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Le due anime del cardinale Lercaro

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tradendo un certo imbarazzo. Gli aveva detto, con poche e calibrate<br />

parole, che era giunto il momento di lasciare la curia e che<br />

erano state accolte le sue dimissioni da pastore <strong>del</strong> capoluogo emiliano-romagnolo.<br />

Tra il momento in cui il prelato romano gli aveva comunicato<br />

che doveva andarsene e quello in cui realizzò quanto stava succedendogli<br />

— perché le parole le sentiva chiaramente, ma non riusciva<br />

ad attribuire loro il vero significato — trascorse un attimo di<br />

penosa incertezza. Fu una frazione di pochi secondi durata un'eternità.<br />

Quando Civardi vide mutare la luce negli occhi <strong>del</strong>l'uomo che<br />

gli stava davanti — passato da un'espressione di incredulità a una<br />

di indignato stupore — si sentì sollevato, avendo portato a termine<br />

la parte più difficile <strong>del</strong>la missione. Nello stesso istante <strong>Le</strong>rcaro<br />

si senti crollare il mondo addosso.<br />

Seguì un momento di imbarazzato e penoso silenzio, per superare<br />

il quale Civardi si era messo a rovistare nella borsa. Ma oramai<br />

<strong>Le</strong>rcaro non lo seguiva più, anche se continuava a fissarlo negli<br />

occhi. Il suo pensiero era rivolto altrove. Si sforzava di ricordare<br />

quale mai lettera di dimissioni si fosse lasciato alle spalle. Ovviamente<br />

scartò quella <strong>del</strong> 15 agosto 1966, dal momento che il papa<br />

l'aveva respinta pubblicamente 1 . Quando stava per escludere di<br />

avere lasciato in giro qualcosa di simile a una lettera, ebbe un'improvvisa<br />

folgorazione. Pur augurandosi di ricevere una risposta negativa,<br />

gli chiese se, per caso, non si riferisse a quella inviata a<br />

Pio XII il 29 marzo 1952.<br />

Quando lo vide annuire, con un leggero cenno <strong>del</strong> capo — mentre<br />

continuava a frugare nella borsa, alla ricerca <strong>del</strong>la lettera — si<br />

sentì mancare il terreno sotto i piedi ed ebbe la precisa consapevolezza<br />

di essere giunto all'ultimo traguardo <strong>del</strong>la vita. Con un gesto<br />

<strong>del</strong>la mano lo invitò a interrompere la ricerca, perché la ricordava<br />

benissimo.<br />

Facendo un salto indietro di una quindicina d'anni, con gli occhi<br />

<strong>del</strong>la memoria si rivide in uno dei giorni più felici <strong>del</strong>la vita, quando<br />

gli fu comunicato che sarebbe andato a Bologna. In un momento<br />

di grande emozione aveva inviato una lettera al papa per ringraziarlo<br />

e comunicargli di essere « pronto a dimettermi ad un cenno<br />

<strong>del</strong>la Santità Vostra per il bene <strong>del</strong>le <strong>anime</strong> » 2 . Perché il suo gesto<br />

fosse più credibile e vincolante lasciò in bianco la data.<br />

Ma era possibile, si chiese rivolgendo analoga domanda all'interlocutore,<br />

che il papa si fosse servito di una lettera tanto vecchia,<br />

dopo aver respinto quella <strong>del</strong> 1966? Civardi annuì nuovamente.<br />

Per un <strong>cardinale</strong> che il 4 ottobre 1966 si era impegnato con i fe-<br />

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