Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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di alcuni porporati <strong>del</strong>la curia romana. Al termine <strong>del</strong> colloquio<br />
durato un'ora e mezza — durante il quale il tono sarebbe stato spesso<br />
molto acceso, anche se Bedeschi non dice nulla in proposito —<br />
<strong>Le</strong>rcaro lasciò una vasta documentazione soprattutto per la questione<br />
amministrativa, sulla quale Paolo VI aveva particolarmente insistito.<br />
Il papa non sollevò il problema <strong>del</strong>le iniziative <strong>del</strong>la curia bolognese<br />
verso il mondo marxista o quelle per la pace, mentre gli<br />
avrebbe rimproverato « una eccessiva caratterizzazione <strong>del</strong>la "chiesa<br />
locale" ». Si sarebbe dichiarato anche stupito — ma la cosa ha <strong>del</strong>l'incredibile<br />
— <strong>del</strong>la sua arrendevolezza davanti a Civardi, mentre<br />
avrebbe dovuto prendere tempo e rivolgersi a lui direttamente.<br />
Da quell'incontro — interlocutorio perché destinato ad avere un<br />
seguito — <strong>Le</strong>rcaro uscì con la conferma che la sua destituzione era<br />
stata voluta ed orchestrata dai cardinali <strong>del</strong>la curia romana, i quali<br />
avevano iniziato l'operazione all'insaputa <strong>del</strong> papa e conclusa nei<br />
mesi <strong>del</strong>la sua malattia. Ne era convintissimo, anche se gli restava<br />
il dubbio che il papa non l'avesse difeso con l'energia necessaria perché,<br />
in fin dei conti, l'operazione « taglio <strong>del</strong>le ali », gli tornava comoda.<br />
Padre Bugnini tornò a Bologna l'11 aprile per concordare una<br />
nuova udienza pontificia, fissata per il 24, nel corso <strong>del</strong>la quale il<br />
papa lo avrebbe nominato legato pontificio al trentanovesimo congresso<br />
eucaristico internazionale, in programma in agosto a Bogotà.<br />
All'indomani <strong>del</strong>la seconda udienza, il papa gli inviò una lettera<br />
nella quale, oltre a conferirgli ufficialmente la missione di legato a<br />
Bogotà, gli esprimeva la sua gratitudine « per il fe<strong>del</strong>e servizio da <strong>Le</strong>i<br />
prestato alla Chiesa »; la sua ammirazione « per gli importanti incarichi,<br />
che Ella ha adempiuto, specialmente in occasione <strong>del</strong> Concilio<br />
» e anche dopo, e il suo augurio « che la Chiesa possa allietarsi<br />
ancora per lunghi anni <strong>del</strong>la sua preziosa esperienza ». Infine, la<br />
lettera trasmetteva un « pensiero affettuoso a quella che <strong>Le</strong>i, Signor<br />
Cardinale, ama chiamare la sua Famiglia... » 48 .<br />
Avuta piena soddisfazione per la « famiglia » — nel secondo incontro<br />
con padre Bugnini, l'aveva posto come condizione fondamentale<br />
— e ottenuta la nomina a legato pontificio a Bogotà, <strong>Le</strong>rcaro<br />
poteva considerare chiusa la querelici « Ormai gli interessava<br />
il presente e l'avvenire », ha scritto Bedeschi 49 . Ma l'incarico avuto<br />
dal papa, come andava considerato? Era una prova di stima o<br />
una riabilitazione? Poiché a Roma l'interrogativo venne lasciato<br />
cadere, gli amici di <strong>Le</strong>rcaro ne approfittarono per sostenere che ben<br />
difficilmente il papa avrebbe inviato a un congresso internazionale<br />
eucaristico un legato pontificio che fosse in odore di eresia.<br />
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