Sacrifici ok, con vera spending review - Unione Commercianti di ...
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sariamente in<strong>di</strong>care l’attività prestata dal<br />
collaboratore in relazione alla quale si<br />
attende il raggiungimento <strong>di</strong> un determinato<br />
risultato obiettivamente verifi cabile.<br />
Il Ministero inoltre aggiunge che adesso,<br />
rispetto al passato, risulta imprescin<strong>di</strong>bile<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un risultato fi -<br />
nale idoneo a realizzare uno specifi co e<br />
circoscritto interesse del committente.<br />
Pertanto rientra ad esempio nel <strong>con</strong>cetto<br />
<strong>di</strong> progetto lo sviluppo <strong>di</strong> un software<br />
specifi co e non la mera attività or<strong>di</strong>nariamente<br />
necessaria ai fi ni della sua gestione.<br />
In merito al fatto che il progetto non<br />
può <strong>con</strong>sistere in una mera riproposizione<br />
dell’oggetto sociale del committente,<br />
la circolare 29/2012, sposando l’orientamento<br />
giurisprudenziale prevalente,<br />
precisa che il progetto deve quin<strong>di</strong> essere<br />
caratterizzato dalla specifi cità.<br />
Quin<strong>di</strong> il progetto, pur potendo rientrare<br />
nel ciclo produttivo dell’impresa e<br />
insistere in attività che rappresentano il<br />
c.d. core business aziendale, deve essere<br />
caratterizzato da un’autonomia <strong>di</strong> <strong>con</strong>tenuti<br />
e obiettivi.<br />
Si potrà pertanto avere una CoCoPro genuina<br />
quando in un’azienda <strong>di</strong> software<br />
la collaborazione viene attivata per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un programma informatico<br />
avente particolari caratteristiche.<br />
O ancora in uno stu<strong>di</strong>o che esegue attività<br />
statistiche, svolgere tale lavoro per realizzare<br />
uno specifi co obiettivo <strong>di</strong> ricerca.<br />
Ne <strong>con</strong>segue che se il progetto <strong>con</strong>siste<br />
nella mera riproposizione dell’oggetto<br />
sociale del committente (come ad esempio<br />
in una società <strong>di</strong> software la creazione<br />
<strong>di</strong> programmi informatici per la clientela)<br />
il <strong>con</strong>tratto non è genuino.<br />
Altra caratteristica che deve avere la Co-<br />
CoPro è che il progetto non può comportare<br />
lo svolgimento <strong>di</strong> compiti meramente<br />
esecutivi. In sostanza è necessario che<br />
la prestazione non rientri nella semplice<br />
routin e non sia elementare.<br />
Per compiti meramente esecutivi si devono<br />
intendere quelli caratterizzati dalla<br />
mera attuazione <strong>di</strong> quanto impartito,<br />
anche <strong>di</strong> volta in volta, dal committente,<br />
senza alcun margine <strong>di</strong> autonomia anche<br />
operativa da parte del collaboratore.<br />
Invece per compiti meramente ripetitivi<br />
si intendono quelle attività rispetto alle<br />
quali non è necessaria alcuna in<strong>di</strong>cazione<br />
da parte del committente.<br />
Quin<strong>di</strong> si ha una collaborazione a progetto<br />
genuina solo quando al collabora-<br />
12 febbraio 2013<br />
CAF IMPRESE UNCOM<br />
tore sono lasciati margini <strong>di</strong> autonomia<br />
anche operativa nello svolgimento dei<br />
compiti a lui assegnati.<br />
A titolo esemplifi cativo e non esaustivo<br />
se<strong>con</strong>do il Ministero del lavoro non<br />
possono essere occupati <strong>con</strong> <strong>con</strong>tratto a<br />
progetto i seguenti lavoratori: addetti alla<br />
<strong>di</strong>stribuzione delle bollette, addetti alle<br />
pulizie, custo<strong>di</strong> e portieri, facchini, magazzinieri,<br />
muratori, prestatori <strong>di</strong> lavoro<br />
agricolo, ecc.<br />
La circolare si sofferma anche sul compenso<br />
del collaboratore a progetto, precisando<br />
che lo stesso va in<strong>di</strong>viduato, dalla<br />
<strong>con</strong>trattazione collettiva, sulla falsariga<br />
<strong>di</strong> quanto avviene per i rapporti <strong>di</strong> lavoro<br />
subor<strong>di</strong>nato, in applicazione dei principi<br />
sanciti dall’art. 36 Cost.<br />
Più precisamente il riferimento è alle<br />
retribuzioni minime, ossia ai minimi<br />
tabellari determinati dai <strong>con</strong>tratti collettivi<br />
<strong>di</strong> categoria e non a tutto il complesso<br />
delle voci retributive previsti dalla<br />
<strong>con</strong>trattazione.<br />
In attesa che i vari CCNL recepiscano<br />
la novella introdotta dalla L. 92/2012, il<br />
personale ispettivo non potrà adottare<br />
provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffida accertativa nel<br />
caso in cui verifichi che il compenso<br />
erogato al collaboratore risulti sproporzionato<br />
rispetto alla quantità e qualità<br />
dell’attività svolta.<br />
Infi ne per quanto attiene al regime sanzionatori<br />
o, il Ministero del lavoro evidenzia<br />
che l’assenza del progetto che<br />
determina la costituzione <strong>di</strong> un rapporto<br />
<strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>nato a tempo indeterminato,<br />
sussiste tutte le volte che mancano<br />
i seguenti requisiti: collegamento ad un<br />
determinato risultato fi nale, autonoma<br />
identifi cabilità nell’ambito dell’oggetto<br />
sociale del committente, non coincidenza<br />
<strong>con</strong> l’oggetto sociale del committente e<br />
svolgimento <strong>di</strong> compiti meramente esecutivi<br />
o ripetitivi.<br />
La presunzione relativa alla subor<strong>di</strong>nazione<br />
invece ha luogo quando, ferma restando<br />
l’assenza del progetto, il collaboratore<br />
esegue la prestazione <strong>con</strong> modalità analoghe<br />
a quelle dei lavoratori subor<strong>di</strong>nati.<br />
Però, spiega la circolare ministeriale, questa<br />
presunzione non sussiste se il collaboratore<br />
pur prestando le medesime attività<br />
degli altri lavoratori <strong>di</strong>pendenti dell’impresa<br />
committente, le svolge <strong>con</strong> modalità<br />
organizzative ra<strong>di</strong>calmente <strong>di</strong>verse.<br />
Al <strong>con</strong>trario, si ha comunque presunzione,<br />
quando il collaboratore pur svolgendo<br />
attività <strong>di</strong>verse le effettua <strong>con</strong> le medesime<br />
modalità caratterizzanti la prestazione<br />
resa dai lavoratori <strong>di</strong>pendenti della stessa<br />
impresa. Restano in ogni caso escluse le<br />
prestazioni <strong>di</strong> elevata professionalità in<strong>di</strong>viduate<br />
dalla <strong>con</strong>trattazione collettiva,<br />
anche se l’intervento delle parti sociali<br />
non può <strong>con</strong><strong>di</strong>zionare l’applicabilità della<br />
presunzione dato che per volere legislativo<br />
è meramente facoltativo.<br />
SICUREZZA: DISPONIBILE LA PROCEDURA<br />
STANDARD DI VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />
Ministero Lavoro - Decreto Interministeriale<br />
30/11/2012<br />
Gazzetta uffi ciale n.285 del 06/12/2012<br />
Con Decreto Interministeriale deI 30 novembre<br />
2012, sono state recepite le procedure<br />
standar<strong>di</strong>zzate per effettuare la valutazione<br />
dei rischi <strong>di</strong> cui al D.Lgs. 81/2008,<br />
che possono essere utilizzate dalle aziende<br />
che occupano fi no a 10 lavoratori.<br />
Le procedure fornis<strong>con</strong>o un modello <strong>di</strong><br />
riferimento sulla base del quale effettuare<br />
la valutazione dei rischi e il suo<br />
aggiornamento, al fi ne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le<br />
adeguate misure <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> protezione<br />
ed elaborare il programma delle<br />
misure atte a garantire il miglioramento<br />
nel tempo dei livelli <strong>di</strong> salute e sicurezza<br />
nei luoghi <strong>di</strong> lavoro.<br />
Il modello può essere utilizzato anche<br />
dalle imprese fi no a 50 lavoratori, fatta<br />
eccezione per: aziende a rischio incidente<br />
rilevante; centrali termoelettriche; impianti<br />
nucleari; aziende e deposito polveri,<br />
esplosivi e munizioni; aziende <strong>con</strong><br />
rischi, biologici, atmosfere esplosive, cancerogeni,<br />
mutageni, <strong>con</strong>nessi all’esposizione<br />
dell’amianto.<br />
Il modello è composto dei seguenti quattro<br />
“passi” che devono essere seguiti dai<br />
datori interessati ad adottare la procedura<br />
standard per la valutazione dei rischi:<br />
1. descrizione dell’azienda, del ciclo lavorativo/attività<br />
e delle mansioni;<br />
2. in<strong>di</strong>viduazione dei pericoli presenti in<br />
azienda;<br />
3. valutazione dei rischi associati ai pericoli<br />
in<strong>di</strong>viduati e identifi cazione delle misure<br />
<strong>di</strong> prevenzione e protezione attuate;<br />
4. defi nizione del programma <strong>di</strong> miglioramento.