Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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E, a mano a mano che rallentava l'impegno politico, aumentava<br />
l'interesse per il Concilio, anche se la marcia di avvicinamento era<br />
sempre lenta.<br />
La prima volta che affrontò il tema, fu il 12 settembre 1960, con<br />
una relazione sul tema: « Papa Giovanni XXIII e il Concilio », al<br />
convegno di Recoaro Terme, promosso dai domenicani bolognesi.<br />
Fu un discorso poco impegnato. Non parlò <strong>del</strong>le cose che il Concilio<br />
avrebbe dovuto fare né <strong>del</strong> contributo che avrebbero potuto<br />
dare i cattolici bolognesi. Si limitò a dire che la convocazione <strong>del</strong><br />
Concilio era stata una « sorpresa » 10 .<br />
Molto poco a quasi <strong>due</strong> anni dall'annuncio e tre mesi dopo l'udienza<br />
concessagli dal papa per parlare appunto <strong>del</strong> Concilio. Era stato<br />
ricevuto il 21 giugno, unitamente ad alcuni sacerdoti, e si era limitato<br />
ad annunciare che nelle chiese bolognesi sarebbero state<br />
dette preghiere speciali per il Concilio 11 .<br />
Scoprì il vero significato <strong>del</strong> Concilio nel 1961, l'anno <strong>del</strong>la<br />
Mater et magistra. Quel documento lo impressionò profondamente<br />
e iniziò certamente in quel momento l'evoluzione <strong>del</strong> suo pensiero.<br />
Poco dopo la pubblicazione <strong>del</strong>l'enciclica, in occasione <strong>del</strong>la pentecoste,<br />
invitò i fe<strong>del</strong>i a pregare per il Concilio e a vivere intensamente<br />
quel « momento di capitale importanza e di efficacia difficilmente<br />
valutabile » 12 . In quella Notificazione, come in quella precedente<br />
sulla quaresima, invano si cercherebbe un sia pure timido<br />
accenno alla « chiesa <strong>del</strong> silenzio » e alla diga da erigere contro il<br />
« pericolo rosso ».<br />
Tempo un mese ed esprimerà finalmente, su « L'Avvenire d'Italia<br />
», il suo pensiero sul Concilio, anche se prese ancora le mosse<br />
dalla famosa « sorpresa ». I primi periodi <strong>del</strong>la nota erano ripresi,<br />
pari pari, dalla relazione di Recoaro Terme, anche se il resto era<br />
tutto nuovo. Nuovo lo stile, nuova la mano e nuovo soprattutto il<br />
contenuto.<br />
Mai, scrisse, « alcun Concilio è stato, come questo sarà, letteralmente<br />
ecumenico, quale, di fatto, è già nella sua preparazione; che<br />
mai problemi così profondamente e decisamente impegnativi per<br />
la salvezza <strong>del</strong>l'uomo nell'eternità e nel tempo hanno agitato l'umanità<br />
». E proseguiva: « I cattolici intendono, non senza fierezza e,<br />
ad un tempo, riconoscenza, che la Chiesa, riunendosi a Concilio, si<br />
pone, con senso vigile di materna responsabilità, di fronte al groviglio<br />
pauroso degli errori e degli sbandamenti morali, dei problemi<br />
che affannano e <strong>del</strong>le lotte che attanagliano gli uomini d'oggi e<br />
bandiscono dal mondo e dalle <strong>anime</strong> la pace e la speranza... Vi si<br />
pone, la Chiesa, con amoroso intento di salvare e nella piena con-<br />
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