02.06.2013 Views

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Questa tesi — che presuppone una duplice coscienza politica in<br />

chi può accettare una candidatura parlamentare oggi e una amministrativa<br />

domani — gli serviva per affermare e giustificare il fatto<br />

che non avesse più alcuna ideologia politica ben definita. Per questo<br />

non si identificava nella DC e la DC, secondo lui, doveva tenere<br />

conto di « alcune caratteristiche ben più profonde, ancora oggi permanenti,<br />

anzi forse accentuate, dei miei convincimenti morali e religiosi<br />

che influiscono sul fatto stesso <strong>del</strong>la mia accettazione come<br />

influirebbero — è facile prevederlo — su tutto il mio atteggiamento,<br />

sulla impostazione <strong>del</strong>la campagna elettorale come sulle scelte<br />

postelettorali e sui modi di una eventuale opera di amministrazione<br />

o di opposizione ». Alla curia, pertanto, e non alla DC avrebbe risposto<br />

<strong>del</strong> proprio operato, sia prima che dopo le elezioni.<br />

Fernando Felicori e Giancarlo Tesini — rispettivamente presidente<br />

e segretario <strong>del</strong> comitato cittadino <strong>del</strong>la DC — gli risposero<br />

che « Il partito era ben conscio che per superare le posizioni tenute<br />

dal Partito Comunista nella nostra città, è necessario un grande<br />

impegno da parte di tutti. Perciò, con meditata coscienza, la Democrazia<br />

Cristiana attraverso i propri organi responsabili si rivolse<br />

a <strong>Le</strong>i come alla persona più indicata per quel compito » 99 . Era<br />

una resa senza condizioni.<br />

Toccò a un clericale di stampo ottocentesco, come Raimondo Manzini,<br />

il direttore <strong>del</strong> quotidiano cattolico, il compito di difendere<br />

la figura <strong>del</strong> « politico » e la funzione <strong>del</strong>la DC e di arginare l'interferenza<br />

<strong>del</strong>la curia nel campo riservato ai laici. In un lunghissimo<br />

articolo di fondo, infarcito di elogi a Dossetti, infilò <strong>due</strong><br />

concetti molto importanti. Negò il distinguo fatto tra un uomo politico<br />

a livello comunale e uno a quello nazionale e affermò che la<br />

DC disponeva di altri ottimi candidati, nel caso Dossetti non si fosse<br />

presentato 100 .<br />

Dopo averlo anticipato a « La Stampa », Dossetti espresse compiutamente<br />

il suo programma all'assemblea <strong>del</strong> 19 marzo. Al giornalista<br />

Giovannini aveva detto di essersi ritirato dalla vita politica<br />

nel 1952 perché convinto di non essere un uomo politico. « Il mio<br />

compito » disse « doveva essere un altro, quello di dedicarmi, in<br />

termini positivi e a lungo termine, per il raggiungimento d'uno stadio<br />

più maturo per il mondo cattolico, per un futuro ceto cattolico<br />

» [...] « Questo impegno e il rinnovato ripudio <strong>del</strong>la politica,<br />

mi sembrano non contraddire, ma conciliarsi perfettamente con la<br />

mia accettazione <strong>del</strong>la candidatura alle elezioni amministrative, con<br />

l'impegno di servire Bologna, a realizzare un nuovo senso nel convivio<br />

civico » 101 .<br />

Il 19 marzo Bologna e Dossetti si incontrarono. I più lo videro<br />

53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!