L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi

proposito di Al Fatah e del suo dirigente Yasser Arafat: feroci terroristi. E solo la coscienza
individuale dell’uomo sarebbe in grado di render loro giustizia e merito, mitigando almeno in parte
il cinismo della storia...
Certo che, per quanti hanno celebrato l’avvenimento palestinese stappando finalmente una bottiglia
di pompelmo (della cui produzione, come è noto, Israele detiene il quasi monopolio mondiale) allo
stesso modo in cui si stapparono bottiglie di Coca Cola ai tempi del Vietnam (dopo anni di
“embargo” individuale in entrambi i casi), è piuttosto difficile non cogliere anche l’aspetto
vegetativo della vita umana in coloro i quali, ieri come oggi, sono passati dall’esecrazione verso il
terrorismo alla venerazione degli eroi nell’arco di una notte, così, allo stesso modo in cui uno si
lascerebbe ubriacare dal chianti o dal barbera a seconda di come voglia dartela a bere il sommelier.
Ecco, la differenza (e la sintesi) fra grandezza e comicità della vita sta tutta qui.
il senso della vita
settembre 1993
In quei giorni terribili di agosto stavo giusto rileggendo “Il vecchio e il mare”, di Ernest
Hemingway.
Legato in corda doppia con l’America latina, quindi: per un verso tramite l’indimenticabile
Hemingway, che mi portava sull’incantevole Mar dei Caraibi e, per altro verso, incrodato
idealmente sull’altrettanto affascinante scenario dell’Huascaran.
Da una parte, il vecchio pescatore cubano, Santiago che, lottando contro la maledizione che lo
perseguita da 83 giorni, strappa finalmente al mare una preda più lunga della stessa barca, e
dall’altra i due giovani alpinisti camuni, Giandomenico e Battistino, che vincono alla grande
l’immensa parete peruviana...
Si, perché, nonostante i pescecani che costringono Santiago a rientrare in porto - maschera di fatica
sangue e dolore - dopo tre giorni di oceano, rimorchiando il solo scheletro della preda, e nonostante
la tragica beffa subita durante l’ultima pausa prima della vetta, in entrambi i casi l’uomo ha vinto la
sua audace prova con sè stesso.
Ps: Si sono sentiti commenti del tipo: “ma chi glielo ha fatto fare?”. Ebbene, l’unica risposta
possibile l’abbiamo trovata, ancora, in un libro di Cesare Maestri, “Arrampicare è il mio mestiere”
(una citazione tratta dall’Antologia di Spoon River): “Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio, è una barca che anela al
mare eppur lo teme”.
ricchezza o benessere
ottobre 1993
Sembra veramente uno di quei quesiti di... lana caprina: ricchezza o benessere. Come se non fossero
due cose che si tengono strettamente! Eppure non è così: si tratta di due valori ben distinti, che solo
in casi eccezionali (e perfettamente accidentali) si possono esprimere in reciproca simbiosi, tanto da
giustificare il luogo comune della stessa cosa.
Un esempio: c’è forse qualcuno in grado di affermare con sicurezza qual’è il paese più ricco fra la
Svizzera e il Brasile? Probabilmente no. Se invece si vuol fare una classifica in termini di benessere
la cosa diventa molto più evidente, tanto da collocare i due paesi agli estremi opposti.
Un altro esempio, più... pratico, lo possiamo trovare nelle lotterie nazionali: il Totocalcio, con
vincite ormai miliardarie ed il Totip, invece, con premi ben più modesti ma molto più numerosi. Da
una parte, dunque, la distribuzione di piccole razioni di benessere (una cena con gli amici, una
vacanza supplementare o, quando va proprio bene, l'auto nuova), dall'altra l'aspettativa del Colpo
gobbo.