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Le due anime del cardinale Lercaro

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di classe » e « deforma o almeno sopisce la coscienza morale <strong>del</strong>le<br />

popolazioni ». Questo perché si basava su « posizioni di irreligiosità,<br />

di odio e di amoralismo » e perché traeva la propria ideologia dai<br />

« classici <strong>del</strong> Marxismo: Marx, Engels, <strong>Le</strong>nin e Stalin », la qual<br />

cosa « rende il comunismo ateo e materialista ancora più perverso,<br />

<strong>del</strong>eterio e pericoloso ». Non meno pericoloso era il laicismo che<br />

favoriva la « penetrazione comunista » 33 .<br />

Pochi mesi dopo, il 4 febbraio 1962, parlando alla commissione<br />

preparatoria <strong>del</strong> Concilio, Montini, vescovo di Milano, proporrà<br />

un mutamento profondo <strong>del</strong>la strategia verso il comunismo, dimostrando<br />

di marciare lungo la strada che avrebbe portato alla Pacem<br />

in terris. <strong>Le</strong>rcaro continuava a percorrere vecchi sentieri.<br />

Questo era l'uomo che l'11 ottobre 1962 entrò in Concilio. Era<br />

in parte diverso da quello che tutti conoscevano, anche se non si<br />

può certo dire che fosse <strong>del</strong> tutto rinnovato. Sicuramente era aperto<br />

al nuovo e pronto ad accogliere le idee che fossero risultate migliori<br />

di quelle che aveva. Il 29 agosto, alla vigilia <strong>del</strong>la partenza,<br />

indirizzò una lettera al clero per informarlo che si recava a Roma<br />

« per lo studio dei problemi <strong>del</strong>la vita religiosa in confronto agli<br />

errori e le necessità <strong>del</strong> tempo nostro » 34 . Era la sua dichiarazione<br />

di disponibilità davanti a tutte le problematiche <strong>del</strong> tempo.<br />

I riformatori scelgono <strong>Le</strong>rcaro<br />

Suscitò una notevole sorpresa l'elezione di <strong>Le</strong>rcaro nella commissione<br />

per la liturgia, cinque giorni dopo l'inizio <strong>del</strong> Concilio.<br />

Ma più sorprendente ancora fu il modo come avvenne, perché il<br />

suo nome non era stato proposto né votato dai vescovi italiani, ma<br />

da un'eterogenea coalizione straniera. Lo avevano scelto i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le nazioni <strong>del</strong> centro Europa, <strong>del</strong>l'America <strong>del</strong> sud e<br />

<strong>del</strong> terzo mondo, per la fama acquisita con la piccola riforma liturgica<br />

bolognese.<br />

Quell'esclusione confermava che i porporati romani, dopo averlo<br />

ignorato durante la fase preparatoria, erano fermamente decisi a<br />

tenerlo lontano dai posti di comando <strong>del</strong>la massima assise cattolica.<br />

Non essendo « figlio <strong>del</strong>la Curia », con la quale aveva sempre intrattenuto<br />

cattivi rapporti, ma <strong>del</strong>la « realtà <strong>del</strong>la base », ne scontava<br />

ancora una volta l'ostilità.<br />

Grazie al voto dei vescovi europei e sudamericani, <strong>Le</strong>rcaro diveniva,<br />

sia pure inconsapevolmente, ma non certo casualmente, il<br />

punto di riferimento di quanti auspicavano un'ampia riforma liturgica<br />

— con l'occhio rivolto a quella <strong>del</strong>la chiesa — mentre i<br />

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