Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
il discorso sul Viet Nam, e <strong>del</strong>la destra vaticana per timore che il<br />
processo di trasformazione <strong>del</strong>la chiesa andasse avanti con la riforma<br />
<strong>del</strong>la chiesa stessa. E il processo comune-curia fu interrotto ».<br />
La conferma che il dialogo era morto, Fanti l'ebbe qualche tempo<br />
dopo quando, nella sua veste di presidente <strong>del</strong>la regione Emilia-Romagna,<br />
non riuscì ad avviare il discorso con il nuovo presidente <strong>del</strong>la<br />
CEI, in materia di istituzioni scolastiche ed assistenziali. Il presidente<br />
dei vescovi italiani era Poma.<br />
Mentre Poma, uno dopo l'altro, saliva gli scalini <strong>del</strong>la gerarchia<br />
ecclesiastica, <strong>Le</strong>rcaro, chiuso nella villa S. Giacomo, procedeva a<br />
ritroso nel tempo, sul filo <strong>del</strong>la memoria, per rivedere e cogliere<br />
nel senso giusto le tappe e gli episodi <strong>del</strong> suo episcopato e rimeditare<br />
la lunga vicenda terrena, in attesa <strong>del</strong>l'ultima chiamata. Il presentimento<br />
<strong>del</strong>la morte, avvertito negli ultimi giorni <strong>del</strong> Concilio,<br />
non lo aveva più abbandonato.<br />
Il suo è stato un singolare destino. Aveva temuto di non poter<br />
vedere maturare i frutti <strong>del</strong> Concilio e gli toccò vivere la <strong>del</strong>udente<br />
stagione <strong>del</strong>la restaurazione. Vide spuntare alcune piante dal seme<br />
che aveva sparso, ma solo per assistere alla loro morte quando arrivò,<br />
lenta ma inesorabile, la gelata di Poma. Fu un dramma che<br />
visse in silenzio.<br />
In un certo senso si sentiva simile a Giovanni XXIII. Come lui,<br />
era vissuto solo. Aveva pagato di persona le scelte fatte e, come<br />
lui, era stato accusato di eresia. Aveva liberato molte coscienze di<br />
cattolici, ma, come Giovanni XXIII, non aveva potuto gestire e guidare<br />
il travaglio e i fermenti nati dopo il Concilio. La destituzione<br />
gli aveva tolto la possibilità di un contatto per dialogare con quei<br />
cattolici che il Concilio aveva trasformato, anche se poi si erano<br />
comportati tiepidamente.<br />
Quando venne allontanato, tutti chinarono il capo senza fiatare.<br />
Un paio di manifesti in città e basta. Ebbe attestazioni di stima in<br />
privato, ma pubblicamente poco o nulla, anche se « Lui ci invitò a<br />
non dire nulla, perché il tempo avrebbe ripristinato le cose nella<br />
sua esatta realtà », come ha detto Felicori. Non fa testo la manifestazione<br />
di omaggio <strong>del</strong> 2 giugno, in S. Pietro, perché concordata<br />
con la curia. Quella, come la definì Poma nel saluto, fu una « visita<br />
gradita » 2 .<br />
I fogli cattolici bolognesi — se si esclude il corsivo de « Il Regno<br />
» — non scrissero una riga, a differenza di altri giornali. Per<br />
tutti, valgano le coraggiose prese di posizione <strong>del</strong> mensile fiorentino<br />
« Testimonianze », per giustificare le quali padre Balducci dovette<br />
andare a Roma a spiegare perché fosse stato usato il termine destituzione<br />
e non quello ufficiale di dimissione.<br />
203