Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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un secolo in cui l'on. Dossetti dovrebbe sapere che le investiture<br />
civili non appartengono più alla Chiesa, ma appartengono alla sovrana<br />
volontà <strong>del</strong> popolo e dei lavoratori.<br />
« Viene portata su un equivoco che consiste in un programma di<br />
cristianizzazione <strong>del</strong>la società per l'attuazione <strong>del</strong>la quale egli si affida<br />
ai voti <strong>del</strong>la più grossolana, <strong>del</strong>la più sfrontata, <strong>del</strong>la più godereccia<br />
<strong>del</strong>le borghesie agrarie che ride <strong>del</strong> suo misticismo, che<br />
noi invece siamo capaci di rispettare, una borghesia che ride <strong>del</strong><br />
suo ascetismo e che da lui non attende miracoli di cristianità, ma<br />
di rivincita sul movimento operaio in ciò che esso ha di forza propulsiva<br />
verso forme più elevate di vita democratica e di vita sociale.<br />
Se l'on. Dossetti non si mette in grado di dare una precisa risposta<br />
a chi gli domanda come egli pensi di poter attuare un programma di<br />
rinnovamento morale appoggiando le classi più bacate <strong>del</strong>la nostra<br />
società, conducendo una battaglia che è diretta contro gli operai,<br />
che è diretta contro i contadini, contro la parte migliore <strong>del</strong>l'intelligenza<br />
di Bologna, espressa dal suo Ateneo, se egli non dà una<br />
risposta a questa domanda, egli rischia di preparare a se stesso e<br />
ai giovani che a lui credono, un ritiro dalla lotta politica assai più<br />
malinconico di quello che ha già dovuto compiere una volta » 112 .<br />
Avendo il PSDI e il PLI riconfermato le loro posizioni, le novità<br />
vennero dagli industriali. Il 28 marzo, al termine <strong>del</strong>l'annuale<br />
assemblea, avevano deciso di sostenere Dossetti e quindi di finanziarlo.<br />
Nel resoconto apparso su « Il Resto <strong>del</strong> Carlino » il 30<br />
marzo non vi è alcun riferimento alle elezioni, mentre oggi, nell'archivio<br />
<strong>del</strong>l'Associazione industriali, non esiste traccia né <strong>del</strong>la relazione<br />
di Barbieri né <strong>del</strong> verbale <strong>del</strong>l'assemblea. Per questo, le<br />
uniche fonti disponibili sono <strong>due</strong> giornali le cui informazioni non furono<br />
smentite.<br />
Secondo l'« Avanti! », Barbieri aveva detto che occorreva sostenere<br />
Dossetti per strappare il comune alle sinistre e proposto di<br />
assegnargli un contributo di cento milioni. Dopo una lunga e animata<br />
discussione, l'assemblea aveva approvato la proposta con una<br />
maggioranza <strong>del</strong> settanta per cento dei votanti 113 .<br />
Qualche giorno dopo « Due torri » pubblicò alcuni brani <strong>del</strong>la<br />
relazione Barbieri. « Se riusciremo a strappare il Comune ai comunisti<br />
» aveva detto « avremo per il 50 per cento rintuzzato il pericolo<br />
comunista in Italia» [...] «Noi desideriamo che uomini<br />
politici si presentino a noi, li aspettiamo per vedere di concordare<br />
una linea comune di azione ». E aveva aggiunto: « Sin'ora, nonostante<br />
la nostra buona volontà, nessuno si è presentato eccetto un<br />
uomo che io ho strenuamente, lo confesso, combattuto sino a tre<br />
mesi fa: quest'uomo è venuto da noi ed ha espresso il desiderio<br />
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