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Generalmente il primo lancio, eseguito con la mano dominante, viene svolto correttamente. Il secondo invece è sostituito da un passaggio dalla mano sinistra alla mano destra. Se chiedessimo di cominciare con la mano sinistra, questa lancerebbe la pallina verso la mano destra, la quale compirebbe il medesimo gesto verso la sinistra, esattamente come richiesto dall’esercizio. Ad un livello più avanzato alcuni esercizi necessitano di giocolare con due palline in colonna con una mano e di eseguire movimenti totalmente differenti con l’altra. Ebbene, tutti coloro che utilizzano la destra come mano dominante compiono correttamente i movimenti della terza pallina con la sinistra mentre invertendo i ruoli delle mani non riescono nemmeno ad abbozzarli. Esiste comunque un fenomeno che può venire in aiuto ai giocolieri per l’apprendimento dei movimenti: si tratta del transfert bilaterale. Il transfert consta nell’impiego di un’abilità in applicazioni differenti da quelle per cui essa era stata appresa. Si parla di transfert bilaterale quando un’attività imparata utilizzando una parte del cervello viene impiegata per la parte del corpo cui fa riferimento l’emisfero non coinvolto. Per fare in modo che ciò avvenga è necessario immagazzinare il maggior numero di informazioni sensoriali possibili sul lato forte del cervello prima che sia in grado di trasferire l’abilità sul lato debole. Si spiega perché, qualsiasi approccio si intraprenda, l’apprendimento della giocoleria segua sempre la medesima regola: provare e riprovare indefinite volte lo stesso esercizio, fino a quando ogni movimento non diventi naturale ed automatico. La parola d’ordine è e rimane ancora: allenamento. 34
Di seguito sono riportate informazioni e curiosità legate al mondo della giocoleria, relative agli attrezzi più comuni e ad alcuni record. Attrezzi La giocoleria è strettamente collegata all’utilizzo di particolari attrezzi che con tecniche differenti vengono mantenuti in volo attraverso lanci e prese. Qui di seguito prendiamo in esame i più famosi. Kevlar: tessuto speciale ottenuto da un particolare tipo di lavorazione del carbonio. Se imbevuto di liquido infiammabile (Paraffina, petrolio lampante o cera liquida sono comunemente utilizzati dai giocolieri) brucia a lungo senza consumarsi. Palle o beanbegs: si tratta di palline di circa due centimetri di raggio e del peso medio di 125 grammi. Sono realizzate in stoffe dai colori sgargianti, in pelle o materiale fosforescente. Il numero minimo di utilizzo è tre e vengono mantenute in aria con lanci dalle traiettorie verticali o paraboliche. Gli esercizi più comuni sono: la cascata, la doccia, la zampata, le colonne e i passaggi intorno al corpo. Esistono anche palle infuocate da utilizzarsi con guanti ignifughi, costituite da un’anima di metallo avvolta in una tela di kevlar. I materiali moderni hanno anche consentito la realizzazione di palle in silicone da utilizzare facendole rimbalzare a terra, caratterizzate da una perdita di energia elastica ormai inferiore al 5%. Tale disciplina prende il nome di bouncing. Clave: si sono evolute da un simile attrezzo indiano, realizzato in legno, quindi più pesante, che veniva fatto dondolare tenendolo per il pomello. Ora sono costruite in plastica, hanno forma simile a birilli, con un manico ristretto che termina con un pomello da una parte e si allarga in un bulbo (o stomaco) dall’altra, il quale si restringe infine verso il fondo. Il numero minimo di utilizzo è tre e vengono mantenute in aria scambiandole da una mano all’altra in modo che compiano rotazioni di 180°. E’ possibile eseguire la cascata, la doccia, la zampata, le colonne, giri rovesci ma anche passaggi tra le gambe e dietro la schiena o mantenerle in equilibrio sulla testa. Molto spettacolari risultano gli esercizi in coppia o a tre, con l’utilizzo di sei o più clave contemporaneamente (esercizi di passing). Le clave infuocate sono dette torce e la parte opposta al pomello termina con un avvolgimento in kevlar. 35
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