Le due anime del cardinale Lercaro
Le due anime del cardinale Lercaro
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vestitura, una nuova partenza, che non poteva avere altro senso che<br />
quello di realizzare a Bologna ciò che, con altri vescovi e col papa, aveva<br />
fatto e condiviso a Roma nell'assemblea conciliare » 118 .<br />
La convinzione di essere nel giusto e la sicurezza che gli veniva<br />
dalla ritrovata serenità, gli impedirono di vedere le prime nubi<br />
che si andavano profilando all'orizzonte. Così come non intuì che<br />
le forze nuove che il Concilio aveva messo in movimento all'interno<br />
<strong>del</strong>la comunità cattolica gli avrebbero creato qualche fastidio. E se<br />
l'aveva intuito, pensava di poter tacitare tutto, come sempre. Certamente<br />
non si era accorto che la borghesia bolognese e la « Bologna<br />
nera » gli stavano voltando le spalle e si riprendevano la <strong>del</strong>ega<br />
che gli avevano in parte affidato il giorno in cui, entrando a Bologna<br />
nel 1952, aveva impostato la famosa equazione: marxismo uguale<br />
a Satana. Se bisognava venire a patti con il PCI, la borghesia avrebbe<br />
preferito farlo direttamente, senza inutili intermediali. Come<br />
fece.<br />
Un'altra cosa ancora <strong>Le</strong>rcaro non aveva avvertito nei giorni <strong>del</strong><br />
trionfo. In Vaticano era mutato quasi subito il clima conciliare e<br />
stava montando sempre più forte il vento <strong>del</strong>la restaurazione. Non<br />
lo sapeva, ma nel momento in cui faceva i piani per il futuro, il<br />
suo destino era già scritto e deciso. Era come lo sfortunato cavaliere<br />
<strong>del</strong>l'Orlando furioso:<br />
il paladin che non se n'era accorto<br />
andava combattendo ed era morto.<br />
Note<br />
1. Poco prima di morire fu intervistato. Alla domanda « Se fosse divenuto<br />
Papa? », rispose: « Non ci ho mai pensato. Io non vedevo... »; « Eppure, c'è<br />
stato un momento... »; « Sì, qualcuno ha fatto il mio nome, così... Sarebbe stato<br />
un impegno troppo grosso, troppo grosso » (F. Cristofori, I miei pontefici, in<br />
« Il Resto <strong>del</strong> Carlino », 1 febbraio 1976).<br />
2. « Bollettino <strong>del</strong>la Diocesi di Bologna », n. 10, 1958.<br />
3. L. Brunelli, Lo scoppio <strong>del</strong>la pace, in « Il Risveglio <strong>del</strong>l'Emilia-Romagna »,<br />
n. 8, 1959. In precedenza Brunelli aveva auspicato un'intesa fra USA e URSS<br />
con la mediazione <strong>del</strong>l'Europa (cfr.: « L'Europa alla finestra », n. 7, 1959).<br />
I cattolici che facevano capo al giornale erano favorevoli alla distensione almeno<br />
dal 1955; cfr.: G. Marchiani, Bandung, in « Il Risveglio <strong>del</strong>l'Emilia-Romagna<br />
», n. 11, 1955.<br />
4. G. Degli Esposti, Il <strong>cardinale</strong> degli anni difficili, in « Il Resto <strong>del</strong> Carlino »,<br />
9 ottobre 1976.<br />
5. Altri <strong>due</strong> papi avevano già pensato al Concilio. Pio XI nel 1931 per concludere<br />
il Vaticano I e Pio XII nel 1948. Cfr.: G. Caprile, 1l Concilio Vaticano<br />
II, Annunzio e preparazione, Parte prima, Roma 1966, pp. 3 e 15.<br />
6. « L'Avvenire d'Italia » diede l'annuncio a tutta pagina, ma non fornì parti-<br />
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