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Le due anime del cardinale Lercaro

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di Firenze. « Era una squadra <strong>del</strong>la CI A, venuta a Bologna per<br />

indagare sui rapporti tra comune e curia », sostiene oggi Fanti.<br />

I <strong>due</strong> dapprima chiesero invano di essere ricevuti da <strong>Le</strong>rcaro, la<br />

mattina. Poi, nel pomeriggio, si rivolsero a monsignor Catti, che<br />

si trovava casualmente nell'anticamera <strong>del</strong>la curia. Questi li indirizzò<br />

a don Fraccaroli, il segretario di <strong>Le</strong>rcaro, il quale li dirottò su don<br />

Dossetti, il quale li mise alla porta. Pare addirittura in malo modo,<br />

se è vero che il mite sacerdote venne udito gridare — mentre li<br />

accompagnava verso l'uscita — « Basta con la guerra! Basta! Basta!<br />

».<br />

Da quel poco che poterono dire alle persone con le quali non<br />

riuscirono a parlare, sembra che i <strong>due</strong> diplomatici intendessero<br />

sapere se il discorso di <strong>Le</strong>rcaro doveva essere considerato come un<br />

intervento di tipo pastorale-religioso o come una condanna esplicita<br />

<strong>del</strong>la politica degli USA in Asia.<br />

Rifiutandosi di ricevere i rappresentanti di un governo amico,<br />

<strong>Le</strong>rcaro aveva complicato ancora di più una vicenda già abbastanza<br />

complicata, perché ora, al discorso ostile, si era aggiunto uno sgarbo<br />

diplomatico. Ci sarebbe voluto poco riceverli e dare loro una qualsiasi<br />

spiegazione. Anche se non avesse voluto intervenire, ora difficilmente<br />

il Vaticano avrebbe potuto restare alla finestra. Soprattutto<br />

se — come pare sia stato fatto — il governo americano lo<br />

avesse messo davanti all'alternativa di sconfessare <strong>Le</strong>rcaro o l'episcopato<br />

cattolico americano favorevole alla guerra in Viet Nam.<br />

Non era la prima volta che la CIA — ammesso che i diplomatici<br />

americani appartenessero al servizio di spionaggio, come lascia supporre<br />

la loro qualifica 24 — si interessava di <strong>Le</strong>rcaro. Roberto<br />

Faenza, in un libro scritto dopo una ricerca effettuata negli archivi<br />

<strong>del</strong>la CIA, ha pubblicato un documento <strong>del</strong> 1961 dal quale risulta<br />

che la centrale di spionaggio americana era interessata a mettere le<br />

mani sulle carte <strong>del</strong>l'archivio <strong>del</strong> <strong>cardinale</strong> bolognese 25 .<br />

Se era riuscito a tenere fuori <strong>del</strong>la curia i diplomatici americani,<br />

<strong>Le</strong>rcaro non poté sbarrare l'ingresso a Civardi, pochi giorni dopo,<br />

quando bussò, non proprio discretamente, per parlare anche di quell'argomento.<br />

Tra il discorso sulla guerra e la destituzione di <strong>Le</strong>rcaro<br />

trascorsero poco più di tre settimane. Un periodo di tempo<br />

molto breve e quindi insufficiente per mettere in movimento la<br />

« macchina » <strong>del</strong>la sua giubilazione, ma più che sufficiente per<br />

farla arrivare con anticipo al traguardo, se per caso fosse già stata<br />

avviata. Perché il nòcciolo <strong>del</strong>la questione è questo: il discorso <strong>del</strong><br />

primo gennaio fu la goccia che fece traboccare il vaso o solo un<br />

argomento in più contro <strong>Le</strong>rcaro?<br />

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