatori per rafforzare i rapporti<br />

economici, sociali e culturali con i Paesi che li<br />

ospitano. Proprio ai giovani di origine friulana<br />

e giuliana sono stati dedicati in questi ultimi<br />

anni due importanti convegni, in Australia e in<br />

Sud America. Penso anche al progetto<br />

“Origini”, organizzato in collaborazione con il<br />

Mib School of management di Trieste, che<br />

ospita ogni anno in regione un gruppo<br />

selezionato di giovani di origini friulane e<br />

giuliane. Mantenere e riscoprire le proprie<br />

radici, conoscere il friulano e l'italiano, può<br />

rappresentare per questi giovani, <strong>nel</strong> loro<br />

percorso professionale, un valore aggiunto. E<br />

per noi, qui in <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia, un punto<br />

di riferimento prezioso.<br />

L'<strong>Ente</strong> <strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong> ha saputo mettersi<br />

in sintonia, secondo lei, con questo<br />

mutamento <strong>nel</strong>le politiche<br />

dell'emigrazione?<br />

Direi di sì. L'<strong>Ente</strong> <strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong> mondo è<br />

impegnato in un progetto ambizioso: costruire<br />

attraverso i Fogolârs una grande e attiva rete<br />

di scambi, di confronto e di dialogo <strong>nel</strong> mondo<br />

globale, utilizzando le nuove forme di<br />

comunicazione come internet. Questo progetto<br />

è in piena sintonia con le politiche<br />

dell'Amministrazione regionale per i<br />

corregionali all'estero. Penso in particolare ai<br />

nuovi Fogolârs costituiti in Cina e in<br />

Romania. Oggi l'emigrazione dal <strong>Friuli</strong><br />

Venezia Giulia ha assunto caratteristiche<br />

molto diverse; è formata in prevalenza da<br />

imprenditori, professionisti, tecnici e<br />

lavoratori qualificati che, in quei Paesi, hanno<br />

trovato concrete occasioni di crescita<br />

professionale e umana. L'<strong>Ente</strong> <strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong><br />

<strong>Mondo</strong> ha saputo cogliere e accompagnare<br />

questi cambiamenti.<br />

Il <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia è diventato oggi<br />

terra di immigrazione, come tutta l'Italia.<br />

L'esperienza della diaspora friulana ci può<br />

aiutare ad affrontare questo fenomeno, per<br />

noi in gran parte nuovo?<br />

L'emigrazione friulana, e italiana in generale,<br />

è stata un processo in larga misura regolato<br />

dai Paesi di destinazione, attraverso accordi<br />

fra i Governi, quote, politiche economiche e<br />

demografiche. I friulani e gli italiani, bisogna<br />

dirlo con chiarezza contro certe distorsioni<br />

polemiche, non hanno attraversato i confini<br />

illegalmente.<br />

SEGUE A PAGINA 13

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