Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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<strong>del</strong>la nostra epoca e di un paese di cattolici come il nostro, è un<br />
problema che interessa in eguale misura cattolici e comunisti » 146 .<br />
È più che dubbio che Ghini — un vecchio stalinista inviato a Bologna<br />
dalla direzione per controllare il rinnovamento — possa essere<br />
assimilato a quei giovani che, secondo Degli Esposti, « subirono<br />
sensibilmente l'influenza » di Dossetti. Era, né più né meno,<br />
che l'applicazione <strong>del</strong>la nuova linea politica.<br />
Che poi il PCI bolognese sia stato prontissimo a recepirla, è un<br />
altro discorso. È sufficiente rivedere quanto disse Fanti il 29 marzo<br />
1958 in consiglio comunale, quando Dozza lesse la lettera di dimissioni<br />
di Dossetti. A poco meno di <strong>due</strong> anni dalla sconfitta, il<br />
« professorino » aveva deciso di togliere l'assedio a Palazzo d'Accursio<br />
e di abbandonare per la seconda e ultima volta il mondo<br />
politico per farsi monaco 147 .<br />
Porgendogli un saluto freddo e convenzionale, Dozza si limitò a<br />
dire: « Non rientra nelle mie intenzioni dare una valutazione, sul<br />
piano politico, di quella che fu una singolare esperienza, valutazione<br />
che ci troverebbe probabilmente discordi ». Era il massimo che<br />
potesse dire un uomo che accettava il dialogo con la DC per disciplina<br />
di partito.<br />
Al contrario Fanti — all'epoca segretario provinciale comunista —<br />
gli porse un saluto carico di significato politico. « È nostra profonda<br />
convinzione » disse, dopo avere reso omaggio alla scelta fatta « che<br />
sola, unica, possibile soluzione alle attuali contraddizioni <strong>del</strong>la società<br />
nella quale viviamo noi italiani, possa sorgere dal fattivo incontro,<br />
da un'operante unità d'azione <strong>del</strong> mondo cattolico e <strong>del</strong><br />
mondo comunista quale decisiva garanzia per un pacifico, democratico<br />
rinnovamento <strong>del</strong>la vita sociale e civile <strong>del</strong> nostro Paese » 148 .<br />
Indipendentemente dal giudizio che si può dare <strong>del</strong>la breve apparizione<br />
di Dossetti sulla scena politica bolognese, è un fatto che,<br />
in quel giorno, Bologna voltò pagina. Che poi la sconfitta di Dossetti<br />
sia alla base, secondo Alberigo, <strong>del</strong>l'evoluzione di <strong>Le</strong>rcaro e<br />
abbia contribuito a determinare in lui la decisione di mettere da<br />
parte metodi di apostolato clamorosi e chiassosi, è probabile, anche<br />
se questo ripensamento maturò lentamente, in tempi lunghi e con<br />
ondeggiamenti. È addirittura possibile dire che la sconfitta di Dossetti<br />
provocò più mutamenti in campo cattolico che non nell'altro.<br />
Il risultato elettorale fu come un sasso gettato in un ingranaggio.<br />
Il tarlo <strong>del</strong> dubbio dovette cominciare a tormentare subito la<br />
mente di <strong>Le</strong>rcaro se, un mese dopo, si sentì in dovere di fare un<br />
insolito discorso all'assemblea diocesana <strong>del</strong>l'Azione cattolica. Si va<br />
« consolidando, non soltanto in Bologna » disse « ma disgraziatamente<br />
in tutta Italia, il numero piuttosto notevole <strong>del</strong>le <strong>anime</strong> che,<br />
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