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Le due anime del cardinale Lercaro

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ciale — la posizione interclassista <strong>del</strong>la chiesa. Ma, a questo punto,<br />

ci si accorse che i conti continuavano a non quadrare perché a<br />

<strong>Le</strong>rcaro l'interclassismo non bastava. Per lui i problemi andavano<br />

impostati in termini rigidamente di classe.<br />

Quale fosse la classe con la quale aveva deciso di stare, lo si<br />

vide nel 1953, in occasione <strong>del</strong>le elezioni politiche. In quel periodo<br />

il suo impegno religioso non si era ancora manifestato chiaramente<br />

e, in ogni caso, i suoi interventi nel politico furono così clamorosi<br />

da oscurare gli atti <strong>del</strong> pastore.<br />

Non fu piccola la sua <strong>del</strong>usione quando vennero contate le schede<br />

elettorali a Bologna. Non lo sorprese tanto la prevista vittoria <strong>del</strong>la<br />

sinistra, quanto la debolezza <strong>del</strong>la DC e <strong>del</strong> Comitato civico. Per<br />

questo si convinse ancora di più <strong>del</strong>la necessità di realizzare il secondo<br />

punto <strong>del</strong> programma. Per poter operare con successo sia sul<br />

terreno religioso che su quello sociale, gli occorreva una struttura<br />

nuova, dotata di mezzi e uomini nuovi. La vecchia organizzazione<br />

ecclesiale e quelle di fiancheggiamento non lo avrebbero aiutato a<br />

vincere la partita con la sinistra.<br />

Che le cose non andassero per il loro giusto verso se n'era accorto<br />

il primo giorno <strong>del</strong>la campagna elettorale, quando i bolognesi si<br />

svegliarono trovando la città trasformata. Nella notte squadre di<br />

attivisti comunisti avevano pavesato con cartelli elettorali i principali<br />

punti <strong>del</strong> centro storico. Erano stati appesi sotto i portici e ai<br />

fili <strong>del</strong>la rete aerea <strong>del</strong> tram. La sorpresa fu enorme e il vantaggio<br />

psicologico non indifferente.<br />

Nonostante la protesta di alcuni partiti, i tabelloni e gli striscioni<br />

non furono rimossi perché allora gli spazi elettorali non erano regolamentati<br />

come oggi. Dopo il PCI, fu il PSI a coprire i pochi spazi<br />

rimasti.<br />

Più che <strong>del</strong>l'attivismo <strong>del</strong>la sinistra, <strong>Le</strong>rcaro si dolse pubblicamente<br />

<strong>del</strong>l'inefficienza <strong>del</strong>la DC. In un'intervista rilasciata a un<br />

giornalista neofascista rimproverò il segretario <strong>del</strong>la DC Alberto<br />

Alberti. Dopo avere lamentato che PCI e PSI avessero tappezzato<br />

la città di manifesti, disse a Giorgio Nelson Page: « Dica pure che<br />

sono desolato e preoccupato che gli organi dirigenti <strong>del</strong>le organizzazioni<br />

politiche di centro procedono con tanta lentezza ed assenteismo,<br />

ricordandosi <strong>del</strong>l'urgenza di agire solo a breve distanza <strong>del</strong>le<br />

elezioni »[...] « La spiegazione va ricercata nella pigrizia, nell'ignavia<br />

e nella mancanza di danaro. Nel primo caso, perché gli organizzatori<br />

centrali non intervengono in tempo? Nel secondo perché non<br />

si costringono le classi interessate nella difesa <strong>del</strong>l'ordine democratico<br />

a contribuire costantemente, ordinatamente al lavoro politico, che<br />

dovrebbe essere continuo, capillare per i 365 giorni <strong>del</strong>l'anno? » 20 .<br />

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