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L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi

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arbitrario; molto più <strong>di</strong> quanto non si possano prestare valori come onestà, giustizia, uguaglianza.<br />

Se non siete convinti, provate un po' a <strong>di</strong>re: le onestà, le giustizie, le uguaglianze.<br />

Per dare l'idea <strong>di</strong> questa relatività mi sembra molto significativa un’espressione che si usava negli<br />

anni della Guerra fredda: “è vero - si <strong>di</strong>ceva - che in America i poveri hanno piena libertà <strong>di</strong><br />

protestare, tanto non c’è nessuno che si prende la briga <strong>di</strong> ascoltarli”.<br />

Ecco, in questa espressione abbiamo messo in fila due formidabili esempi <strong>di</strong> come si possono<br />

intendere le libertà...<br />

E se vogliamo rendere ancora più esplicito il concetto si può aggiungere un'ultimo paradosso: il<br />

cavalier Silvio Berlusconi e il barbone Giovanni Brambilla godono entrambi della libertà <strong>di</strong> andare<br />

a dormire sotto un qualsiasi ponte, non altrettanto per andare all'hotel Excelsior.<br />

almeno l'acqua<br />

maggio 1995<br />

Che ci piaccia o no, la nostra intera esistenza (intesa come insieme <strong>di</strong> quelle emozioni e attività che<br />

fanno <strong>di</strong> ogni persona un pezzo unico) è plagiata in maniera formidabile (e indelebile) dalle<br />

esperienze che maggiormente hanno colpito la nostra fantasia negli anni della prima formazione<br />

culturale e sociale.<br />

Così, per esempio, io credo <strong>di</strong> aver sempre associato la mia idea <strong>di</strong> socialismo a due esperienze<br />

giovanili, apparentemente inconciliabili fra <strong>di</strong> loro: fin da ragazzino conoscevo un vecchio<br />

“barbone”, uno che cercava solo <strong>di</strong> campare secondo la propria misura e che, in risposta agli<br />

insolenti rimbrotti della gente perbene, “ma va a laurà Peto” (anche la storpiatura del nome,<br />

naturalmente, faceva parte dell'insolenza), rispondeva con molta tranquillità - ed in corretto italiano<br />

- che “solo le bestie lavorano”. Dopo qualche anno, al mio primo impatto con il lavoro nei cantieri<br />

e<strong>di</strong>li, ho avuto modo <strong>di</strong> sentire più volte invece (ogni volta che qualcosa andava storto), da parte<br />

degli operai ai quali facevo il bocia, la ormai storica battuta: “om guadagnat gnanche l'acqua che<br />

om biit”.<br />

Ecco, la mia idea <strong>di</strong> socialismo nasce appunto da questi due insegnamenti, e si sviluppa attraverso la<br />

ricerca <strong>di</strong> una loro sintesi, ovvero: la libertà <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre della propria vita (senza farla pesare troppo<br />

sugli altri) per un verso e, per altro verso, la consapevolezza <strong>di</strong> doversi assumere oneri e<br />

responsabilità nei confronti del prossimo (chiamato anche Società). Un'idea <strong>di</strong> socialismo un po’<br />

anarchica, lo ammetto, ma al <strong>di</strong> fuori da questa <strong>di</strong>mensione l'unica sintesi conosciuta è quella del<br />

cosiddetto Socialismo reale (chiamato anche Parastato), dove il granaio sempre pieno avrebbe<br />

dovuto consentire ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Utopia <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare ogni loro ambizione senza alcun bisogno <strong>di</strong><br />

assumersi delle responsabilità.<br />

siamo tutti (o quasi) centristi<br />

febbraio 1996<br />

Incre<strong>di</strong>bile! Dopo anni <strong>di</strong> strombazzate sulla nosta presunta maturità politica e, quin<strong>di</strong>, sul nostro<br />

essere finalmente pronti ad affrontare le delizie e le amarezze proprie <strong>di</strong> un sistema veramente<br />

democratico in cui chi vince il confronto elettorale governa e chi perde svolge (con altrettanta<br />

<strong>di</strong>gnità politica) il ruolo dell'opposizione, ci stiamo riscoprendo come un popolo rimasto<br />

culturalmente (e infantilmente, <strong>di</strong>rei) ostaggio delle proprie nostalgie centriste.<br />

E per nostalgia centrista, tanto per non girarci troppo intorno, intendo nostalgia <strong>di</strong> regime, se<br />

consideriamo valida la definizione riferita ad un sistema politico che non tollera alcuna alternativa a<br />

se stesso (certo, so benissimo che ci sono anche regimi che non tollerano nemmeno alcuna forma <strong>di</strong><br />

opposizione, ma la <strong>di</strong>fferenza, in sostanza, è poco più che un problema <strong>di</strong> fair-play e, forse, <strong>di</strong><br />

intelligenza politica)...

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