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Le due anime del cardinale Lercaro

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e <strong>del</strong> 1954, nel 1955 si tenne solo il corso dei carri patrocinato dal<br />

<strong>cardinale</strong>. Il governo — presieduto da Mario Sceiba — aveva concesso<br />

il permesso e l'adesione ufficiale alla manifestazione di <strong>Le</strong>rcaro<br />

e vietato l'altra.<br />

Vent'anni dopo <strong>Le</strong>rcaro ha dato una spiegazione logica, anche se<br />

indiretta, di quel provvedimento poliziesco. A un giornalista che gli<br />

chiedeva se avesse avuto contrasti con Dozza, disse: « L'unico che<br />

ebbi con lui fu quando venne a chiedermi di inserire i pionieri nel<br />

Carnevale dei bambini. Io gli dissi bruscamente e nettamente di<br />

no ». Alla domanda « Per quale ragione? »; rispose: « L'organizzazione<br />

dei pionieri era allora assai viva e dava anche fastidio. Nelle<br />

parrocchie si sentiva la sua presenza. Inserirla nell'organizzazione<br />

<strong>del</strong> carnevale era legittimarla. Lui capì e non replicò » 59 .<br />

La versione di <strong>Le</strong>rcaro è zoppa. In primo luogo perché i contrasti<br />

tra i <strong>due</strong> furono numerosi e durissimi e inoltre perché Dozza non<br />

si recò in curia. E se ci fosse andato avrebbe chiesto, caso mai, il<br />

suo interessamento per fare revocare il divieto nei confronti dei<br />

carnevali <strong>del</strong>l'API e <strong>del</strong>l'UNSI 60 . Resta il fatto che ammise di essersi<br />

mosso contro TAPI, un'associazione scomunicata dalla chiesa.<br />

Il 28 luglio 1950 il S. Uffizio aveva pubblicato un Monitum che<br />

estendeva ai pionieri e ai loro genitori la scomunica già emessa contro<br />

il marxismo.<br />

Non va inoltre dimenticato che il 4 maggio 1950, in anticipo<br />

sul S. Uffizio, i vescovi <strong>del</strong>la regione conciliare Flaminia avevano<br />

emesso una Notificazione contro l'API accusandola di compiere un<br />

« innominabile tentativo di pervertire i piccoli, sradicandone dall'anima<br />

ogni fede in Dio, avviandoli al disprezzo <strong>del</strong> Cristianesimo,<br />

e soprattutto svegliandone e coltivandone, anche se in forme velate,<br />

i troppi facili ma funesti istinti di sensualità » 61 .<br />

L'intervista di <strong>Le</strong>rcaro, rilasciata molti anni dopo il Concilio,<br />

e la Notificazione dei vescovi, scritta un quarto di secolo prima,<br />

hanno un elemento in comune: la condanna dei ragazzi aderenti<br />

all'API. La cosa è tanto più grave perché la chiesa, se considerava<br />

perdute le <strong>anime</strong> dei marxisti adulti, aveva sempre sostenuto che<br />

occorreva fare ogni sforzo per salvare quelle dei loro figli. Quanto<br />

a <strong>Le</strong>rcaro, è almeno incomprensibile che nel 1976, un quindicennio<br />

dopo la distinzione tra l'errore e l'errante fatta da Giovanni XXIII,<br />

continuasse a sostenere di avere agito bene quando aveva dato<br />

l'ostracismo ai ragazzi <strong>del</strong>l'API.<br />

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