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Le due anime del cardinale Lercaro

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disse che tutto questo era positivo perché « quanto più grande è<br />

l'amore per la verità e per la Chiesa, più energica è la difesa di<br />

quello che si crede il suo patrimonio ». Occorreva pertanto guardare<br />

secondo questa ottica le « giornate <strong>del</strong> Concilio, con le loro<br />

discussioni, le loro contese, le loro gioie, le loro amarezze. Chi ha<br />

vissuto i <strong>due</strong> mesi di ottobre e di novembre di quest'anno nel seno<br />

<strong>del</strong> Concilio sa bene quante ore anche buie, quante ore anche amare<br />

si passano... sa quante giornate apparvero dure, durissime talvolta;<br />

ma sa anche che proprio quelle amarezze, quelle durezze,<br />

quelle sofferenze per la conquista <strong>del</strong>la verità maturano sotto l'azione<br />

<strong>del</strong>lo Spirito Santo i frutti più generosi e fecondi; uno l'abbiamo<br />

colto nella Costituzione <strong>del</strong>la Liturgia; altri si coglieranno prossimamente<br />

con la grazia di Dio » 57 .<br />

Quelle giornate dovevano essere veramente dure se, come avvenne<br />

al termine di una seduta, si abbandonò ad una irrefrenabile<br />

crisi di pianto. Un episodio questo che mostra un aspetto insolito<br />

e certamente imprevedibile <strong>del</strong>l'animo di un uomo abituato solo a<br />

mostrare certezza, decisione e anche solidità.<br />

La <strong>del</strong>usione di quel bilancio modesto venne in parte mitigata<br />

dalla decisione papale di nominarlo, il 5 marzo 1964, presidente<br />

<strong>del</strong> Consilium ad exequendam Costitutionem de Sacra Liturgia,<br />

l'organismo che avrebbe dovuto tradurre in atti concreti la riforma<br />

liturgica. Scelta migliore non poteva essere fatta, anche se un'altra<br />

gravosa responsabilità gli veniva addossata nel momento in cui<br />

avrebbe voluto dedicarsi all'attività pastorale a Bologna per cominciare<br />

ad attuare il Concilio.<br />

Forse, per la prima volta sentiva di essere veramente, a differenza<br />

<strong>del</strong> passato, il pastore di tutti, anche se non tutti riconoscevano<br />

in lui il pastore comune. In quegli anni non solo si era accentuato<br />

il suo distacco dai temi politici, ma anche quello dei bolognesi<br />

da lui. La presenza dei partiti di sinistra si era accresciuta<br />

notevolmente e il PCI e il PSI avevano oramai stabilmente la<br />

maggioranza assoluta dei voti, sia in città che in provincia.<br />

Il 1964 fu un anno elettorale, amministrativo per giunta, ma<br />

<strong>Le</strong>rcaro non disse una parola né prima né dopo il voto, volendo<br />

acquisire una nuova e totale credibilità nel momento in cui si presentava<br />

ai bolognesi come l'uomo che il Concilio aveva completamente<br />

rinnovato. Era deciso a portare avanti il suo disegno, anche<br />

se non sarebbero mancate resistenze e difficoltà sia in città che,<br />

in primo luogo, all'interno <strong>del</strong>la chiesa.<br />

Se non opposero resistenze, certamente ebbero alcune difficoltà<br />

quei cattolici che il 17 maggio 1964 parteciparono alla messa celebrata,<br />

anzi concelebrata in occasione <strong>del</strong> cinquantesimo di sacerdo-<br />

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