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Le due anime del cardinale Lercaro

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vano respinto l'invito a dare vita ai blocchi antisocialisti e si erano<br />

presentati da soli alle amministrative, ottenendo lusinghieri risultati.<br />

Oggi che abbiamo la maggioranza assoluta, — concluse Dossetti, vice<br />

segretario nazionale <strong>del</strong>la DC — che non siamo in periodo prerivoluzionario<br />

e che la situazione economica si avvia alla normalità, è<br />

sbagliato promuovere una simile politica 118 .<br />

Nel 1956 si votò con la proporzionale solo perché la DC — dopo<br />

avere perduto la maggioranza nelle elezioni <strong>del</strong> 1953 — non era<br />

riuscita a imporre una nuova legge maggioritaria, alla quale erano<br />

contrari anche PSDI, PLI e PRI dopo le tragiche esperienze <strong>del</strong><br />

1951 e <strong>del</strong> 1953. Ma anche se non erano « apparentati», costituivano<br />

egualmente il blocco contro il quale si era schierato nel 1951.<br />

Inoltre la situazione politica era più tranquilla.<br />

Non è quindi fuori luogo chiedersi perché Dossetti accettò a Bologna<br />

quanto aveva rifiutato a Roma. Dire che era un cattolico ubbidiente<br />

non basta, perché, così facendo, contraddiceva uno dei punti<br />

basilari <strong>del</strong> « dossettismo », quello sull'autonomia <strong>del</strong> laicato. Tra<br />

lui e <strong>Le</strong>rcaro, inoltre, esisteva un'intesa per operare in comunione<br />

d'intenti, sia pure in campi diversi e separati.<br />

Giuseppe Alberigo testimonia che la decisione di Dossetti di<br />

aprire a Bologna il Centro di documentazione per le scienze religiose,<br />

divenuto poi Istituto per le scienze religiose, non fu « estranea<br />

alla nomina di <strong>Le</strong>rcaro ». In più il <strong>cardinale</strong> aveva avuto « una<br />

preoccupazione esemplare di rispetto <strong>del</strong>la natura laica e culturale<br />

di questa iniziativa », anche se poi lo aveva costretto a candidarsi.<br />

Per Alberigo fu « un'eccezione clamorosa ma circoscritta » 119 . Forse<br />

fu circoscritta, ma tale da mandare all'aria l'accordo di non ingerenza<br />

<strong>del</strong>la chiesa nell'opera di un laico e di far fallire il disegno che aveva<br />

in testa.<br />

Era la riforma <strong>del</strong>la chiesa il disegno che accarezzava da sempre.<br />

Per realizzarlo nel 1952 aveva abbandonato la DC, il seggio parlamentare<br />

e si era trasferito a Bologna, la diocesi di <strong>Le</strong>rcaro. I <strong>due</strong><br />

si conoscevano dal 1948 quando si erano incontrati a un ritiro nell'abbazia<br />

di Subiaco a Roma. Simpatizzarono subito perché si sentivano<br />

affini. <strong>Le</strong>rcaro ammirava in lui la sterminata cultura religiosa<br />

e l'impegno <strong>del</strong> laico totalmente identificato nella chiesa. Al<br />

contrario di molti cattolici e militanti <strong>del</strong>la DC che diffidavano di<br />

Dossetti, giudicando eccessivi l'impegno religioso e il rigore morale,<br />

<strong>Le</strong>rcaro si fidò immediatamente di quel laico e si può dire che gli<br />

affidò le chiavi <strong>del</strong> cuore e <strong>del</strong>la mente.<br />

Anche Dossetti lo sentì subito vicino, perché era un sacerdote<br />

molto diverso da quelli che aveva conosciuto nella curia romana.<br />

Per lui era un prete che non si curava né <strong>del</strong>la carriera né <strong>del</strong>la<br />

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