02.06.2013 Views

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

simo la forma storica e visibile <strong>del</strong>la sua incarnazione nel nostro<br />

tempo » 122 . Quando comprese che i governi <strong>del</strong>la DC miravano a<br />

una ripresa liberaldemocratica e quindi al rafforzamento <strong>del</strong> capitalismo,<br />

vanificando per sempre l'illusione di una sia pure modesta<br />

riforma cristiana <strong>del</strong>la società, uscì dalla vita politica.<br />

Dopo la modesta esperienza di La Pira, come poteva illudersi di<br />

poter realizzare su scala comunale quella rivoluzione cristiana fallita<br />

a livello nazionale, nonostante la DC avesse la maggioranza assoluta?<br />

A Bologna, in più, avrebbe dovuto chiedere i voti <strong>del</strong> PSDI,<br />

<strong>del</strong> PLI e <strong>del</strong> PRI e sottobanco — perché indispensabili — anche<br />

quelli fascisti, pur avendoli rifiutati preventivamente. Con simili<br />

alleati, che tipo di politica avrebbe potuto fare? La risposta è semplice:<br />

solo quella che aveva rifiutato a Roma.<br />

Dal momento che è impensabile che sperasse in un raddoppio dei<br />

voti <strong>del</strong>la DC, è chiaro che Dossetti doveva avere in testa — come<br />

aveva detto a Giovannini — un disegno politico centrista. Anche<br />

se si proclamava uomo nuovo, svincolato dal passato e collegato solo<br />

alla chiesa, si era rassegnato a combattere ancora una battaglia a<br />

favore <strong>del</strong>la DC, sia pure in nome <strong>del</strong>la religione. Tutto sommato,<br />

fu una pagina anomala <strong>del</strong> dossettismo 123 .<br />

L'assalto a Palazzo d'Accursio rientrava perfettamente nei piani<br />

di Amintore Fanfani, segretario nazionale <strong>del</strong>la DC. Che Bologna<br />

venisse o no cristianizzata, a lui interessava poco. Gli importava<br />

vincere nell'ultimo grande comune in mano alle sinistre, dopo la<br />

riconquista di Torino, Genova, Venezia e Firenze avvenuta nel<br />

1951. E anche questo Dossetti lo sapeva perfettamente.<br />

Quando parlarono assieme in piazza Maggiore, per prima cosa si<br />

preoccuparono di escludere ogni possibilità di dialogo a sinistra.<br />

L'indomani il quotidiano cattolico titolò a tutta pagina: « Fanfani<br />

e Dossetti annunciano le linee convergenti di una politica cristiana<br />

dei Comuni e <strong>del</strong>la Nazione ». Nel fondo Manzini scrisse che « il<br />

raccordo di idee e di programmi fra il Segretario Nazionale <strong>del</strong>la<br />

Democrazia Cristiana e il capolista bolognese <strong>del</strong>lo Scudo crociato,<br />

è apparso alla fine perfetto » 124 .<br />

Durante la campagna elettorale Dossetti si avvalse <strong>del</strong>la collaborazione<br />

<strong>del</strong> Comitato civico — mettendo una pietra sopra i durissimi<br />

contrasti che aveva sempre avuto con Luigi Gedda — e<br />

non si oppose alla attività dei « frati volanti » in cerca di un rilancio.<br />

In pratica il candidato nuovo si servì di strumenti logori e di<br />

una politica vecchia.<br />

Sia allora che in seguito, non mancò chi ritenne che fosse stato<br />

vittima di un inganno. Alla vigilia <strong>del</strong>le elezioni Arturo Carlo Jemolo<br />

inviò una lettera alla segreteria bolognese di Unità popolare, con<br />

62

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!