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Le due anime del cardinale Lercaro

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quei giorni in difesa <strong>del</strong>la riforma liturgica, anche se, qua e là, fanno<br />

capolino alcuni concetti e ricordi molto importanti. Il 19 ottobre<br />

scrisse che la nuova « Messa sarà accessibile e godibile per<br />

tutti » grazie all'introduzione <strong>del</strong>l'italiano e il 20 aggiunse che « La<br />

Messa "nuova" non si stacca — giustamente — dalla più autentica<br />

tradizione latina; ma ripulendola da aggiunte, ne rende la linea<br />

immediatamente visibile nella sua logicità ». Non mancò anche di<br />

rendere omaggio ai suoi maestri di liturgia degli anni giovanili, alcuni<br />

dei quali ebbero grossi problemi perché sospettati di modernismo<br />

81 .<br />

L'introduzione <strong>del</strong>l'italiano nella messa era, per <strong>Le</strong>rcaro, né più<br />

né meno che il superamento <strong>del</strong> Concilio di Trento, il quale « dié<br />

il via alla riforma liturgica che conservò solo il latino. E il discorso<br />

riprende oggi... dopo secoli » 82 . Per questo risultato aveva dato<br />

certamente un apporto fondamentale. Poco prima <strong>del</strong>la morte, a un<br />

giornalista che gli chiedeva se riteneva che fosse stato utile il suo<br />

contributo al Concilio, rispose: « Credo che siano stati utili in particolare<br />

gli interventi su tre argomenti. Uno era la liturgia. Fui il<br />

primo a difendere lo schema tanto combattuto da alcuni che non<br />

volevano la riforma ». Alla domanda: « Non le pare che i suoi interventi<br />

abbiano aperto una strada? », rispose con grande decisione:<br />

« Ritengo che l'abbiano aperta » 83 .<br />

Pago di avere aperto una strada <strong>del</strong> Concilio, non si preoccupò<br />

di chiuderla e non intervenne alla discussione <strong>del</strong>l'ultima sessione.<br />

Analogamente a quanto aveva fatto in quella precedente, non parlò<br />

neppure quando venne in discussione il documento su « La chiesa<br />

nel mondo presente », al centro <strong>del</strong> quale stava il problema <strong>del</strong><br />

marxismo. Davanti a un'assemblea divisa tra i fautori <strong>del</strong> dialogo<br />

e quelli <strong>del</strong>la condanna, preferì non pronunciarsi anche se, di lì a<br />

pochi giorni, avrebbe fatto ritorno nella diocesi più comunista d'Europa.<br />

La sera <strong>del</strong> 15 novembre — al termine di una giornata di<br />

intensa discussione sul marxismo, che avrebbe visto prevalere una<br />

netta maggioranza favorevole a non confermare la scomunica <strong>del</strong><br />

1949 — anziché comunicare ai « figli » il suo pensiero in merito,<br />

preferì informarli che ci sarebbe stata « battaglia grossa » sulla musica<br />

sacra 84 .<br />

Colpito da un embolo il 3 dicembre, non poté intervenire alle<br />

ultime battute conciliari e alla solenne chiusura. Quasi fossero state<br />

parole premonitrici quelle <strong>del</strong> 4 ottobre, l'ombra <strong>del</strong>la morte rattristò<br />

i giorni più belli <strong>del</strong>la sua vita.<br />

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