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Le due anime del cardinale Lercaro

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sapevolezza <strong>del</strong>le risorse inesauribili di redenzione, di verità e di<br />

grazia che ha ereditato da Cristo » 13 .<br />

Questa prosa non è quella di <strong>Le</strong>rcaro. Ma poco importa l'aspetto<br />

filologico <strong>del</strong>la questione. Quello che conta è il contenuto, il significato<br />

<strong>del</strong>lo scritto. E la nota dice che <strong>Le</strong>rcaro si era messo finalmente<br />

alla testa <strong>del</strong> « popolo di Dio » e lo guidava verso il Concilio.<br />

L'individuazione <strong>del</strong>le nuove frontiere da raggiungere non voleva<br />

significare piena liberazione dei vecchi impacci e <strong>del</strong>le vecchie idee.<br />

Il 27 agosto, quando in S. Petronio consegnò ai sacerdoti e ai laici<br />

il testo <strong>del</strong>la Mater et magistra, fece un discorso di tipo vecchio.<br />

Auspicò, in questa « terra dove i problemi e anche i conflitti sociali<br />

hanno raggiunto non raramente punte di esasperazione », il « superamento<br />

di facili egoismi individuali e collettivi, l'instaurazione<br />

<strong>del</strong>la vita sociale nell'ordine e nella libertà, nella fraternità e nella<br />

pace » 14 .<br />

La conferma <strong>del</strong>la vecchia mentalità, dura a morire in un uomo<br />

che riteneva sempre di trovarsi in terra di missione, si ebbe l'1<br />

ottobre, un mese dopo, quando fu ricevuto da Giovanni XXIII alla<br />

testa di <strong>due</strong>mila bolognesi. Tra un saluto al papa e un elogio alle<br />

« luminose pagine <strong>del</strong>la Mater et magistra », trovò modo di ricordare<br />

che Bologna è « una terra di forti contrasti, di lotte ardenti,<br />

dove da tempo un sottile ma profondo spirito laico tende, seppur<br />

orientando i diversi ceti in direzioni diverse, ad allentare i rapporti<br />

filiali con la Chiesa e ad attenuare nella vita il senso cristiano<br />

». Poi aggiunse che la « popolazione, seppure spesso sopraffatta<br />

da ideologie errate, è cordiale, ospitale, generosa e aperta » e invocò<br />

la benedizione per « i fratelli dolorosamente lontani dalla casa<br />

<strong>del</strong> Padre » 15 .<br />

Sia pure con l'amabilità che gli era propria, Giovanni XXIII lo<br />

ammonì che non era più tempo di discriminazioni tra buoni e cattivi<br />

perché tutti gli uomini erano meritevoli <strong>del</strong> suo amore. Sottolineò,<br />

come si legge nel resoconto <strong>del</strong>l'udienza, la « larghezza <strong>del</strong>la<br />

sua paternità ed espressamente diceva ai bolognesi come egli sentisse<br />

tutti suoi figli gli abitanti <strong>del</strong>la città di San Petronio e come a<br />

tutti, anche a quelli che non erano presenti nemmeno spiritualmente,<br />

Egli tendesse le braccia; anzi esortava i partecipanti all'udienza<br />

a dire a tutti, a rendere nota ad ognuno questa dilatazione <strong>del</strong> Suo<br />

affetto, che nessuno vuole escludere ».<br />

Il papa, dopo avere avuto un gesto di « <strong>del</strong>icatezza, nel riferirsi<br />

alla afflizione manifestata dall'Arcivescovo di Bologna per i danni<br />

determinati da uno spirito laicista nella comunità bolognese », gli<br />

ricordò che la chiesa è depositaria « di una dottrina che vale per<br />

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