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Sacrifici ok, con vera spending review - Unione Commercianti di ...

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tivo, per il periodo <strong>di</strong> attività, il lavoratore<br />

intermittente ha <strong>di</strong>ritto al normale trattamento<br />

e<strong>con</strong>omico e normativo previsto<br />

dai <strong>con</strong>tratti collettivi <strong>di</strong> settore per il lavoratore<br />

comparabile, riproporzionato in<br />

ragione della prestazione lavorativa effettivamente<br />

<strong>con</strong>seguita.<br />

Peraltro, tenuto <strong>con</strong>to dell’obbligo del datore<br />

<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> corrispondere comunque<br />

l’indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità, ove prevista<br />

nel <strong>con</strong>tratto, si precisa che, in costanza<br />

<strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro intermittente, sussistendo<br />

l’obbligo assicurativo, il premio<br />

andrà calcolato, a decorrere dal 18 luglio<br />

2012 (data <strong>di</strong> entrata il vigore della<br />

L. 92/2012), sia in base alla retribuzione<br />

erogata per le ore <strong>di</strong> lavoro prestate, sia<br />

in base a quanto corrisposto a titolo <strong>di</strong> indennità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità.<br />

INDENNITÀ DI MANCATO PREAVVISO: QUANDO<br />

DECORRONO DISOCCUPAZIONE E MOBILITÀ<br />

INPS - Messaggio 23/11/2012 - n. 19273<br />

L’Inps, <strong>con</strong> il messaggio n. 19273 del 23<br />

novembre 2012, ha fornito in<strong>di</strong>cazioni in<br />

merito alla decorrenza delle indennità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>soccupazione e <strong>di</strong> mobilità nell’ipotesi<br />

in cui all’assicurato sia pagata un’indennità<br />

per mancato preavviso. In particolare,<br />

alla luce <strong>di</strong> due recenti sentenze della<br />

Corte <strong>di</strong> Cassazione (Cass. n. 29237/2011<br />

e Cass. n. 3836/2012), l’Istituto ha chiarito<br />

che la decorrenza, tanto dell’indennità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione che dell’indennità <strong>di</strong><br />

mobilità, subisce il <strong>di</strong>fferimento, ex art.<br />

73, RDL 4 ottobre 1935, n. 1827, all’ottavo<br />

giorno successivo alla data fi nale del<br />

periodo corrispondente all’indennità <strong>di</strong><br />

mancato preavviso, ragguagliata a giornate,<br />

solo nei casi in cui detta indennità sia<br />

stata effettivamente corrisposta dal datore<br />

<strong>di</strong> lavoro.<br />

Nei casi, invece, in cui essa non sia stata<br />

corrisposta anche a seguito <strong>di</strong> rinunci a, la<br />

decorrenza delle predette indennità farà<br />

riferimento ai normali meccanismi legati<br />

alla data <strong>di</strong> cessazione del rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />

e <strong>di</strong> presentazione della domanda <strong>di</strong><br />

prestazione.<br />

TURISMO, DISCIPLINATA LA SUCCESSIONE<br />

DEI CONTRATTI A TERMINE<br />

Accordo 21/11/2012<br />

Con Accordo del 21 novembre 2012 le Parti<br />

stipulanti (Federalberghi, Fipe, Fiavet,<br />

Faita, Confcommercio Imprese per L’Italia,<br />

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs<br />

Uil) defi nis<strong>con</strong>o la <strong>di</strong>sciplina sulla successione<br />

dei <strong>con</strong>tratti a tempo determinato<br />

nel settore turismo. La Legge del 7 agosto<br />

CAF IMPRESE UNCOM<br />

2012 n. 134, <strong>di</strong> <strong>con</strong>versione del D.L. 22<br />

giugno 2012, n. 83, ha apportato alcune<br />

signifi cative mo<strong>di</strong>fi che alla Legge 92/2012<br />

<strong>di</strong> Riforma del Mercato del Lavoro. Tali<br />

mo<strong>di</strong>fi che riguardano, in particolare, il<br />

cosidetto periodo <strong>di</strong> latenza tra un <strong>con</strong>tratto<br />

a termine e l’altro.<br />

La nuova normativa <strong>con</strong>sente, infatti, per<br />

i <strong>con</strong>tratti stagionali ed in tutti i casi previsti<br />

dalla <strong>con</strong>trattazione collettiva, <strong>di</strong> ridurre<br />

l’intervallo <strong>di</strong> tempo tra un <strong>con</strong>tratto a<br />

termine e l’altro.<br />

In allegato, una tabella riassuntiva dei<br />

CCNL che hanno regolamentato la propria<br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>con</strong>trattuale in <strong>con</strong>seguenza<br />

alla nuova normativa.<br />

PORTIERI NOTTURNI, “SUPER LAVORO”<br />

E RISARCIMENTO DANNI<br />

Cassazione - Sentenza 24/10/2012 - n.<br />

18211.<br />

La Corte <strong>di</strong> Cassazione, <strong>con</strong> la sentenza n.<br />

18211 del 24 ottobre 2012, ha affermato<br />

che deve essere <strong>con</strong>siderato orario effettivo<br />

<strong>di</strong> lavoro, anche se ci sono pause <strong>di</strong><br />

inattività, quello svolto dal portiere notturno<br />

che sia addetto alla ricezione ed<br />

all’accoglienza dei clienti, nonché alla custo<strong>di</strong>a<br />

dei valori in cassaforte. Non importa,<br />

se<strong>con</strong>do la Suprema Corte, che vi siano<br />

eventuali pause <strong>di</strong> inattività.<br />

Qualora poi, si superi il principio <strong>di</strong> ragionevolezza,<br />

al lavoratore spetta anche il<br />

risarcimento del danno per troppo lavoro.<br />

Nel caso in esame, la società datrice aveva<br />

imposto al lavoratore ritmi gravosi (12<br />

ore per notte) e, in quanto tali, incidenti<br />

sull’equilibrio psico-fi sico del medesimo.<br />

Tale <strong>con</strong>dotta aveva leso il “principio <strong>di</strong><br />

ragionevolezza”, che si applica anche alle<br />

mansioni <strong>di</strong>s<strong>con</strong>tinue o <strong>di</strong> semplice attesa,<br />

in base al quale l’orario <strong>di</strong> lavoro deve<br />

rispettare i limiti della tutela del <strong>di</strong>ritto<br />

alla salute. La Corte <strong>con</strong>ferma che lo stress<br />

da super lavoro deve essere risarcito e il<br />

danno va ri<strong>con</strong>osciuto al lavoratore anche<br />

se non lo ha mai riven<strong>di</strong>cato nel corso del<br />

rapporto <strong>di</strong> lavoro e anche se, successivamente,<br />

viene espulso.<br />

ADOZIONE: AMPLIATO IL TRATTAMENTO DI<br />

MATERNITÀ PER LE LAVORATRICI ISCRITTE<br />

ALLA GESTIONE SEPARATA<br />

Corte Costituzionale - Sentenza<br />

22/11/2012 - n. 257<br />

La Corte Costituzionale, <strong>con</strong> la sentenza<br />

n. 257 del 22 novembre 2012, ha <strong>di</strong>chiarato<br />

costituzionalmente illegittima la <strong>di</strong>sposizione<br />

che prevede, per le lavoratrici<br />

iscritte alla gestione separata che abbiano<br />

adottato o avuto in affi damento preadottivo<br />

un minore, l’indennità <strong>di</strong> maternità per<br />

un periodo <strong>di</strong> tre mesi anziché <strong>di</strong> cinque<br />

mesi (art. 64, co. 2. D.Lgs. n. 151/2001).<br />

Il giu<strong>di</strong>zio, per la cui decisione è sorta la<br />

questione <strong>di</strong> legittimità, riguardava una<br />

lavoratrice autonoma iscritta alla gestione<br />

separata che, avendo avuto l’affi damento<br />

preadottivo internazionale <strong>di</strong> un minore<br />

e avendo ottenuto dall’INPS l’indennità<br />

<strong>di</strong> maternità pari a tre mensilità, aveva<br />

chiesto l’accertamento del proprio <strong>di</strong>ritto<br />

a riscuotere l’indennità <strong>di</strong> maternità per<br />

cinque mensilità e la <strong>con</strong>danna dell’INPS<br />

al pagamento delle residue due mensilità,<br />

oltre interessi legali.<br />

Per le lavoratrici <strong>di</strong>pendenti, tale piena<br />

equiparazione tra madri biologiche ed<br />

adottive è già stata attuata prevedendo, in<br />

entrambe i casi, il go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un trattamento<br />

e<strong>con</strong>omico <strong>di</strong> cinque mensilità.<br />

Ne <strong>con</strong>segue, pertanto, un’ingiusta <strong>di</strong>scriminazione<br />

delle lavoratrici iscritte alla gestione<br />

separata.<br />

La Corte, accogliendo il ricorso, ha altresì<br />

sottolineato che gli istituti nati a salvaguar<strong>di</strong>a<br />

della maternità non hanno più il<br />

solo fi ne <strong>di</strong> protezione della donna, ma<br />

sono destinati anche a tutelare gli interessi<br />

del minore, sia per quanto attiene ai<br />

bisogni più propriamente fi siologici, sia<br />

in riferimento alle esigenze <strong>di</strong> carattere<br />

relazionale ed affettivo, collegate allo sviluppo<br />

della sua personalità.<br />

LAVORO A PROGETTO: LE ISTRUZIONI<br />

OPERATIVE PER IL PERSONALE ISPETTIVO<br />

Il Ministero del lavoro, <strong>con</strong> la circolare<br />

11/12/2012 n.29, evidenzia alcuni aspetti<br />

delle collaborazioni coor<strong>di</strong>nate e <strong>con</strong>tinuative<br />

a progetto dopo le mo<strong>di</strong>fi che<br />

apportate dalla L. 92/2012 all’art. 61 e<br />

ss. del DLgs 276/2003 soffermandosi in<br />

particolare sul requisito del progetto,<br />

sul corrispettivo dovuto al collaboratore<br />

e sui profi li <strong>di</strong> carattere sanzionatorio.<br />

Viene prima <strong>di</strong> tutto riba<strong>di</strong>to che per i<br />

rapporti <strong>di</strong> CoCoPro sottoscritti dopo il<br />

18/07/2012 il progetto rimane l’unico ed<br />

in<strong>di</strong>spensabile requisito dato che non è<br />

più possibile far riferimento a programmi<br />

o fasi progettuali.<br />

Il progetto deve essere funzionalmente<br />

collegato ad un determinato risultato fi -<br />

nale tant’è che adesso il legislatore esplicitamente<br />

richiede la descrizione del<br />

progetto, mentre in passato si poteva far<br />

riferimento alla mera in<strong>di</strong>cazione dello<br />

stesso.<br />

Ne <strong>con</strong>segue che il progetto deve neces-<br />

febbraio 2013 11

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