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LA REGIONE LOMBARDIA PROMUOVE L’APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE La Regione Lombardia ha pubblicato, sul Bollettino Uffi ciale del 23 novembre 2012, un avviso per la realizzazione di servizi volti a sostenere i giovani e le aziende nell’attivazione del contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 4 D.Lgs. 167/2011, tramite il sistema Dote. La richiesta di dote, per conto dei destinatari, può essere presentata da uno dei seguenti soggetti: - soggetti accreditati alla sezione A o B dell’albo regionale; - soggetto accreditato ai servizi per il lavoro. Tali soggetti devono essere fornitori di servizi all’interno di un catalogo provinciale di offerta pubblica per apprendisti. Gli interventi previsti sono rivolti ai giovani residenti o domiciliati in Regione Lombardia e di età compresa tra i 18 e i 29 anni (o minorenni in possesso di qualifi ca o diploma) che vengono assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 4 D.Lgs. 167/2011 da aziende fi no a 250 dipendenti localizzate sul territorio regionale. Il supporto all’apprendista e all’azienda deve essere strutturato secondo i seguenti servizi: - affi ancamento per la gestione degli adempimenti amministrativi/contrattuali connessi all’attivazione del contratto di apprendistato; - bilancio delle competenze; - progettazione e stesura del Piano Formativo Individuale (PFI generale); - supporto alla pianifi cazione degli obiettivi di sviluppo professionale, in termini di competenze dell’apprendista in riferimento alla qualifi ca da conseguire ai fi ni contrattuali e alle competenze riferite al Quadro Regionale degli Standard Professionali (QRSP); - supporto alla pianifi cazione del percorso formativo per il raggiungimento degli obiettivi formativi; - supporto nelle modalità di erogazio- 10 febbraio 2013 CAF IMPRESE UNCOM ne dell’attività formativa interna in affi ancamento al tutor aziendale, con particolare riferimento alle competenze tecnico-professionali, al fi ne anche di favorire la tracciabilità della stessa e l’eventuale validazione degli apprendimenti. I servizi di cui sopra sono da intendersi obbligatori e sono fi nanziati secondo il sistema DOTE. Il valore della singola dote può variare in base alla modulazione dei singoli servizi erogati, nel rispetto degli standard defi niti nell’avviso e, comunque, per un importo non superiore a € 1.000 per apprendista. Le richieste di dote potranno essere inviate a decorrere dal 29.11.2012. INTERMITTENTI: COMUNICAZIONE PREVENTIVA ANCHE VIA WEB Ministero Lavoro - Nota prot. 26/11/2012 - n. 16639 Il Ministero del Lavoro, con nota prot. 16639 del 26 novembre 2012, ha reso disponibile il nuovo form on line che permette di effettuare le comunicazioni di chiamata, in caso di lavoro intermittente, anche tramite canale web. Le aziende interessate, anche tramite il proprio consulente del lavoro, potranno comunicare le chiamate del lavoro intermittente attraverso la compilazione del predetto form, accessibile dal portale Cliclavoro, nella propria area riservata. Tale canale consente la comunicazione per più lavoratori e periodi di prestazione, anche diversi, riferiti alla stessa azienda. Quando l’utente indica il codice fi scale del lavoratore interessato alla chiamata, il sistema propone, se presenti, l’elenco delle comunicazioni obbligatorie di tipo intermittente aperte e il datore di lavoro può semplicemente indicare il relativo codice di comunicazione. Quando il codice di comunicazione non è presente in archivio, la comunicazione può comunque essere inviata. Il modulo prevede anche l’invio dell’annullamento di singole chiamate comunicate precedentemente. Non solo, ma viene anche semplifi cata la modalità di trasmissione via sms al numero 3399942256: tale canale potrà essere utilizzato solo dalle aziende registrate al portale cliclavoro, avendo cura di indicare nel form di registrazione il numero di cellulare che sarà utilizzato per l’invio della comunicazione. L’sms dovrà contenere le seguenti informazioni: “Tipo di comunicazione” (I per l’invio della chiamata e A per l’annullamento di una chiamata precedentemente comunicata) e il C.F. del lavoratore che effettuerà la prestazione oggetto della chiamata. La lettera (I oppure A) e il C.F. dovranno essere separati da uno spazio. Questo canale dovrà essere utilizzato esclusivamente per la comunicazione della chiamata di un singolo giorno per un solo lavoratore. Pertanto, la data della chiamata coinciderà con la data di invio del messaggio e, conseguentemente, l’eventuale annullamento dovrà essere comunicato nel medesimo giorno in cui si effettua la comunicazione. Per quanto concerne la comunicazione via fax, il datore di lavoro dovrà scaricare il modello “UNI_Intermittente”, compilarlo e inviarlo al numero 848800131, conservando il modello e il rapporto di consegna. Anche per la mail all’indirizzo intermittenti@lavoro.gov.it dovrà essere utilizzato il predetto modello. Con lo stesso potranno essere comunicati al massimo 10 lavoratori coinvolti anche in periodi di chiamata di lavoro intermittente diversi. Tramite questo canale sarà possibile anche inviare una comunicazione di annullamento riferita a singole chiamate comunicate precedentemente. Non sono previste mail di conferma di ricezione e, ai fi ni di dimostrare l’esatto adempimento dell’obbligo, il datore di lavoro dovrà consegnare copia del modello compilato e allegato alla mail inviata. INTERMITTENTE, SULL’INDENNITÀ DI DISPONIBILITÀ VANNO VERSATI I PREMI INAIL INAIL - Circolare 27/11/2012 - n. 64 L’Inail, con la circolare n. 64 del 27 novembre 2012, ha fornito importanti chiarimenti in merito al rapporto di lavoro intermittente, alla luce delle novità introdotte dalla L. 92/2012. In particolare, l’Istituto precisa che, sull’indennità di disponibilità, i premi assicurativi devono essere versati per il loro effettivo ammontare, anche in deroga alla vigente normativa in materia di minimale contributivo. Inoltre, l’obbligo assicurativo del personale occupato con contratto di lavoro intermittente continuerà a essere assolto secondo le consuete forme previste dalle disposizioni vigenti, in presenza dei requisiti oggettivi e soggettivi per l’applicazione dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro (artt.1, 4 e 9 del DPR 1124/65). Sotto il profi lo retribu-
tivo, per il periodo di attività, il lavoratore intermittente ha diritto al normale trattamento economico e normativo previsto dai contratti collettivi di settore per il lavoratore comparabile, riproporzionato in ragione della prestazione lavorativa effettivamente conseguita. Peraltro, tenuto conto dell’obbligo del datore di lavoro di corrispondere comunque l’indennità di disponibilità, ove prevista nel contratto, si precisa che, in costanza di rapporto di lavoro intermittente, sussistendo l’obbligo assicurativo, il premio andrà calcolato, a decorrere dal 18 luglio 2012 (data di entrata il vigore della L. 92/2012), sia in base alla retribuzione erogata per le ore di lavoro prestate, sia in base a quanto corrisposto a titolo di indennità di disponibilità. INDENNITÀ DI MANCATO PREAVVISO: QUANDO DECORRONO DISOCCUPAZIONE E MOBILITÀ INPS - Messaggio 23/11/2012 - n. 19273 L’Inps, con il messaggio n. 19273 del 23 novembre 2012, ha fornito indicazioni in merito alla decorrenza delle indennità di disoccupazione e di mobilità nell’ipotesi in cui all’assicurato sia pagata un’indennità per mancato preavviso. In particolare, alla luce di due recenti sentenze della Corte di Cassazione (Cass. n. 29237/2011 e Cass. n. 3836/2012), l’Istituto ha chiarito che la decorrenza, tanto dell’indennità di disoccupazione che dell’indennità di mobilità, subisce il differimento, ex art. 73, RDL 4 ottobre 1935, n. 1827, all’ottavo giorno successivo alla data fi nale del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso, ragguagliata a giornate, solo nei casi in cui detta indennità sia stata effettivamente corrisposta dal datore di lavoro. Nei casi, invece, in cui essa non sia stata corrisposta anche a seguito di rinunci a, la decorrenza delle predette indennità farà riferimento ai normali meccanismi legati alla data di cessazione del rapporto di lavoro e di presentazione della domanda di prestazione. TURISMO, DISCIPLINATA LA SUCCESSIONE DEI CONTRATTI A TERMINE Accordo 21/11/2012 Con Accordo del 21 novembre 2012 le Parti stipulanti (Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Confcommercio Imprese per L’Italia, Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs Uil) defi niscono la disciplina sulla successione dei contratti a tempo determinato nel settore turismo. La Legge del 7 agosto CAF IMPRESE UNCOM 2012 n. 134, di conversione del D.L. 22 giugno 2012, n. 83, ha apportato alcune signifi cative modifi che alla Legge 92/2012 di Riforma del Mercato del Lavoro. Tali modifi che riguardano, in particolare, il cosidetto periodo di latenza tra un contratto a termine e l’altro. La nuova normativa consente, infatti, per i contratti stagionali ed in tutti i casi previsti dalla contrattazione collettiva, di ridurre l’intervallo di tempo tra un contratto a termine e l’altro. In allegato, una tabella riassuntiva dei CCNL che hanno regolamentato la propria disciplina contrattuale in conseguenza alla nuova normativa. PORTIERI NOTTURNI, “SUPER LAVORO” E RISARCIMENTO DANNI Cassazione - Sentenza 24/10/2012 - n. 18211. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18211 del 24 ottobre 2012, ha affermato che deve essere considerato orario effettivo di lavoro, anche se ci sono pause di inattività, quello svolto dal portiere notturno che sia addetto alla ricezione ed all’accoglienza dei clienti, nonché alla custodia dei valori in cassaforte. Non importa, secondo la Suprema Corte, che vi siano eventuali pause di inattività. Qualora poi, si superi il principio di ragionevolezza, al lavoratore spetta anche il risarcimento del danno per troppo lavoro. Nel caso in esame, la società datrice aveva imposto al lavoratore ritmi gravosi (12 ore per notte) e, in quanto tali, incidenti sull’equilibrio psico-fi sico del medesimo. Tale condotta aveva leso il “principio di ragionevolezza”, che si applica anche alle mansioni discontinue o di semplice attesa, in base al quale l’orario di lavoro deve rispettare i limiti della tutela del diritto alla salute. La Corte conferma che lo stress da super lavoro deve essere risarcito e il danno va riconosciuto al lavoratore anche se non lo ha mai rivendicato nel corso del rapporto di lavoro e anche se, successivamente, viene espulso. ADOZIONE: AMPLIATO IL TRATTAMENTO DI MATERNITÀ PER LE LAVORATRICI ISCRITTE ALLA GESTIONE SEPARATA Corte Costituzionale - Sentenza 22/11/2012 - n. 257 La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 257 del 22 novembre 2012, ha dichiarato costituzionalmente illegittima la disposizione che prevede, per le lavoratrici iscritte alla gestione separata che abbiano adottato o avuto in affi damento preadottivo un minore, l’indennità di maternità per un periodo di tre mesi anziché di cinque mesi (art. 64, co. 2. D.Lgs. n. 151/2001). Il giudizio, per la cui decisione è sorta la questione di legittimità, riguardava una lavoratrice autonoma iscritta alla gestione separata che, avendo avuto l’affi damento preadottivo internazionale di un minore e avendo ottenuto dall’INPS l’indennità di maternità pari a tre mensilità, aveva chiesto l’accertamento del proprio diritto a riscuotere l’indennità di maternità per cinque mensilità e la condanna dell’INPS al pagamento delle residue due mensilità, oltre interessi legali. Per le lavoratrici dipendenti, tale piena equiparazione tra madri biologiche ed adottive è già stata attuata prevedendo, in entrambe i casi, il godimento di un trattamento economico di cinque mensilità. Ne consegue, pertanto, un’ingiusta discriminazione delle lavoratrici iscritte alla gestione separata. La Corte, accogliendo il ricorso, ha altresì sottolineato che gli istituti nati a salvaguardia della maternità non hanno più il solo fi ne di protezione della donna, ma sono destinati anche a tutelare gli interessi del minore, sia per quanto attiene ai bisogni più propriamente fi siologici, sia in riferimento alle esigenze di carattere relazionale ed affettivo, collegate allo sviluppo della sua personalità. LAVORO A PROGETTO: LE ISTRUZIONI OPERATIVE PER IL PERSONALE ISPETTIVO Il Ministero del lavoro, con la circolare 11/12/2012 n.29, evidenzia alcuni aspetti delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto dopo le modifi che apportate dalla L. 92/2012 all’art. 61 e ss. del DLgs 276/2003 soffermandosi in particolare sul requisito del progetto, sul corrispettivo dovuto al collaboratore e sui profi li di carattere sanzionatorio. Viene prima di tutto ribadito che per i rapporti di CoCoPro sottoscritti dopo il 18/07/2012 il progetto rimane l’unico ed indispensabile requisito dato che non è più possibile far riferimento a programmi o fasi progettuali. Il progetto deve essere funzionalmente collegato ad un determinato risultato fi - nale tant’è che adesso il legislatore esplicitamente richiede la descrizione del progetto, mentre in passato si poteva far riferimento alla mera indicazione dello stesso. Ne consegue che il progetto deve neces- febbraio 2013 11
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