L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi
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Ha perfettamente ragione Henry Kissinger, il quale, da quel grande marpione giramondo che è, ha<br />
saputo cogliere in castagna il rivale Bill Clinton (invitandolo a «non scommettere mai su un solo<br />
in<strong>di</strong>viduo»: proprio così, “in<strong>di</strong>viduo”, ha detto parlando <strong>di</strong> Boris... Whisky Elstin) nell’atto della<br />
sua prima clamorosa steccata. «Noi - <strong>di</strong>ce infatti il presidente americano - appoggiamo il movimento<br />
storico verso la democrazia; e Boris Elstin è oggi il leader <strong>di</strong> questo movimento, l’unico leader,<br />
anzi, che è stato fin qui eletto dal popolo...».<br />
E bravo, il Clinton; non solo si mostra tanto <strong>di</strong>sattento alle cose del mondo da non sapere che il<br />
popolo russo ha eletto due cose: Boris Elstin (che <strong>di</strong>o perdoni il popolo) e il Parlamento (che in<br />
America si chiama Congresso, pur senza perdere nulla delle sue prerogative <strong>di</strong> rappresentatività<br />
democratica); non solo offende la libertà <strong>di</strong> stampa - su cui si fonda, da sempre, la libertà <strong>di</strong><br />
opinione nel suo paese - mostrandosi tanto sensibile al bavaglio che gli vorrebbe imporre il suo...<br />
<strong>di</strong>rimpettaio; ma, quel che è peggio, con questa sua forzata equivalenza fra l’aspirante zar <strong>di</strong> tutte le<br />
Russie e la democrazia (sovranità popolare, per <strong>di</strong>rla senza equivoci) ci propone nientemeno che la<br />
riabilitazione <strong>di</strong> vecchi crepacci come Leonid Ilic Breznev e Armando Cossutta: che stanno<br />
appunto ai valori del comunismo (quello vero, non quello reale) tanto quanto il Boris sta ai principi<br />
fondanti della democrazia.<br />
l'uovo <strong>di</strong> colombo<br />
3 aprile 1993<br />
“Altrimenti ci arrabbiamo”, pare abbiano detto gli ultimi notabili democristiani nell’intento <strong>di</strong> far<br />
inciampare il corso <strong>di</strong> questo processo ai gerarchi del Regime, che si svilupperebbe “sulla base <strong>di</strong><br />
inatten<strong>di</strong>bili pentimenti”. Sconvolgente!<br />
Ma davvero pensate che la gente abbia dovuto attendere il verbo dei pentiti per sapere (magari<br />
anche solo a naso) che Andreotti è sempre stato culo e camicia con Lima, Ciancimino e Sindona, o<br />
per conoscere (sempre a naso, naturalmente) il vero rapporto fra Gava, Misasi e De Mita con<br />
Camorra, Ndrangheta e terremoto? Ma vogliamo scherzare?<br />
Piuttosto - questo si - è proprio nella fase dell’agonia che non si riesce più a <strong>di</strong>stinguere bene i ruoli<br />
e le funzioni in questo scheletro piangente <strong>di</strong> ex partito pigliatutto: fra il suo segretario Mino<br />
Martinazzoli, per esempio, ed il presidente Rosa Russo Jervolino, chi è che fa la parte<br />
dell’addolorata?