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L'uovo di Colombo - Tullio e Vladimir Clementi

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i buchi neri della storia<br />

25 marzo 1992<br />

Cominciarono così:<br />

cominciarono dalle Camere del lavoro,<br />

cominciarono saccheggiando la memoria del movimento operaio,<br />

e cominciarono bruciando i libri nelle piazze.<br />

Poi continuarono:<br />

continuarono manganellando i <strong>di</strong>rigenti sindacali,<br />

continuarono pestando a sangue gli intellettuali,<br />

e continuarono seminando ovunque la paura.<br />

Poi imposero il silenzio ai <strong>di</strong>ssidenti:<br />

imposero il silenzio al cattolico Minzoni,<br />

imposero il silenzio al socialista Matteotti.<br />

e imposero il silenzio ai liberali Amendola e Gobetti.<br />

E censurarono infine, con lucida ferocia, i Rosselli, Gramsci e Federico Garcia Lorca, per insegnare<br />

al resto del mondo come poterci stare senza democrazia, senza cultura e senza poeti.<br />

Per questo, per non trovarci ancora a piangere nelle fogne della storia, siamo qui: perché non<br />

occorre affatto amare Samarcanda o Il Sabato per insorgere contro un regime forcaiolo, ne per<br />

rabbrivi<strong>di</strong>re quando Sbardella <strong>di</strong>venta signore e padrone <strong>di</strong> Comunione e liberazione.<br />

socialismo reale<br />

3 aprile 1992<br />

Passi per il Forlani, che ci allieta l’intera famiglia con una graziosa letterina (“tutto procede per il<br />

meglio”) personale, fatta recapitare all’Urbi et Orbi tramite l’abbonamento postale (poche decine <strong>di</strong><br />

lire a lettera) <strong>di</strong> cui gode il quoti<strong>di</strong>ano del partito: tutto sommato è pur sempre meglio doverci<br />

leggere i pensieri e le massime del biancofior Arnaldo piuttosto che l’intero “Popolo” (magari con<br />

un fondo <strong>di</strong> Sandro Fontana).<br />

Poi arriva il ministro Formica, con un breve comunicato ministerial-elettorale a tutti i contribuenti<br />

(con gli altri il patto è già implicito, ovviamente) in cui ci si informa, bontà sua, sul colore e altre...<br />

sfumature dei prossimi modelli fiscali.<br />

E, infine, il cavalier Verga ci manda a <strong>di</strong>re, su bella carta personalizzata con tanto <strong>di</strong> stemma<br />

dell’Amministrazione provinciale che, non essendo egli can<strong>di</strong>dato a nulla (per una volta tanto)<br />

sarebbe bene, per il socialismo, naturalmente, <strong>di</strong>ce, che si votassero alcuni suoi carissimi amici, e ci<br />

allega i relativi santini (quelli, almeno, non li ha stampati la Provincia)...<br />

Signori, se questo non è Socialismo reale, cos’è? Com’è che si può chiamare un sistema a circuito<br />

interno in cui lo Stato, le Istituzioni, i loro servizi pubblici (quel poco che ne è rimasto) e il loro<br />

denaro (idem) vengono spudoratamente usati per gestire la campagna elettorale dei partiti unici <strong>di</strong><br />

regime?<br />

a ciascuno il suo<br />

3 maggio 1992<br />

Egregio dottor Zaleski, neo cavaliere <strong>di</strong> sant’Obizio, noi non abbiamo la ventura <strong>di</strong> conoscerla (se<br />

non per aver letto <strong>di</strong> Lei cose alquanto lusinghiere), ragion per cui non abbiamo nemmeno<br />

occasione alcuna per dubitare delle sue qualità <strong>di</strong> camuno onorario e meritevole.

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