L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi
L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi
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<strong>di</strong>squisire liberamente sulle cose del mondo senza alcun timore <strong>di</strong> inciampare nella propria... coda<br />
<strong>di</strong> paglia.<br />
Benché le cose del mondo siano a volte <strong>di</strong> una formidabile complessità: ho conosciuto cattocomunisti,<br />
per esempio, che pre<strong>di</strong>cavano le pari opportunità dopo esser passati da amici e<br />
conoscenti per trovare un buon posto <strong>di</strong> lavoro ai propri figli; ho visto brillanti sindacalisti<br />
sciacquarsi la bocca con il famoso <strong>di</strong>lemma <strong>di</strong> Erich Fromm, “avere o essere”, mentre si portavano<br />
appresso, amuleti e braccialetti <strong>di</strong> oro massiccio; ho sentito <strong>di</strong>re <strong>di</strong> ambientalisti che proteggevano i<br />
loro ver<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni domestici ed i loro cimeli esotici <strong>di</strong>etro muri <strong>di</strong> cemento armato sufficienti per<br />
costruire almeno mezza dozzina <strong>di</strong> case popolari; ho incontrato profeti della lotta <strong>di</strong> classe che<br />
accarezzavano attraverso le miliardarie lotterie nazionali la speranza del colpo gobbo e, infine, so <strong>di</strong><br />
vecchi moralisti che farebbero gli occhi <strong>di</strong> pesce lesso anche alle ragazzine <strong>di</strong> 15 anni...<br />
Nulla <strong>di</strong> eccezionale, inten<strong>di</strong>amoci: il mondo reale è questo, non altri. E tuttavia si rimane sempre<br />
un po’ sconcertati scoprendo che gli uomini non sanno vivere i loro sentimenti (nè al <strong>di</strong> sopra nè al<br />
<strong>di</strong> sotto della cintura) con la <strong>di</strong>gnità necessaria per essere se stessi.<br />
È mai possibile, vien da chiedersi, che non si possa coltivare la smania del lotto miliardario,<br />
l'ambizione per le cose che... brillano o la nostalgia per il tempo andato senza alcun bisogno <strong>di</strong> farsi<br />
passare per comunisti, idealisti o moralizzatori?<br />
Ps: se a qualcuno venisse in mente <strong>di</strong> regalarmi una Mont-Blanc, sappia fin d'ora che dovrebbe<br />
aggiungerci anche un pigiama, ché abitualmente vado a dormire nudo come un francescano...<br />
la zuppa <strong>di</strong> pesce<br />
novembre 1994<br />
Passavo dalle parti <strong>di</strong> Bergamo, giorni fa, in uno <strong>di</strong> quegli orari impossibili in cui puoi trovare<br />
qualcosa da mangiare soltanto in certi ristoranti tipici, dove appena entri vieni affiancato da due<br />
avvenenti angeli custo<strong>di</strong>: uno per toglierti il cappotto e l'altro per accompagnarti al tavolo...<br />
Il tavolo accanto al mio è già occupato da due ospiti, alle prese con una formidabile e<br />
profumatissima zuppa <strong>di</strong> pesce. Ospiti con la <strong>di</strong>sinvoltura propria <strong>di</strong> gente che era qui anche ieri (e<br />
che, molto probabilmente, tornerà anche domani) e, tra un crostino <strong>di</strong> bruschetta e un delizioso<br />
crostaceo <strong>di</strong> mare, conversano affabilmente <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>, <strong>di</strong> affari, <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> mercato, in un<br />
italiano che ha ormai perduto quell'accento da “Albero degli zoccoli” su cui è fiorita l'effimera<br />
meteora dei lumbard.<br />
Poi, fatalmente, l'argomento scivola dall’economia alla politica e, allora anche il tono <strong>di</strong>viene meno<br />
sommesso: “... e questi operai, che infestano le piazze con le loro ban<strong>di</strong>ere rosse... e che stanno<br />
contagiando anche gli studenti nelle scuole... cosa vogliono, insomma?... se i sacrifici servono<br />
bisognerà pur decidersi a farli, o no?!”. E quello che mi sta <strong>di</strong> fronte pare attendere anche la mia<br />
opinione (che dovrebbe essere scontata, visto l'ambiente)...<br />
Quando mi alzo, dopo un pasto frugale quanto lo può essere in un ambiente del genere, i due si<br />
stanno giusto rilassando con il sorbetto (una schiccheria al limone per farti gustare meglio la portata<br />
successiva) e, mentre uno dei graziosi angeli custo<strong>di</strong> si avvicina con il cappotto, sono tentato <strong>di</strong><br />
approfittare della situazione: “e voi, cosa sareste <strong>di</strong>sposti a sacrificare <strong>di</strong> questo austero banchetto”,<br />
ma credo <strong>di</strong> conoscere già la loro scandalizzata reazione: “eccone un altro <strong>di</strong> quei dannati rossi<br />
invi<strong>di</strong>osi che vorrebbero ridurci tutti alla povertà e alla fame...”.<br />
storie parallele<br />
<strong>di</strong>cembre 1994<br />
La commovente avventura umana <strong>di</strong> Silvio Berlusconi, costretto a fare quel che ha fatto (e che farà)<br />
per assicurare un futuro ai suoi cinque figli, ci ha riportato alla mente l'altrettanto avventurosa storia