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La giocoleria nell’era moderna
Nonostante lo scetticismo di molti, al giorno d’oggi la giocoleria rimane dunque una pratica
estremamente diffusa alla quale si accostano persone di ogni età ed estrazione sociale, con le
motivazioni e gli obiettivi più diversi. Per alcuni è associata allo yoga e assimilata ad una tipologia
di meditazione, per altri è uno sport, una professione o un passatempo. Altri vi si avvicinano
abbracciando il movimento hippie che ha riportato in auge quest’attività negli anni ’70, altri ancora
la praticano come forma terapeutica per il recupero psico-motorio, cure anti-depressive o se affette
da ansia, sordità, dislessia o handicap motori.
Ogni anno in tutto il mondo, spesso durante la stagione estiva, si tengono convention nazionali e
internazionali, ovvero meeting in cui gli appassionati hanno la possibilità di scambiarsi e
confrontarsi circa idee e gesti artistici o tecnici. La giocoleria è una vera forma d’arte che in quanto
tale sviluppa estro, fantasia e creatività. Ogni giocoliere elabora quindi uno stile proprio: nessuno
giocola allo stesso modo di un altro e per tale ragione esiste un elevatissimo numero di esercizi che
difficilmente si trovano descritti su libri o manuali: ecco perché è importante partecipare alle
convention e osservare sempre attentamente le abilità altrui. Fra l’altro spesso i giocolieri, oltre ad
essere dotati di ottime capacità di concentrazione e coordinazione, amano lo studio di nuovi trick
almeno quanto il loro insegnamento.
Il clown
Benché apparentemente il clown sembri non avere nulla a che fare con la figura del giocoliere,
descritta nei termini utilizzati finora, in realtà anche questo personaggio vuole la sua parte.
Frequentemente, infatti, il clown sfrutta spunti di giocoleria per inscenare sketch molto divertenti.
Ma soprattutto poiché anche questa figura verrà presa in considerazione nel corso della trattazione.
Solo ultimamente si è creata una netta distinzione fra quest’attività e l’esercizio della giocoleria e
quindi fra le figure di chi le pratica; in passato quello del giocoliere e quello del clown erano due
aspetti della medesima persona: il saltimbanco. Per tale ragione scrittori e pittori nel corso del
tempo hanno fatto indistintamente ricorso ad entrambi i personaggi pur volendo trasmettere
messaggi analoghi.
La moderna tendenza alla specializzazione dei ruoli ha poi portato alla distinzione dei due soggetti,
anche se storicamente parlare di clown e di saltimbanchi significa parlare del medesimo
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