vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole
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Vita della Chiesa<br />
MONSIGNOR LUIGI<br />
NOVARESE<br />
(1914-1984)<br />
Fondatore dei Silenziosi Operai della Croce<br />
e del Centro Volontari della Sofferenza<br />
11 maggio<br />
20<br />
14 <strong>vita</strong> <strong>nostra</strong><br />
!<br />
eato<br />
ROMA<br />
Basilica San Paolo fuori le mura<br />
Luigi Novarese, ultimo <strong>di</strong> nove<br />
figli, nacque a Casale<br />
Monferrato il 29 luglio del 1914<br />
da Giusto Carlo Novarese e<br />
Teresa Sassone.<br />
Le con<strong>di</strong>zioni sociali della sua<br />
famiglia erano più che <strong>di</strong>screte.<br />
Il padre, però, morì nell’aprile<br />
del 1915, pochi mesi dopo la sua<br />
nascita; era stato un fervente<br />
cattolico e devoto della<br />
Madonna,<br />
Aveva lavorato la sua terra, un<br />
esteso vigneto, insieme alla<br />
moglie e ai suoi sette fratelli.<br />
Luigi Novarese, fin da piccolo,<br />
partecipò ogni giorno alla<br />
Celebrazione Eucaristica, servendo<br />
la Messa stessa ed<br />
imparando il catechismo per<br />
proprio conto. Anzi, come<br />
amava raccontare, aveva “anticipato”<br />
per così <strong>di</strong>re i tempi<br />
della sua Prima Comunione:<br />
un giorno infatti, desideroso <strong>di</strong><br />
ricevere Gesù come vedeva<br />
fare agli adulti,<br />
mentre la mamma si era<br />
inginocchiata alla balaustra, lui<br />
<strong>di</strong> nascosto si recò dalla parte<br />
opposta e, alzatosi sui pie<strong>di</strong>,<br />
riuscì a ricevere la sua Prima<br />
Comunione.<br />
La sua educazione scolastica,<br />
invece, ebbe inizio frequentando<br />
le suore domenicane, che contribuirono<br />
a gettare solide basi<br />
anche per la crescita spirituale<br />
del bambino.<br />
Sarà Beatificato l’11 maggio<br />
TUTTA LA VITA<br />
per gli ammalati<br />
La malattia All’età <strong>di</strong> 9 anni,<br />
giocando con i ragazzi della<br />
scuola, il piccolo Luigino cadde<br />
da un muricciolo.<br />
In un primo momento si collegò<br />
l’evento alla sua vivacità;<br />
passarono i giorni, ma il dolore<br />
alla gamba persisteva. Portato<br />
dal me<strong>di</strong>co, questi <strong>di</strong>agnosticò<br />
una coxite tubercolare all’anca<br />
destra.<br />
La patologia, comunque, non gli<br />
impedì <strong>di</strong> frequentare la scuola.<br />
Il male, però, si aggravò e fu<br />
consigliato alla mamma <strong>di</strong> farlo<br />
ricoverare in sanatorio. Così<br />
ebbe inizio la sua via crucis da<br />
un ospedale all’altro. I me<strong>di</strong>ci<br />
non avevano neppure fiducia<br />
nella sua guarigione e <strong>di</strong>ssero<br />
con schiettezza alla signora<br />
Teresa <strong>di</strong> non sprecare altro<br />
denaro per lui. La mamma però<br />
non li ascoltò e vendette la<br />
cascina “La Serniola”, e, poco<br />
alla volta, tutto il vigneto che<br />
circondava la collina.<br />
Si trasferì in città e prese un<br />
portierato.<br />
Nonostante queste vicissitu<strong>di</strong>ni,<br />
il giovane Novarese non abbandonò<br />
la sua educazione:<br />
stu<strong>di</strong>ò anche in sanatorio e si<br />
preparò per gli esami magistrali<br />
ottenendo buoni voti.<br />
Il male gli si rivelò incurabile<br />
quando venne ricoverato a<br />
Pietra Ligure: i me<strong>di</strong>ci esclusero<br />
ogni speranza. Luigi intensificò<br />
ancor <strong>di</strong> più le sue preghiere:<br />
iniziò una novena alla Madonna<br />
per ottenere la sua guarigione<br />
e la chiese per intercessione<br />
<strong>di</strong> Don Bosco, scrivendo al suo<br />
successore in questi termini: “So<br />
che i giovani erano i pre<strong>di</strong>letti<br />
del suo Fondatore, preghi<br />
e faccia pregare i giovani<br />
dell’oratorio per fare ottenere<br />
la mia guarigione”. La risposta<br />
gli giunse a stretto giro <strong>di</strong> posta:<br />
“Noi inizieremo una novena, si<br />
unisca a noi”.<br />
Egli non perse coraggio; la sua<br />
fiducia era grande e una notte<br />
sognò la Madonna Ausiliatrice,<br />
che si trova nella chiesa dei<br />
Salesiani in Corso Valentino<br />
<strong>di</strong> Casale Monferrato, che gli<br />
pre<strong>di</strong>ceva la guarigione.<br />
Di lì a poco, esattamente il<br />
17 maggio 1931 guarì dalla<br />
coxite tubercolare destra<br />
ed i suoi 21 ascessi si ri<br />
chiusero definitivamente (ed<br />
inspiegabilmente).<br />
Del fatto pro<strong>di</strong>gioso si occupò<br />
anche il Bollettino dei Salesiani<br />
che ne pubblicò la storia nel<br />
numero <strong>di</strong> ottobre dello stesso<br />
anno.<br />
Il peregrinare fra sanatori ed<br />
ospedali aveva fatto maturare<br />
in Novarese il desiderio <strong>di</strong><br />
de<strong>di</strong>carsi ai malati e <strong>di</strong> trovare<br />
il modo <strong>di</strong> una loro elevazione<br />
spirituale. Dapprima pensò<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>venire me<strong>di</strong>co, poi dopo<br />
poche settimane fece marcia<br />
in<strong>di</strong>etro: “Se <strong>di</strong>vento me<strong>di</strong>co –<br />
<strong>di</strong>ceva – curo soltanto i corpi,<br />
mentre io voglio aiutare gli<br />
ammalati a valorizzare la loro<br />
sofferenza, perciò farò un passo<br />
avanti, <strong>di</strong>venterò sacerdote e<br />
me<strong>di</strong>co delle anime”.