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Le due anime del cardinale Lercaro

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aspetti preoccupante, all'Azione cattolica, che ha finalità e compiti<br />

squisitamente religiosi e apostolici, mi pare si debba dire questo:<br />

1) noi non possiamo accedere a quella che, con termine comune,<br />

viene chiamata "apertura a sinistra", a quella "distensione" cioè,<br />

che è in funzione <strong>del</strong>l'"apertura a sinistra".<br />

Se dovessimo guardare ad una istanza intima, distenderemmo volentieri<br />

i nostri nervi! Essere sempre in allarme come i soldati di<br />

Esdra, intenti con una mano al lavoro e con l'altra al combattimento,<br />

stanca assai! Ma è altrettanto evidente che la cosiddetta "distensione"<br />

— e basta osservare gli ultimi avvenimenti — va tutta a<br />

favore <strong>del</strong>le forze sovvertitrici che sfruttano quella facile stanchezza<br />

ed hanno buon gioco nell'equivoco.<br />

Tutto l'Episcopato italiano si è un<strong>anime</strong>mente pronunciato in questo<br />

senso: non accedere alla "distensione", perché è falsa in se stessa<br />

e impossibile come tattica: ne seguirebbe un franamento e una<br />

disunione, che potrebbe far crollare l'unica barriera, la unità dei<br />

cattolici; dopo di che, irromperebbe fatalmente la marea sovvertitrice<br />

» 81 .<br />

«... noi siamo contro la distensione » gli fece eco il direttore de<br />

« l'antenna », il settimanale diocesano « perché siamo contro il comunismo.<br />

La distensione è l'ultimo ritrovato in ordine di tempo<br />

— dopo la mano tesa, i colloqui, le aperture — degli uomini <strong>del</strong><br />

Cremlino, e di conseguenza degli uomini di via Botteghe Oscure,<br />

per introdurre di contrabbando il Comunismo nei paesi liberi » 82 .<br />

La chiusura totale verso il mondo marxista è un punto fisso nel<br />

pensiero politico e sociale di <strong>Le</strong>rcaro. Ancora nel maggio 1961<br />

— dopo la pubblicazione <strong>del</strong>la Mater et magistra di Giovanni XXIII<br />

e alla vigilia <strong>del</strong> Concilio — sostenne che « La chiesa rappresenta<br />

la difesa più forte e valida contro il comunismo » e che con il<br />

mondo marxista poteva essere aperto un dialogo limitato ai problemi<br />

sindacali. Per il resto giudicava « inconcepibile che un vero<br />

cattolico appoggi col voto organizzazioni e movimenti portatori e<br />

fautori di ideologie e di programmi gravemente in contrasto con la<br />

dottrina cattolica » 83 . Ma non la chiesa avrebbe dovuto aprire quel<br />

dialogo, come disse nel 1961 a Torino, bensì le ACLI. L'organizzazione<br />

di patronato, essendo in quegli anni strettamente controllata<br />

dalla gerarchla, era considerata « una <strong>del</strong>le difese più valide contro<br />

il comunismo » 84 .<br />

Contrario al dialogo interno, non lo era di meno a quello internazionale.<br />

Il 24 agosto 1959, quando fu annunciato che il presidente<br />

degli Stati Uniti Dwigth Eisenhower e il nuovo leader sovietico<br />

Nikita Kruscev si sarebbero incontrati all'ONU il 18 settembre,<br />

prese aperta posizione contro la politica <strong>del</strong>la distensione<br />

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