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Le due anime del cardinale Lercaro

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L'unico in grado di farlo, se avesse veramente voluto, era Dossetti.<br />

Pur differenziandosi dal gruppo dei sacerdoti che si raccoglievano<br />

attorno a monsignor Bonetti, sostenne che quell'operazione era<br />

prematura, se non inopportuna. Due erano i motivi di fondo <strong>del</strong>la<br />

sua opposizione. La prospettiva strategica di Dossetti sul lungo periodo<br />

era quella di sempre: bisognava riformare la chiesa per riformare<br />

lo stato. Di qui la necessità di portare avanti l'aggiornamento<br />

giovanneo, con un disegno e un'azione che dovevano avere un respiro<br />

universale, trascurando il locale. Un uomo che pensava e guardava<br />

al mondo, non poteva mirare basso e preoccuparsi dei problemi<br />

esistenti all'ombra <strong>del</strong>le Due torri.<br />

Inoltre, tutto quello che sapeva di ritorno al politico era equivocabile<br />

e quindi, per Dossetti, andava evitato attentamente. Il problema,<br />

avendo più di una sfumatura, non si poneva quindi in termini<br />

di rifiuto totale o di adesione completa. Ma una volta entrati nell'ordine<br />

di idee di accettare la proposta comunista — una vera e propria<br />

sfida, per alcuni — il problema era di sapere se fosse o no<br />

opportuno portare sino in fondo il nuovo corso politico iniziato un<br />

anno prima alla stazione. Per lui erano numerosi e pesanti i pro<br />

e i contro di quell'operazione, <strong>del</strong>la quale non riusciva a vedere<br />

bene il fine ultimo, anche se lo intuiva.<br />

È vero che esisteva il precedente <strong>del</strong> <strong>cardinale</strong> Ernesto Ruffini<br />

che, nel 1964, aveva ricevuto la cittadinanza onoraria dal comune<br />

di Palermo, ma quel gesto non era neppure lontanamente paragonabile<br />

a quello che si voleva compiere a Bologna 106 . Là, un'amministrazione<br />

di centro-destra, retta da un sindaco <strong>del</strong>la DC, aveva<br />

conferito la cittadinanza a un sacerdote <strong>del</strong> quale erano noti l'orientamento<br />

conservatore in materia religiosa e le simpatie per la destra<br />

politica Qui, un sindaco comunista avrebbe reso omaggio a un sacerdote<br />

che si era messo in vista al Concilio come uno degli uomini<br />

di punta <strong>del</strong> rinnovamento ecclesiale. La differenza non era piccola.<br />

Con il conferimento <strong>del</strong>la cittadinanza a <strong>Le</strong>rcaro, i governi <strong>del</strong>la<br />

città e <strong>del</strong>la chiesa sarebbero andati — a parere di Dossetti — verso<br />

una completa identificazione, cui non avrebbe corrisposto un'analoga<br />

identificazione nella vita e nella realtà quotidiana bolognese.<br />

Il dialogo aperto ai vertici non avrebbe potuto avere un seguito<br />

nei bar e nei quartieri perché non corrispondeva alla realtà <strong>del</strong> momento:<br />

sia i cattolici che la sinistra non erano pronti a recepirlo e,<br />

meno che mai, a svilupparlo.<br />

Nella migliore <strong>del</strong>le ipotesi, una simile operazione sarebbe risultata<br />

verticistica se non addirittura avventuristica, per la mancanza<br />

di un seguito reale e sincero alla base. Ma avrebbe potuto anche<br />

avere — sia pure senza responsabilità <strong>del</strong>la sinistra — una valenza<br />

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