Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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è l'assemblea <strong>del</strong> « popolo di Dio » (G. <strong>Le</strong>rcaro, Il giorno <strong>del</strong> sole, Bologna<br />
1955).<br />
24. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 11-12, 1955.<br />
25. <strong>Le</strong> resistenze dei fe<strong>del</strong>i erano state piccole. Di qui i dubbi.<br />
26. G. <strong>Le</strong>rcaro, In te, domine, speravi, in AA.VV., Il <strong>cardinale</strong>, cit., p. XXIII<br />
e p. XXVIII.<br />
27. Il 15 novembre 1955 il sostituto <strong>del</strong>la Segreteria di stato Angelo Dell'Acqua<br />
scrisse a <strong>Le</strong>rcaro che il «volumetto "A Messa, figlioli!" è stato accolto<br />
col più vivo gradimento da Sua Santità, la Quale vede in esso una nuova testimonianza<br />
<strong>del</strong>lo zelo pastorale <strong>del</strong>l'Eminenza Vostra Reverendissima» («Bollettino<br />
<strong>del</strong>la Diocesi di Bologna», n. 11-12, 1955).<br />
28. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 4-5, 1959.<br />
29. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 8-9-10, 1960.<br />
30. Piccolo smodo diocesano, UTOA, Bologna 1961, p. 77.<br />
31. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 1-2-3, 1960.<br />
32. Piccolo sinodo, cit., pp. 83-113.<br />
33. Piccolo sinodo diocesano 1962, UTOA, Bologna 1962, pp. 5-7.<br />
34. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 9-10, 1962.<br />
35. Della <strong>del</strong>egazione bolognese al Concilio facevano parte <strong>Le</strong>rcaro, il vescovo<br />
ausiliare Baroni e il parroco Alfonso Bonetti.<br />
36. Il 16 novembre 1962 scrisse ai « figli » di essersi incontrato con Vittorio<br />
Valletta, presidente <strong>del</strong>la FIAT, per sollecitare « un aiuto concreto a "L'Avvenire"<br />
» (G. <strong>Le</strong>rcaro, <strong>Le</strong>ttere, cit., p. 132).<br />
37. G. <strong>Le</strong>rcaro, Di ritorno dal Concilio, in « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna<br />
», n. 11-12, 1962.<br />
38. G. <strong>Le</strong>rcaro, <strong>Le</strong>ttere, cit., pp. 93, 94 e 104.<br />
39. G. <strong>Le</strong>rcaro, <strong>Le</strong>ttere, cit., p. 120.<br />
40. « L'Avvenire d'Italia », 20 ottobre 1962. Il foglio bolognese e « Il Giorno »<br />
furono gli unici quotidiani che sostennero sin dall'inizio l'opera di Giovanni<br />
XXIII. <strong>Le</strong> corrispondenze dal Concilio al giornale bolognese erano inviate da<br />
Bedeschi e Zizola e riviste in redazione da Degli Esposti. La Valle, che non<br />
aveva afferrato l'importanza <strong>del</strong> Concilio, non era andato a Roma. Vent'anni<br />
dopo ha scritto: « ...me ne restai a Bologna, pensando che per il giornale continuasse<br />
a essere preminente la politica nazionale e la battaglia, allora in corso,<br />
per il centro-sinistra » (R. La Valle, Quando compresi che incominciava la rivoluzione,<br />
in « La Repubblica », 6 ottobre 1982). I testi dei discorsi pronunciati<br />
da <strong>Le</strong>rcaro al Concilio, nella traduzione italiana, sono in G. <strong>Le</strong>rcaro, Per la<br />
forza <strong>del</strong>lo Spirito, cit., p. 157.<br />
41. G. <strong>Le</strong>rcaro, Di ritorno dal Concilio, cit.<br />
42. <strong>Le</strong>rcaro aveva curato la stesura <strong>del</strong> documento con la collaborazione di 12<br />
vescovi e l'adesione di 500 padri conciliari. Il 19 novembre 1964 l'aveva consegnato<br />
a Paolo VI. « Poi » afferma Alberigo « non se ne seppe più nulla. Il<br />
documento sparì, il papa non disse niente a <strong>Le</strong>rcaro » (G. Zizola, Quelle carte<br />
segrete, in «Panorama», 25 ottobre 1982). Il testo <strong>del</strong> documento è in: G.<br />
<strong>Le</strong>rcaro, Per la forza, cit.<br />
43. « L'Avvenire d'Italia », 7 dicembre 1962.<br />
44. G. <strong>Le</strong>rcaro, <strong>Le</strong>ttere, cit., p. 150.<br />
45. Baroni, ausiliario dal 30 dicembre 1954, andò prima ad Albenga (Savona) e<br />
poi a Reggio Emilia.<br />
46. Bettazzi, nato a Treviso nel 1923, si era trasferito a Bologna nel 1937.<br />
Sacerdote dal 1936, era uno degli allievi preferiti di Nasalli Rocca. Frequentò<br />
l'università Gregoriana di Roma e tornò a Bologna nel 1951. Secondo don Bedeschi<br />
« Bettazzi è figlio <strong>del</strong>la libertà e non rientra nei parametri <strong>del</strong>la curia<br />
romana. Fa quello che gli dice la sua coscienza intcriore, senza pensare alle<br />
conseguenze ». Secondo don Camerini « Bettazzi vestiva male e frequentava<br />
giovani sbracati. Non aveva signorilità e favoriva i preti figli di operai o socialistoidi.<br />
Ricuperava tutti i carri rotti ».<br />
47. Per le elezioni politiche <strong>del</strong> 1963 invitò i sacerdoti, come aveva già fatto<br />
nel 1958 e 1960, a leggere il documento <strong>del</strong>la CEI.<br />
48. G. <strong>Le</strong>rcaro, <strong>Le</strong>ttere, cit., p. 37.<br />
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