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vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole

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A proposito <strong>di</strong> Elezioni Politiche<br />

L’Italia non ci sta<br />

Chiuse le urne si sprecano le analisi. Un modo forse più per<br />

riflettere ad alta voce che per commentare su un voto che ci ha<br />

consegnato un’Italia spaccata in tre forze <strong>di</strong> minoranza (Pd, Pdl e<br />

M5s) e sostanzialmente a rischio ingovernabilità.<br />

Qualche titolo del giorno dopo:<br />

“Un voto strano”; “Un Paese<br />

ingovernabile”. E ora un nuovo<br />

adagio: “Chi ci sta, ci sta”.<br />

Chiuse le urne si sprecano le<br />

analisi. Un modo forse più per<br />

riflettere ad alta voce che per<br />

commentare su un voto che ci ha<br />

consegnato un’Italia spaccata<br />

in tre forze <strong>di</strong> minoranza (Pd,<br />

Pdl e M5s) e sostanzialmente a<br />

rischio ingovernabilità. Quella<br />

che doveva essere la favolosa<br />

cavalcata del Pd, è <strong>di</strong>ventata<br />

la rimonta <strong>di</strong> un Pdl Silvio<strong>di</strong>pendente<br />

in accoppiata con<br />

una Lega tutt’altro che defunta<br />

in Lombar<strong>di</strong>a e che incorona<br />

Maroni presidente. E poi il botto<br />

del M5s con tutte le domande<br />

che ne seguono e che Grillo non<br />

ama (forse a ragione) sentirsi<br />

fare dai giornalisti: chi siete? Da<br />

dove venite? Siete più <strong>di</strong> destra<br />

o <strong>di</strong> sinistra? Con chi farete<br />

alleanza? Ora che siete nel<br />

Palazzo vi assumerete qualche<br />

responsabilità? Infine Monti i<br />

cui numeri non permettono<br />

nemmeno <strong>di</strong> giocare il ruolo <strong>di</strong><br />

ago della bilancia. Il professore<br />

ha sbagliato la campagna<br />

elettorale inseguendo Berlusconi<br />

e Bersani, non è stato capito,<br />

ma potrà essere comunque una<br />

risorsa.<br />

Certo è che metà degli elettori<br />

ha detto al sistema politico<br />

italiano: “Io non ci sto!”. Il 25%<br />

non ha votato e un altro 25%<br />

votando Grillo ha coalizzato<br />

tutta la protesta italiana. Nel<br />

nuovo Parlamento, infatti, spariscono<br />

altre forme <strong>di</strong> protesta.<br />

Spariscono i Ra<strong>di</strong>cali, ma anche<br />

la protesta <strong>di</strong> destra, quella<br />

<strong>di</strong>pietrista, confluita in Rivoluzione<br />

civile che però non raggiunge il<br />

quorum, e consegna alla storia<br />

parlamentare personaggi come<br />

Fini, Marini, Miccichè, Crosetto<br />

e Bocchino insieme agli autoesclusisi<br />

D’Alema, Veltroni e<br />

Turco.<br />

Parlamento più giovane, con un<br />

terzo <strong>di</strong> donne. Nuovo in buona<br />

parte. E ora? Il tiro d’inizio spetta<br />

a Bersani, vincitore sconfitto<br />

condannato a governare,<br />

con poche ipotesi tra le mani:<br />

un governo con Grillo che<br />

riba<strong>di</strong>sce e non protesta, un<br />

governissimo con Berlusconi, un<br />

governo Pd in solitaria o il ritorno<br />

al voto. Cosi pare, a meno <strong>di</strong><br />

qualche creatività istituzionale<br />

<strong>di</strong> Napolitano.<br />

Davanti a questo scenario, da<br />

credenti e da citta<strong>di</strong>ni, cosa<br />

<strong>di</strong>re? Anzitutto riflettere molto<br />

e accettare anche il fatto<br />

che un sistema politico ormai<br />

in tilt avrà bisogno <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />

un passaggio per uscire da<br />

questa stasi. La legislatura che<br />

si apre durerà finché durerà e<br />

comunque sarà probabilmente<br />

breve. Non si dovrebbe <strong>di</strong>re,<br />

ma l’avevamo detto anche noi<br />

che senza una nuova legge<br />

elettorale, il <strong>di</strong>mezzamento dei<br />

parlamentari e l’eliminazione<br />

Vita della Chiesa<br />

Don Adriano Bianchi<br />

del finanziamento pubblico<br />

dei partiti, una legge anticorruzione<br />

forte e, magari, quella<br />

sul conflitto d’interessi, lo scollamento<br />

col Paese sarebbe<br />

stato irreparabile.<br />

Al nuovo governo quest’agenda<br />

s’impone. Forse potrà fare<br />

solo questo, oltre, si spera, a<br />

impe<strong>di</strong>re il tracollo definitivo<br />

dell’economia reale modello-<br />

Grecia, e poi tornare al voto.<br />

Una seconda nota è circa il<br />

voto dei cattolici.<br />

Nuovamente si è <strong>di</strong>mostrato<br />

che non sono i vescovi o i preti<br />

dal pulpito che spostano i voti,<br />

e nemmeno i giornalisti cattolici<br />

con buona pace <strong>di</strong> tutti, semmai<br />

ora per gli eletti cattolici <strong>di</strong> tutti<br />

gli schieramenti si apre una sfida<br />

<strong>di</strong> responsabilità in vista del<br />

bene possibile. Quin<strong>di</strong> darsi una<br />

calmata è d’obbligo. Ora tocca<br />

al voto <strong>di</strong> Brescia, ma <strong>di</strong> questo<br />

avremo modo <strong>di</strong> parlarne<br />

ancora.<br />

<strong>vita</strong> <strong>nostra</strong><br />

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