L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi
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Clima infame dove un citta<strong>di</strong>no su tre sceglie la Lega dell’uomo qualunque o la rinuncia al voto per<br />
<strong>di</strong>ssociarsi da quell’idea <strong>di</strong> politica in cui i figli dei gerarchi, pur non essendo quasi mai delle cime,<br />
te li trovi sempre sulla scena come prim’attori, e un altro citta<strong>di</strong>no su tre, invece, che accetta <strong>di</strong><br />
tapparsi il naso (e le orecchie, in caso <strong>di</strong> emergenza) perché a conti fatti si tratta pur sempre <strong>di</strong> un<br />
buon affare.<br />
Clima infame dove per ogni raccomandato c’è sempre un suo simile con la... predestinazione del<br />
<strong>di</strong>soccupato.<br />
Clima infame in cui il suici<strong>di</strong>o, già estremo (e ignorato) rime<strong>di</strong>o dei <strong>di</strong>sperati, <strong>di</strong>viene l’espressione<br />
più alta e più drammatica della <strong>di</strong>gnità umana: suprema testimonianza <strong>di</strong> quanti non hanno il pelo<br />
per continuare a stare al gioco.<br />
la stessa medaglia <strong>di</strong>... pastafrolla<br />
29 settembre 1992<br />
Se ci fosse lecito ricorrere ad un paradosso per poter fare il confronto fra un movimento politico<br />
dalle gran<strong>di</strong> ambizioni come la Lega Nord e una piccola impresa <strong>di</strong> subappaltatori come la Scoge<br />
Sud («... attività e<strong>di</strong>lizia in genere, da chiunque commissionata; acquisto <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficatorie e <strong>di</strong><br />
immobili <strong>di</strong> qualunque natura e specie e <strong>di</strong> fabbricati <strong>di</strong> qualunque natura e tipo; compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
mobili e immobili in genere; perforazioni e sbancamenti da mine; progettazione e consulenza in<br />
genere; compraven<strong>di</strong>ta nuovo ed usato <strong>di</strong> autocarri, autovetture, operatrici per movimento terra;<br />
trasporti eccezionali e speciali <strong>di</strong> ogni genere, proprio e <strong>di</strong> terzi; officina meccanica per<br />
riparazione e trasformazione <strong>di</strong> autocarri in genere e <strong>di</strong> ogni tipo», come recita l’esuberante<br />
curriculum tratto da una coraggiosa inchiesta <strong>di</strong> Gabriella Fortuna sul “Giornale” del 20 settembre<br />
u.s.), riusciremmo tranquillamente a <strong>di</strong>mostrare che, in fondo, non si tratta nemmeno <strong>di</strong> un<br />
paradosso ma, piuttosto, <strong>di</strong> due espressioni perfettamente complementari..<br />
Da una parte l’appello a non pagare le tasse, dall’altra la pratica del non pagare il bollo <strong>di</strong><br />
circolazione (ve<strong>di</strong> sempre il “Giornale”); da una parte l’evocazione dei Kalashnikov per <strong>di</strong>fendere<br />
uno status piccolo borghese fondato sulla spocchia e sul lavoro nero, dall’altra le rivoltelle ascellari<br />
sul cruscotto delle auto <strong>di</strong> grossa cilindrata per proteggere dai curiosi i camionisti non assicurati; da<br />
una parte il sospetto che ci sia <strong>di</strong> mezzo denaro sporco da riciclare, dall’altra la certezza <strong>di</strong> un<br />
privilegio racchiuso oltre i cancelli elettronici delle villette costruite con il mutuo per lo sviluppo<br />
dell’artigianato.<br />
Due realtà locali, dunque, con aspirazioni egemoni su tutto il territorio nazionale: tant’è che, mentre<br />
la Lega Nord sta occupando il municipio <strong>di</strong> Mantova, la Scoge Sud ha già occupato i cantieri della<br />
Calabria, del Cadore e della Valcamonica, tanto per cominciare).<br />
Due facce della stessa medaglia, quin<strong>di</strong>, con semplici sfumature <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne... etnico: da una parte<br />
l’arroganza nor<strong>di</strong>sta, dall’altra la <strong>di</strong>sperazione su<strong>di</strong>sta. E nel mezzo uno Stato <strong>di</strong> pastafrolla.<br />
il mio regno per un... somaro<br />
2 ottobre 1992<br />
Sua esuberanza Bokassa (all’anagrafe Benedetto Craxi) ammette finalmente senza reticenze che il<br />
rinnovamento «non può essere fatto da esageratori o da persone vecchie, stravecchie o invecchiate<br />
male”. E poi, come liberato dal peccato originale, invoca per sé “almeno un posto dove poter <strong>di</strong>re<br />
la mia».<br />
E così, grazie ad uno <strong>di</strong> quei provvidenziali lapsus <strong>di</strong> cui è con<strong>di</strong>ta a volte la politica, ci viene<br />
esternato senza veli il pensiero <strong>di</strong> questo grande (extralarge) statista a proposito <strong>di</strong> democrazia, <strong>di</strong><br />
libertà, <strong>di</strong> partecipazione e <strong>di</strong> quant’altro avrebbe dovuto significare l’essenza più alta della<br />
cosiddetta sovranità popolare: vale a <strong>di</strong>re che se non go<strong>di</strong> <strong>di</strong> una comoda poltrona collocata nel