02.06.2013 Views

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

Le due anime del cardinale Lercaro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

difficile l'incontro, sia nel PCI — dove lo spirito anticlericale era<br />

sempre molto acceso e dove la vecchia guardia stalinista cercava<br />

di coagulare attorno a sé i militanti contrari all'incontro — che<br />

nella chiesa, dove l'anticomunismo era considerato un dato di fatto<br />

permanente e irrinunciabile. La comunità cattolica bolognese, tradizionalista<br />

e papista, non voleva quell'intesa.<br />

Nel gruppo dirigente <strong>del</strong> PCI tutti o quasi tutti volevano l'incontro,<br />

sia pure con vari distinguo. Erano almeno tre le posizioni. Un<br />

gruppo, guidato da Fanti, sosteneva che l'incontro tra PCI e DC<br />

doveva essere preceduto e garantito da un'intesa con la curia. Se<br />

si fosse riusciti a convincere <strong>Le</strong>rcaro, la DC non avrebbe fiatato.<br />

Un altro gruppo, guidato dall'assessore comunale Umbro Lorenzini,<br />

era per un dialogo limitato alla DC, con esclusione <strong>del</strong>la curia, in<br />

quanto l'intesa doveva avere un carattere politico. Tra i <strong>due</strong> gruppi<br />

vi era Renato Zangheri, consigliere comunale, ma non assessore, favorevole<br />

a un dialogo con il mondo cattolico e la gerarchia ecclesiastica<br />

conciliare, purché non si limitasse ai soli vertici. In sostanza,<br />

voleva evitare che l'incontro tra curia e PCI fosse il frutto di<br />

un eccesso di verticismo, senza un seguito reale alla base. Esisteva<br />

un terzo gruppo, <strong>del</strong> quale facevano parte Dozza e alcuni sindacalisti,<br />

favorevole a un dialogo limitato alla sola DC, ma con tali e<br />

tanti distinguo che lo vanificava.<br />

Al termine di un animato dibattito, <strong>del</strong> quale non trapelò una<br />

parola, nel PCI prevalse la tesi di Fanti. A quel punto, il problema<br />

era di vedere come e quando sarebbe stato possibile stabilire un'intesa<br />

così difficile con la curia, passando sulla testa <strong>del</strong>la DC. Il<br />

PCI — che non aveva eccessiva fretta, dovendo far digerire al partito<br />

la nuova linea — ritenne di avere anche individuato il tema<br />

per l'avvio <strong>del</strong> dialogo: la pace.<br />

Perché la pace? I comunisti erano soddisfatti che il Concilio non<br />

avesse rinnovato la scomunica contro il marxismo e avevano apprezzato<br />

il nuovo discorso sulla pace fatto da numerosi vescovi,<br />

anche se non era stato concretizzato in un documento finale. Ritenevano<br />

che ciò fosse dovuto alle pressioni dei prelati statunitensi<br />

preoccupati di evitare una condanna, anche indiretta, <strong>del</strong>l'aggressione<br />

contro il Viet Nam.<br />

Negli anni <strong>del</strong> Concilio il PCI bolognese aveva maturato la convinzione<br />

che molte cose fossero cambiate nella chiesa, non solo in<br />

tema di pace. « Se in quegli anni qualcuno cambiò » dice oggi Fanti<br />

« quelli non fummo noi ». Tutto, a suo parere, era cominciato nel<br />

momento in cui Giovanni XXIII aveva fatto il distinguo tra l'errore<br />

e l'errante. Anche se i contrasti con la DC erano forti e apparentemente<br />

insanabili, il PCI riteneva giunto il momento di apri-<br />

121

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!