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Le due anime del cardinale Lercaro

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tempi <strong>del</strong> Concilio, sull'onda <strong>del</strong>l'entusiasmo, aveva incaricato don<br />

Catti e Degli Esposti — un sacerdote e un laico — di preparare<br />

uno schema di catechèsi per adulti. I <strong>due</strong>, pur consapevoli <strong>del</strong>le<br />

difficoltà che si sarebbero dovute superare per dare agli adulti i<br />

primi rudimenti <strong>del</strong>la dottrina cristiana, prepararono un mo<strong>del</strong>lo<br />

che prevedeva la libera discussione finale dei temi trattati. <strong>Le</strong>rcaro<br />

accettò ed elogiò lo schema, ma lo mise in un cassetto.<br />

Il 3 settembre 1960, parlando ai giovani <strong>del</strong>l'Azione cattolica,<br />

ricordò che la missione di Cristo « continua nella gerarchla », che<br />

« Soltanto il Papa e i Vescovi uniti col Papa sono nella chiesa<br />

maestri » e che i « Vescovi si valgono, per l'insegnamento, <strong>del</strong>l'aiuto<br />

<strong>del</strong> Sacerdote, al quale commettono, dopo averlo formato e saggiato,<br />

il mandato di insegnare, subordinatamente, la parola di Dio;<br />

ed anche il laico è ammesso a prestare la sua cooperazione per<br />

coadiuvare il Sacerdote nella sua opera evangelizzatrice ». In ogni<br />

caso, il laico « dovrà restare in una subordinazione stretta e senza<br />

compromesso alcuno alla Gerarchia, la quale sola ha la responsabilità<br />

<strong>del</strong> magistero <strong>del</strong>la Chiesa » 29 .<br />

Il principio di « subordinazione stretta » <strong>del</strong> fe<strong>del</strong>e rispetto alla<br />

gerarchia, <strong>Le</strong>rcaro lo ribadì alla vigilia <strong>del</strong> Concilio quando, il 3 e<br />

4 gennaio 1961, riunì il Piccolo sinodo diocesano. Anziché dare<br />

una prova <strong>del</strong>lo spirito di collaborazione tra clero e fe<strong>del</strong>i o, più<br />

semplicemente, auspicare nuove forme di collaborazione, la massima<br />

assise cattolica bolognese confermò e ribadì lo stato di subordinazione<br />

esistente.<br />

Il tema sul quale, alla vigilia <strong>del</strong> Concilio, la sua chiusura rasentava<br />

l'insubordinazione al papa, era quello <strong>del</strong>l'ecumenismo. Nel<br />

momento in cui Giovanni XXIII riuniva i vescovi <strong>del</strong> mondo per<br />

ricercare il dialogo con i cristiani <strong>del</strong>le diverse confessioni, perché<br />

si riconoscessero e vivessero come fratelli, <strong>Le</strong>rcaro raccomandò<br />

un'azione contro le comunità protestanti <strong>del</strong>la diocesi.<br />

Nel paragrafo 193 <strong>del</strong> Piccolo sinodo diocesano si legge: « La<br />

presenza dei "fratelli separati" nell'Archidiocesi si rivela con varie<br />

attività e con l'insediamento di nuove denominazioni ed associazioni.<br />

Vigilino pertanto i Parroci, segnalando esattamente all'Ufficio<br />

Catechistico le sedi e le attività di cui venissero a conoscenza,<br />

e trasmettendo le pubblicazioni e i periodici diffusi. Da questa<br />

diagnosi potrà venire l'indicazione per le speciali iniziative, alle<br />

quali attenderanno Sacerdoti e laici particolarmente preparati. Intanto<br />

sarà opportuno promuovere un'azione preventiva, da realizzarsi<br />

con una catechesi illuminata, e sostanzialmente di contenuto<br />

biblico» 30 .<br />

Non molto sensibile all'ecumenismo, <strong>Le</strong>rcaro non aveva avver-<br />

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