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Le due anime del cardinale Lercaro

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Scritto da Dossetti, come riconobbe nella consueta lettera ai<br />

« figli » — anche se con materiali elaborati nell'« officina bolognese<br />

» — quel discorso aprì la contestazione nel Concilio e gli impresse<br />

una svolta fondamentale. Dopo di allora, la massima assise<br />

cattolica non avrebbe potuto più essere come prima e si imponeva<br />

la rimeditazione di molti, se non di tutti i documenti preparati<br />

dalla curia romana.<br />

Sia pure inconsapevolmente, <strong>Le</strong>rcaro invitò i padri conciliari a<br />

schierarsi e a contarsi. Dopo un intervento così provocatorio non<br />

sarebbe più stato possibile a nessuno defilarsi, in attesa che altri<br />

scegliessero per tutti. Era giunto il momento di prendere aperta<br />

posizione e di compromettersi.<br />

La sua tesi sulla « chiesa dei poveri » ebbe più consensi che adesioni.<br />

La maggioranza dei padri conciliari preferì continuare a ignorare<br />

il problema e fece opera di rimozione, quasi temesse di turbare<br />

un equilibrio che verrà sconvolto vent'anni dopo con lo scandalo<br />

<strong>del</strong> Banco Ambrosiano e <strong>del</strong>l'Istituto opere di religione (IOR). Fu<br />

così che, nel momento in cui avviava un movimento che avrebbe<br />

provocato un generale rimescolamento <strong>del</strong>le carte, <strong>Le</strong>rcaro restò<br />

isolato, sia pure su questo tema. E ciò avvenne nonostante avesse<br />

avuto da Paolo VI l'incarico di studiare il problema <strong>del</strong>la povertà<br />

<strong>del</strong>la chiesa. Il documento che preparò non venne mai discusso 42 .<br />

Del discorso di <strong>Le</strong>rcaro al Concilio, « L'Avvenire d'Italia » poté<br />

pubblicare solo poche righe, ma significative: « La nostra epoca ha<br />

un estremo bisogno di vedere attuata in forma sempre più profonda<br />

la dottrina evangelica <strong>del</strong>la povertà. Lo schema (quello <strong>del</strong> De Ecclesia,<br />

n.d.a.) dovrebbe pertanto illustrare in modo adeguato l'intenso<br />

legame tra la presenza di Cristo nella Chiesa e la presenza di<br />

Cristo nei poveri » 43 .<br />

Poche ore dopo avere pronunciato un discorso fondamentale nella<br />

storia <strong>del</strong> Concilio, si recò al Circolo <strong>del</strong>la caccia, il club più esclusivo<br />

<strong>del</strong>la nobiltà romana. Lui stesso non poté non rilevare lo stridente<br />

contrasto tra i <strong>due</strong> fatti. Mi era stato detto, scrisse ai « figli<br />

», che ci saremmo riuniti in pochi, e « Invece mi trovai davanti<br />

un apparato da farmi venire la voglia di girare i tacchi ». Dopo<br />

avere elencato i nomi dei nobili presenti, concluse sconsolato: « ... ed<br />

io che avevo la mattina esaltato l'eminente dignità dei poveri e la<br />

presenza di Xo (Cristo, n.d.a.) in loro, mi trovavo a fare il cappellano<br />

dei più grossi ricchi di Roma » 44 .<br />

Tornato a Bologna, si mise subito al lavoro con il dinamismo di<br />

un tempo, per attuare i primi insegnamenti conciliari. In primo<br />

luogo si preoccupò <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la curia e cominciò a cambiare<br />

gli uomini. La vittima più illustre fu Baroni. Erano parecchi i<br />

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